A rischio le centrali di North Carolina, Virginia, Maryland, New Jersey, Pennsylvania, New York e Connecticut.
” A causa delle dimensioni dell’uragano Sandy potremmo assistere a gravi impatti contro le centrali nucleari costiere e dell’entroterra”
Così il 28 ottobre afferma al telefono Neil Sheehan, portavoce della US Nuclear Regulatory Commission (NRC) di base a Philadelphia. Sheehan continua spiegando come nella prima mattinata la NRC si sia riunita per discutere le necessarie precauzioni da prendere a seguito dell’uragano Sandy. Se la velocità del vento supererà i livelli di soglia bisognerà iniziare a spegnere gli impianti nucleari.
La Reuters fornisce la lista delle centrali nucleari potenzialmente a rischio:
Il rischio di un incidente nucleare negli USA è attualmente più alto di quanto non fosse in Giappone prima di Fukushima.
In media le vasche di combustibile nelle centrali degli Stati Uniti immagazzinano una quantità di combustibile radioattivo 10 volte più alta rispetto a quello conservato a Fukushima. E non hanno sulla carta sufficienti caratteristiche di sicurezza.
Ora rivediamo la lista delle centrali potenzialmente lungo il percorso dell’uragano Sandy e guardiamo i problemi occorsi negli ultimi anni:
- Brunswick: l’anno scorso ha avuto perdite al liquido di raffreddamento (fonte)
- Surry: è stata recentemente colpita da problemi coi sistemi di raffreddamento, valvole e danni a causa di un tornado (fonte 1, fonte 2, fonte 3)
- North Anna: l’anno scorso ha avuto perdite di trizio a seguito di un terremoto che ha scosso l’impianto e spostato un gigantesco magazzino di barili radioattivi (fonte 1, fonte 2)
- Calvert Cliff: è stata spenta a causa dell’ultimo uragano (fonte)
- Salem: è stata martoriata da problemi di sicurezza con le turbine e altri elementi (fonte 1, fonte 2)
- Hope Creek: ha sofferto di problemi di sicurezza, ha la stessa struttura dell’unità 1 di Fukushima , ha alcuni degli stessi problemi con lo stoccaggio sopraelevato delle barre di combustibile esaurito. Fu progettata per resistere ad alcuni grossi eventi atmosferici ma bisogna guardare al potenziale di impatto di eventi più estremi come l’innalzamento dei livelli del mare ed inondazioni. (fonte 1, fonte 2)
- Peach Bottom: è stata probabilmente costruita sulla base di un progetto difettoso ed è stata colpita da diversi problemi (fonte)
- Millstone: ha mostrato la sua vulnerabilità per il fatto che è stata spenta a causa del calore dell’acqua marina (fonte)
- Vermont Yankee: ha 10 volte più barre di combustibile esaurito rispetto a ciascuno dei singoli reattori di Fukushima, ha recentemente avuto perdite di trizio. (fonte)
Non sorprende che ci siano stati problemi a tutti questi impianti nucleari. Dopo tutto gli USA hanno 23 reattori che sono virtualmente identici a quelli di Fukushima. Gli arcaici reattori ad uranio sono stati progettati più di 40 anni fa e ora sono buoni solo per fare bombe.
La maggior parte dei reattori nucleari americani sono vecchi. Stanno invecchiando male e sono in reale pericolo di fusione; ma ancora oggi la NRC ha standard di sicurezza molto morbidiper i vecchi impianti. Infatti mentre molti degli impianti nucleari hanno già superato il loro periodo di durata per il quale erano stati progettati, la NRC sta considerando di estendere le licenze per altri 80 anni, cosa che per l’ex capo dell’autorità della valle del Tennessee ed attuale consulente della Friends of Earth’s nuclear campaign, David Freeman, è un ” suicidio “.
Speriamo che non succeda nulla; probabilmente anche l’uragano Sandy passerà lasciando alle spalle meno danni di quanti non si annuncino dai messaggi di allerta ma ad ogni modo questo articolo resta emblematico sullo stato di pericolosità di molte centrali nucleari americane.
Senmut
Mitsuhei Murata, importante funzionario giapponese ha detto qualche giorno fa: “Negli Stati Uniti ci sono 31 Unità nucleari di questo tipo, ma il governo non ha parlato della scala reale della catastrofe per proteggere la propria reputazione”, ha aggiunto Murata. “Questa è la ragione principale per cui ci sono così poche informazioni sulla gravitàdella situazione dopo il disastro di Fukushima”.
L’impero americano, in altre parole, non vuole che il mondo, né il popolo americano, sappiano che c’è la possibilità che letteralmente si possano verificare dozzine di situazioni come Fukushima sul suolo americano, qualora si presentino situazioni di emergenza analoghe.
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