MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Venezia: imponente tromba d'aria spaventa residenti!

12 giugno 2012 - Una tromba d'aria si e' abbattuta sul lido di Venezia questa mattina intorno alle 11:00, la zona piu' colpita e' stata quella di sant'Elena dove si registrano danni. Il cielo si è incupito all'improvviso, il vento si è alzato ed un imponente tromba d'aria si e' elevata nel cielo minacciosa.Fortunatamente non risultano danni gravi a cose o persone ma grande e' stato lo spavento,ecco uno dei primi video caricati su youtube.

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In Emilia il sottosuolo "vomita" sabbia...e le case sprofondano!

Non bastano le ripetute scosse che, dal 20 maggio 2012, si susseguono in Emilia Romagna ad intimorire la popolazione; gli abitanti delle province di Modena e Ferrara, infatti, guardano con estrema preoccupazione anche i pavimenti delle proprie abitazioni che, a causa del fenomeno della liquefazione delle sabbie, rischiano di sprofondare letteralmente nel sottosuolo.

Nel video che segue, le terrificanti immagini e la voce dei cittadini di San Carlo, frazione del Comune di Sant'Agostino: qui la terra ha "vomitato" sabbia che ha riempito case e strade.

Riprese ed interviste esclusive a cura di Abruzzo Live TV.

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VIDEO ESCLUSIVO!

Business Insider: l'Italia Crolla!

Il solito finto salvataggio Spagnolo fa correre il contagio sempre più veloce... tutti guardano a noi, ed ecco cosa scrive ora Business Insider


Mentre questa mattina gli analisti si sono occupati dell'accordo sul salvataggio delle banche in Spagna, è importante non dimenticare il prossimo grande problema dell'Europa: l'Italia.

I rendimenti sui titoli di Stato Italiani oggi stanno salendo alle stelle, in quanto gli investitori si chiedono quanto le banche Italiane siano più forti di quelle Spagnole. In nessun caso, sembrerebbe, essi ritengono che il salvataggio abbia separato lo stress nel settore finanziario da quello del governo.


Il FTSE MIB Italiano è in diminuzione del 1,1 per cento.
Rendimenti Italiani a 10 anni in crescita di 20 bps:

L’Italia del futuro. Al posto dell’Adriatico una nuova catena montuosa!

L’evoluzione geologica del mediterraneo nei prossimi 200 milioni di anni riserverà grandi sorprese. La curiosa forma a stivale dell’Italia sarà solo un ricordo. L’Italia stessa non sarà più una penisola.

Come spiega Alfonso Bosellini, docente di Geologia presso l’Università di Ferrara, nel libro “La storia geologica d’Italia” (Zanichelli, 2005), “La rotazione dell’ Italia in senso antiorario e la conseguente collisione con la parte più settentrionale della regione balcanica corrispondente all’ ex Jugoslavia farà scomparire il Mar Adriatico e genererà una nuova catena montuosa: la nostra penisola sarà un tutt’ uno con la Croazia, l’ Albania e la Grecia“.

Senza scomodare scienziati, partendo da questo presupposto, si può notare anche ad una sommaria osservazione della cartina del Mediterraneo,  che la costa dell’ex-Jugoslavia è affiancata da numerose isole dalla forma allungata. Sono nate proprio dalla scontro della zolla Africana con quella Eurasiatica che risultano “incernierate” tra di loro allo Stretto di Gibilterra. Il fondale del Mediterraneo sollevato dallo scivolamento delle zolle, l’una sotto l’altra, si corruga e “lascia emergere” terre in superficie. La stessa particolarità geografica si nota nelle coste frastagliate della Grecia.

Non a caso la recente sequenza sismica in Grecia, Turchia, Egitto che in alcuni ha destato stupore dopo i terremoti che hanno colpito l’Emilia il 20 e 29 maggio 2012. E’ necessario avere un quadro più ampio del movimento tettonico in corso. I terremoti sono allo stesso tempo collegati e scollegati. Dipendono l’uno dall’altro nell’ottica ampia della tettonica Africa-Eurasia, ma sono indipendenti se si osserva nel dettaglio la faglia emiliana.

Nonostante l’Africa si avvicini di 7 centrimetri l’anno all’Europa, il sollevamento delle Alpi si è già esaurito e d’ora in poi prevarrà l’erosione. La caratteristica forma appuntita ed irregolare diventerà man mano più simile ai Monti Urali.

Al contrario la catena appenninica è ancora attiva. L’Adriatico andrà restringendosi progressivamente sino a scomparire.

Che ne sarà del fiume Po (e degli affluenti)? Privo di un mare in cui gettarsi si dirigerà verso il Tirreno (si presume nella zona dell’attuale Liguria). Anche in questo caso va considerato in termini di tempo “geologico”. Non sarà un cambio di direzione repentino ma sarà preceduto da milioni di anni di erosione in direzione sud-ovest.

Il Tirreno stesso non avrà più le sembianze che ora conosciamo. La Corsica e la Sardegna non saranno più isole. Sollevate anch’esse dal fondale diventeranno “colline” su una vasta “pianura” che corrisponderà all’attuale Tirreno settentrionale.

Tutto questo continuerà finchè la forza della zolla Africana sarà sufficiente ad infilarsi sotto a quella Eurasiatica. Solo a quel punto cesseranno movimenti e terremoti.

