MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

ATTIVITA' SISMICA RECORD NEL 2011 E IL PERICOLO DELLE CANARIE



Analizzando i dati del US Geological Survey (USGS), OIV è stata in grado di determinare che l'attività dei terremoti (magnitudo 6,0-9,9) nel periodo 1 gennaio - 12 Ottobre 2011 ha raggiunto il suo livello più alto in 20 anni.
I dati del 2011 sono stati  confrontati  con i dati per il periodo corrispondente a ciascuno dei 19 anni precedenti dal 1992.
Un totale di 177 terremoti di magnitudo 6,0-10 della scala Richter sono stati registrati finora nel 2011, rispetto a 149 dello stesso periodo del 2010 e 119 nel 2009.
Recenti terremoti di magnitudo superiore a 6 sulla scala Richter si sono verificati a Tonga (08 ottobre), Argentina settentrionale (06 ottobre), India / Nepal (18 ottobre), Cuba (15 settembre), Nord Sumatra (05 settembre), Vanuatu (3 settembre ), È interessante notare che il numero totale dei terremoti (magnitudo 0-9,9 grandezza) registrati nel 2011 è drammaticamente inferiore ai quattro anni precedenti dal 2007.
Il maggior numero di terremoti registrati nel periodo 1 gennaio - 12 ottobre nel corso di questi anni è stato 23.980 (2008). Solo 9.506 terremoti sono stati rilevati dal USGS nel 2011 fino ad oggi.



Grafico che mostra terremoti di magnitudo 6-10 durante il periodo 1992-2011
Luoghi di terremoti di magnitudo 6-10 nel 2011.
Terremoti totali (0-10 magnitudo) per il periodo 1 Gennaio - 12 Ottobre 2007-11.
Nel frattempo, attività sismica inusuale è stata individuata anche in altre parti del mondo durante il 2011.
- Più di 10.000 terremoti sono stati rilevati dallo spagnolo Instituto Geográfico Nacional (IGN) intorno l'isola di El Hierro dal 17 luglio.
- Alla fine di agosto / primi di settembre, l'Istituto Geofisico, Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca ha registrato 10.000 terremoti nella zona Nový Kostel del distretto di Cheb , una regione situata vicino al confine occidentale della Repubblica ceca con la Germania.
- La regione atlantica delle Bermuda , che è stata colpita dal suo primo terremoto dopo oltre un decennio nel mese di aprile, èd e' stata scossa da due terremoti moderati ai primi di ottobre.
- Un raro terremoto ha colpito i Territori del Nordovest del Canada il 26 settembre.
- Ottawa è stata scossa da un raro terremoto di magnitudo 4 il 18 settembre.
- L'Olanda ha sperimentato un terremoto di magnitudo 4,3 l'8 settembre
- Uno dei terremoti più forti ha colpito la costa orientale degli USA fino al North Carolina e in Canada il 23 agosto, causando danni agli edifici e un numero di infortuni.
- Un terremoto di magnitudo 2,9, seguita da almeno sei scosse telluriche, è stato registrato nella parte occidentale della Scozia, il 21 agosto.
- la Georgia è stata colpita da un terremoto di magnitudo 5.1 il 18 agosto, il più forte terremoto che ha colpito la nazione orientale, in quasi due anni.
- Un raro, terremoto moderato ha colpito vicino alla costa di Israele e la Striscia di Gaza il 07 agosto.
- Un terremoto di magnitudo 4,8 ha scosso la città italiana del nord di Torino , nonché parti della vicina Francia, Monaco e Svizzera, il 25 luglio.
- Un terremoto moderato ha colpito nel Canale della Manica il 14 luglio. Il terremoto di magnitudo 4,5 poco profondo ha colpito alle 06:59 GMT. ad una profondità di 15 km in acque tra Portsmouth, Inghilterra, Francia e Le Havre.
- Un raro terremoto di magnitudo 4,6 ha colpito l'Australia , solo 97 km a sud est di Melbourne e 24 km a SO di Warragul, il 05 luglio.
- Un terremoto di magnitudo 5,5 ha colpito la regione del Sud delle Isole Sandwich, situato a circa 750 chilometri a sud-est della Georgia del Sud, nel Sud Atlantico il 19 giugno. E 'stato l'ultimo di una serie di terremoti che ha colpito la regione antartica durante un periodo di 24 ore.
- Due terremoti moderati, misura 5.2 e 4,5 gradi della scala Richter, hanno colpito la Spagna l'11 maggio, uccidendo 10 persone.
-Il 2011 inoltre è stato un anno molto attivo per l' anello di fuoco del Pacifico
I terremoti di massa in Giappone (2011), Cile (2010), Sichuan (2008), Sumatra (2005 e 2008) e Indonesia (2004) sono serviti a ricordare l'impatto devastante dei terremoti sulla vita e la proprietà.
Mentre il numero di terremoti che variano tra 8,0 e 9,9 magnitudo grandezza non hanno mostrato aumenti significativi negli ultimi anni, il numero di terremoti che vanno magnitudo 6,0 a 7  di magnitudo è in aumento ed ha raggiunto il livello da 20 anni più alti nel 2011.
Attualmente però alle Canarie non vi è solo il pericolo di esplosione vulcanica nell'isola di El Hierro,o di uno tsunami dovuto alla formazione di una nuova isola a causa di un cratere secondario del vulcano avente una fessura lunga diversi chilometri.



