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Enel disumana: chiede 400 euro per allaccio corrente a roulotte terremotati!



“Enel mi ha chiesto 420 euro per l’allaccio”, dice un uomo ai microfoni di SkyTG24. “Grazie ai vicini ora ci siamo arrangiati”. L’azienda di fornitura elettrica spiega che senza un decreto non è possibile attivare singole utenze.

“Non so per quanto tempo potremo andare avanti così” aggiunge. La questione, spiega l’ufficio stampa di Enel è che “senza un decreto del governo e una delibera dell’autorità dell’energia non è possibile fare allacci gratuiti alle singole utenze”.



Ecco l’ennesimo esempio di scarsa umanità delle grandi società. Si può chiedere 400 euro a un terremotato per avere la corrente? E il Governo dove è? Dorme come al solito? Possibile che ogni volta ci devono essere casi di questo tipo?
Eppure sul sito dell'Enel leggiamo:

Enel: allacci elettrici senza oneri per i terremotati

La procedura adottata nei casi di gestione delle emergenze prevede che la Protezione Civile raccolga le istanze di allacciamento provvisorio da parte dei clienti, non già compresi nei campi attrezzati predisposti dalla stessa, e le inoltri direttamente ad Enel Distribuzione senza aggravi per i clienti coinvolti. Con il coordinamento della Protezione Civile sono stati già alimentati da Enel Distribuzione 30 campi accoglienza.
Qualora il cliente si rivolga al fornitore di energia elettrica  per richiedere l’allaccio di una fornitura di emergenza al di fuori dei campi attrezzati,  la sua richiesta viene indirizzata dal venditore alla Protezione Civile.
La Protezione Civile, valutata  la fondatezza della richiesta, anche con riferimento alla sicurezza,  la inoltra a Enel Distribuzione, che procede all’allaccio con la massima celerità, anche in questo caso senza oneri per il cliente.
È dunque in ultima istanza la Protezione Civile che invia la richiesta ad Enel Distribuzione. Tale procedura assicura un ordinato sviluppo delle attività sotto l’egida della Protezione Civile ed è stata applicata con successo nel recente terremoto dell’Aquila.
I disguidi nella comunicazione tra clienti, venditore, Protezione Civile e distributore che si sono verificati in alcuni casi isolati in questi giorni concitati, sono stati definitivamente superati.

Soldati americani: un suicidio al giorno come rimedio ultimo alle proprie pene


Articolo del 13/06/2012
di Marco Cedolin
Anche se con un ritmo ancora inferiore rispetto a quello dei lavoratori italiani, sembra che anche i soldati americani stiano scegliendo con frequenza sempre più allarmante la strada del suicidio, come rimedio ultimo alle proprie pene.
Nei primi 155 giorni dell'anno, 154 militari americani (al ritmo di uno al giorno) si sono infatti tolti la vita, facendo si che nello stesso periodo gli USA abbiano perso a causa dei suicidi il doppio dei soldati che sono caduti sul campo di battaglia negli scontri con i talebani
I funzionari americani, coadiuvati da folte schiere di psichiatri, psicologi, tuttologi e luminari assortiti, si stanno arrampicando sui vetri nel tentativo di fornire una qualche spiegazione al Pentagono che appare molto preoccupato per quanto sta accadendo.
Gli esperti imputano questa vera e propria epidemia di suicidi a tutta una serie di problemi ...
... che spaziano dalla "paura del fronte", all'abuso di farmaci, allo stress prolungato, alla crisi economica americana, agli stress post traumatici e alla difficoltà riscontrata dai militari nel riuscire a reinserirsi all'interno della società civile.
Tutte motivazioni plausibili, ma assolutamente inadeguate quando si tratta di spiegare una strage di queste proporzioni. Un esercito che perde a causa dei suicidi il doppio dei soldati caduti in battaglia, è senza dubbio un esercito profondamente malato, affetto da una malattia ben più grave di quella che gli esperti hanno tentato di sviscerare, attraverso luoghi comuni che tutto sommato appartengono a qualunque militare ed a qualunque esercito.
Forse la spiegazione, o almeno parte di essa, può venire ricondotta alla sistematica pratica dello sterminio di massa, avente spesso per oggetto donne e bambini, di cui l'esercito americano si rende regolarmente protagonista, attraverso i suoi soldati, molto spesso indotti a compiere le carneficine sotto l'effetto di droghe sintetiche, il cui uso è imposto d'imperio ai militari. Unitamente al fatto che generalmente i soldati di primo pelo arrivano al fronte con prospettive assai differenti da quella di sparare addosso ai civili inermi, mentre i veterani si ritrovano dopo qualche anno con la mente sconvolta dall'assunzione delle droghe e da una sovrastruttura di cinismo che nasconde abissi di vuoto esistenziale.
In buona sostanza, là dove non riescono ad arrivare i talebani, riesce comunque ad incidere un "nemico" ben più subdolo, assolutamente invulnerabile ai droni ed a qualsivoglia armamento di nuova generazione. Il Pentagono, già profondamente in difficoltà nel fronteggiare i primi, potrebbe trovarsi ancora più in ambascie qualora i suicidi continuino ad aumentare, e tutto lascia pensare che nonostante i simposi degli psicologi il fenomeno continui ad allargarsi.

Le statistiche più recenti, confrontate con quelle degli anni prececenti.
Circa la metà dei suicidi del 2012 sono tutti nell'esercito (army).

Invasione di droni nei cieli della Sicilia!

