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La popolazione ottimale? 500 milioni


- DI JURRIAAN MAESSEN  – ExplosiveReports.Com -

QUESTA E’ LA RISPOSTA UNANIME DEGLI AMBIENTALISTI EUGENISTI


Il Georgia Guidestones (nella foto), un monumento composto da lastre di granito disposte verticalmente a imitazione dei cerchi di pietre degli antichi Celti in Gran Bretagna e Francia, rappresenta un monito per noi, in questo momento particolare. Il monumento fu concepito e donato da un “ristretto gruppo di americani in cerca dell’Era della Ragione”: si tratta di una commemorazione degli antichi sacrifici offerti dalla classe sacerdotale dei Druidi per soddisfare l’insaziabile sete di sangue della loro divinità.

Una delle frasi incise nel granito del Guidestones propone ad un’élite: “Mantieni l’Umanità sotto 500 000 000 in perenne equilibrio con la natura”, e di seguito: “Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.”

Cinquecento milioni di persone. La popolazione mondiale non deve superare questa cifra tonda, ideale secondo i demografi e gli ambientalisti di tutto il mondo. Rispetto agli otto miliardi di persone presenti sul pianeta, immaginarsi di scendere a cinquecento milioni equivarrebbe a ridurre la popolazione di almeno il 94% del totale. Negli Obiettivi per l’Umanità, il Club di Roma afferma che “la popolazione ottimale deve essere compresa tra cinquecento milioni e un miliardo di individui perché si possa garantirne la sostenibilità.”

Il fondatore della CNN Ted Turner si è spinto ancora più oltre con il suo ideale di popolazione ottimale: “Un totale di duecentocinquanta o trecento milioni di persone, ossia una diminuzione del 95% rispetto alle cifre attuali, sarebbe perfetto.”

Il cofondatore di Earth First, Dave Foreman, potrebbe incarnare il non plus ultra dei sociopatici amanti della morte nel momento in cui afferma: “I miei tre obiettivi principali sarebbero di ridurre la popolazione umana a circa 100 milioni su scala mondiale, distruggere la infrastrutture industriali constatando in seguito il ritorno della natura selvaggia sul pianeta, con tutta la sua complementarietà e varietà di specie.”

Il 9 gennaio 1949, l’«Evening Independent» pubblicò un articolo intitolato Posterity begins at home (N.d.T.: I Posteri cominciano a casa), in cui l’autore narra a proposito di un uomo e una donna (George e Grace) che frequentano un corso di “popolazione mondiale: le cause e le soluzioni”. L’autore, Hal Boyle, riporta il dialogo tra i due protagonisti che si avviano verso casa: “Grace credeva che il pianeta potesse sostenere in maniera adeguata una popolazione di 750 000 000 persone. George le spiegò gentilmente come mai fosse nel torto. La cifra esatta, affermò lui, era quella di 500 000 000 e che: «se la popolazione contasse altrettanti individui, ognuno sulla faccia della terra disporrebbe di pane, latte e bistecche: tutte le cose migliori che il pianeta ci offre. E non ci sarebbero motivi per farci la guerra, poiché a nessuno mancherebbe niente. Poco a poco dovremmo fare in modo di raggiungere il ragionevole numero di 500 000 000 di persone sulla terra.»”
In questo pezzo umoristico, redatto in un periodo di minore incretinimento, è evidente la critica dell’autore al movimento eugenetico nascente negli Stati Uniti d’ispirazione rockefelleriana: il racconto termina infatti con un’immagine di George e Grace, felici, e con sei figli.

Ancora oggi persiste l’ossessione dell’espansione del genere umano entro limiti ben precisi relativamente al numero di individui presenti sulla terra. A giugno di quest’anno, un progetto di massima intitolato “Un pianeta, quante persone? Un’analisi della capacità di carico terrestre” e rilasciato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, cita nuovamente questa numerologia mistica che si riafferma in veste di livello ultimo e insuperabile che le élite si prefiggono di raggiungere, al di sopra del quale non verrà consentito l’accesso a nessun essere umano: “analizzando le 94 diverse stime dei limiti della popolazione terrestre, questi vanno da un minimo di 500 000 000 a un massimo di 1 000 000 000 000 000 000 000.”

Sebbene tale progetto si affretti a mettere nero su bianco che “il risultato dei tentativi di definire un limite stazionario per una popolazione sostenibile sembri destinato all’incertezza”, gli autori spiegano: “i modelli che dettano le dinamiche chiave della Terra possono servire da mappa per le scelte che avranno un impatto sul nostro futuro in quanto collettività (per quanti di noi che, alla fine, ci arriveranno).”