Ma negli anni scorsi è stata riscontrato un'incremento dell'attività anche in un vicino vulcano noto come Pico del Teide,facente sempre parte dell'hot spot delle Canarie.
Una futura eruzione del Teide potrebbe avere effetti pericolosi a causa della prossimità di aree popolate come le valli di Orotava e di Icod, non protette da una parete calderica sufficientemente alta. Secondo recenti studi guidati dal CSIC (Madrid), l'area con il massimo rischio, sia per quanto riguarda le lave che la caduta di cenere, include la parte centrale e le immediate vicinanze della Caldera de Las Cañadas. La seconda zona in termini di rischio comprende sia il fianco nord dell'edificio centrale, che i pendii settentrionali e gran parte di quelli meridionali della cresta NW-SE. La terza zona include i pendii restanti della parte meridionale della cresta NE-SW e le grandi valli di Güimar ed Orotava.
Nel 2000, il gruppo dell'Università di Granada ha mostrato l'esistenza di una sismicità tettonica solo moderata, con tre famiglie di localizzazione delle sorgenti: sotto Teide-Pico Viejo, sul bordo est della caldera, e al largo dell'isola. Si è osservato inoltre una mancanza di qualsiasi segno di tremore.
Tuttavia, dopo il 2000, un significativo aumento dell'attività sismica è stato osservato nell'arcipelago, secondo le misure dell'IGN (Istituto Geografico Nacional), del CSIC (Consejo Superior de Investigaciones Cientificas) e di reti locali educative. Dal 2003 diversi eventi sismici sono stati avvertiti dalla popolazione (El Hierro, Lanzarote, Gran Canaria e Tenerife). A partire dai primi mesi del 2004, l'attività sismica si è andata concentrando nell'isola di Tenerife, dove si osservano ora anche variazioni dell'attività fumarolica e la presenza di tremore. Tutti questi segnali potrebbero essere legati ad una possibile riattivazione del complesso vulcanico del Teide. Questa possibile riattivazione però, data la presenza sia di magma basaltico (di moderato potenziale esplosivo) che di magma fonolitico (al contrario, di alto potenziale esplosivo) potrebbe condurre a una vasta gamma di diversi scenari eruttivi difficilmente prevedibili al momento.
L'immagine sottostante mostra un esempio di un evento sismico registrato nella zona di Icod - Santiago del Teide il 7 Ottobre 2004, per gentile concessione del CSIC:



