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Cile,una distesa di fiori sboccia nel deserto!

Il deserto di Atacama,una delle zone piu' aride al mondo,e' stato ricoperto da una miracolosa fioritura,all'interno del parco nazionale il colore chiaro del deserto e' stato sostituito dal giallo dal rosso dall'azzurro e dal viola di ben 200 specie diverse autoctone ,14 delle quali secondo gli scienziati,in via di estinzione.




Secondo gli scienziati questo evento e' stato possibile grazie ai cambiamenti del clima che durante lo scorso inverno hanno portato intense piogge e nevicate in una zona del globo sostanzialmente senza precipitazioni.
Il Deserto di Atacama, situato nel Cile settentrionale, nella regione di Antofagasta e la parte settentrionale della regione di Atacama.
Il deserto si trova tra la catena andina (Puna de Atacama) e la Cordigliera della Costa presso il Pacifico.
È caratterizzato da un clima desertico-oceanico e da una forte escursione termica, le cui temperature oscillano tra gli 0° notturni ed i 25°-30° diurni.
Il deserto di Atacama è il deserto più asciutto del globo (tranne forse per le valli asciutte di McMurdo in Antartico)  perché è protetto dall'umidità, da entrambi i lati, dalle montagne delle Ande e dalle montagne litoranee. La corrente di Humboldt, che è fredda, raffredda l'aria rendendo impossibile la formazione di nuvole, come accade per il deserto del Namib e la corrente del Benguela. Il deserto di Atacama è il luogo più secco del mondo; la sua piovosità media è di 0,08 mm annui. Inoltre, prima del 1971, in questo deserto la pioggia non era mai caduta in 400 anni. Il deserto di Atacama è vecchio 15 milioni di anni e 50 volte piu' arido della Death Valley della California.
http://www.maxisciences.com/d%e9sert/chili-une-floraison-exceptionnelle-dans-le-desert-d-039-atacama_art18404.html

Nessun futuro luminoso per la capitale della Thailandia,Bangkok sta affondando!

La capitale della Tailandia, che continua a sprofondare con i suoi oltre 8 milioni di abitanti, sta pagando il prezzo di aver ignorato per anni gli avvertimenti sulla vulnerabilità climatica dell’area e la fragilità di fondamenta inzuppate d’acqua, ormai incapaci di resistere alle inondazioni.


Da circa due settimane, ampie zone della capitale thailandese, costruita sul delta di una pianura paludosa e con alcune aree al di sotto del livello del mare, sono sommerse dalle inondazioni. Le strade si sono trasformate in fiumi, con barche e zattere di bambù che traghettano le famiglie disperate.
Sono ancora visibili solo i piani superiori delle case, di fabbriche e centri commerciali, e nessun segnale lascia pensare che le acque potrebbero ritirarsi nelle prossime settimane.


Anupong Taduon, 52 anni, scuote la testa perplesso di fronte al diluvio che ha colpito migliaia di persone. “Dal primo giorno il livello dell’acqua non è mai diminuito”, afferma, davanti alla barriera di sacchi di sabbia sistemata a protezione dell’entrata del suo karaoke bar. “Potremmo dover vivere così ancora per tre o quattro settimane”.
Gli avvertimenti del governo centrale e delle autorità locali che il peggio deve ancora venire vengono accolti con rabbia e frustrazione. È risaputo che questo tsunami “al rallentatore” deve attraversare la città prima di poter defluire nel Golfo della Thailandia.
Dopo tutto, gli esperti nella gestione dei rischi naturali hanno detto che la città – compiaciuta nella sua prosperità economica, ben visibile nella continua evoluzione dello skyline -, è una delle capitali del sud-est asiatico più vulnerabile ai cambiamenti climatici.




“Bangkok è particolarmente indifesa se paragonata ad altre città come Manila, Jakarta o Kuala Lumpur”, sostiene Aslam Perwaiz, a capo dell’unità di gestione del rischio da disastri naturali presso il centro di preparazione alle catastrofi di Bangkok. “L’alluvione attuale conferma le preoccupazioni sulla necessità di migliorare la gestione delle risorse idriche della città”.