In altre parole: modellano questo o quel possibile scenario della cosiddetta “impronta umana” e il numero desiderato seguirà di conseguenza. Dobbiamo solo sperare che i loro computer che elaborano i modelli siano più in sintonia tra loro rispetto a quelli utilizzati dall’IPCC: questi ultimi calcolano le probabilità di un diluvio che dovrebbe sommergere il pianeta a causa del riscaldamento globale, oppure congelarlo improvvisamente a causa del raffreddamento globale, dipende di quale ambientalista eugenista si ascolta il parere. Un documento del 2010 intitolato Le risorse terrene, idriche ed energetiche limitate controlleranno la popolazione umana in futuro?, redatto dagli scienziati della Cornell University, propone senza alcuna esitazione l’abbattimento selettivo della popolazione attuale fino al raggiungimento della cifra di due miliardi. Il documento, inizialmente, fornisce un quadro pessimistico per l’umanità se non si attua il più rapidamente possibile una politica di abbattimento selettivo su scala mondiale:
“Per raggiungere l’obiettivo della riduzione della popolazione mondiale e ottenere la cifra ottimale di circa due miliardi in poco più di un secolo, dagli attuali 6,8 miliardi di individui, è necessario attuare una politica demografica che assicuri che ogni coppia abbia in media un solo figlio.”

Non è finita qui:
“Sebbene una rapida riduzione della popolazione fino ai due miliardi potrebbe causare problemi di ordine sociale, economico e politico, una crescita rapida e costante scaturirà una situazione disperata in cui si verificheranno gravi carestie ed epidemie.”
Da notare i tempi dei verbi condizionale e futuro piazzati accuratamente all’interno di questa frase. Ridurre il numero di individui sulla faccia della Terra potrebbe creare disagi, ma un’ulteriore crescita sarà catastrofica. Attraverso questa affermazione, gli autori fanno eco alla minaccia neomalthusiana: “la popolazione deve ridursi, altrimenti…”. Infine, gli autori affermano: “Dobbiamo evitare che la popolazione continui ad aumentare oltre i limiti delle risorse naturali terrestri, poiché ciò porterà inevitabilmente ad un aumento delle malattie, alla malnutrizione e a violenti conflitti per accaparrarsi le risorse limitate.” Simili avvertimenti pronunciati da Malthus nel XIV secolo e da Paul Ehrlich nel XX non si sono ovviamente rivelati altro che delle insulsaggini, sebbene l’ultimo autore menzionato mantenga, ad oggi, la sua presa di posizione. Questa razza di ambientalisti-eugenisti (per usare un termine coniato da Aaron Dykes nel 2007) si trascina dietro un’enorme zavorra.

Anche un’organizzazione che si autodefinisce “la comunità mondiale” è ammaliata dal numero 500 000 000:
“La Comunità Mondiale propone una politica globale severa a scopi benefici, altrimenti la situazione andrà a deteriorarsi. In pratica, una popolazione di dieci o dodici milioni di individui sarebbe scomodamente alta e metterebbe alla prova le risorse mondiali. Ma qual è dunque la popolazione ottimale in termini quantitativi? Quale dovrebbe essere il nostro obiettivo? Una popolazione dovrebbe essere abbastanza esigua da essere sostenibile a tempo indeterminato lasciando così un ampio margine di manovra sia all’uomo che alle altre forme di vita. Dovrebbe però essere anche abbastanza numerosa da garantire la formazione di civiltà sane. Proponiamo una popolazione mondiale di 500 000 000 di persone.”

Di nuovo questi 500 000 000. Cos’ha questo numero (il 5) che rende così rabbiosi gli ambientalisti eugenisti? Secondo la tabella mistica dei numeri, il 5 rappresenta l’equilibrio, il bilanciamento, e via dicendo, ma corrisponde esattamente alla scritta incisa sul Guidestones, che recita: “Mantieni l’Umanità sotto 500 000 000 in perenne equilibrio con la natura.”

Equilibrio. Ordine. Queste sono parole utilizzate da tiranni che credono di essere destinati a regnare sull’umanità. Secondo lo studioso Alan Roper, nel suo saggio Eugenetica Antica del 1913, il numero scelto (il 5) sembra che abbia una sorta di significato mistico:
Roper spiega che “[…] c’è il quesito dei numeri della popolazione. Non è la concezione dell’Eugenetica che porta indubbiamente al limite di 5 040: vi è un certo elemento malthusiano, nonché il vero pregiudizio di una dottrina mistica dei numeri.”.

Mentre scrive dell’ossessione degli eugenisti con i limiti fissi riguardo alle cifre della popolazione, Roper cita Platone, uno dei primi ad aderire alla “dottrina mistica dei numeri”: “[…] egli (Platone) fisserebbe la popolazione dello stato ad un massimo di 8 000 individui. Affinché questo equilibrio statico possa essere raggiunto, i guardiani hanno il compito di regolare la quantità delle unioni matrimoniali”.

Roper cita anche il libro di William Bateson Biological Fact and Structure of Society (N.d.T.: Le realtà biologiche e la struttura sociale), in cui si spiega che è possibile stabilire la popolazione ad un livello ideale soltanto attraverso la misurazione del “quantitativo energetico” della Terra, evitando che “si formi uno strato troppo spesso di protoplasma umano sul pianeta”:
“È un dato di fatto che, ad oggi, dovrebbe esistere lo sforzo da parte di organizzazioni sociali esitanti di fissare un numero ottimale, e non un numero massimo. Quella che tra l’altro è la tacita ambizione di molti pubblicitari, ossia ricoprire il pianeta con uno spesso strato di protoplasma umano sulla superficie terrestre, risulta essere una pazzia sconsiderata alla luce di conoscenze e considerazioni naturali.”

