28 maggio 2013 - Allarme rosso in Cile e Argentina, a rischio eruzione il vulcano Copahue, 500 chilometri a sud di Santiago. Le autorità hanno ordinato l’evacuazione di oltre 2000 persone che vivono sulla frontiera andina. L’attività sismica registrata fa temere un’eruzione simile a quella del dicembre dello scorso anno.
La zona di confine Argentina-Cile, ovvero la cordigliera delle Ande, è disseminata da circa 1.800 vulcani dei quali solo una trentina attivi. Il Copahue è uno di questi, uno stratovulcano situato nella Patagonia settentrionale, a circa 650 km da Santiago, al margine nord-occidentale della catena montuosa, con una caldera di circa 8km formata circa 600mila anni fa.
Alla sommità, in una parte del cratere, si trova un lago acido-salato. A circa 50 metri dal cratere, da una fenditura nella roccia, nasce il fiume Agrio in cui scorre un liquido iperacido di colore giallo, saturo di zolfo. Il fiume scende sul fianco nord-orientale del vulcano e si immette nel sottostante lago Caviahue, distante una decina di chilometri, dove si trova un rinomato centro termale.
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