Droni, droni e ancora droni. Sarà intensissimo, in estate, il via vai di aerei militari senza pilota sui cieli siciliani. Decine di decolli ed atterraggi nella base USA e NATO di Sigonella che faranno impazzire il traffico aereo nel vicino scalo civile di Catania Fontanarossa. Grandi aerei spia del tipoGlobal Hawk e i Predator e i Reaper carichi di bombe e missili che sorvoleranno l’isola e solcheranno i mari, pregiudicando la sicurezza dei voli e delle popolazioni.
Le notificazioni ai piloti di aeromobili (NOTAM) emesse lo scorso 4 giugno lasciano presagire tragici scenari di guerra in Siria e nell’intero scacchiere mediterraneo e mediorientale. Tre riguardano lo scalo di Fontanarossa e sono distinti dai codici B4048, B4049 e B4050. Impongono la sospensione delle procedure strumentali standard nelle fasi di accesso, partenza e arrivo degli aerei, tutti i giorni sino al prossimo 1 settembre, “causa attività degliUnmanned Aircraft”, i famigerati aerei senza pilota in dotazione alle forze armate statunitensi e italiane. “Le restrizioni sopra menzionate verranno applicate su basi tattiche dall’aeroporto di Catania”, specificano i NOTAM. Che le operazioni dei droni riguardino la stazione aeronavale di Sigonella, lo si apprende da un altro avviso, codice M3066/12, che ordina la sospensione di tutte le strumentazioni standard al decollo e all’atterraggio nel Sigonella Airport, dal 4 giugno all’1 settembre 2012, “per l’attività di Unmanned Aircraft militari”. Il grande scalo delle forze USA e NATO subirà inoltre “restrizioni al traffico aereo”, nei giorni 19 e 20 giugno, per una vasta esercitazione aeronavale nel Mediterraneo. Gli ennesimi giochi di guerra alleati che potrebbero annunciare l’attacco finale al regime di Assad.
“Quelle oggetto nei NOTAM relativi all’aeroporto di Catania, sono di aerei militari senza pilota italiani o americani a Sigonella?”, chiede l’Associazione Antimafie “Rita Atria” che per prima ha rilevato l’intensissima attività dei droni in Sicilia. “L’Amministrazione Obama usa questi velivoli anche per uccidere presunti terroristi e in queste missioni ci sono sempre i cosiddetti effetti collaterali: uccisioni di bambini, donne e uomini innocenti civili. Conta ancora qualcosa la volontà popolare in Italia? Noi non abbiamo dato mandato a nessuno in Parlamento di autorizzare gli aerei senza pilota a fare quello che vogliono in occasione di guerre come quella in Libia e in Afghanistan, volando nel nostro spazio aereo e ponendo gravi limitazioni al traffico aereo civile. Per questo dobbiamo mobilitarci contro i droni, per smilitarizzare i nostri territori e riprenderci la nostra sovranità che ci hanno dato i Padri Costituenti”.
“Con la trasformazione di Sigonella in capitale mondiale degli aerei senza pilota e l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del MUOS, il nuovo sistema satellitare della marina militare USA, la Sicilia diviene l’epicentro delle guerre globali e permanenti del XXI secolo”, commenta Alfonso Di Stefano della Campagna per la smilitarizzazione. “Attualmente sono schierati a Sigonella due o tre Global Hawk dell’US Air Force. Entro il 2015, però, diverranno operativi l’AGS, il sistema di sorveglianza terrestre della NATO e il Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) di US Navy e i grandi aerei-spia saranno più di una ventina. Che ne sarà allora del traffico aereo civile nell’isola che già oggi è pesantemente limitato dalle spericolate operazioni belliche dei droni italiani e stranieri?”.
Due anni fa, l’Aeronautica militare e l’ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) siglarono un accordo tecnico per l’attività di aeronavigazione nello spazio aereo italiano dei Global Hawkschierati a Sigonella nell’ambito dell’accordo Italia-Stati Uniti del 2008. Senza attendere una normativa europea che disciplini in via definitiva l’impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto nel sistema del traffico aereo generale, l’accordo ha consentito l’impiego dei droni nell’ambito di spazi aerei “determinati” e con l’adozione di procedure di coordinamento tra autorità civili e militari “tese a limitare al massimo l’impatto sulle attività aeree civili”. All’Aeronautica militare è stata attribuita la “predisposizione degli spazi aerei necessari all’impiego operativo ed addestrativo dei velivoli militari a pilotaggio remoto”, mentre l’Enac dovrebbe curare in coordinamento con l’Enav (ente nazionale per l’assistenza al volo) gli aspetti di gestione e controllo del traffico aereo generale.
Il testo del documento è simile a quello che era stato siglato nel novembre 2008 per le operazioni di volo dei Predator in dotazione al 32° Stormo Ami di Amendola (Foggia), utilizzati nella guerra in Afghanistan e più recentemente in Libia. Secondo gli accordi, i profili delle missioni, le procedure operative, le aree di lavoro e gli equipaggiamenti, dovrebbero essere stabiliti “nel rispetto dei principi della sicurezza del volo”, anche se è poi precisato che in caso di “operazioni connesse a situazioni di crisi o di conflitto armato” l’impiego dei droni non può essere sottoposto a limitazioni di alcun genere. E questo nonostante i velivoli telecomandati rappresentino un rischio insostenibile per il traffico civile e le popolazioni che risiedono nelle vicinanze degli scali utilizzati per le manovre di decollo e atterraggio.
“Effettivamente il rateo d’incidenti dei sistemi aerei senza pilota (UAS) non è incoraggiante per poter essere ottimisti sui tempi di integrazione di questi sistemi nello spazio aereo nazionale”, ammette il maggiore dell’aeronautica Luigi Caravita in una recente ricerca sui droni pubblicata per il Centro Militare di Studi Strategici (Cemis). “Da fonti ufficiali si apprende che nelle prime 100.000 ore di volo il tasso d’incidente del MQ-1 Predator ammontava a 28, oltre il doppio del cacciabombardiere F16. Altri sistemi a pilotaggio remoto come il Pioneer, l’Hunter e l’RQ-7 Shadow hanno invece un rateo di incidenti di almeno uno-due ordini di grandezza superiore”.
“La mancanza di una capacità matura di sense & avoid (senti ed evita) verso altro traffico può diventare ancor più critica se associata alla vulnerabilità o alla perdita del data link tra segmento di terra e segmento di volo: in più di un occasione un Predator Ã¨ stato perso a seguito d’interruzione del data link”, aggiunge il maggiore Caravita. “Ad oggi gli UAS militari non sono autorizzati a volare, se non in spazi aerei segregati, perché non hanno una banda aeronautica protetta, non sono ancora considerati sufficientemente affidabili, non sono dotati di una tecnologia sense & avoid matura, non hanno ancora totalizzato un numero di ore di volo sufficiente da costituire un safety case rappresentativo e convincente, non è stata ancora dimostrata adeguata resistenza da attacchi di cyber warfare”.
Analoghe considerazioni sono state fatte dal comando generale di US Air Force nel documento che delinea la visione strategica sull’utilizzo di questi sistemi di guerra (The U.S. Air Force Remotely Piloted Aircraft and Unmanned Aerial Vehicle - Strategic Vision). “I velivoli senza pilota sono sensibili alle condizioni ambientali estreme e vulnerabili alle minacce rappresentate da armi cinetiche e non cinetiche”, scrivono i militari USA. “Il rischio d’incidente del Predator e delGlobal Hawk Ã¨ d’intensità maggiore di quello dei velivoli con pilota dell’US Air Force, anche se al di sotto dei parametri stabiliti nei documenti di previsione operativa per questi sistemi”.
In verità, gli incidenti che vedono protagonisti gli aerei senza pilota stanno crescendo in numero e gravità. In particolare si annoverano due collisioni nei cieli dell’Afghanistan, la prima nel 2004 tra un drone ed un Airbus 320 e più recentemente (agosto 2011) tra un aereo da trasporto militare C130 statunitense ed un RQ-7 Shadow. I Predator e i Reaper sembrano avere una certa predisposizione a perdere il controllo e precipitare rovinosamente al suolo o nei mari. E precipitano pure i Global Hawk: nel marzo 1999 un velivolo dell’US Air Force si è schiantato in California da un’altitudine di 12.500 metri dopo aver ricevuto un segnale spurio di “termine missione” dalla base aerea di Nellis. Ieri 11 giugno, è toccato a un dimostratoreBAMS di US Navy ad essere inghiottito dalle acque del Nanticoke River, vicino l’isola di Bloodsworth, Maryland. Il velivolo, una versione modificata del Global Hawk RQ-4 operativo con l’aeronautica militare, era stato schierato nella stazione aeronavale di Patuxent River, nell’ambito del cosiddetto programma di sviluppo Broad Area Maritime Surveillance che prevede il trasferimento a breve di cinque aerei UAV di US Navy nella base di Sigonella.

