Deep Impact cattura le prime immagini di ISON, la cometa più luminosa della Luna!


La vedremo sfrecciare nei nostri cieli solo alla fine del 2013 e, secondo gli esperti, potrebbe essere uno degli avvistamenti più spettacolari che un essere umano spera di vedere nel corso della sua esistenza. Al suo passaggio, Ison potrebbe eguagliare e superare la luminosità della Luna, diventando visibile in pieno giorno.



Nell'attesa di goderci lo spettacolo astronomica, Deep Impact (nome alquanto inquietante), la sonda della Nasa progettata per studiare la composizione interna delle comete, ci regala le prime immagini in movimento della cometa C/2012 S1, per gli amici ISON (acronimo di International Scientific Optical Network, una rete di telescopi di cui fa parte quello da 40 cm di apertura dell’osservatorio di Kislovodsk, Russia, a nord del Caucaso. Le immagini sono state scattare dalla sonda il 17 gennaio scorso, da una distanza di 793 milioni di chilometri.


“Questa è la quarta cometa su cui abbiamo effettuato osservazioni scientifiche e il punto più lontano dalla Terra, dal quale abbiamo cercato di trasmettere informazioni su una cometa”, ha commentato Tim Larson, responsabile del progetto Deep Impact. “La distanza limita un pò la nostra larghezza di banda. E' come comunicare attraverso un modem analogico dopo aver utilizzato l'ADSL”.

Ison è stata scoperta il 21 settembre 2012, da due astronomi russi, Vitali Nevski e Artyom Novichonok. Le comete di lungo periodo, come Ison, si pensa arrivino dalla Nube di Oort, una gigantesca sfera di corpi ghiacciati che circonda il nostro Sistema Solare.
Di tanto in tanto, uno di questi agglomerati composta da ghiaccio, roccia, polvere e composti organici, viene deviato dalla sua orbita da un corpo celeste di passaggio o dagli effetti gravitazionali delle stelle della nostra galassia. Comincia così, il suo peregrinare attorno al Sole fino a dissolversi completamente.
La distanza minima dal suo passaggio vicino alla Terra sarà toccata il 26 dicembre 2013, a circa 40 milioni di chilometri. Secondo gli esperti, non rappresenta una minaccia, ma offrirà agli astrofili l'opportunità di osservare una delle comete più luminose degli ultimi 100 anni.
L’enorme riscaldamento che subirà durante il passaggio al perielio (minima distanza dal Sole) potrebbe farla diventare un oggetto luminosissimo visibile anche a occhio nudo, forse anche di giorno. Sarà visibile nell’emisfero boreale ed il suo massimo di luminosità dovrebbe perdurare per almeno un paio di mesi.

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