“Tutte le inondazioni che si sono verificate in passato dimostrano che i canali non sono in grado di raccogliere le acque delle strade e dei quartieri inondati per settimane”, ha dichiarato Perwaiz a IPS. “Le alluvioni in questa città sono durate fino a nove settimane”.
Bangkok è al primo posto (fra tutte le province) della Thailandia nella classifica delle città vulnerabili ai fenomeni climatici”, afferma Hermina Francisco, direttrice del Programma per l’economia e lo sviluppo del Sud-est asiatico, un gruppo di ricerca che opera a Singapore. ”L’elevato grado di vulnerabilità di Bangkok è dovuto in gran parte alla forte esposizione ai frequenti alluvioni e all’innalzamento del livello del mare”.
Ciò che probabilmente rende la situazione ancora più critica è il fatto che Bangkok sprofonda nel mare”, ha detto a IPS. “(È stato) constatato in alcune zone di Bangkok, dove il fenomeno è più visibile che in altre, ed è un processo che avanza ormai da diversi anni”.
Lo scorso febbraio, lo studio di un team olandese di gestione delle risorse idriche aveva rivelato l’incapacità della città di far fronte alle grandi inondazioni, dichiarando inadeguato il sistema di protezione da alluvioni.
“L’attuale livello di protezione da inondazioni di aree urbane come Bangkok corrisponde ad una probabilità di inondazione dell’uno per cento in un dato anno, che se paragonato al livello internazionale è un valore relativamente basso”, diceva il rapporto della Netherlands Water Partnership (NWP). “Da una metropoli come Bangkok…ci aspettiamo una protezione di gran lunga migliore”.
L’allarme del NWP si è dimostrato fondato otto mesi dopo, mentre i funzionari dei governi locali e nazionali trasmettono messaggi ambivalenti e sembrano sempre più impotenti di fronte alla possibilità di salvare Bangkok dai miliardi di metri cubi d’acqua che avanzano minacciosamente.
La città, famosa per la sua rete di corsi d’acqua al punto da essere definita la “Venezia dell’est”, si è rivelata incapace di far fronte alla catastrofe, cominciata dopo che tre mesi fa violente piogge monsoniche, tre tempeste tropicali e un tifone si sono abbattuti sulla regione. Quasi tutti i 1.650 ‘khlong’, come sono chiamati i canali, sono già colmi d’acqua o straripati.
Per di più, molti khlong, compresi i 100 corsi navigabili che permisero a Bangkok di superare la terribile inondazione del 1940, sono stati chiusi per fare spazio a strade e grattacieli, sull’onda del boom economico iniziato negli anni ’70.
Le raccomandazioni di non ricoprire i canali per agevolare il traffico sempre più intenso di veicoli sono state ignorate, spiega George Olson, ex imprenditore di una società ingegneristica statunitense che a suo tempo aveva lavorato su alcuni progetti di protezione da alluvioni a Bangkok.
http://thailandiaweb.com/thailandianews/?p=785

El Hierro continua l'eruzione sottomarina video

8 Novembre 2011 - EL HIERRO - Continua l'attivita' vulcanica sottomarina a largo di La Restinga un video spettacolare testimonia le fontane di magma che ribollono dal fondo marino,resta massima l'allerta sull'isola.
GUARDA IL VIDEO

Misteriose creature rinvenute lungo le spiagge della Nuova Zelanda!

È mistero sulle spiagge di Lyall Bay, in Nuova Zelanda, dove nei pressi di Wellington sono state ritrovate strane creature marine, che si sono spiaggiate sulla baia. Del tutto sconosciuti, i resti di tali animali hanno letteralmente riempito la costa antistante.
A rivelarlo è stato il Dominion Post. Trasparenti, con una forma allungata e grossi occhi neri, gli strani animali hanno già destato curiosità e forse anche un po' di timore. E mentre c'è chi non esita a definirle creature aliene, gli esperti si interrogano sulla loro natura.


Secondo Lisa Bryant, dottoranda presso la Victoria University, potrebbe trattarsi di numerosi esemplari di Australis Themisto, una specie che fino ad ora viveva esclusivamente nella zona costiera della Nuova Zelanda. Alcuni branchi dunque si sarebbero lentamente spiaggiati mentre altri potrebbero essersi spostati in altre zone, raggiungendo paesi come il Canada e addirittura l'Inghilterra. Si tratta di temibili predatori e divoratori di plancton.
Secondo Mark Costello, professore associato dell'Auckland University, invece, le creature spiaggiate potrebbero essere esemplari di Phronima o anfipodi Hyperia. I primi, vissuti all'interno delle salpe, animali gelatinosi che galleggiano nel plancton, si sarebbero alimentati con le loro interiora. L'Hyperia invece vivrebbe all'interno delle meduse.
Entrambi nuotato usando le loro zampe posteriori e nonostante il loro aspetto orribile, sono innocui per l'uomo.
“Mi chiedo se il creatore del film Predator li aveva visti e ne abbia tratto ispirazione” ha ironizzato Costello.
Ma nessuno si è chiesto perché tali creature abbiano trovato la morte e siano finite, così numerose a sulle spiagge di Lyall Bay.

Francesca Mancuso

Cosa sta succendendo al clima del nostro pianeta?

Per un mondo già stanco di catastrofi meteorologiche, l'ultimo avvertimento da parte degli scienziati del clima dipinge un futuro cupo: più alluvioni, più ondate di calore, più siccità e maggiori costi per affrontare il problema.
Oltre ad una economia globale in piena crisi, si prevede un futuro con più fenomeni meteorologici estremi. Che allegria, amici!