La tempesta solare ci sta trasformando?

Stiamo vivendo un anno di eventi cosmici straordinari. Da poco abbiamo assistito al transito di Venere sul Sole: secondo il simbolismo esoterico in questi 13 anni, dal 5 gennaio 1999 ai nostri giorni, ci sarebbe stato un riequilibrio dopo 5.125 anni di dominio di forze mascoline. Il 6 giugno 2012, secondo la leggenda Maya, abbiamo la discesa sulla terra di “Kukulkan”: la “coscienza cristica”. Questo avvenimento implica, o meglio vuole indicarci, probabilmente l’inizio di una nuova epoca orientata alle piccole percezioni, alle percezioni sottili, all’empatia e alla telepatia, un epoca ispirata anche da forze femminine.
Così, gli scienziati affermano che il nostro sole è entrato in una di quelle fasi che l’astrofisica definisce “fase attiva” e ci rimarrà per tutto il 2012 e 2013: è in corso la più grande tempesta solare degli ultimi cinque anni. Tra gli eventi che il cosmo ha in serbo per noi nel 2012, ci sarebbero le alterazioni nel campo magnetico della Terra provocate dalle tempeste solari, esse potrebbero alterare la nostra percezione del tempo e della realtà, e a seconda della nostra preparazione, produrre esperienze di tipo mistico, cambiamenti di coscienza e nella consapevolezza, allucinazioni e forse anche poteri mentali (riattivando parti del cervello finora inutilizzate). Gli incidenti delle ultime settimane sono la prova evidente che la luce sta permeando la coscienza collettiva mentre il mondo assiste al potere delle persone che si sono unificate in un certo proposito.
Uno di questi, sembrerebbe essere lo sviluppo della Green Economy.