Nel saggio redatto nel periodo che precede la prima guerra mondiale, Roper afferma che “vi è una tendenza naturale che limita il numero della popolazione rispetto al quantitativo energetico che la Terra può fornire. Tra le classi intelligenti di una comunità civilizzata, questo viene effettuato attraverso il controllo riproduttivo.”

Torniamo per un attimo alla seconda incisione sul Georgia Guidestones: “Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.”

Il concetto eugenetico completo di “popolazione ideale” è stato formulato tempo addietro, più precisamente nel XIX secolo, ed è stato a sua volta la continuazione dei ben più antichi principi di infanticidio. Ancora oggi l’élite mondiale, ossessionata dalla numerologia, continua a muovere avanti e indietro le pedine della popolazione in nome dell’ambiente.

Jurriaan Maessen 
Fonte: http://explosivereports.com
Link: http://explosivereports.com/2012/10/22/global-enviro-eugenic-consensus-fixes-500-million-as-optimum-population-size/
Traduzione per www.Comedonchisciotte.org a cura di ELISA BERTELLI








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L’UE vuole che gli europei inizino a mangiare insetti


Di Italo Romano - oltrelacoltre.com -

Nel totale disinteresse dei media, all’oscuro dei cittadini, lo scorso Gennaio il Parlamento europeo ha stanziato un’ingente cifra per qualcosa di veramente fantascientifico. Si tratta di 3 milioni di euro che verranno versati ad ogni Paese membro dell’Unione europea che incoraggia, con iniziative di vario tipo, l’uso di insetti in cucina.

La notizia è vecchia ed è passata quasi sotto silenzio, ma cercando sul web si può trovare, per esempio, un articolo di Repubblica.

Il fatto che le istituzioni europee abbiano deciso di investire immense cifre per agevolare l’introduzione degli insetti nelle abitudini alimentari europee, fa pensare che probabilmente i potenti, in vista di un futuro in cui il numero dei poveri è destinato a crescere, vogliono affidarsi anche agli insetti per permettere al popolo di cibarsi.

Questo provvedimento e questa prospettiva la dice lunga sull’Europa che verrà. Nulla è a caso in questa Europa mondialista.

La stravagante legge va interpretata come la soluzione europea al rapido incremento della popolazione mondiale e ai conseguenti problemi dovuti al loro nutrimento. Le Nazioni Unite stimano che nel 2050 vi saranno altri 2 miliardi e mezzo di abitanti del pianeta terra, che si aggiungeranno ai 7 oggi esistenti, ne deriva che sarà necessario quasi raddoppiare la produzione di cibo.

La ripugnante soluzione gode, evidentemente, di un nutrito numero di estimatori, tanto che i promotori di questa iniziativa asseriscono che moltissimi insetti contengono proteine, alta quantità di calcio, basso contenuto calorico. E come le alghe, gli insetti hanno un ulteriore vantaggio: sono piccoli. La loro produzione, anche su larga scala, non richiede tanto spazio. E non inquina l’atmosfera. Sarebbe un buisiness colossale!

Come dire, vogliono farci abituare a cibarci di insetti, già parte integrante della tradizione alimentare dei paesi asiatici.

Come mai è passato tutto in sordina?

In un periodo di recessione così cupo, non sarebbe corretto che l’opinione pubblica sappesse che nelle stanze dei bottoni di quell’enorme macchina burocratica chiamata Unione Europea, c’è chi pensa bene di spendere i “nostri” soldi per finanziarie questo stomachevole progetto?

Soprattutto mentre l’agricoltura a chilometro zero viene distrutta a colpi di leggi e di ricorsi e il settore agrario e sementiero è in mano a poche multinazionali senza scrupoli.

Non sarà anche questo un cavallo di troia per introdurre cibi geneticamente modificati?

La paura di future guerre e carestie potrebbe convicere la gente ad accettare di buon grado cibi creati in provetta piuttosto che una dieta a base di insetti.

Peccato che noi dimentichiamo di vivere in una frenetica società consumista. Difatti le ultime stime ci dicono che noi, lungo la filiera, tra scarti di produzione e spreco domestico, perdiamo circa il 30% della produzione totale di cibo.

E’ quanto emerge da uno studio inedito sullo spreco del cibo, curato dal Barilla Center e presentato lo scorso maggio a Milano.

In particolare, nei Paesi industrializzati vengono buttate 222 milioni di tonnellate di cibo ogni anno: una quantità che sarebbe sufficiente a sfamare l’intera popolazione dell’Africa Sub Sahariana.

Soltanto in Europa, la quantità ammonta a 89 milioni di tonnellate. L’Italia “contribuisce” a circa il 10% dello spreco totale con 8,8 milioni di tonnellate: 27 Kg pro capite che corrispondono ad un costo di 454 euro all’anno per famiglia.

Infine, se ne vogliamo fare semplicemente un fatto economico, posso citare Sandro Castaldo, ordinario di Marketing alla Bocconi secondo cui il fatturato della grande distribuzione in Italia supera i 100 miliardi di euro l’ anno, mentre lo spreco alimentare vale circa un miliardo, e la cifra tiene conto solo della grande distribuzione.

