MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Il Doomsday è reale e il suo nome è Fukushima!

di Monica Davis

I leader globali sono in silenzio su una situazione che potrebbe realisticamente trasformarsi in un evento di estinzione globale. La vulnerabilità degli alloggiamenti del reattore di Fukushima, in particolare del reattore 4, sono sull'orlo del collasso totale. Se il tetto del reattore 4 dovesse crollare si sprigionerebbe un quantitativo di radiazioni tali da mettere a repentaglio la vita della maggior parte della  popolazione mondiale.


L'edificio del reattore N ° 4 è sull'orlo del collasso.un qualsiasi piccolo terremoto potrebbe trasformarlo in un cumulo di macerie, sono1565 le barre di combustibile nucleare contenute all'interno della piscina che comprendono il 6% di plutonio, un combustibile che ha il potenziale di uccidere 2,89 miliardi di persone. Se crolla questa piscina, come sta affermando il senatore Wyden ultimamente, ci si troverebbe ad affrontare un evento di estinzione di massa senza precedenti.
Tonnellate di acqua radioattiva sono  fuoriuscite dalle condutture rotte dell'impianto e sono state riversate in mare ed hanno raggiunto la costa occidentale degli Stati Uniti, mettendo in pericolo la salute umana e l'approvvigionamento alimentare della nazione.
La situazione è talmente grave che molti esperti nucleari si stanno preparando a delocalizzare le loro famiglie per l'emisfero australe.
beforeitnews.com

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California: sisma di magnitudo 4,1 richter

28 aprile 2012 - California -  Un terremoto di moderata intensita' 4,1 richter e' stato registrato dalla rete di monitoraggio sismico dell'Usgs l'evento tellurico e' avvenuto alle ore 15:07 UTC ad una profondita' di 10 km ed e stato localizzato a 78 km ENE da Los Angeles.Non ci sono notizie di danni a cose o persone.
USGS

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Parigi: bambini all'asilo con microchip,benvenuti nel NWO!

PARIGI – Dopo cani e gatti, cassonetti della spazzatura, libri, bestiame, vestiti e passaporti, i chip Rfid (identificazione a radio frequenza) equipaggeranno i bambini di un asilo parigino. «La sperimentazione punta a incrementare la sicurezza dei piccoli – dice Patrick Givanovitch, a capo dell’azienda Lyberta -; installeremo in tutti i locali dei rilevatori e, grazie al chip inserito in una maglia, gli uomini del controllo video sapranno in ogni istante dove si trova un bambino, e soprattutto se è entrato o uscito dall’asilo. In caso di uscita imprevista, un sms partirà automaticamente per avvisare i genitori e la direzione dell’istituto».
PRO E CONTRO - L’idea di dotare di chip elettronici dei bambini di tre anni sembra rispondere alle esigenze del momento: ridurre i costi del personale di sorveglianza, placare la fame di sicurezza di genitori e cittadini in generale, in Francia già cavalcata con alterne fortune dal presidente Sarkozy. Ma è una buona idea? «Chiudere i bambini in una gabbia virtuale alimenterà le paura e il senso di essere perennemente in pericolo, rischio peraltro inesistente», ha detto al Parisien Dominique Ratia-Armengol, presidente dell’associazione francese degli psicologi infantili -. L’uso dei chip punta a ridurre la presenza degli educatori, che invece sono fondamentali per la crescita dei bambini». Se, nonostante le polemiche, il progetto parigino sarà confermato, sarà la prima volta che questa tecnologia viene utilizzata in Europa.

DEBUTTO NEGLI STATI UNITI - Negli Stati Uniti il sistema ha fatto il suo debutto qualche settimana fa in una scuola materna di Richmond, California: il chip è inserito in una casacca da allenamento di basket portata da ogni bambino, il costo annuale è di 50 mila dollari ma si stima un risparmio di 3000 ore di lavoro dei dipendenti della scuola, che per adesso sono soddisfatti: «Non devo più passare il mio tempo a riempire il registro con gli orari di ingresso e di uscita di ogni bambino – ha commentato a fine agosto l’insegnante Simone Beauford -. Io sono favorevole, meno burocrazia e più insegnamento». I militanti che si battono per la tutela delle libertà civili sono invece molto preoccupati. «Non ci sono garanzie sulla reale sicurezza di questa tecnologia, i dati sui movimenti dei bambini possono essere letti dagli insegnanti ma anche da chiunque altro a distanza di centinaia di metri – ha dichiarato Nicole Ozer, docente alla Aclu della Northern California -. L’ossessione di risparmiare sui costi e di aumentare la sicurezza potrebbe invece ridurla».
corriere.it

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In Grecia si svendono isole per combattere la crisi!