Lo scienziato e biofisico tedesco Dieter Broers da oltre 30 anni indaga gli effetti dei campi elettromagnetici sugli esseri umani, ed è uno dei pochi che toccano il tema del “2012″ con una visione realistica, scientifica e con una buona dose di speranza.
Lo scienziato ha scoperto come le eruzioni solari possono influenzare il sistema nervoso centrale, tutte le attività del cervello, insieme al comportamento umano e tutte le risposte psico-fisiologiche (mentale-emotivo-fisico).
Sebbene siamo di fronte ad una delle teorie che tanto vanno di moda in questi tempi, e che hanno ovviamente bisogno di ulteriori conferme, una cosa è certa, sembra davvero essere giunto il “tempo della conoscenza”. Chi ha sempre cercato la verità in se stesso, cercando nel proprio Io e sondando la propria personalità, si troverà a proprio agio, o perlomeno sarà maggiormente pronto al cambiamento cosmico che si sta attuando in questo nostro secolo: a quanto pare, secondo alcuni esperti in questo istante il sole, aumentando le eruzioni solari, emette forti cariche di elettricità che investono l’intero nostro pianeta, non solo sulla corteccia terrestre e sul sottosuolo, questo rende la terra viva e immerge tutti i suoi abitanti nel suo cambiamento.
Il dot. Broers afferma che le tempeste dovute all’attività solare del 2012 e del 2013 provocheranno non solo uno stato alterato sconcertante, ma anche stati estremamente piacevoli che alcuni potranno denominare “illuminazioni”. Molti pazienti sottoposti a campi elettromagnetici nel cervello, ne sono usciti positivamente dalla terapia. E’ chiamata “terapia di mega-onde” e consiste nel somministrare campi elettromagnetici, identici a quelli che si incontrano nella natura, attraverso dei dispositivi collocati nella testa del paziente. Questa terapia ha ottenuto un altissima percentuale di cure con esito positivo, grazie al fatto che per la prima volta, i pazienti sono stati in grado di percepire le cause delle loro malattie.
La stessa terapia applicata a pazienti sani e senza problemi, ha fatto si che questi pazienti sperimentassero uno stato di coscienza alterato che gli ha permesso di vedere la realtà delle cose di questo mondo, in un contesto molto più grande.
Secondo gli esperti, come effetto di questi campi elettromagnetici sul sistema nervoso centrale, ci saranno persone capaci di espandere la propria coscienza, usare la mente per la telepatia, le guarigioni, sensazioni e visioni mistiche, esperienze che sembreranno reali. Questa “tempesta magnetica” apporterà benessere fisico e mentale a chi si “abbandonerà” di fronte ad eventuali “sensazioni” a lui sconosciute: sarà il coraggio di vivere, senza paura, a mediare tutte le influenze neuro-fisiologiche che questi campi elettromagnetici avranno sul nostro cervello e sul nostro sistema nervoso.
Così nello stesso tempo, ci saranno persone avvolte invece dal manto della paura, esse potrebbero divenire aggressive e addirittura pericolose, perché imbrigliate dal malessere, tipo ansia, depressione, mancanza di realtà, stati allucinatori provocati dalle tempeste geomagnetiche.. Insomma, l’indole profonda della persona si scoprirà, saremo il frutto delle nostre esperienze passate, ma non mancheranno anche i cambiamenti per il bene collettivo e mondiale.
Altra cosa certa, è che l’uomo è sempre più consapevole che lo sfruttamento del nostro pianeta ci porterà alla rovina: economica, ecologica e umana. È stato il messaggio della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si è celebrata il 5 giugno, non so se è un effetto delle tempeste solari sulla nostra “consapevolezza”, ma rimane il fatto che se ce la faremo: la Green Economy genererà presto 60 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni.
Di fatto, la crisi economica mondiale si potrà vincere solo con la Green Economy, l’unica ormai in grado di generare ricchezza, rilanciare lavoro, razionalizzare lo sviluppo, ecc… Da Algeri a Auckland sono già 8mila le comunità del mondo registrate all’evento con il loro impegno concreto nella green economy. Tra queste, l’Unep mette in luce il Bosco Verticale di Milano, “città italiana famosa per la moda ma tra le più inquinate d’Europa”, con il progetto di un grattacielo costruito con e dalle piante, dall’ambizioso obiettivo di rivoluzionare l’edilizia.
Nel sottosuolo sociale, qualcuno sta iniziando a prendere coscienza; ci sono progetti, idee, piani di sviluppo, ecc… In sintonia con l’attuale evoluzione dell’intero universo, abbiamo già visto come gran parte dell’umanità comincia a cambiare “forma mentis”: il coinvolgimento locale è infatti legato ad una mentalità globale sempre più diffusa (vedi articolo: “Cresce il “glocalismo”… mentre si bombardano basi aliene sulla luna!“).
Anche la scienza ci spiega come queste “tendenze consapevoli” iniziano a manifestarsi, ma può spiegarci anche di più.
Broers ha scoperto che i campi elettromagnetici che circondano gli esseri umani se troppo alterati possono creare stati mentali simili a quelli causati da droghe allucinogene o dalle esperienze mistiche. L’alterazione dei campi elettromagnetici prodotti dalle “esplosioni solari” o “tempeste solari” previste per il 2012, potrebbero quindi influenzare il nostro campo elettromagnetico e di conseguenza la nostra coscienza e la percezione della realtà. Si potrebbero provare, nei giorni di alta attività solare allucinazioni e stati mentali estremamente confusi o piacevoli. Per Broers, l’importanza di questi stati mentali, che potremmo chiamare “alterati”, ci permetterebbero di capire la crisi globale che vive il pianeta come un sintomo di una malattia che può essere curata.
Nel suo libro “Revolution 2012″ Dieter Broers ci avverte sulle tempeste solari: «Gli eventi che il cosmo ha in serbo per noi nel 2012 potrebbero essere paragonati ad avere un bicchiere di succo in cui qualcuno ha messo un po’ di LSD o acido lisergico senza che ne fossimo a conoscenza. In considerazione del fatto che i campi elettromagnetici possono aiutare un paziente a identificare la causa di una malattia, è molto probabile che le forze elettromagnetiche del cosmo possano rendere il genere umano consapevole della malattia che sta attaccando il nostro pianeta. Ci sono le condizioni per un’espansione della coscienza».
I venti solari rilasciano particelle ad alta energia che possono creare fenomeni come aurore boreali ma possono anche interferire nelle reti elettriche, disturbare le comunicazioni e abbrustolire i satelliti. Nel 1859 ci fu la più grande tempesta geomagnetica mai registrata che causò l’interruzione delle linee telegrafiche e produsse un’aurora boreale visibile in latitudini inusuali come a Roma, in Giamaica e a Cuba.
Collegando tutto questo con le profezie Maya, pensiamo al 28 ottobre 2011, una data che ha coinciso con il giorno sul calendario Maya in cui tutti e “nove i livelli” sono stati completati -i Maya sviluppano il loro calendario su nove onde o livelli ciclici. Tutte le potenzialità dell’uomo, secondo la leggenda, da questo momento in poi possono manifestarsi. Tornado ai nostri ultimi livelli, ovvero il periodo che stiamo vivendo, secondo le profezie in questi tempi la coscienza assume il compito di rompere il dominio maschile degli ultimi cinquemila anni (patriarcato, domino dell’economia e della tecnica, guerre…), conducendoci a un’emersione del dominio femminile (collaborazione, creatività, arte…).
Secondo gli esperti sulla civiltà Maya e qui riportiamo il pensiero di Marco Fardin, divulgatore in italia del lavoro di Carl Johan Calleman, l’onda di cambiamento non sarà indipendente dal libero arbitrio umano. Tutto dipenderà dalla coscienza della nostra possibilità di scegliere e dalla consapevolezza della nostra potenzialità creativa. Non saranno delle date esterne a cambiarci ma la nostra attiva partecipazione al processo di evoluzione.
Secondo il calendario Maya avanziamo verso la Coscienza d’Unità (9 Onda), ovvero un campo collettivo di Coscienza, non più di natura fisica ed elettromagnetica, e quindi mediato dalla tecnologia ed internet ad esempio, ma organica. Il punto preciso di inizio di questo processo è il 5-6 giugno 2012, ovvero il secondo transito di Venere (che abbiamo potuto vedere qualche giorno fa con la sua parziale eclisse sul sole).
Un evento precede e anticipa Rio20, vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, dove ai grandi della terra verranno mostrate proprio quelle attività virtuose, dal 20 al 22 giugno. E poco importa se Obama non ci sarà perché troppo preso dalla sua campagna elettorale, anche la Merkel e Cameron diserteranno per i troppi impegni legati alla crisi economica. I cambiamenti stanno nei fatti. In effetti Obama sta cavalcando negli Stati Uniti i segni di rinascita economica legati, guarda caso, proprio al boom delle rinnovabili nel suo Paese. Il suo cavallo di battaglia per la rielezione passa da lì, da quel record di 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro garantiti negli Usa da aziende della green economy, che ha già superato il numero di dipendenti del settore delle energie fossili e si piazza subito dopo il settore dell’It, l’information tecnology che ha reso grande l’America.
La Germania non ci sarà? In Europa è comunque il Paese che ha investito di più in questo senso, con 30 miliardi destinati all’uscita dal nucleare e al rilancio delle rinnovabili e 100 miliardi destinati a ristrutturare l’edilizia al risparmio energetico (creando 300mila nuovi posti di lavoro l’anno).
Tutto questo per tenere testa alla Cina, che da Paese inquinatore si è trasformato negli ultimi anni in modello di sviluppo e cambiamento culturale.
La parola chiave è cambiamento, presa di coscienza collettiva. Identificare i problemi da noi causati e porre rimedio, immediato, per l’avvio al bene comune, la collettività, base della coabitazione pacifica e organizzata per un fine comune (..delle prime tribù apparse sulla terra).
Vivo l’esaltante sensazione d’essere nell’ingranaggio cosmico, nella fase di cambiamento, che il sole fa ogni 11 anni, emettendo radiazioni al di sopra delle normali emissioni, creando attorno a se un magnetismo che sempre ha affascinato e ispirato filosofi e l’arte in generale, attendendo lo stato di grazia, la musa mistica e inafferrabile, che sempre torna e vive nella nostra realtà. Le dimensioni aprono nuovi mondi, paralleli al nostro materiale, solo la coscienza è in grado di varcare questo sottile confine.
«Alcune tempeste solari di forte magnetismo potrebbero essere sufficienti per modificare la nostra realtà. Le allucinazioni sarebbero il primo segno che stiamo utilizzando nuove aree del nostro cervello. Ciò che seguirà è un territorio sconosciuto. Poteri mentali? Telepatia? Proprietà quantistiche? Realtà parallele? Altre dimensioni?», si chiede il dot. Broers.
Secondo Mitch Battros, di Earth Changes Media: «Una delle profezie più conosciute degli Anziani Maya è il messaggio di un cambiamento di paradigma nella nostra epoca. Nelle parole dei Maya, si dice che ora siamo in un momento di “cambiamento e conflitto”».
> Il cambiamento è in arrivo “dall’esterno” per mezzo di fenomeni naturali, disturbi di origine celeste (eruzioni solari) e traumi artificiali autoinflitti dall’uomo.
> Il conflitto invece, nasce “dall’interno” in forma di sfide personali, dolore, confusione, depressione, ansia e paura.
Le eruzioni solari e le onde di fotoni stanno cambiando il tessuto stesso della nostra realtà fisica in quanto hanno un potente effetto sul nostro livello fisico cellulare, provocando il risveglio e la purificazione della nostra memoria cellulare. Spesso si fa esperienza di queste energie come vampate di calore o sensazione di riscaldamento in alcune parti del nostro corpo. Le nostre emozioni più basse sono l’energia a bassa frequenza archiviata nelle nostre cellule dalle esperienze passate e dai traumi che abbiamo incontrato e mai trasformato o risolto, e quindi sono state archiviate come memorie cellulari (Wilhelm Reich ha dimostrato chiaramente nei suoi studi psicanalitici, e successivamente anche per mezzo di strumenti ed effetti fisici queste cose, da cui nacque la scoperta della “corazza emozionale” e dell’energia Orgonica). L’energia fotonica è un’energia di frequenza molto più alta che spinge in alto la frequenza emotiva più bassa in modo da poterla calibrare con la frequenza più alta… e così ci ritroviamo a rilasciare queste emozioni particolari senza sapere perché.
I vari elementi del nostro progetto di vita sono interfacciati nella coscienza cellulare e quando il progetto viene amplificato attraverso le energie dei fotoni, diversi elementi del progetto raggiungono la nostra coscienza e cominciamo a ricordare lo scopo della nostra anima. Verremo così spinti a fare cambiamenti nella nostra vita, sarà un processo naturale.
Il raggio cosmico sta dimostrando la sua vera esistenza, apparso come oscuro presagio e messo al bando dall’ignoranza del pregiudizio, ora accresce la volontà di scoprire la vera natura della nostra esistenza. Questo “raggio solare” è la forza trascendete dell’Essere cosmico, è l’Esseità assoluta che genera la Vita, il sole ne è la sua più importante manifestazione per la nostra esistenza, per questo il Sole è sempre stato la rappresentazione visibile dell’Essere divino e invisibile, e per lo stesso motivo alla base di ogni religione ci sono dèi solari, da Krishna, Mitra passando per il Sol Invictus fino al Cristo.
Questo “raggio divino” crea attorno a noi catene di empatia del benessere, perché è questo l’effetto delle sue frequenze energetiche sulle vibrazioni della nostra realtà, sul nostro cervello e nel nostro DNA, esso ci accoppia e ci amalgama nell’atto di risollevare le nostre coscienze per metterci di fronte al fatto che siamo gli artefici del nostro futuro.

