Un gruppo di ricercatori britannici ha aperto una strada straordinaria verso il biocarburante del futuro. L’abbattimento dei costi di produzione è il prossimo, fondamentale, passo.
E’ innanzitutto doveroso sottolineare un aspetto importante di questa notizia.
Non si tratta, infatti, dell’ennesima bufala di internet passata per buona ma è un progetto solido, sostenuto da altrettanto solide basi ed appoggiato da un’autorevole istituzione britannica nel campo della ricerca scientifica, l’indipendente e storica Institution of Mechanical Engineers (IMechE) con sede a Londra, fondata nel 1847 e dal 1930 fregiata della prestigiosa Royal Charter. Insomma, non un salto nel buio o una trovata pubblicitaria per promuovere il nome di un’azienda in cerca di notorietà.
Artefice dell’incredibile procedimento la piccola ma intraprendente Air Fuel Synthesis di Darlington, che in una raffineria di Stockton-on-Tees ha elaborato alcuni litri di benzina partendo da anidride carbonica e vapore acqueo, passando per l’elettrolisi ed infine il metanolo da trasformare in combustibile liquido. Il processo prevede la cattura di anidride carbonica dall’atmosfera ed il successivo trattamento in una specifica raffineria con l’ausilio di energia elettrica.
Attualmente i costi di produzione sono estremamente elevati ed includono passaggi ancora non del tutto “verdi”, ma la strada è stata tracciata è c’è grandissimo ottimismo da parte degli addetti ai lavori: “la notizia sembra troppo buona per essere vera ma è la pura e semplice realtà”, ha sottolineato al britannico Indipendent il direttore esecutivo del IMechE Stephen Tetlow. Gli fa eco il CEO di Air Fuel Synthetis Peter Harrison: “Abbiamo preso anidride carbonica dall’aria e idrogeno dall’acqua e li abbiamo trasformati in carburante”.
I vantaggi di un siffatto progetto, qualora andasse realmente in porto sul piano commerciale, sono davvero notevoli sotto molteplici punti di vista, sia per l’impatto ambientale ma anche per il fatto che il combustibile ottenuto è tranquillamente utilizzabile nei motori delle nostre vetture. Non ci vorrà molto per capire gli esiti della ricerca, dato che gli ideatori vorrebbero già tra un paio d’anni produrre carburante su larga scala passando attraverso le energie rinnovabili.
1 commento:
...visto che, riprogettando il carburatore e qualche altra piccola midifica, si potrebbe far andare le nostre auto comuni con ossidrogeno ottenuto dall'elettrolisi dell'acqua, mi pare l'ennesima trovata delle multinazionali per rifilarci qualche trabicolo che dipenda, per andare, dai prodotti combustibili forniti dalle multinazionali stesse... sarà per questo che si portano avanti cercando periodicamente di mettere le mani sull'acqua pubblica?? ...
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