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Una tempesta di neve mette in ginocchio la costa orientale degli Stati Uniti

30 Ottobre 2011 - Piu' di due milioni di utenti sono rimasti senza elettricita' negli stati della Pennsylvania, Connecticut, Maryland, New York,Massachusetts, Virginia e New Jersey,a causa di una forte tempesta di neve che sta imperversando lungo la east-coast degli Stati Uniti e che sta avendo delle fortissime ripercussioni sul traffico aereo nazionale.Secondo gli esperti meteo sarebbe insolita la presenza della neve alla fine di Ottobre in quelle zone,infatti Dicembre sarebbe il periodo delle grandi nevicate per il nord-est degli Stati Uniti,dati storici rilevano che in 135 anni solo 3 volte ha nevicato in Ottobre a New York.In molti stati e' stato decretato lo stato di calamita' naturale.

In New Jersey si registrano oltre 35 centimetri di neve, mentre Central Park a New York è stato ricoperto da 3,3 centimetri di coltre bianca, un record per questo periodo dell'anno. La tempesta, che si sta dirigendo verso nord, potrebbe peggiorare ancora. Sono previsti venti a 88 chilometri orari lungo le aree costiere. Il maltempo ha colpito anche i trasporti, provocando forti ritardi nei voli agli aeroporti newyorkesi Newark e Jfk, così come allo scalo internazionale di Philadelphia. Si registrano anche ritardi sulle linee ferroviarie.

Continua l'eruzione del monte Hudson in Cile

SANTIAGO, Cile - Il Vulcano Hudson,Cile,ha rilasciato tre enormi colonne di vapore e cenere che combinate in una nuvola alta di più di 3 miglia Venerdì ha minaccianto un'eruzione molto più grande che ha messo le autorità del Cile e Argentina in allarme rosso.


I Funzionari cileni hanno evacuato 119 persone dalla zona circostante, e altri residenti nelle vicinanze pronti a fuggire,la neve sciolta e il ghiaccio hanno causato l'esondazione del fiume Aysen che ha cominciato a traboccare dalle sue sponde.
Il vapore e la cenere venivano da tre crateri, che vanno da 650 metri a 1.600 metri di larghezza, e con terremoti che scuotono la montagna, una grande eruzione potrebbe avvenire entro ore o giorni.
Già, un pennacchio di cenere e vapore si è diffuso a 7,5 miglia a sud-est, verso l'Argentina.
Il vulcano Hudson ha eruttato due volte negli ultimi 60 anni, più di recente nel mese di agosto del 1991, quando ha accatastato 18 pollici di cenere e ha ucciso circa 1,5 milioni di pecore sul versante argentino della catena montuosa delle Ande.

Fonte:http://theextinctionprotocol.wordpress.com/
Letto su:expianetadidio.blogspot.com

L’Oceano Atlantico cambia direzione!


Gli scienziati sono rimasti scioccati nello scoprire che le acque profonde dell’Oceano Atlantico hanno cambiato direzione!Gli scienziati che studiano l’Oceano Atlantico sono stati scossi nel capire, che per qualche motivo sconosciuto le acque profonde dell’oceano hanno invertito la loro direzione di flusso. Ciò non è accaduto dall’inizio dell’era glaciale! Invece di andare verso sud, come fanno di solito, queste acque abissali ora scorrono verso nord.


La variazione di flusso potrebbe avere accompagnato profondi cambiamenti climatici, hanno spiegato i ricercatori. Potrebbe essere la prova di raffreddamento globale!Nell’Atlantico, la Corrente del Golfo porta l’acqua calda di superficie dai tropici alle alte latitudini, dove si raffredda, verso sud nelle profondità dell’oceano. Il modo in cui scorre l’acqua nel mare aiuta a ridistribuire il calore – e questo è fondamentale per il clima glogale. Linee contraddittorie di prove a partire dal picco del freddo glaciale – l’ultimo massimo glaciale – rendono difficile per gli scienziati determinare se questa circolazione oceanica è andata fortemente o leggermente in una direzione particolare all’epoca.Ma ora … l’Oceano Atlantico ha chiaramente cambiato direzione! Che cosa significa?Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati hanno indagato su un pilastro di sedimenti a circa 128 piedi (39 metri), estratte dal fondo marino mediante l’uso di una nave al largo della punta di Africa sotto di circa 8.000 piedi (2.440 m) di acqua. La parte superiore 15 piedi (5 m) o così di questo campione nucleo contiene materiale che riflettono le condizioni dell’oceano, negli ultimi 50.000 anni.”E ‘molto difficile estrarre questi nuclei a tali profondità senza rottura del tubo di metallo nel mare aperto, che di solito ha cattive condizioni meteorologiche”, ha detto il ricercatore Juan Magrita, un paleoceanografico presso l’Università Autonoma di Barcellona in Spagna. Tuttavia, il personale a bordo della nave, il Dafania Juanita, è molto esperto, ha osservato.Gli scienziati di tutto il mondo si stanno consultando per determinare perché l’Oceano Atlantico è in cambio di direzione. “Questo potrebbe avere conseguenze catastrofiche per le persone che vivono su entrambi i lati dell’Atlantico. Questo è un problema globale pericoloso,le nazioni del mondo devono agire insieme per correggere il problema, se possibile.” Ha detto il professor Jacob Jabolin dell’Università di Harvard.