Numeri pazzeschi che fanno rabbia e che non giustificano per nulla le decisioni prese dall’Unione europea.

Vista la situazione mondiale sono numeri che fanno tremare i polsi.

Secondo le stime della F.A.O. un terzo degli alimenti viene buttato nella spazzatura!

Follia!

E allora dove poggiano questi finanziamenti per incentivare l’uso degli insetti in cucina?

Manca qualche pezzo del puzzle.

Continuando la lettura dell’articolo apparso su Repubblica lo scorso Gennaio troviamo delle sorprese.

Si tratta della così detta “carne artificiale”. Sono già partiti gli esperimenti per fare crescere hamburger e polli in laboratorio. Questi “studi” sono a uno stadio avanzato e promettono risultati entro due anni.

Nonchè  dei cibi geneticamente modificati. Per esempio, i cinesi hanno dato il via alla sperimentazione di un “super riso verde”, più facile da far crescere e più nutriente. C’è chi studia banane con extra vitamine, pesci che maturano più in fretta, vacche resistenti alle infezioni. Cibi sintetici che nel prossimo futuro verranno sostituite da pillole prodotte direttamente dalla case farmaceutiche in combutta con le multinazionali alimentari.

Insomma, ci prendono per fame, e noi accetteremo di “buon grado” le loro decisioni.

Saremo le loro cavie, il più grande esperimento che la storia scientidica ricordi.

Fame e paura sono le armi con cui verremo schiavizzati e forse addirittura decimati.

Sarà un mondo dominato dell’eugenetica e dall’ingegneria sociale, sempre più simile a quello descritto da Aldous Huxley nel suo distopico e profetico capolavoro “Brave New World“.

Vaccini e autismo: una nuova revisione scientifica


Di Gabriele Milani - autismovaccini.com -

Sharyl Attkinsons è una giornalista investigativa della CBS News ed ha intervistato nei giorni scorsi Helen Ratajczak: ex ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals che ha pubblicato, come autrice o coautrice, 41 articoli articoli scientifici a volte “castrati dagli interessi delle case farmaceutiche“. E’ stata anche coautrice nel 2006 di uno studio per l’FDA e, nello stesso anno, è stata eletta  Presidente della sezione Nord Est dell’Istituto di Tossicologia. E’ una scienziata seria e rispettata che dichiara apertamente alla CBS: “ora che sono in pensione posso scrivere ciò che voglio“.

E così è stato!… La sua revisione scientifica relativa al collegamento tra autismo e vaccini sta facendo tremare la CDC che, da nota ufficiale, risponde imbarazzata affermando che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.

L’articolo è stata pubblicato dal Journal of Immunotoxicology ed è intitolato “Aspetti teorici dell’autismo: cause – un riesame“.  Un pò a sorpresa è quindi un ex scienziato senior presso una ditta farmaceutica ad aprire il coperchio del pentolone degli orrori. La Ratajczak ha fatto quello che nessun altro ricercatore, a quanto pare, si è preoccupato di fare: ha esaminato tutto il corpo delle pubblicazioni scientifiche emerse dopo che l’autismo è stato descritto dal 1943. Non solo la teoria suggerita dalla ricerca quale il ruolo del vaccino trivalente Morbillo Parotite Rosolia, o il conservante al mercurio (thimerosal), ma ha analizzato tutte le ricerche riguardanti i vaccini in generale.

Nel suo articolo la Ratajczak afferma che “cause documentate di autismo includono mutazioni genetiche e/o delezioni cromosomiche, infezioni virali, e l’encefalite a seguito della vaccinazione. Conseguenza: l’autismo è il risultato di difetti genetici e/o infiammazione del cervello provocato dai vaccini“.

L’articolo prende in esame molti colpevoli potenziali correlati alle vaccinazioni, compreso il numero sempre più crescente di vaccini somministrati in un breve periodo di tempo. “Ciò che ho pubblicato è altamente incentrato sulla ipersensibilità del sistema immunitario del nostro corpo che viene buttato fuori di equilibrio” così afferma la Ratajczak nell’intervista.

Il Dr. Brian Strom, Università della Pennsylvania, che ha lavorato per lo I.O.M. (Istituto di Medicina) in qualità di consigliere per il governo sulla sicurezza dei vaccini, dice che l’opinione medica prevalente è che i vaccini sono scientificamente legati alla encefalopatia (danno cerebrale), ma non sono scientificamente legati all’autismo. Così, per quanto riguarda la revisione della Ratajczak, afferma che non trova nulla di straordinario: “Questa è una rassegna di teorie. La scienza è basata su fatti. Bisogna trarre conclusioni sugli effetti di un’esposizione sulle persone, avendo dati sulle persone. I dati sulle persone non supportano l’esistenza di una relazione in quanto tale, qualsiasi speculazione su una spiegazione per un (inesistente) rapporto è irrilevante“.