Certi paradisi terrestri non hanno prezzo, eppure per combattere la forte crisi che sta colpendo tutto il globo in Grecia hanno pensato di intraprendere un’attività di compravendita e investimenti per quanto concerne il settore delle isole private. Si tratta di una mercato alquanto singolare, il quale secondo gli esperti in questo periodo è soggetto ad un vero e proprio boom: sono diversi i proprietari di isole perlopiù ereditate che stanno cercando di svenderle a causa dell’elevata tassazione introdotta di recente dal governo greco.

I prezzi delle isole, dunque, sono scesi di netto: se l’offerta presentata è seria, il proprietario terriero è disposto a concedere un ottimo sconto. Una delle isole coinvolte nel giro di compravendite è quella di Oxia, notoriamente di proprietà della famiglia Stamoulis, di origine greco-australiana. L’isola è stata venduta a un membro della famiglia reale del Qatar. Si tratta di 500 ettari di superficie, circa la metà di Capri, che è stata venduta a circa cinque milioni di euro.

Oxia è situata nel Mare Ionio, ad una distanza da Itaca di circa 38 km. Un’altra isola che sta per essere venduta è quella di Patroclo, situata a circa 3 km da Capo Sunio, il promontorio che dista 70 km da Atene. Quest’ultima ha una superficie di 260 ettari, ma essendo vicina alla capitale, e dunque alla costa e all’aeroporto, verrà venduta a circa 150 milioni di euro.
http://www.curiosone.tv/in-grecia-si-svendono-isole-per-combattere-la-crisi-24305/

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Scie chimiche, la National Health Federation: "Sono dannose"

Chi di "noi" internauti non ha mai sentito parlare del fenomeno delle "scie chimiche"? Pochi o nessuno, al di là che ognuno di noi lettori ci si creda o meno le voci che corrono nel web fra sostenitori della loro esistenza e non sono davvero moltissime e spesso e volentieri si può correre il rischio di perdersi nei meandri della rete  cercando di sbrogliare la matassa fra voci, dicerie e fatti riscontrabili. 
Il 18 Aprile 2012  però accade un fatto di fondamentale importanza, è uscito un articolo ufficiale ed è la prima volta che, attraverso il Dottore e Professore Russel L.Blaylockun ente ufficiale si pronuncia sulle attività chimiche e sulla Geoingegneria.
Lui appartiene alla National Health Federation ed è uno stimato ricercatore e biologo nel campo delle neuroscienze. Nel suo articolo Blaylock scrive cito testualmente: "Io prego che i piloti che stanno spargendo queste sostanze pericolose comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute anche delle loro famiglie. Questo vale anche per i nostri funzionari e politici. Una volta in cui piante, suolo e le falde saranno fortemente contaminati, non ci sarà alcun modo per invertire il danno che è stato causato. Provvedimenti devono essere presi ora per evitareun imminente disastro alla salutedi enormi proporzioni, che potrà accadere, se queste attività non saranno fermate immediatamente. Altrimenti vedremo un aumento esplosivo, dai tassi senza precedenti, delle malattie neurodegenerative che si conclamano negli adulti e negli anziani, così come dei disturbi nello sviluppo neurologico nei nostri bambini. Stiamo già assistendo ad un drammatico aumento di disturbi neurologici e sta accadendo ai giovani come mai in passato. " 
Nel suo articolo il Professore parla specificatamente delle particelle dei composti di alluminio di dimensioni nanometriche, affermando come sia dimostrato scientificamente che tali particelle siano infinitamente più reattive e che inducano ad intense infiammazioni in uno svariato numero di tessuti. Il professore prosegue affermando quanto queste nanoparticelle di alluminio stiano aumentando le malattie neurodegenerative del cervello, tra cui cita demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.) e di come queste malattie sia scientificamente correlate all'esposizione all'alluminio ambientale. 
"… Vari studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello…"

Gli squali: una specie a rischio di estinzione

Immaginereste un oceano senza squali? Il rischio è alto. Una recente ricerca dalla University of Hawaii suggerisce che la presenza umana ha un impatto grave e fortemente negativo sugli squali, riducendo il numero di oltre il 90%. Gli squali svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi della barriera corallina. Eppure ogni anno, milioni di esemplari vengono uccisi per prelibatezze asiatiche e cure per il cancro di cui è stata smentita la loro efficenza curativa.

Non c'è dubbio, le nostre abitudini di pesca agli squali hanno devastato le loro popolazioni; le uniche domande che rimangono sono: quanto effetto stiamo avendo sugli squali e se questo grande pesce potrà recuperare la specie in futuro. Nel tentativo di rispondere alla prima domanda, un team di ricerca ha emesso alcuni dati davvero sorprendenti.