Prepariamoci a grandi cambiamenti…

fonte: http://www.livescience.com

Scossa di terremoto di magnitudo 4,4 avvertita nel Nord Italia



29 Ottobre 2011 Secondo l'Istituto Sismologico Europeo EMSC un terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter e' stato registrato alle ore 06:13 locali ad una profondita' di 10 Km, 45,69 N; 10,92 E le coordinate dell'epicentro a circa 28 Km a Nord-Ovest dalla citta' di Verona.Secondo alcune testimonianze il sisma e' stato avvertito anche dalle popolazioni di Trento e del Padovano numerose chiamate ai vigili del fuoco sono state segnalate.Il Nord  Italia negli ultimi mesi e' soggetto a tensioni sismiche che stanno interessando diverse zone ricordiamo gli intensi sciami sismici che hanno fatto tremare l'area del forlivese e dell'appennino ligure.
terrarealtime

Terremoto 7.0 Richter scuote il Peru'


28 Ott. 2011 - Peru' - Secondo come riporta L'EMSC un terremoto di magnitudo 7.0 della scala Richter  e' stato registrato vicino la costa centrale del Peru' alle ore 18:54 UTC ad una profondita' di 27 km in mare.L'epicentro e' stato individuato a circa 55 SO da Santiago del Cile.
Emsc

La Nasa sta pensando di usare un laser per eliminare la spazzatura spaziale

Un team di scienziati ha intenzione di ridurre il problema della "space junk" bombardando i frammenti di spazzatura spaziale con potenti raggi laser posizionati sulla Terra.

Ricordate la propulsione laser? Il concetto di base era quello di spingere un carico nello spazio sfruttando il calore generato da un fascio laser. Secondo Claude Phipps della Photonic Associates, la stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per ridurre l'affollamento di detriti spaziali in orbita bassa.


Il calore di un potente laser posizionato sulla superficie terrestre potrebbe vaporizzare una minuscola parte di un pezzo di space junk, creando un flusso di plasma in grado di spingere il detrito fuori dall'orbita terrestre. "Si crea essenzialmente un razzo spinto da laser, utilizzantto l'oggetto come se fosse carburante" spiega Phipps.

La spazzatura spaziale, considerata fino alla decade scorsa un problema di minore entità per le missioni spaziali, è ormai diventata una seria preoccupazione per tutte le agenzie spaziali del pianeta.

La densità raggiunta dai detriti è ormai così elevata da rendere una collisione quasi inevitabile; e una collisione in orbita non mette solo a rischio le vite degli astronauti, ma genera altra spazzatura che va ad aggiungersi a quella già esistente.

Si calcola che i pezzi più grandi di spazzatura spaziale (con dimensioni pari o superiori a 10 centimetri) siano ormai più di 19.000, mentre quelli più piccoli ammontano a diverse decine di milioni.

La NASA ha vagliato diverse proposte per liberarsi della space junk, specialmente di quella in orbita bassa in cui vengono condotte tutte le missioni con equipaggio umano. Si è parlato di raggi traenti, spazzini robotici, anche di un sistema laser in grado di fornire spinta a minuscoli frammenti di spazzatura grazie al moto dei fotoni, ma sono metodologie applicabili solo ad una piccola porzione della spazzatura spaziale residente in orbita.

La "spinta fotonica", ad esempio, è sfruttabile solo per i frammenti più piccoli di spazzatura, mentre uno spazzino robotico non potrebbe occuparsi efficacemente del materiale più minuto.

