Massiccia statua del faraone Taharqa scoperta nel profondo del Sudan

taharqa-faraone-statua-02.jpgNessuna statua di faraone è mai stata scoperta così a sud dell'Egitto. E, infatti, ci troviamo in Sudan, dove una squadra di archeologi ha portato alla luce una massiccia statua di granito di Taharqua, un faraone nero delle 25° dinastia nubiana.

Dal peso di più di una tonnellata, la statua è stata rinvenuta, nei pressi di Dangeil, a circa 350 chilometri da Khartoum, dalla dottoressa Caroline Rocheleau del North Carolina Museum of Art, la quale ha sottolineato che la statua è più grande rispetto alla corporatura reale del faraone.


Oltre alla statua di Taharqa, nel sito sono state scoperte le statue di due suoi successori, Senkamanisken e Aspelta, i quali controllavano i territori del Sudan, ma non l'Egitto. La ricercatrice descrive sul suo blog le due statue dai 'grandi corpi muscolosi e dai piedi incantevoli fissati alla base della statua, ma mancano la testa e le gambe”.

Come riporta l'Independent, la dottoressa Julie Anderson, del British Museum e co-direttrice degli scavi di Dangeil, conferma che nessuna statua di faraone è stata mai trovata più a sud di questa: “E' stata una vera sorpresa. Nessuno credeva che statue del genere si potessero trovare fino a Dangeil”.



Sebbene sia la statua più a sud mai trovata, questo non significa che Dangeil rappresenti necessariamente il confine meridionale dell'impero di Taharqa. E' possibile che egli controllava ulteriori territori ancora più a sud.

La statua di Taharqa è davvero monumentale. “E' un simbolo del potere reale”, spiega la dottoressa Anderson, un indizio che Dangeil era un importante città reale.

La statua è realizzata in granito e pesa più di una tonnellata. L'altezza totale, compresa la testa che ora manca, è pari a 2,6 metri. La statua è stata fatta a pezzi in antichità, ma nessun archeologo sa chi sia stato, nè perchè l'abbia fatto. “E' successo molto tempo dopo il regno di Taharqa”, spiega la Anderson.

Alcuni ricercatori ipotizzano che ci fosse in corso una lotta per la dinastia. Un gruppo salito al potere ha poi provveduto ad eliminare tutti i monumenti che potessero ricordare il regno di Taharqa e dei suoi successori.
Il pezzo più grande della statua di Taharqa è il tronco. Questa parte della statua è così pesante che la squadra di archeologi ha dovuto utilizzare 18 uomini per spostarla sul camion.

Coloro che hanno realizzato la statua hanno dovuto faticare molto, dato che la cava di granito più vicina al sito di Dangeil si trova a centinaia di chilometri. Il viaggio è durato certamente molti giorni, spiega la Anderson, probabilmente utilizzando imbarcazioni sul fiume Nilo e lunghi trascinamenti a terra. Un'immane fatica dimostra quanto fosse potente e influente Taharqa.

Il regno di Taharqa è durato dal 690 a.C. al 664 a.C. Il faraone è menzionato anche nella Bibbia con il nome di Tiraka nel Secondo Libro dei Re (2Re 19,9). Taharqa apparteneva alla dinastia nubiana, un gruppo etnico proveniente dalla Nubia, il nucleo più antico dell'etnia nera d'Africa, antica più di 5 mila anni.

I faraoni nubiano hanno cercato di integrare la cultura egizia con quella del Sudan. Infatti, è qui che hanno costruito centinaia di edifici piramidali, anche se tale pratica in Egitto era estinta da quasi 800 anni.

La poco conosciuta 25° dinastia ha prodotto statue sorprendenti e bellissimi dipinti dei suoi governanti neri, praticando anche un profondo restauro di una civiltà egizia ormai in declino.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ennesima conferma che la storia viene sempre riscritta dai successori (e ovviamente dai vincitori). Quindi, non è male dubitare di ciò che ci dicono gli 'storici'.

 


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