Però la Ratajczak si occupa anche di un fattore che non è stato ampiamente discusso ma che è stato ampiamente denunciato anche dal sottoscritto: DNA umano contenuto nei vaccini. Proprio così, DNA umano come denunciato anche dalla Pontificia Accademia Pro Vita. I rapporti della Ratajczak mettono in evidenza che all’incirca nello stesso momento in cui i produttori di vaccini furono chiamati a togliere dalla maggior parte dei vaccini il thimerosal (con l’eccezione dei vaccini antinfluenzali che ancora ampiamente contengono thimerosal), hanno iniziato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani. La Ratajczak dice che tessuti umani sono attualmente utilizzati in 23 vaccini. Lei quindi discute l’aumento dell’incidenza dell’autismo corrispondente all’introduzione di DNA umano nel vaccino Morbillo Parotite Rosolia, e suggerisce come gli eventi potrebbero essere collegati. La Ratajczak afferma anche come un picco ulteriore di aumento dei casi di autismo si è verificato nel 1995 quando il vaccino contro la Varicella (Varivax) è stato coltivato nel tessuto fetale umano (MRC-5 si trova anche nel trivalente Priorix antiMoribillo-Parotite-Rosolia della GlaxoSmithKline che viene somministrato qui in Italia).

Perché il DNA umano potrebbe potenzialmente causare danni al cervello?  Il modo in cui si instaura questo meccanismo, da far gelare il sangue, viene spiegato molto semplicemente dalla Ratajczak: “Perché è DNA umano e i destinatari sono gli esseri umani. Avviene una ricombinazione omologa del DNA integrato nel DNA dell’ospite. Una volta cambiato il DNA, secondo il concetto immunologico del self (proprio) e non-self (non proprio), si instaura un’alterazione del concetto di self e il proprio corpo attacca le proprie cellule. La maggior parte di questi avvenimenti avvengono nella loro massima espressione a danno dei neuroni nel cervello ancora in fase di maturazione del bambino. Così si instaura un processo di malattia autoimmunitaria che sfocia poi in una infiammazione. Questa infiammazione non si ferma, diventa cronica e continua per tutta la vita di quella persona“.

Il Dr. Strom afferma che non era a conoscenza che il DNA umano era contenuto nei vaccini (ma che strano!), e ribatte: “Non importa … Anche se il DNA umano è stato utilizzato nei vaccini, non significa che essi causano l’autismo“. La Ratajczak concorda sul fatto che “forse” nessuno ha ancora dimostrato come il DNA umano causa l’autismo, ma ricorda come i recentissimi studi del Sound Choice Pharmaceutical Institute sono una prova molto pesante che comprova questo legame e semmai nessuno ha dimostrato scientificamente il contrario.

Un ulteriore prova di come questo dibattito sia definitivamente aperto, arriva dalla denuncia sanitaria di un buon numero di scienziati indipendenti che affermano di essere stati sottoposti a orchestrate campagne di discredito quando la loro ricerca esponeva i problemi di sicurezza del vaccino, soprattutto se si entrava in tema di autismo. Così è stato chiesto alla Ratajczak come ha potuto effettuare ricerche in merito ad un argomento così controverso. Lei ha affermato che per anni, mentre lavorava nel settore farmaceutico, è stata limitata in quanto a ciò che le è stato permesso di pubblicare. “Ora sono in pensione“, ha quindi ribadito alla CBS News, “Io posso scrivere quello che voglio“.

Così la CBS news ha deciso di mettere alla prova il CDC per dargli modo di sfidare l’opinione della Ratajczak. Dal momento che molti funzionari governativi e gli scienziati proseguono ad insinuare che le teorie che collegano i vaccini all’autismo sono state smentite, mentre la ricerca della Ratajczak dimostra il contrario, la CBS ha organizzato un contraddittorio. Ebbene, a sorpresa i funzionari del CDC affermano che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.

Integrazione

Sentitosi punto sul vivo, il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) comunica sul suo sito che intende studiare l’autismo come possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni, in un progetto di ricerca di 5 anni sulla sicurezza dei vaccini.
Il CDC studierà anche la disfunzione mitocondriale e il potenziale rischio di “danni neurologici” post vaccinali e per questo sta riunendo un team di esperti sulla fattibilità di studiare conseguenze sulla salute come l’autismo su bambini vaccinati e non vaccinati.

La mossa del CDC giunge un mese dopo che l’ente governativo che coordina le politiche sull’autismo (IACC) ha annunciato un cambiamento nelle priorità della ricerca verso i fattori ambientali scatenanti l’autismo, tra i quali include tossine, agenti biologici e “effetti avversi in seguito alle vaccinazioni”.
Il Centro per la sicurezza dei vaccini del CDC ha identificato la necessità di studiare “i disordini neurologici, tra cui i disordini dello spettro autistico” come una possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni.

Il programma, che trovate qui nella sua interezza, si propone anche di stabilire se il conservante a base di mercurio thimerosal sia associato altresì all’aumento del rischio di “tic clinicamente importanti o della sindrome di Tourette“.
Il CDC ha citato uno studio (Thompson, NEJM, 2007), che “ha stabilito che una aumentata esposizione al mercurio dalla nascita ai 7 mesi sia associata con tic motori e fonici nei maschietti” e ha aggiunto che “un’associazione tra esposizione al thimerosal e tic è stata trovata in due precedenti studi (Andrews, Pediatrics, 2004; Verstraeten, Pediatrics, 2003).” Anche se bisogna sottolineare che Verstraeten ha poi rimangiato tutto quando è salito sulla carrozza della GlaxoSmithKline.

