Clamoroso! L'Italia verra' salvata da chi la ha affossata!


Una notizia ANSA di queste ore potrebbe dare apparente sollievo ai milioni di italiani che da un anno ad oggi sono convinti che l’andamento dello spread determini il futuro dell’Italia. Infatti, l’agenzia di stampa riporta che:

Mario Draghi ottiene dal consiglio della Bce il via libera quasi unanime allo scudo anti-spread: l’Eurotower comprerà, senza fissare un limite, i titoli di Stato dei Paesi che richiedono l’assistenza finanziaria dell’Europa, mettendo di fatto in gioco le sue imponenti risorse finanziarie.
Di quali imponenti risorse finanziarie parla l’ANSA? Lo zio Paperone Mario Draghi si sarebbe deciso a sganciare molto generosamente un po’ di dobloni d’oro? La riserva aurea non esiste più dal 1971 e la BCE (come tutte le banche centrali) crea il denaro dal nulla, indebitando gli stati (attraverso le banche) del valore monetario creato. Ma andiamo avanti:

Ma per gli Stati che accedono all’intervento d’emergenza il prezzo da pagare sono condizioni rigorose: in assenza delle riforme concordate la Bce si riserva persino di interrompere i suoi acquisti.
Da buon Babbo Natale, Mario Draghi non può elargire regali indiscriminatamente, ma solo ai bambini meritevoli. Perciò manda in avanscoperta i suoi folletti (Merkel, Monti, Hollande, Rajoy) ad assicurarsi che i bambini (gli stati) facciano i loro compiti per casa. Cioè continuino la macelleria sociale e siano propensi a cedere del tutto la loro sovranità, che in teoria (ma solo in teoria!) dovrebbe appartenere al popolo. Infatti per Draghi

Il disegno istituzionale originale dell’eurozona è rimasto al di sotto delle nostre aspettative. Abbiamo una politica monetaria, ma le politiche finanziaria ed economica sono ancora coordinate in maniera insufficiente, e “disegnare una nuova architettura è l’unica via d’uscita”
Che sia l’unica via d’uscita è un’opinione e, come tutte le opinioni, necessita di un confronto con la realtà prima di esser ritenuta universalmente valida. Infatti, già le norme vigenti avrebbero permesso agli Stati di finanziarsi attraverso la BCE, saltando a piè pari le banche e risolvendo il problema dello spread. L’articolo 123 del Trattato di Lisbona prevede, al paragrafo 2, la possibilità per gli stati di creare delle banche pubbliche con cui accederedirettamente ai prestiti della BCE, ad un tasso dell’1%. Incredibile che, ad oggi, quasi tutte le testate giornalistiche abbiano riportato, invece, l’impossibilità per gli stati di farlo (e la necessità di finanziarsi attraverso le banche) proprio…citando l’articolo 123. L’ipotesi più plausibile è che, per necessità di contenimento dei costi, molte redazioni abbiano sostituito i giornalisti con dei pappagalli, che ripetono fideisticamente quanto scrive l’Ansa. Nel frattempo, l’Italia s’indebita al 6% anziché all’1%, come potrebbe legalmente fare, avvicinandosi così alla bancarotta finanziaria. Facciamo un esempio pratico: fingiamo che dobbiate accedere ad un prestito in banca, ma per farlo nominiate una persona di fiducia che si rechi in banca al posto vostro. Questa persona, nominata a tutelare il vostro interesse, si reca dal direttore della banca, gli espone la vostra situazione e questi, ascoltatolo, gli presenta due proposte di finanziamento: una all’1% di interesse ed una al 6%. Voi quale delle due accettereste? Beh, il vostro amico sceglie la seconda, cioè di farvi pagare interessi almeno 6 volte maggiori. Bell’amico, vero? Poi scoprite che l’amico, in realtà, è un dipendente della banca e quindi ha scelto il finanziamento più vantaggioso per il suo datore di lavoro, non per voi. Dimenticavo: voi, in questo caso, siete il popolo (cioè i cittadini tutti), il vostro amico è Mario Monti e il direttore di banca è Mario Draghi (entrambi provenienti da Goldman Sachs).

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