Una bozza riassuntiva della relazione scientifica internazionale ottenuta da The Associated Press, la cui versione definitiva verrà rilasciata in poche settimane, dopo una riunione in Uganda, sostiene che gli estremi causati dal riscaldamento globale potrebbero diventare più gravi da far si che alcuni luoghi diventino "sempre più marginali come luoghi in cui vivere."Bufere di neve, monsoni, ondate di calore, incendi, siccità, inondazioni e cicloni sono diventati più frequenti del passato, dice il rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.
Gli scienziati hanno detto che erano sicuri al 99% che le temperature estreme sarebbero aumentate e hanno definito "probabile" che le temperature saliranno fino a 5,4 gradi F entro il 2050, e 9 gradi F entro il 2100
Tre anni di lavoro, il rapporto giunge in un anno di estremi del tempo senza precedenti e un record di 10 disastri naturali di miliardi di dollari, dalla mega-bufera di neve di febbraio all'uragano Irene al ciclone nel Midwest e e del sud-est degli Stati Uniti.


Due mesi di pioggia caduta in un solo giorno il 14 agosto, con 8 pollici di pioggia sul Central Park la distruzione dell''aeroporto Kennedy. Appena alcune settimane prima, il 22 luglio, il mercurio ha raggiunto i 104 gradi - rompendo un record di 34 anni.
Da giugno ad agosto di quest'anno negli Stati Uniti, il caldo afoso ha prodotto 2.703 registrazioni giornaliere ad alta temperatura, rispetto alle 300 per il record del freddo in quel periodo. Questo ha reso l'estate più calda negli Stati Uniti dal Dust Bowl del 1936, secondo il direttore del Weather Underground, il meteorologo Jeff Masters, che non era coinvolto nello studio.
E secondo uno studio pubblicato la scorsa settimana nel Proceedings of the National Academy of Sciences, esiste una probabilità dell'80 per cento che l'ondata di calore assassina avvenuta in Russia nel 2010 non sarebbe accaduta senza l'ulteriore spinta del riscaldamento globale.
I ricercatori hanno anche previsto monsoni più intensi con il cambiamento climatico. Aria più calda può contenere più acqua e più energia per diffondere i sistemi del tempo, modificando le dinamiche delle tempeste sul come e dove colpire.

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La Thailandia ora sta facendo fronte a gravi inondazioni da piogge monsoniche - un evento che dimostra come il clima è collegato anche con altri problemi causati dall'uomo come la crescita demografica, lo sviluppo urbano e la gestione dei fiumi.
Gli scienziati si aspettano futuri uragani e altri cicloni tropicali con venti più forti ma essi non aumenteranno di numero ma òpotrebbero diminuire.

Ma il riscaldamento globale non è il solo furfante nei disastri futuri del clima. Secondo il rapporto un problema ancora più grande sarà il numero delle persone - specialmente i poveri - che vivono in pericolo.

Texas,un lago diventa rosso ed ispira i sostenitori dell'apocalisse!

Mentre un periodo di siccità colpisce lo stato americano, un serbatoio di San Angelo in gran parte prosciugato, si è colorato di rosso sotto l'effetto di un batterio.
Un paesaggio desolato di erba ingiallita e di terra screpolata, dove si accatastano migliaia di corpi di pesci gatto, pesci sole e tartarughe d'acqua e una distesa d'acqua di colore rosso opaco. Ecco come si presenta il serbatoio di OC Fisher Lake di San Angelo, un lago artificiale dell’ovest del Texas. Costruito nel 1950, è stata, fino a poco tempo fa, una meta gioiosa per i pescatori e i turisti


Secondo i funzionari dell'Ambiente locali, questo strano colore è dovuto a dei batteri primitivi le Cromatiaceae, più comunemente conosciuti come purple sulfur bacteria, che crescono in acque prive di ossigeno.
Questo fenomeno ha suscitato molti messaggi allarmistici dei sostenitori della fine dei tempi su Internet, che vi hanno visto un collegamento con il versetto biblico dell'Apocalisse che annuncia la trasformazione del mare in sangue.
Una grave siccità imperversa da nove mesi negli Stati Uniti e colpisce in particolare lo stato del Texas, dove i laghi si stanno prosciugando uno dopo l'altro e dove il cibo per gli animali scarseggia. La stampa locale ha segnalato numerose incursioni di orsi neri e cinghiali affamati nei centri urbani. Circa il 75% dello Stato si trova ad affrontare queste condizioni eccezionali, il livello delle precipitazioni registrato è il più basso dal 1895


Fonte:http://astronews.myblog.it/

Nuovo terremoto 4,7 Richter colpisce lo Stato degli USA dell'Oklahoma



8 Novembre 2011 - OKLAHOMA - Un terremoto di magnitudo 4,7 Richter e' stato registrato dall'USGS a 10 km da Sparks e circa 71 km da Oklahoma City. E 'il più forte sisma che ha colpito lo stato dopo il 5,6 Richter dello scorso fine settimana. I geologi sono ancora sconcertati e non riescono a darsi spiegazioni sull'aumento degli eventi sismici degli ultimi mesi che stanno scuotendo lo Stato. Il numero dei terremoti registrati in Oklahoma è cresciuto a dismisura dalla sua media storica,infatti si e' passati da circa 50 eventi l'anno a 1.047 dello scorso anno e pensano che quest'anno sara' superato il record, ha detto Austin Olanda, un sismologo presso l'Oklahoma Geological Survey

USGS

 


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