Le indagini sono state portate avanti dal Programma Reef Monitoring Coastal NOAA (CRED) per calcolare l'effetto della presenza umana sulle popolazioni di squali. Il team CRED ha contato gli squali in tutto il Pacifico utilizzando i sub e le esporazioni marine, il modo più efficiente ed efficace per studiare le creature oceaniche su larga scala spaziale. I risultati sono stati chiari e fanno riflettere.

"Intorno ciascuna delle aree densamente popolate monitorate - nelle isole hawaiane principali, l'arcipelago Mariana e delle Samoa Americane - il numero di squali di barriera sono molto diminuiti", ha detto Marc Nadon, autore principale dello studio. "Stimiamo che sono rimasti meno del 10% di esemplari rispetto ai dati degli anni passati". Il team ha stimato che meno di 100 persone sono sufficiente a ridurre le popolazioni di squali del 20%.

I risultati sono coerenti con altre ricerche in questo campo. Nel 2003 ad esempio, è stato scoperto che le popolazioni di squali nell'Atlantico nord-occidentale è sceso oltre il 65% tra il 1986 e il 2000. Allo stesso modo, nel 2010 si è stimato che le popolazioni di squali nel Arcipelago Chagos era diminuita del 90% dal 1970. Non possiamo continuare a trattare questi animali nel modo in cui stiamo facendo ora, arriverà il giorno in cui questa specie rischierà davvero l'estinzione dal Pianeta Terra.

Il governo dei banchieri vuole mettere il bavaglio al Web

di Gianni Lannes

Finale di partita o dipartita finale? Un fatto è certo: la censura totale. La libertà di pensiero non è gradita  a chi detiene il potere per conto terzi. Ora tocca ai blog: la democrazia va annichilita per sempre, tanto la popolazione italiana non reagirà mai, avranno pensato i maggiordomi dell’alta finanza e i soliti boiardi di Stato.  Al totalitarismo soft del terzo millennio imposto da un potere straniero in salsetta tricolore, non basta controllare le leve dell’economia, le forze armate, la stragrande maggioranza degli organi di informazione o ricattare i morenti partiti. Adesso che iniziano a manifestarsi i veri effetti delle manovre governative, ovvero fallimenti di massa e suicidi a catena, spunta fuori la proposta ministeriale di Paola Severino: una regolamentazione per i diari liberi che navigano su internet. Niente di nuovo: ci aveva già provato il piduista di Arcore, con tessera 1816 rilasciata dalla loggia P 2 di Eugenio Cefis (il mandante degli omicidi Mattei, De Mauro e Pasolini). Lo ha annunciato proprio il ministro della Giustizia, non eletta democraticamente, ma imposta con un golpe presidenziale - in barba alla Costituzione repubblicana e alla sovranità popolare - intervenendo al Festival del giornalismo di Perugia, evento già sponsorizzato dall’Enel con tanto di propaganda nuclearista. Nessun giornalista di fama ha reagito: l’atonia intellettuale è più che completa.

Un pretesto - «Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro cittadino - ha detto il guardasigilli abusivo - ma lo deve fare seguendo le regole: credo che questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive su un blog». «Il fatto di scrivere su un blog - ha aggiunto - non ti autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci che i diritti di ciascuno di noi sono limitati dai diritti degli altri, io non posso intaccare il diritto di un'altra persona solo perché sono lasciato libero di esprimermi». Sui blog, in particolare, Severino ha sottolineato come «il problema non è vederli con sfavore ma reprimere gli abusi che vengono fatti, anche se su internet è più difficile. Non c’è un preconcetto - ha ribadito - ma questo mondo va regolamentato altrimenti si finisce nell’arbitrio». L’autentico problema italiano, almeno per il ministro è quello di reprimere i cosiddetti e presunti abusi. «Il giornale - ha detto la Severino - ha una sua consistenza cartacea. Il giornalista è individuabile e l’editore anche ed è dunque possibile intervenire. Il blog ha invece una diffusione assolutamente non controllata e non controllabile. E’ in grado di provocare dei danni estremamente più diffusi. Ecco perché bisogna vederne anche la parte oscura. E’ un fenomeno certamente positivo per certi aspetti ma nel quale si possono annidare anche cose negative (può essere un punto criminogeno). Questo mondo va regolamentato e pur nella spontaneità che ne rappresenta la caratteristica non può trasformarsi in arbitrio».