Si calcola il tempo in centinaia di milioni di anni. Dobbiamo ricordarci che il tempo umano non ha nulla a che vedere con quello geologico.

L’uomo popola il nostro pianeta da “soli” 250 mila anni e, va ricordato, altro non è che un ospite, fugace ed impotente.

Prevedere le eruzioni dei vulcani sottomarini, ora si puo!

Da ciò che emerge da una ricerca svolta alla Oregon State University, sarebbe possibile prevedere le eruzioni dei vulcani sottomarini. L’ateneo ha analizzato il vulcano sottomarino Axial Seamount, al centrodell’Oceano Pacifico, prima e dopo l’eruzione avvenuta nell’aprile 2011. Secondo gli studiosi, l’Axial, un vulcano sottomarino collocato a quasi trecento miglia al largo della costa dell’Oregon, ha lanciato chiari segnali poche ore prima della sua eruzione. Così, dopo aver effettuato alcuni studi e aver creato un modello, i ricercatori hanno calcolato che il vulcano potrebbe generare una nuova eruzione più o meno entro l’anno 2018.

Calcolando le misure di deformazione del terreno, lo studio sovvenzionato dalla National Science Foundation, dalla National Oceanic and Atmospheric Administration e dal Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI), ha condotto gli esperti ad affermare che le intrusioni graduali di magma per un periodo di diversi anni a lungo termine potranno permettere di calcolare quando potrebbe accadere la prossima eruzione. Le nuove analisi, utilizzando i dati derivati dagli idrofoni sott’acqua, evidenziano un picco improvviso di energia sismica circa 2,7 ore prima dell’inizio dell’eruzione del 2011. Secondo gli esperti, le ricerche potrebbero portare in futuro alle previsioni a breve termine di eruzioni sotto-marine.

Il geologo dell’Oregon State University, Bill Chadwick, anche autore principale dello studio, ha dichiarato che il legame tra sismicità, deformazione del fondo marino e intrusione di magma non è mai stato dimostrato in un vulcano sottomarino, e le varie metodologie di osservazione potranno dare nuove intuizioni affascinanti. “Seamount è unico in quanto è uno dei pochi posti nel pianeta in cui a lungo termine è stato svolto un monitoraggio da record di un vulcano sottomarino, e ora possiamo dare un senso ai modelli“, ha detto il geloogo, il quale lavora presso l’Hatfield Marine Science Center.

“Abbiamo studiato il luogo per anni e il sollevamento del fondo marino è stato inizialmente graduale” anche 2 anni dopo la sua ultima eruzione spiega l’esperto. La scoperta, descritta in tre articoli, è apparsa sulle pagine di Nature Geoscience. “Adoperando l’analisi sismica, siamo stati capaci di osservare in maniera chiara come il magma all’interno del vulcano risale, circa due ore prima dell’eruzione”, ha detto il collega Dziak. Non è ancora chiaro agli esperti se tale segnale è “universale”, ovvero è valido per tutti i vulcani sottomarini o se è una prerogativa di Axial, ma è “una base eccellente da cui iniziare”, commenta Dziak.

Dopo giorni di relativa calma,torna l'incubo terremoto in Emilia!

L'Emilia torna a tremare forte. Dopo qualche giorno di 'calma apparente', in cui lo sciame sismico aveva perso intensità e frequenza, nella notte appena trascorsa l'Ingv ha rilevato altre 9 scosse di terremoto, tra cui quella delle ore 3.48 di magnitudine 4.3, con epicentro nel Modenese. Il tremolio è stato avvertito anche a Bologna.

Ieri - 11 giugno - sono state 11 le repliche registrate, la più forte di magnitudine 3, avvenuta all'1.26 con epicentro sempre nel modenese.

Se il sisma pareva spegnersi pian piano, oggi crolla nuovamente l'ottimismo per le popolazioni colpite. Ad ormai 23 giorni dall'inizio di questo incubo, ancora circa 14 mila gli sfollati che non fanno rientro nelle loro case. Se appena ieri dalla Protezione civile si era avuta qualche sorta di rassicurazione: "Complessivamente, - diceva un volontario - non avendo più scosse giornaliere, possiamo dire che la situazione si sta tranquillizzando e la paura sta diminuendo... I campi di accoglienza di Persiceto ormai devono essere sgomberati al più presto'. Oggi torna la cautela, un pizzico di paura e l'interrogativo perenne - cui gli esperti ci hanno insegnato non avremo mai risposta certa - di chi vive in continuo allerta: 'Quando finirà tutto questo?... e soprattutto il peggio è davvero passato ?".

Obama si prepara per bombardare la Siria,nwo in action!

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe ordinato ai reparti della US Navy e dell' Air Force di accelerare i preparativi per un "offensiva aerea limitata" contro il regime di Assad con l'imposizione di una no-fly zone. La loro missione sarà quella di abbattere il regime centrale di Assad ed i centri di comando militari in modo da scuotere la stabilità del regime e limitare l'esercito e la flotta aerea.
Le fonti rivelano che il presidente degli Stati Uniti ha deciso questo passo dopo aver sentito funzionari russi che hanno ripetutamente affermato che ". Mosca sosterrà la partenza del presidente Bashar al-Assad, se i siriani hanno deciso questo" Questa posizione è stata interpretata come una vero e proprio passo indietro da parte della Russia per un cambiamento di regime in Siria.



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