Immacolata Chessa

La Rivoluzione Energetica: l'energia Radiante di Nikola Tesla

Al signor JP Morgan Non andava giu' questa invenzione, piu' delle altre, perche' poteva dare energia gratuita senza alcun profitto per le aziende che avrebbero prodotto questo macchinario, e il grande Genio Nikola Tesla ha pagato questa sua invenzione con la morte in un piccolo albergo, solo ed abbandonato dallo stesso sistema che gli aveva dato spazio. I Geni quando fanno qualcosa lo fanno per il bene di tutti e non per il bene del profitto. L'era Industriale dei mostri delle Corporations all'epoca era appena iniziata portando la distruzione e la morte su tutto quello che avrebbe potuto cambiare e rivoluzionare la societa' umana. Oggi siamo ad un bivio, dobbiamo scegliere: o fare qualcosa a vantaggio di tutti, o fare qualcosa a vantaggio di quattro sporchi grassatori del genere umano che ci porteranno vero un dirupo senza via di uscita. Signori l'energia radiante funziona e' pulita ed e' indefinta e oggi grazie all'elettronica di consumo la possiamo produrre tutti a casa nostra, basta un po di conoscenze di elettronica e un minimo di abilita' manuale. Il Prigioniero pubblica tradotto il brevetto di Tesla sull'energia radiante.
Nikola Tesla era un GENIO e questo e' un dato di fatto Indiscutibile. Le sue scoperte e le sue invenzioni hanno rivoluzionato l'era moderna. Basti ricordare che e' stato l'inventore della corrente alternata e di centinaia di altre invenzioni brevettate. Una di queste e' l'energia radiante. Molti Lettori leggono su internet varie ricerche di energie alternative, molte volte purtroppo tante di queste sono alla fine sono truffe bene elaborate atte a carpire la buona fede delle persone. Parecchi inventori si sperticano cercando energie alternative, eppure esiste un modo totalmente naturale di estrarre energia elettrica gratuita dall'etere. Si tratta dell'Energia Radiante di Tesla gia' Inventata nel 1901! 
 
Ci sono schemi e dati, basta un po' di conoscenza di principi di elettrodinamica e di elettronica e tutti noi potremmo costruirci un generatore di energia radiante che potrebbe sostituire in breve tempo le altre energie alternative pulite. Ecco una traduzione in italiano del Brevetto in italiano dell'energia radiante di Tesla. Signori volete dell'energia pulita e a costo zero leggetevi il brevetto e rimboccatevi le mani perche' funziona!
MODO DI UTILIZZARE L' ENERGIA RADIANTE DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE brevetto N. 685,958, 6 Novembre 1901 Applicazione registrata il 21 marzo 1901.Numero di serie 52,154 

Per tutto cio' che puo' interessare: Sia noto che Io, NIKOLA TESLA, un cittadino degli Stati Uniti, residente nel borough di Manhattan, nella citta', contea e Stato di New York, ho inventato alcuni nuovi Perfezionamenti nei Modi di Utilizzare l' Energia Radiante, della quale la seguente vie una descrizione dell'invenzione, essendo fatti riferimenti ai disegni che accompagnano e che formano una parte della stessa. E' ben noto che certe radiazioni ‚ come quelle dei raggi Roentgen, catodici, della luce ultravioletta, o simili hanno la proprieta' di caricare e scaricare i conduttori di elettricita', essendo la scarica particolarmente evidente quando un conduttore sopra al quale i raggi interferiscono e' elettrificato negativamente. 