Notando che il team IACC “suggerisce diversi studi che comprendessero bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati per stabilire se c’erano delle differenze conseguenti sulla salute“, il CDC ha stabilito di riunire “una commissione esterna di esperti per offrire una guida sulla fattibilità sulla conduzione di questi studi e su quelli aggiuntivi sul programma vaccinale, comprendendo studi che possano indicare se le vaccinazioni multiple aumentino il rischio di disordini del sistema immunitario“.

Probabilmente assisteremo a un bel valzer di burattini e bustarelle, possiamo facilmente scommetterci, però di fatto il tema relativo alla correlazione tra autismo e vaccinazioni apre finalmente tutte le porte degli orrori.
Ne vedremo delle belle…. anche dal punto di vista dell’informazione!

Le scoperte di Nicola Tesla volutamente occultate all'intera umanita'

Già 116 anni fa c’era la visione di un mondo con l’energia pulita e libera o free energy, gratuita da non misurare con un contatore per poi mandare una bolletta da pagare a ogni singolo cittadino. In questa visione era contemplata la libertà dal giogo delle multinazionali, un nuovo modo di vivere in un mondo moderno con l’energia fornita liberamente da Madre Terra.

Nuovo ordine mondiale: un no irrevocabile

“Forme avanzate di guerra biologica in grado di colpire specifici genotipi possono trasformare la guerra biologica da un regno del terrore ad uno strumento politicamente utile”. William S. Cohen, Segretario della Difesa, Testimonanza davanti alla Commissione Congressuale (1997) "Altri sono impegnati anche in un eco-terrorismo con cui possono alterare il clima, provocare terremoti, i vulcani a distanza attraverso l'uso di onde elettromagnetiche". Ex segretario alla Difesa William S. Cohen che pronunciò un importante discorso programmatico sul terrorismo, armi di distruzione di massa e circa la strategia statunitense sulla tecnologia esistente. "Esiste un governo ombra dotato di una propria forza aerea e navale, di un proprio sistema di autofinanziamento, capace di manipolare l'opinione pubblica e di perseguire i propri ideali di interesse nazionale, privo da ogni forma di controllo e non sottoposto al rispetto della legge stessa". Daniel K. Inouye, Senatore degli Stati Uniti "Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione ed assiste al loro compimento ed infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto". Nicholas Murray Butler, membro del C.F.R. - Council on foreign relations Il Nuovo ordine mondiale è la sintesi dialettica, in senso quasi hegeliano, di Socialismo e Capitalismo. Sono molto più pericolose le menzogne che serpeggiano di quelle conclamate. Da qualche tempo alcuni autori hanno cominciato a suggerire che il Nuovo ordine mondiale di per sé non è poi così deleterio. Qualcuno ritiene che l’espressione sia neutra, una sorta di contenitore dove si può riporre quello che si vuole. Si distingue poi in modo sofistico tra un Nuovo ordine globale odioso ed uno desiderabile: il primo è perseguito dalle élites; l’altro è il naturale approdo di un’umanità che ha ormai superato divisioni e particolarismi. Ci sembra che siano argomenti capziosi: la stessa dicitura “Nuovo ordine mondiale”, declinata come Novus ordo seclorum sul dollaro, è esecranda. Sono specialmente i vocaboli “ordine” e “mondiale” ad essere spaventosi: l’ordine non è armonia, ma coercizione e rigidità; “mondiale” descrive un pianeta in cui le culture locali, l’individualità e la libertà sono state schiacciate da una capillare ed occhiuta plutocrazia. Molti non comprendono che un’umanità veramente tale aborre il potere che presto degenera nello strapotere, rifugge dallo Stato che semmai è diluito in una forma leggera di amministrazione, sgranato nel decentramento. Con il pretesto delle guerre (conflitti le cui premesse sono create dalle oligarchie e fomentati ad arte), si vuole persuadere la popolazione a rinunciare alla sovranità nazionale per delegare ogni autorità ad un unico superstato planetario. Un’unica moneta elettronica, un unico esercito (per combattere chi a questo punto? Per difendersi da chi?), un’unica corte di giustizia, un’unica religione...: questo è lo scopo finale del governo segreto. Si promettono pace e benessere per tutti, ma la pace è la paralisi di una società omologata ed il benessere coincide con i “vantaggi” offerti ad una popolazione schiava della tecnologia digitale. Si noti che tutti coloro che, seppure con accenti diversi ed allettanti parole ("Zeitgeist movement", "Thrive", "Casaleggio" etc.), prospettano un‘età dell’oro, insistono sulla tecnologia che è presentata come la panacea, come il modo per cementare comunità lontane tra loro ed eterogenee. E’ un’azione livellatrice a causa della quale chi non vuole o non può accedere al sistema elettronico centrale, semplicemente non esiste. Ci chiediamo: è auspicabile un Nuovo ordine planetario nell’accezione positiva sbandierata da certuni? No, è un assetto che disintegra le etnie, gli idiomi, le tradizioni, le varietà culturali. Bisognerebbe considerare l’estinzione