Roma - "Non si puo' escludere l'eventualita' che, pur con minore probabilita', l'attivita' sismica si estenda in aree limitrofe a quella gia' attivata sino ad ora". E' quanto si legge nella relazione della Commissione Grandi Rischi inviata ieri al capo del Dipartimento di Protezione Civile e diffusa oggi dal governo. La Commissione premette che non esistono "a tutt'oggi metodi scientifici attendibili di previsione dei terremoti nel breve periodo", "tuttavia la conoscenza del sottosuolo e gli eventi che si sono succeduti dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per l'evoluzione futura".
"Nel caso di una ripresa dell'attivita' sismica nell'area gia' interessata dalla sequenza in corso, e' significativa la probabilita' che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza". E' quanto si legge nella relazione consegnata alla Protezione Civile dalla Commissione Grandi Rischi. La Commissione aggiunge che "nei segmenti centrale e occidentale della struttura che hanno gia' registrato gli eventi di maggiori dimensioni - tra Finale Emilia e Mirandola - le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione"- Fonte agi
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Prima dicono che i terremoti non si possono prevedere....e poi prevedono altre forti scosse nella zona dell'Emilia....boh??!!??
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