Queste radiazioni sono generalmente considerate essere vibrazioni d'e etere di lunghezza d'onda estremamente piccola, e nella spiegazione dei fenomeni osservati e' stato assunto da certi esperti che esse ionizzano o rendono conduttrice l'atmosfera attraverso la quale esse sono propagati. I miei particolari esperimenti e osservazioni, tuttavia, mi hanno portato a conclusioni maggiormente in accordo con la teoria un tempo avanzata da me che sorgenti di tale energia radiante emettono con grande velocita' particelle minute della materia che sono fortemente elettrificate, e quindi capaci di caricare un conduttore elettrico, se non addirittura potrebbero anche scaricare a qualsiasi rapidita' un conduttore elettrificato ad essi vicino o portando via completamente la sua carica o in qualche altro modo. 
La mia presente applicazione e' basata su una scoperta che ho fatto secondo la quale quando a raggi o radiazioni di tipo superiore e' permesso di gettarsi su un corpo conduttore isolato collegato ad uno dei terminali di un condensatore, mentre l' altro terminale dello stesso e' fatto di un mezzo indipendente per ricevere o trasportare per via elettrica, una corrente fluisce nel condensatore fino a quanto il corpo isolato che e' esposto ai raggi, e sotto le condizioni in seguito specificate una indefinita accumulazione di energia elettrica si svolge nel condensatore. 

Questa energia, dopo un appropriato intervallo di tempo, durante il quale ai raggi e' permesso di agire, potrebbe manifestarsi in una potente scarica, la quale potrebbe essere utilizzata per il funzionamento o il controllo di dispostivi elettrici o meccanici, o essere resa vantaggiosa in molti altri modi. Nell' applicare la mia scoperta mi sono procurato un condensatore, preferibilmente di una considerevole capacita' elettrostatica, e ho collegato uno dei terminali ad una lamina metallica isolata o altro corpo conduttore esposta ai raggi o flussi di materia radiante.
E' molto importante, in modo particolare in virtu' del fatto che l'eenergia elettrica e' generalmente fornita al condensatore a un ritmo molto basso, costruire lo stesso con la piu' grande cura. Io uso per preferenza la miglior qualita di mica (Nda un composto metallico) come dielettrico, prendo ogni possibile precauzione nell'isolare le armature, cosi' che lo strumento possa sopportare grandi pressioni elettriche senza perdere e possa lasciare nessuna percettibile elettrificazione quando sta scaricando istantaneamente. In pratica ho scoperto che i migliori risultati sono ottenuti con condensatori trattati nella maniera descritta nel brevetto concessomi N 577,671 il 23 febbraio 1897. 

Ovviamente le precedenti precauzioni dovrebbero essere osservate piu' rigorosamente quanto pi√Ï€ piccolo e' il ritmo di caricamento perche' tanto piu' piccolo e' l'intervallo durante il quale il permesso all'energia di accumularsi nel condensatore. La lamina isolata o corpo conduttore dovrebbe presentare una superficie tanto larga quanto praticabile ai raggi o flussi di materia, avendo io accertato che la quantita' di energia trasmessa ad essa per unita' di tempo e' sotto condizioni per il resto identiche o proporzionale all'area esposta, o pressappoco tanto. Per di piu; la superficie dovrebbe essere pulita e preferibilmente estremamente levigata o amalgamata. Il secondo terminale o armatura del condensatore puo' essere connesso ad uno dei poli della batteria o altra sorgente di elettricita' o a qualunque corpo conduttore o oggetto quale che sia di tali proprieta' talmente condizionato che dal suo mezzo sar√† fornita elettricita' del segno richiesto al terminale. 
 
Un modo semplice di fornire elettricita' positiva o negativa al terminale e' di connettere lo stesso o ad un conduttore isolato, mantenuto ad una certa altezza nell'atmosfera, o ad un conduttore messo a terra, il primo, come e' ben noto, che fornisce elettricita' positiva e il secondo negativa. Quando i raggi o i flussi ipotizzati di materia trasportano generalmente una carica positiva al primo terminale del condensatore, il quale e' collegato alla lamina o al conduttore sopra menzionato, solitamente io collego il secondo terminale del condensatore a terra, essendo questo il modo piu' conveniente di ottenere elettricita' con carica negativa, facendo a meno della necessita' di procurarsi una sorgente artificiale. Per poter utilizzare l'energia accumulata nel condensatore per qualsiasi scopo vantaggioso, in aggiunta io collego ai terminali dello stesso condensatore un circuito che include uno strumento o apparato che e' desiderato essere azionato ed un altro strumento o dispositivo per aprire e chiudere alternativamente il circuito. 
Quest'ultimo puo' essere qualsiasi forma di controller di circuito, con un parti fisse o mobili o elettrodi, che possono essere azionate o dall'energia accumulata, o da mezzi indipendenti. I raggi o radiazioni che devono essere utilizzati per il funzionamento dell'apparato sopra descritto in termini generali possono essere ottenuti da una sorgente naturale, come il sole, o possono essere prodotti artificialmente da strumenti di questo genere, per esempio, come una lampada ad arco, un tubo di Roentgen, e simili, e possono essere impiegati per una grande varieta'di scopi utili. La mia scoperta sara' piu' completamente compresa dalla seguente dettagliata descrizione e immagini annesse, alle quali e' stato fatto ora riferimento, e nelle quali Figura 1


e un diagramma che mostra gli aspetti tipici dei dispositivi o elementi nel modo in cui sono sistemati e connessi nell'applicare il metodo per il funzionamento di un dispositivo meccanico o apparecchio solamente attraverso l'energia accumulata; e Figura 2 una rappresentazione di diagramma di una disposizione modificata adeguata per scopi specifici, con un controller del circuito azionato da un mezzo indipendente. Riferendomi alla Fig 1, C e il condensatore, P la lamina isolata o corpo conduttore, la quale e' esposta ai raggi, e Piu un ‚altra lamina o conduttore, tutte connesse in serie, come mostrato. I terminali del condensatore T e T1 sono collegati anche a un circuito che include il ricevitore R, che deve essere azionato, e ad un dispositivo controller di circuito d, che in questo caso e'composto da due lamine conduttrici molto sottili t t1, collocate in stretta vicinanza e molto mobili, o per motivi di estrema flessibilita'' o per caratteristica del loro supporto. Per migliorare il loro funzionamento, dovrebbero essere racchiuse in un recipiente dal quale l'aria puo' essere aspirata. Il ricevitore R e' mostrato come costituito da un elettromagnete M, una armatura mobile a, una molla retrattile b, e una ruota di arpionismo e' dotata di un dente d'arresto a scatto r, che e' imperniato sull' armatura a, come illustrato. Essendo l'apparato sistemato come mostrato, sare' scoperto che quando le radiazioni del sole o di qualsiasi altra sorgente capace di produrre gli effetti prima descritti cadono sulla lamina P ne conseguira' un accumulo di energia elettrica nel condensatore C.

