Di oltre 38.000 bambini esaminati dalla Prefettura di Fukushima in Giappone, il36% hanno crescite anomale - cisti o noduli - nelle loro tiroidi un anno dopo il disastro nucleare di Fukushima, come riportato da ENENews.
I numeri scioccanti provengono dalla sezione dell'esame della tiroide della "Sesta Relazione della Prefettura di Fukushima sulla Gestione delle Indagini Sanitarie", pubblicata da Fukushima Radioactive Contamination Symptoms Research (FRCSR), e tradotta dal blog Fukushima Voice.
Shunichi Yamashita, MD, presidente dell'Associazione Giapponese sulla Tiroide, ha inviato una lettera ai soci nel mese di gennaio, con le linee guida per il trattamento delle alterazioni della tiroide. Nel 2001 Yamashita fu il coautore di uno studio che trovò che i bambini normali a Nagasaki avevano lo 0 per cento di noduli e lo 0,8 per cento di cisti. L'introduzione della lettera, scritta da Fukushima Voice, afferma che i risultati di Fukushima mostrano una "progressione molto più veloce rispetto a Chernobyl", poiché la ricerca condotta attorno a Chernobyl mostrò un tasso dell'1,74 per cento di noduli tiroidei dopo l'incidente nei bambini da 5 a 10 anni.
Nel marzo 2011 un terremoto aveva innescato uno tsunami che aveva scatenato la serie di crolli nucleari e il rilascio di materiali radioattivi dalla centrale nucleare di Fukushima, portando al più grande disastro nucleare dopo Chernobyl nel 1986.
I numeri scioccanti provengono dalla sezione dell'esame della tiroide della "Sesta Relazione della Prefettura di Fukushima sulla Gestione delle Indagini Sanitarie", pubblicata da Fukushima Radioactive Contamination Symptoms Research (FRCSR), e tradotta dal blog Fukushima Voice.
Shunichi Yamashita, MD, presidente dell'Associazione Giapponese sulla Tiroide, ha inviato una lettera ai soci nel mese di gennaio, con le linee guida per il trattamento delle alterazioni della tiroide. Nel 2001 Yamashita fu il coautore di uno studio che trovò che i bambini normali a Nagasaki avevano lo 0 per cento di noduli e lo 0,8 per cento di cisti. L'introduzione della lettera, scritta da Fukushima Voice, afferma che i risultati di Fukushima mostrano una "progressione molto più veloce rispetto a Chernobyl", poiché la ricerca condotta attorno a Chernobyl mostrò un tasso dell'1,74 per cento di noduli tiroidei dopo l'incidente nei bambini da 5 a 10 anni.
Nel marzo 2011 un terremoto aveva innescato uno tsunami che aveva scatenato la serie di crolli nucleari e il rilascio di materiali radioattivi dalla centrale nucleare di Fukushima, portando al più grande disastro nucleare dopo Chernobyl nel 1986.
L'introduzione della lettera osserva che la pediatra australiana Helen Caldicott ha detto che "non è affatto normale per i bambini avere noduli o cisti tiroidee e che la comparsa precoce di anomalie tiroidee a meno di un anno, significa che i bambini di Fukushima hanno ricevuto delle dosi molto alte di radiazioni."
ENENews ha anche riportato un caso specifico in cui, in una famiglia che abitava a 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima, sono stati trovati tre figli che avevano cisti multiple nella loro tiroide.
ENENews ha anche riportato un caso specifico in cui, in una famiglia che abitava a 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima, sono stati trovati tre figli che avevano cisti multiple nella loro tiroide.
link articolo originale: http://www.businessinsider.com/a-stunning-36-percent-of-fukushima-children-have-abnormal-growths-from-radiation-exposure-2012-7
nota finale di nwo-truthresearch: dalla ricerca dal titolo Thyroid and Parathyroid Cancers ad opera di Erika Masuda Alford, MD, Mimi I. Hu, MD, Peter Ahn, MD, Jeffrey P. Lamont, MD, apprendiamo come persino basse dosi di radiazioni predispongano i bambini al cancro alla tiroide, figuriamoci alte dosi:
"E' stato dimostrato che basse dosi esterne di radioterapia alla testa e al collo durante l'infanzia, frequentemente utilizzate tra il 1940 e il 1960 per il trattamento di una varietà di malattie benigne, predispongono gli individui al cancro della tiroide. Più giovane è un paziente al momento dell'esposizione alle radiazioni, maggiore è il conseguente rischio di sviluppare il carcinoma della tiroide. Vi è un periodo di latenza che va dai 10 ai 30 anni dal momento dell'irradiazione a basso dosaggio allo sviluppo del cancro alla tiroide."
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