26 giugno 2012 - Un invasione di miliardi di cavallette sta mettendo ko la Russia e la sua agricoltura. Cinque regioni del grande paese sono sotto attacco da quella che è definita la peste agricola, dal Daghestan alla KalmyKia, da Astrakhan Oremburg e Volvograd. Lo sciame di cavallette, che in quelle zone trovano un clima favorevole, si estende su di un'area immensa, pari a circa 20 volte le dimensioni dell’Italia.
Oltre al gran caldo i contadini russi devono fare i conti con un’altra calamità, ossia l’invasione delle cavallette. Le conseguenze per l’agricoltura russa potrebbero essere gravissime. Buona parte dei raccolti di grano sono stati compromessi dal fenomeno, fra le preoccupazioni degli agricoltori, già messi in ginocchio dalle alte temperature dei giorni scorsi, dove in molte località si sono superati i +40° all’ombra. Ogni giorno venti aerei si alzano in volo per spruzzare sostanze chimiche e pesticidi sulle zone interessate, ma lo sciame di cavallette, parassiti volanti e velocissimi, viene appena scalfita. Purtroppo i danni sono notevoli e in molte aree, specie nel Daghestan, i raccolti sono stati completamente distrutti dall’incursione dei famelici animali.
Il fenomeno dell'invasione delle cavallette in Russia ha avuto il suo inizio nel 2009. E in pochi anni la superficie devastata è aumentata da 1 milione e mezzo di ettari a 4 milioni di ettari. La situazione è grave e in diverse regioni è stato lanciato lo Stato di calamità. Il problema è diventato Nazionale, ma da Mosca non arrivano ancora soluzioni efficienti e definitive. Ogni giorno un singolo esemplare di cavalletta riesce a percorrere anche 200 chilometri, guadagnando terreno e spazio in una zona messa ormai in ginocchio. Le preoccupazioni più grandi si concentrano sulla fine del mese di giugno, periodo in cui le cavallette saranno anche in grado di volare.
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