Questo fenomeno, credo, e' meglio spiegato come segue: il sole cosi' come qualsiasi altra sorgente di energia radiante emette minute particelle di materia positivamente elettrificata, le quali, urtano contro la lamina trasmettendo un carica elettrica alla stessa. Il terminale contrario del condensatore essendo collegato a terra, che puo' essere considerata come una grande riserva di elettricita' negativa, una debole corrente fluisce continuamente nel condensatore, e in quanto queste particelle ipotizzate sono di raggio di curvatura inconcepibilmente piccolo, e di conseguenza caricate a un potenziale relativamente molto alto, questo caricamento del condensatore puo' continuare, come io ho scoperto in pratica, pressoche' indefinitivamente, anche fino al punto di rompere il dielettrico. Ovviamente qualsiasi controller del circuito sia impiegato dovrebbe operare per chiudere il circuito nel quale e' incluso quando il potenziale nel condensatore ha raggiunto la grandezza desiderata. 

Quindi in Fig 2 quando la pressione elettrica ai terminali T T1 aumenta ad un certo predeterminato valore, le lamine t 1 attratte l'un l'altra, chiudono il circuito connesso ai terminali. Questo permette un flusso di corrente che mette sotto tensione il magnete M, costringendolo a tirar giu' l'armatura a e a impartire una parziale rotazione alla ruota di arpione w. Quando la corrente finisce l'armatura e' tirata indietro dalla molla b senza tuttavia muovere la ruota w. Con l' interruzione della corrente, le lamine t ta smettono di essere attratte e si separano, ripristinando quindi il circuito alla sua condizione originale. Molte utili applicazioni di questo modo di utilizzare le radiazioni emanate dal sole o altre sorgenti e molti altri modi di compiere lo stesso saranno suggerite subito dalla precedente descrizione. A mo‚ di esempio un dispositivo modificato e mostrato in Fig 2, nella quale la sorgente S di energia radiante e' un modello speciale del tubo di Roentgen progettato da me ma avente uno speciale terminale k, generalmente di alluminio, in forma di sfera con una superficie liscia levigata sul lato frontale, dal quale i flussi sono emanati. Puo' essere eccitato attaccando ad esso uno dei terminali di qualsiasi generatore di forza elettromotrice sufficientemente elevata; ma qualunque sia l'apparato usato e' importante che il tubo sia vuoto ad un alto grado, poiche' altrimenti potrebbe rivelarsi interamente inefficiente. 

Il circuito funzionante o di scarica collegato ai terminali T T1 del condensatore include in questo caso il primario p di un trasformatore e un controller di circuito che comprende un terminale fisso o spazzola t e un terminale mobile t1sotto forma di ruota con spicchi conduttori e isolati che possono essere rotati ad un velocita' arbitraria da qualsiasi mezzo adeguato. In relazione induttiva al filo primario o bobina piu' un secondario a, solitamente di un numero di avvolgimento molto piu' grande, alle estremita' delle quali e' collegato un ricevitore R. I terminali del condensatore essendo collegati come indicato, uno ad una lamina isolata P e l' altro ad una lamina messa a terra P‚Äô, quando il tubo S e' stimolato sono emessi raggi o flussi di materia dallo stesso, che trasporta una carica positiva alla lamina P e al terminale del condensatore T, mentre il terminale T1 sta ricevendo continuamente elettricita' negativa dalla lamina P1. 

Questo, come spiegato prima, ha come risultato l'accumulazione di energia elettrica nel condensatore, che va avanti fin quando il circuito che include il primario p e' interrotto. Ogniqualvolta il circuito e' chiuso, provocando la rotazione del terminale t1 , l' energia accumulata e' scaricata attraverso il primario p, questo fa si che il secondario s induca corrente che aziona il ricevitore R. E' chiaro da quanto e' stato sopra detto che se il terminale T1 e collegato ad una lamina che sta fornendo elettricita' positiva anziche' negativa i raggi trasporterebbero elettricita' negativa alla lamina P. La sorgente S puo' essere qualsiasi tipo di tubo di Roentgen o di Lenard; ma e' ovvio dalla teoria del funzionamento che per poter essere molto efficace gli impulsi elettrici dovrebbero essere completamente o almeno prevalentemente di un segno. Se sono impiegate le ordinarie simmetriche correnti alternate, la fornitura sarebbe fatta per permettere ai raggi di cadere sulla la mina P solo durante questi periodi durante i quali essi sono produttivi del risultato desiderato.

 
Evidentemente se le radiazioni della sorgente fossero fermate o intercettate o la loro intensita' variasse in qualsiasi maniera, come interrompendo periodicamente o variando ritmicamente la corrente che eccita la sorgente, ci saranno i corrispondenti cambi nel funzionamento sul ricevitore R, e in questo modo possono essere trasmessi segnali e prodotti molti altri vantaggiosi effetti. Inoltre, sara' compreso che qualsiasi modello di circuito chiuso che rispondera' a - o sara' configurato nel funzionamento mentre - una predeterminata quantita' di energia e' accumulata nel condensatore, puo' essere utilizzato nel diritto di riservato dominio del dispositivo descritto specificatamente con riferimento alla Fig 1, e sara' compreso anche che gli speciali dettagli di costruzione e disposizione delle varie parti dell'apparato possono essere variate di molto senza allontanamento dall'invenzione. Avendo descritto la mia invenzione, quello che rivendico e' 
1. Il modo di utilizzare l'energia radiante, che consiste nel caricare una delle armature di un condensatore mediante raggi o radiazioni, e l‚altra armatura da un mezzo indipendente, e scaricando il condensatore attraverso un ricevitore adeguato, come spiegato. 
2. Il modo di utilizzare l' energia radiante, che consiste nel caricare simultaneamente un condensatore per mezzo di raggi o radiazioni e una sorgente indipendente di energia elettrica, e nel scaricare il condensatore attraverso un ricevitore adeguato, come spiegato. 
3. Il modo di utilizzare l' energia radiante, che consiste nel caricare una delle armature di un condensatore mediante raggi o radiazioni, e l'altro da un mezzo indipendente, controllando il funzionamento o effetto di suddetto raggio o radiazioni e scaricando il condensatore attraverso un ricevitore adeguato, come spiegato. 
4. Il modo di utilizzare l'energia radiante, che consiste nel caricare una delle armature di un condensatore mediante raggi o radiazioni, e l'altra armatura da un mezzo indipendente, variando l'intensita' di suddetto raggio o radiazioni e scaricando periodicamente il condensatore attraverso un ricevitore adeguato, come spiegato. 
5. Il modo di utilizzare l'energia radiante, che consiste nel dirigere su un conduttore elevato, collegato ad una delle armature di un condensatore, raggi o radiazioni capaci di elettrificare positivamente lo stesso, portando via elettricita' dall'altra armatura collegando la stessa con la terra, e scaricando l'energia accumulata attraverso un ricevitore adeguato, come spiegato. 
6. Il modo di utilizzare l'energia radiante, che consiste nel caricare una delle armature di un condensatore mediante raggi o radiazioni, e l' altra da un mezzo indipendente, determinando il funzionamento o controllo di un ricevitore adeguato mediante la scarica automatica dell'energia accumulata, come spiegato. NIKOLA TESLA Testimoni: M. Lawson Dyer, Richard Donovan
Nota del Prigioniero: Dovete pensare che l'atmosfera terrestre e la terra si comportano esattamente come delle lamine di un condensatore, questo tipo di sistema potrebbe rivoluzionare il sistema di energia attualmente in funzione portando finalmente l'indipendenza energetica dalle fonti classiche di approvvigionamento elettrico, carbone, petrolio, gasolio, nucleare eccetera. Se molti ingegneri elettronici che oggi con la depressione, purtroppo in mezzo ad una strada, si interessassero a questo brevetto porterebbero due vantaggi alla specie umana, un sistema totalmente innovativo e pulito di energia e davvero potrebbero portare vantaggi in ambito di lavoro e occupazione. Bisogna spodestare le big corporations dell'energia e cominciare a noi a gestire qualcosa che appartiene a TUTTI. L'energia Elettrica!

