Curiosity odora l’aria di Marte alla ricerca di metano

Il Rover marziano Curiosity della Nasa ha ‘annusato’ per la prima volta l’atmosfera marziana, per determinarne la composizione.



- Redazione – 9 settembre 2012 - Marte, a differenza della Luna che non può possedere un’atmosfera, possiede un sottile strato di gas che l’avvolge, e che permette anche l’uso dei paracadute (come nel caso di Curiosity lo scorso 5 agosto).

Il robot ha aspirato l’aria e l’ha intrappolata nel suo sistema di campionamento Sam, un sistema che serve a rilevare la concentrazione di diversi gas in una miscela.

È la prima volta che la composizione chimica dell’atmosfera marziana viene misurata in loco da quando la sonda Viking fece lo stesso esperimento (con tecnologie molto più rudimentali) nel 1970.

L’analisi di Sam è ancora in fase di elaborazione e non sono quindi ancora noti i risultati. Ci si aspetta che l’anidride carbonica la faccia da padrone.

CO2 è il componente principale dell’aria marziana, come hanno già scoperto le sonde Viking.

La cosa più interessante che dovrà essere appurata da Curiosity è se è presente una traccia di metano.

Il gas è stato recentemente osservato dai satelliti e da vari telescopi terrestri, e la sua presenza sul Pianeta Rosso non è chiara.

Il metano vive, infatti, poco tempo in condizioni estreme come quelle marziane, e quindi i ricercatori si chiedono la natura di questo metano, che potrebbe essere di origine biologica oppure geochimica.

Intanto Sam cercherà la conferma definitiva dell’esistenza di metano, e forse durante la missione fornirà anche qualche indizio della sua provenienza.

I risultati di questo primo test potrebbero essere annunciati la prossima settimana, ha detto lo scienziato Joy Crisp, investigatore principale del progetto, ma ha avvertito che ci vorrà un po’ più di tempo prima che si possano dare risultati definitivi sulla presenza di metano su Marte.

Braccio robotico

Intanto Curiosity si è preso una pausa di riflessione, dopo aver percorso una distanza pari a circa un campo da calcio e ormai lontano dal luogo dello sbarco. Passerà infatti alcuni giorni a prepararsi per l’uso completo degli strumenti presenti sul suo braccio robotico.

Curiosity ha esteso il suo braccio robotico mercoledì, solo un assaggio delle attività di test che dureranno da 6 a 10 giorni per verificare la piena funzionalità di tutti gli strumenti presenti.

La missione principale di Curiosity nei prossimi due anni su Marte è quella di verificare se nell’area selezionata ci siano tracce di sostanze che possano aver reso possibile la vita in passato.

Curiosity possiede la tecnologia più avanzata che sia mai andata su Marte ed è anche il rover più grande che sia mai sbarcato sul pianeta rosso.

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