Il governo ha dichiarato l’emergenza in quattro dei nove dipartimenti a causa della grave siccità che ha provocato finora perdite per 17.000 famiglie, distruggendo oltre 86.000 ettari di piantagioni e mettendo a rischio la sopravvivenza di 48.000 capi di bestiame. Secondo quanto annunciato dal ministro della Difesa, Rubén Saavedra, l’emergenza interessa i dipartimenti di Tarija e Chuquisaca, nel sud, Santa Cruz, nell’est, e Cochabamba, nel centro del paese.
Il decreto concede alle autorità locali risorse straordinarie per fare fronte al fabbisogno della popolazione: in via immediata saranno disponibili 18 milioni e mezzo di bolivianos (circa due milioni di euro). La misura attiva il cosiddetto ‘piano nazionale di contingenza per la siccità’ che prevede il rifornimento di acqua per il consumo delle famiglie e del bestiame, a cui deve essere garantito anche il mangime, prevedendo l’installazione di sistemi di irrigazione.
La regione del ‘Chaco’ boliviano, che comprende parte dei dipartiment di Santa Cruz, Chuquisa e Tarija, è normalmente la più colpita dalla siccità: i mesi più difficili sono luglio e agosto. Il Servizio nazionale di meteorologia e idrologia (Senamhi) pervede inoltre per i prossimi mesi il progressivo aggravarsi di un deficit idrico che ora sarebbe appena nella sua fase iniziale.
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