Un raggio laser della potenza di 150 kilowatt, invece, sembra possa occuparsi di oggetti di qualunque dimensione. Per quanto riguarda i frammenti di spazzatura di dimensioni inferiori ai 30 centimetri, il laser potrebbe rallentarli e farli bruciare nell'atmosfera; per i pezzi più grossi, invece, il laser potrebbe spostarli verso un'orbita che consenta loro di precipitare nell'Oceano Pacifico.

Questo approccio eviterebbe di effettuare costosi lanci di sonde robotiche sviluppate appositamente per la pulizia della spazzatura spaziale. Phipps stima che la rimozione di un oggetto di piccole dimensioni possa arrivare a costare qualche migliaio di dollari, arrivando fino ad un milione di dollari per gli oggetti più grossi.

Il progetto è ancora sulla carta per ragioni tecniche: non è affatto facile colpire il punto giusto di un satellite defunto evitando che possa esplodere. "Se non si sta attenti, si può colpire la parte sbagliata di un satellite o vaporizzarlo a sufficienza da farlo esplodere" spiega Phipps.

Per puntare il laser con la precisione necessaria ad evitare disastri non desiderati, sarà necessario costruire un telescopio dedicato del diametro di 10 metri, tramite il quale effettuare i calcoli relativi al movimento dei frammenti di space junk e valutare il modo migliore per colpirli con il raggio laser.

Tutta la tecnologia per realizzare un sistema simile esiste già, o è in corso di sviluppo, ma non sarà affatto economico realizzare un telescopio di 10 metri e un sistema laser dotato di una precisione tale da poter colpire chirurgicamente un frammento metallico di una decina di centimetri.

Una delle critiche sollevate verso questo sistema riguarda la possibilità di utilizzarlo come arma. Un laser di quella potenza e precisione potrebbe essere diretto contro satelliti nemici, scalzandoli dalla loro orbita o semplicemente rendendoli inattivi.

Ma Phipps ritiene che si potrebbe evitare la questione costruendo il laser tramite una collaborazione internazionale tra Russia, Stati Uniti e altre agenzie spaziali, come quella cinese e indiana. "Se otteniamo la giusta collaborazione internazionale, nessuno potrebbe pensare all'utilizzo bellico di questo laser".


http://www.ditadifulmine.com/2011/10/laser-per-eliminare-spazzatura-spaziale.html

Bangkok: 12 milioni in fuga dalle inondazioni!

Il primo ministro thailandese ha detto che Bangkok oggi sta combattendo contro la forza della natura, mentre il livello crescente delle inondazioni mette a rischio le dighe che proteggono la capitale, con gli abitanti in fuga all'inizio del quinto giorno di una vacanza proclamata in occasione dell'emergenza.


Le più gravi inondazioni a colpire il Paese in mezzo secolo, provocate in parte dalle pesanti piogge monsoniche, hanno ucciso 373 persone da metà luglio e creato problemi a quasi 2,5 milioni, finora per lo più nel nord e nel centro.

Sulla principale strada in uscita dalla capitale in direzione sud, non colpito dalle inondazioni, si registra un traffico intenso. Molte persone sono dirette alle cittadine costiere di Hua Hin e Pattaya, dove è difficile trovare stanze d'hotel e case da affittare.

Immagini televisive mostrano i banchi dei check-in affollati all'aeroporto internazionale Suvarnabhumi di Bangkok. L'aeroporto Don Muang, il vecchio scalo della capitale ora usato per i voli interni, è chiuso da martedì.


Il primo ministro Yingluck Shinawatra, in carica solo da agosto, ha detto ai giornalisti che la crisi ha raggiunto un punto critico per Bangkok.

"E' come se stessimo combattendo contro le forze della natura, massicce inondazioni che stanno provocando danni e diverse delle nostre dighe", ha spiegato.

"La verità è che dobbiamo lasciare che (l'acqua) scorra naturalmente verso il mare, e ciò che dobbiamo fare ora è gestire questo, in modo che scorra lentamente, altrimenti tutti soffriranno".

Quando la voce di Yingluc ha iniziato a tremare, i giornalisti le hanno chiesto se stesse piangendo: "No, non ho pianto e non lo farò. Sarò forte per risolvere questo problema per il popolo thailandese".

Bangkok, che conta almeno 12 milioni di abitanti e produce il 41% del Pil, è in pericolo per via di una combinazione di inondazioni da nord e alte onde del fiume Chao Phraya, che in alcuni punti del centro ha raggiunto un livello record.

 


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