Quintali di grossi pesci morti galleggiano nei canali di alcuni dei paesi colpiti dal terremoto. I primi sono stati raccolti dopo il terremoto del 20 maggio, quando la prima forte scossa svegliò l’Emilia e tutto il Nord Italia.
Dopo gli ultimi fenomeni, molti altri pesci sono morti in gruppo, provocando una certa inquietudine tra la popolazione già abbastanza provata.
Lucci, carpe, siluri, carcasse di molte specie sono state estratte dall’acqua dal personale del servizio veterinario di Ferrara, che ha analizzato i pesci e campioni d’acqua per capire le cause di tale moria.
Le ipotesi avanzate per ora sono molte: prima fra tutte lo scuotimento dei fondali, che avrebbe liberato nell’acqua gas derivati dalla normale putrefazione degli organismi.
I canali non mantenuti puliti si sarebbero quindi avvelenati per la sospensione di questi gas e la loro presenza avrebbe ridotto la percentuale di ossigeno disciolto nell’acqua, portando così i pesci alla morte (FOTO DELLA MORIA).
Si è parlato anche di un innalzamento della temperatura dei corsi d’acqua, probabilmente a causa di una fuoriuscita di acqua termale o gas bollente, tuttavia tale ipotesi non ha trovato sufficiente riscontro nei dati riscontrati durante le analisi.
Esclusa anche la responsabilità di agenti patogeni.
Dai laboratori in cui le verifiche sono ancora in corso, una tra le spiegazioni più accreditate è la mancanza di ossigeno derivata dalla bassa pressione generata dalle piogge degli ultimi giorni. Secondo gli esperti dell’Ausl di Ferrara infatti, le forti piogge cadute sull’Emilia hanno abbassato la pressione all’interno dei canali, con un relativo abbassamento delle quantità di ossigeno disciolto. Questo spiegherebbe l’anossia dei pesci e la conseguente moria.
http://www.youreporternews.it/2012/terremoto-moria-di-pesci-si-cercano-le-cause/
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