Studiare la luce degli esopianeti per scoprire civilta' aliene nell'universo

Gli astronomi suggeriscono una nuova tecnica per cercare gli alieni: studiando le variazioni di luminosità vicino agli esopianeti, Abraham Loeb del Center for Astrophysics dell’Università di Harvard, e Edwin Turner dell'Università di Princeton, si sono accorti che cercare di reperire la luce su altri pianeti, fosse un buon modo per determinare se esistono esseri alieni oppure no.


Secondo Astrobiology Magazine, la fantascienza ha da sempre immaginato dei pianeti ricoperti di città, da Coruscant della serie Guerre Stellari a Trantor dei libri di Asimov. La rivista evoca anche gli astronauti che dallo spazio possono contemplare la bellezza delle nostre città terrestri immerse nella notte.


Ma per le distanze molto grandi, occorre essere in grado di distinguere tra le fonti di luce naturale, come le comete o il sole e quelle usate dagli extraterrestri, che invieranno dei segnali certamente più deboli. Per questo, gli astrofisici avranno bisogno di una nuova generazione di telescopi.
Astrobiology Magazine dice che nel frattempo, Loeb e Turner hanno provato a vedere se questa tecnica funziona anche nel nostro sistema solare. Hanno così immaginato un ipotetico mondo alieno vicino alla cintura di Kuiper, a 30 o 50 unità astronomiche dalla Terra. Essi mostrano che una città come Tokyo, con un diametro di 50 chilometri, è facilmente visibile dalla cintura di Kuiper con i telescopi attuali. Infatti, Tokyo è visibile a più di 1.000 unità astronomiche dalla Terra, nei pressi della nube di Oort.
Se esistono città nel sistema solare, saremmo quindi in grado di vederle. Tuttavia, Turner afferma che "è molto improbabile che ci siano città aliene nel nostro sistema solare, ma l'obiettivo della scienza è quello di trovare un metodo per verificarlo”.

http://www.cfa.harvard.edu/news/2011/pr201130.html

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