Senti chi sproloquia - «Il cittadino - ha spiegato il ministro - ha il diritto di interloquire con un altro cittadino ma lo deve fare anche lui seguendo le regole. Credo questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive sui blog. Il fatto di scrivere su un blog non ti autorizza a scrivere qualunque cosa soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci che i diritti di ciascuno di noi sono limitati da quelli degli altri. Non posso intaccarlo solo perché sono lasciato libero di scrivere. Mi devo sentire libero di scrivere e i blog hanno questa grandissima capacità di diffondere il pensiero in tempo reale, un grandissimo pregio che riconosco. Ma questo non deve far trasformare la libertà in arbitrio. Questa è una regola che tutti dovrebbero seguire». Del resto «Ã¨ molto difficile» configurare un obbligo di rettifica per i blog.
Repentino l’intervento  del deputato Massimo Donadi: «Il web è un patrimonio di tutti, è e deve restare libero. Siamo contrari a qualsiasi forma di censura sui blog, che sono fondamentali per la circolazione delle notizie, del pensiero e della cultura». «Non c’è bisogno di leggi restrittive perché le norme attuali già sono sufficienti contro la diffamazione e la circolazione di notizie false. I blog sono un esempio di libertà, un fenomeno culturale e informativo da coltivare e sostenere, non certo da controllare o imbavagliare. I blogger sono una risorsa, i problemi dell’informazione sono ben altri».

Tallone giudiziario - Secondo l’avvocato Severino «Ã¨ nelle fasi interlocutorie delle indagini che più di frequente avviene la comunicazione e la diffusione della notizia». La selezione spetta quindi, secondo il ministro, al pubblico ministero o al giudice, a seconda dei momenti. «L’idea di base è lasciare al magistrato il compito di escludere le notizie che non sono rilevanti e attengono esclusivamente alla sfera personale delle persone interessate dal provvedimento, anche in quelle fasi nelle quali il provvedimento stesso viene consegnato alle parti» ha spiegato. In pratica quella cui sta pensando il ministro è una regolamentazione imperniata su tre cardini. Primo fra tutti la libertà della magistratura i secretare informazioni che metterebbero in crisi le indagini e allo stesso momento «salvaguardare la sfera personale». Perché, sostiene il ministro non è utile, neppure ai giudici, che si divulghino elementi non riconducibili alle indagini. I tre punti sono: «il diritto-dovere del giornalista di informare su fatti che hanno una rilevanza sociale, quello del magistrato di portare avanti le proprie indagini con una tutela della riservatezza indispensabile in alcune fasi e infine il diritto del cittadino, anche sotto indagine, di vedere pubblicate notizie che attengano all’inchiesta ma non esclusivamente la sua vita privata e anche di non vedere sui mezzi d’informazione contenuti di intercettazioni non rilevanti per il procedimento». Insomma, in questa ottica, dopo la sentenza decalogo della Cassazione, saranno i magistrati a stabilire come e cosa scrivere o raccontare.

Addio articolo 21 - «I blog possono fare più danni dei giornali», ha detto Severino, accennando a una regolamentazione in sede di Unione europea per evitare che i provider si possano trasferire in Paesi dove le maglie della legge sono più larghe. «Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro. Ma deve seguire le regole»,  ha detto  la Severino. «Scrivere su un blog non autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se si sta trattando di diritti di altri. I blog hanno capacità di diffondere pensiero ma questo non deve trasformarsi in libertà di arbitrio», ha ripetuto Severino che appunto prevede presto una forma di regolamentazione. Anche se sarà «difficile pensare a un obbligo di rettifica nei blog». Sarebbe invece opportuno introdurre nel codice penale un nuovo reato: ossia l’ostacolo alla libera informazione. Una norma positiva per rafforzare la difesa di un diritto sancito dalla Costituzione e dalla carta fondamentali dei diritti europei.

Deriva pericolosa - Sereni e sorridenti e spensierati. Ridere senza pensare: è l’imperativo categorico. Ci vogliono come tifosi lobotomizzati, mentre ingiustizia, corruzione e mafie statali imperversano. Al popolo italiano vengono tenute nascoste verità inconfessabili, ad esempio la presenza sul suolo nazionale di centinaia di ordigni atomici targati USA, in violazione del Tratto internazionale di non proliferazione nucleare (TNP).  Al popolo italiano vengono tenute nascoste da più di mezzo secolo le cose essenziali per la libertà. Per dirla con il grande presidente Sandro Pertini: «Libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile». A quando la concretezza di una nuova resistenza che salvaguardi le libertà e i diritti fondamentali? L’Italia, come abbastanza noto, è al 75° posto della classifica mondiale della libertà d’informazione. Vogliono farci retrocedere all’ultimo gradino planetario con tanto di decreto governativo? Il peggio, forse deve ancora arrivare: il Parlamento è stato già platealmente esautorato da ogni facoltà. Ci vogliono sudditi, non cittadini e così tentano di privarci anche della libertà d’opinione. Non dimentichiamo che in punta di diritto costituzionale, il governo Monti è privo di autorità legittima, in quanto non sottoposto al voto democratico, ovvero alla sovranità popolare. Allora: congediamo pacificamente Monti Mario e la sua banda di autoritari burocrati, prima che l’addomesticamento in atto dia i suoi frutti più deleteri.

 


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