Fonte: 
Il Prigioniero 

Euro, gli aiuti che uccidono...

Sarò all’antica, ma non riesco a capire la logica degli aiuti o forse la capisco fin troppo bene. Li chiamano aiuti, ma in realtà sono un cappio al collo di chi li riceve, secondo un meccanismo che gli economisti senza paraocchi hanno illustrato da tempo. Storia vecchia, considerato che il debito rappresenta la formula più efficace di dominazione. Chi si indebita e non è sorretto da ingenti risorse proprie, perde la propria libertà. Vale per i privati, per la aziende e per gli Stati. 
I perversi meccanismi europei del cosiddetto Fondo Salva Stati (Esf) hanno però introdotto una variante diabolica: strangolano anche chi aiuta. Quel fondo prevede infatti che tutti gli Stati provvedano al suo sostentamento. Giusto, in teoria, ma gli effetti pratici sono paradossali. L’Europa ha iniziato elargendo miliardi a Grecia e Portogallo, i quali sono stati finanziati anche da Spagna e Italia ovvero da due Paesi a rischio. Ora tocca alla Spagna, che naturalmente non finanzia; tocca agli altri. Il risultato è stato illustrato da Stefania Tamburello in questo ottimo articolo dal quale risulta che nel 2012 l’Italia avrà pagato in aiuti ben 48 miliardi di euro. 
Dunque da un lato Bruxelles e il suo fedele interprete Mario Monti dissanguano il Paese in nome del rigore, dall’altro si aprono nei nostri contri pubblici ulteriori voragini per… salvare chi sta peggio di noi. L’epilogo è scontato: tra la recessione in arrivo ed esborsi di questa entità entro breve anche l’Italia arriverà al capolinea, come dimostrano i movimenti dei mercati finanziari di queste ore. 
Che gran risultato…. e senza alcuna prospettiva futura. Stanno portando l’Europa alla schiavitù….

Marcello Foa 
Fonte: http://blog.ilgiornale.it 

Secondo gli esperti l'Italia potrebbe tremare per un anno!

Roma - E’ da quasi un mese che sentiamo tremare il nostro paese sotto i piedi. Non perché così tante scosse di terremoto siano un’anomalia senza precedenti. Solo che dal 20 maggio scorso, l’intensità di queste vibrazioni viene percepita distintamente dalla popolazione che vive sulla Pianura Padana- Nel frattempo una serie di vibrazioni lievi, le cosiddette scosse di assestamento, continuano a turbare l’Emilia Romagna e ad alimentare gli incubi di una popolazione già provata.
Per gli scienziati non c’è un collegamento diretto fra tutti questi terremoti, ma il motore di queste scosse sembra comunque lo stesso.

«I terremoti in Emilia e nelle Prealpi Venete non sono in stretta relazione fra loro, anche se rispondono alla stessa dinamica generale», osserva la sismologa Lucia Margheriti, dalla sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La dinamica generale riguarda il movimento della placca Adriatica, che costituisce la punta più settentrionale della placca Africana, allungata come una sorta di lingua che comprende la costa orientale dell’Italia e l’Adriatico. In questo movimento generale la placca Africana spinge verso Nord, contro la placca Eurasiatica, e in questo movimento la placca Adriatica scende sotto le Alpi.
«E’ l’Italia che si riorganizza, o meglio sono i pezzi di crosta terrestre sotto i nostri piedi che ora cercano di trovare un nuovo equilibrio, seppur temporaneo», sottolinea Giovanni Gregori, geofisico del Consiglio Nazionale delle Ricerche. In questo senso i terremoti, anche quelli che in quest’ultimo mese hanno colpito altre parti d’Italia, dal Sannio al Pollino ad esempio, sono il segnale di un processo geologico ben più profondo. «L’Italia – dice Gregori – sta ruotando in senso antiorario. La parte meridionale della crosta terrestre spinge verso  la parte settentrionale e, trovando resistenza nei pressi dello Stretto di Messina che fa da perno, ruota e si conficca sotto le Alpi».
Questo movimento generale può provocare terremoti che, fra loro sono indipendenti, ma che rispondono agli stessi processi geologici.
Come d’ora in poi la situazione si evolverà, impossibile dirlo se non sul piano delle probabilità. Secondo la relazione della Commissione Grandi Rischi «Ã¨ significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza». Non solo. «Non si può escludere l’eventualità – si legge nel documento - che, pur con minore probabilità, l’attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora». Non è la previsione di un nuovo terremoto. «Abbiamo solo espresso le nostre valutazioni scientifiche scaturite dall’analisi dei fenomeni in corso e delle strutture geologiche coinvolte, su cui abbiamo accumulato molte informazioni», precisa Luciano Maiani, presidente della Commissione Grandi Rischi.
«Purtroppo i margini di errore di questi probabili scenari sono elevati perché la crosta terrestre è ben lontana dai nostri occhi», dice Warner Marzocchi, dirigente dell’INGV. L’unico modo per prospettare un possibile scenario futuro è ricorrere ai documenti storici, alle testimonianze dei terremoti passati. Questo significa per l’Emilia Romagna andare di molti secoli indietro nel tempo. «Abbiamo a disposizione modelli – sottolinea Marzocchi – che al momento ci dicono soltanto che il terremoto potrebbe durare anche qualche anno». L’intensità delle scosse dovrebbe tendere a diminuire ma, considerata la struttura complessa dell’Emilia Romagna, non possiamo escludere sismi di magnitudo pari o superiore a 6.
La parte orientale della struttura sismica padana, quella sotto i piedi di Ferrara, fino ad oggi è stata relativamente tranquilla. Il timore degli scienziati è che, così come hanno fatto quella centrale e occidentale, arrivi a un punto di rottura provocando un terremoto di intensità simile a quello del 20 o del 29 maggio scorso. «L’ultima parola, quindi, spetta alla Natura che, nel caso dei terremoti, parla un linguaggio incomprensibile per noi esseri umani», conclude Marzocchi.

 


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