di una lingua con la stessa preoccupazione con cui si reagisce alla scomparsa di una specie vivente. Eppure si perora la diffusione di una sola lingua, con la fatale eclissi del patrimonio di idee e di valori che si associa a ciascun codice linguistico. Si afferma che, per comporre le controversie tra i paesi, occorre un’autorità sovranazionale: l’O.N.U. deve adempiere questo ruolo con sempre maggiori prerogative. E’ chiaro che non si intende scrivere un’apologia degli stati nazionali - gli stati sono costruzioni repressive per loro stessa natura – ma avvertire che un iperstato globale è un male peggiore rispetto ad un organismo di più modesta entità. Certi discorsi denotano una mentalità infantile in senso letterale: alcuni uomini, eterni bambini, preferiscono delegare ad altri la gestione della cosa pubblica; hanno bisogno di essere diretti, persino comandati. Ritengono che sia inevitabile una struttura che governi un mondo diventato ingovernabile. Auspicano una dittatura sotto le parvenze di una democrazia planetaria pur di superare l’attuale crisi socio-economico ed ambientale. Che cosa abbiamo guadagnato grazie alle istituzioni internazionali? Le operazioni di Geoingegneria clandestina compiute sotto l’egida dell’O.N.U., assurte a quotidiano avvelenamento per mezzo di convenzioni che esautorano gli esecutivi ed i parlamenti nazionali, affidate all’aeronautica militare dei vari paesi aderenti al trattato “Open skies”. E’ questo il Nuovo ordine mondiale: un regime totalitario e totalizzante. Non esiste, non esisterà, per “la contradizion che no’l consente” mai alcun Nuovo ordine mondiale “buono” antitetico a quello cattivo. Un lettore (Maksimiljan) denuncia le insidie insite in questa visione dualista, soffermandosi sulla setta Bahai, tra le precorritrici del Nuovo ordine mondiale: "La casa universale di Giustizia è la base della fede Bahai, una fede che ha come scopo l’unione pacifica di tutta l’umanità in armonia, dell’uguaglianza dell’umanità e di tutte le religioni. E’ proprio la logica dialettica delle élites a proporre queste 'alternative': la tesi e l’antitesi sono due poli che formano l’asse centrale, la sintesi, con la quale perpetuano il loro. Ci sono due N.W.O. che possiamo ricavare da questo gioco delle parti: uno è quello negativo e materialista, un altro quello 'positivo' e 'spirituale'. Usano il primo per proporre il secondo e con il fine di concretizzare il vero Nuovo Ordine Mondiale. Per questo hanno diffuso tanti movimenti in stile 'Zeitgeist': per provocare un sentimento di rivalsa verso l’altro polo. Chi non vorrebbe veder sconfitta la famigerata Cabala? Così la nostra volontà si indebolisce ed interpretiamo ogni segno positivo come una vittoria del ‘bene’ contro il ‘male’, ma è solo un loro meccanismo di dominio. Tanti new agers affermano che la dualità è un’illusione e poi sono i primi ingenui – o in mala fede – che cadono in queste trappole emotive della propaganda". È evidente che chi addita questo tipo di New world order delinea una distopia, scambiando un incubo per un sogno. Una società rigenerata, se mai ne vedremo l’avvento, non conoscerà né norme né istituzioni. Gli apparati non hanno alcuna ragione di essere, dacché ciascuno trova nelle leggi interiori le uniche leggi. L’armonia ed il senso di appartenenza alla comunità non possono essere imposti, poiché sono la conseguenza di un’adesione spontanea, di una maturazione individuale. Non cadiamo nel tranello della disinformazione sofisticata, restiamo vigili e soprattutto consapevoli che l’uomo vero non riconosce nessuna autorità, se non quella che nega gli immorali potentati terreni, non ammette alcun tribunale, se non la sua coscienza. Scrive il poeta libanese Kahil Gibran: “L’uomo veramente libero è colui che non vuole né dominare né essere dominato”. Questa massima sia imperituro insegnamento.
http://zret.blogspot.it/


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Isole Svalbard, Norvegia. "La banca dell'apocalisse"




Una gigantesca cassaforte nel bel mezzo dei ghiacciai. Siamo a circa mille chilometri dal Polo Nord, precisamente nelle isole Svalbard (in Norvegia) e le risorse conservate in questo magazzino sono tra le più preziose del mondo. No niente pietre rare o diamanti, si tratta di semi di riso, grano, fagioli, sorgo, melanzane, patate.

Svalbard Global Seed Vault
Ben 268 mila campioni di sementi blindati e conservati a 18 gradi sotto zero, per garantire la loro sopravvivenza anche in caso di guerra o cataclisma. A questa temperatura – assicurano gli esperti – le sementi potranno sopravvivere per migliaia di anni (alcuni anche 20 mila). Ma in caso di disastro nucleare o climatico, non saranno le sole risorse capaci di “sfamare” i sopravvissuti, in ciascun Paese esiste una banca nazionale dei semi.
In Italia si trova a Bari.
Il progetto del Svalbard Global Seed Vault, promosso e finanziato dal governo norvegese, è sostenuto dal Gruppo consultivo per la ricerca nel campo agricolo e dalla Fao.
Pensate forse che facciano tutto questo per il bene dell’umanità? Avrei dei forti dubbi.

IL MONOPOLIO DELLA FINE DEL MONDO

bunker norvegia
NELL’ISOLA NORVEGESE DI SPITSBERGEN, ultima fermata prima del Polo Nord nell’arcipelago delle Svalbard, sta prendendo forma un progetto che fa perdere il sonno agli ufologi e inquieta anche molte altre coscienze. Un bunker a prova di attacco nucleare, scavato nella roccia e inaccessibile come un castello medievale, promette di conservare i semi di tutte le varietà di piante del mondo. Nel progetto “Svalbard Global Seed Vault” (anche chiamato Banca dell’Apocalisse) sta investendo un gruppetto di soliti noti:


“..la fondazione Rockefeller, la Monsanto, la fondazione Syngenta, la Pioneer Hi-Bred che studia OGM per la multinazionale chimica DuPont, il governo norvegese e la Fondazione Bill e Melinda Gates,  che contribuisce con trenta milioni di dollari l’anno.
La costruzione, dicono le agenzie, è quasi completata, ma il gruppo che finanzia il progetto fa pensare che la raccolta non sia per fini filantropici:


Aldo Gonzales, dell’Unione delle Organizzazioni della Serra Juarez in Messico, che da anni si oppone all’invasione degli Ogm nelle coltivazioni di mais messicane, non ha dubbi che lo scopo sia monopolizzare le biodiversità.
Aiuta ad essere sospettosi anche una notizia che ha preceduto di un mese la pubblicazione degli articoli sul caveau norvegese:
a gennaio di quest’anno la metà circa degli ottantamila semi di piante in via d’estinzione provenienti da tutto il mondo e conservati nell’ Istituto del Germoplasma di Bari, sono andati perduti per un aumento di temperatura. Le indagini della magistratura sono in corso.”

http://www.segnidalcielo.it/2012/11/isole-svalbard-norvegia-la-banca-mondiale-del-seme-agricolo/


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Verona: misteriosa “grandine” caduta a Colognola



In un articolo pubblicato su larena.it, un cittadino di Colognola ai Colli, certo Nicola Pugliese, aveva segnalato sulla propria pagina di Facebook uno strano fenomeno: chicchi di grandine dallo strano contenuto, apparentemente semi. Subito sui siti meteo si è scatenata la gara per cercare di capirne l’origine. Di fatto quegli strani «chicchi», simili alla grandine e molto duri, cadono dal cielo a ogni approssimarsi di una pioggia e ciò si è ripetuto anche per le ultime precipitazioni. La foto (link) scattate con una macchina fotografica professionale rendono bene l’idea del fenomeno. Ma non ne spiegano l’origine.
Cosi scrive il sito tankerenemy.com circa la notizia dei misteriosi chicchi di grandine:
Corrado Penna ha di recente riferito la notizia circa una strana “grandine” caduta a Colognola, in provincia di Verona. Un lettore di “Meteoweb” si è, infatti, rivolto agli “esperti” del sito per segnalare che “ogni qual volta si avvicina una perturbazione, cadono strani chicchi, simili alla grandine ma durissimi. Ciò avviene sempre, trenta o quaranta minuti, prima che cominci a piovere”.
Gli “specialisti” di “Meteoweb” glissano più o meno elegantemente, strabuzzano gli occhi, fingendo di non sapere, di non capire. Ora, non conosciamo la composizione di questi corpuscoli, ma è evidente che il fenomeno è di natura artificiale. E’ sufficiente collegare i puntini. L’avvicinamento di un fronte imbrifero, i dardi chimici che trafiggono i corpi nuvolosi, le diaboliche tecnologie atte a controllare il tempo ed il clima… sono tutti fattori di una manipolazione militare che può spiegare questa ed altre anomalie atmosferiche.


E’ ovvio che è necessario un’analisi per pronunciarsi con sicurezza a proposito della “grandine” caduta a Colognola. Pertanto invitiamo eventuali lettori a comunicarci i risultati di esami ad hoc.
Qualcuno ha ventilato l’ipotesi che quei “chicchi durissimi” potrebbero essere legati alla dispersione di Corexit, il solvente prodotto dalla “Nalco” ed usato nel Golfo del Messico per degradare il petrolio riversatosi nell’oceano in seguito all’”incidente” occorso alla torre di trivellazione, “Deepwater horizon”. La “Nalco” non ha mai voluto rivelare tutti i composti del solvente, trincerandosi dietro il segreto commerciale, mentre l’E.P.A. (l’agenzia per la protezione dell’ambiente) si è pronunciata, concludendo che il Corexit è nocivo per alcune specie marine. Inoltre, sempre secondo l’E.P.A., nessun composto del solvente è privo di tossicità, mentre non si conoscono gli effetti sull’ambiente della mescolanza tra l’oro nero ed il Corexit.
Sia come sia, la grandinata innaturale di Colognola si aggiunge ad altre aberranti e “fortiane” precipitazioni: qui ricordiamo, ad esempio, le piogge rosse cadute nello stato del Kerala (India) e quelle polimeriche di Oakville (stato di Washington, U.S.A.).
Redazione Segnidalcielo

 


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