Il vulcano ha un ciclo di eruzione di circa 150.000 anni. Un recente studio ha dimostrato che in futuro le eruzioni del Monte Teide saranno violente, in quanto ha una struttura ben consolidata, che rende possibile una violenta eruzione, questo studio ha anche rivelato che il Teide ha una struttura quasi identica a quella del Vesuvio e dell'Etna. Nel tempo queste eruzioni formarono un cono vulcanico che si stima essere stato di circa 5000 m sul livello del mare. Una eruzione esplosiva ha però distrutto la parte superiore del vulcano creando la catena della Cañada; crollando verso nord, i detriti allungarono l'isola dandole l' attuale conformazione. Successivamente nuove eruzioni diedero forma al cono che vediamo oggi svettare al centro del bacino della Cañada. La sua particolare altezza in un contesto di totale assenza di montagne nelle vicinanze (è l'unica cima dell'isola) conferisce al Pico del Teide (la punta del vulcano) un grande fascino. Seppur non si registrino eruzioni dal 1909 il vulcano è ancora attivo. Nei pressi del Pico del Teide (oltre i 3400 metri) l'alta temperatura delle rocce segnala la persistente attività del vulcano, e causa il fenomeno delle "fumarole" (emissione di vapori sulfurei, che si verifica quando l'acqua infiltratasi nel terreno evapora a contatto con le rocce calde).
Un vicino vulcano sull'isola di La Palma invece potrebbe generare in un futuro prossimo uno tsunami che colpirebbe l'est delle Americhe con possibili migliaia di morti.



I problemi iniziarono quando un’eruzione nel 1949 causò la caduta di diversi chilometri cubi di roccia fino a pochi metri dall'oceano. Questa aprì inoltre una frattura lunga 2 km, che può essere vista facilmente ancora oggi. Non vi è solo il timore che la prossima eruzione possa causare un nuovo movimento della roccia, ma che la frana non si fermerà sulla costa. Se ciò accadesse, il risultante Tsunami sarebbe catastrofico.
Attualmente si trova in fase quiesciente ma una futura eruzione potrebbe dare il colpo finale.
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Le ceneri del vulcano Puyehue mandano in tilt il traffico aereo del Sud America

17 Ott. 2011 - Funzionari di numerose compagnie aeree del Sud America sono stati costretti a cancellare decine di voli a causa delle ceneri dell'attivo vulcano cileno  Puyehue che recentemente ha ripreso la sua attivita' eruttiva.Argentina,Cile,Brasile ed Uruguay le nazioni colpite dal blocco dei voli internazionali e regionali.

Il traffico aereo nel sud del mondo è stato colpito duramente negli ultimi mesi, paralizzando gli aeroporti di Buenos Aires e Montevideo e anche quelli in Australia e Nuova Zelanda, quando il vulcano delle Ande si e' risvegliato nel mese di giugno dopo aver dormito in letargo per mezzo secolo.La nube di cenere ha avuto ripercussioni anche sulla stagione turistica nella località sciistica argentina di Bariloche, circa 1.600 chilometri (1.000 miglia) a sud-ovest di Buenos Aires, a soli 100 km (60 miglia) a sud-est dal Puyehue. 



Scoperte galassie di 13,5 miliardi di anni fa, ancora avvolte dalla nebbia primordiale.

Sono nate 13 miliardi di anni fa, quando l'universo era ancora giovanissimo e buio, le piu' antiche galassie mai osservate. La scoperta, in via di pubblicazione sulla rivista The Astrophysical Journal, si deve ai telescopi del Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e del telescopio spaziale Hubble, nell'ambito di un progetto di ricerca a guida italiana, coordinato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).


Le ''galassie Matusalemme'' sono ancora avvolte dalla ''nebbia primordiale'' di idrogeno neutro che per permeava l'universo dai tempi del Big Bang e che lo rendeva buio. Sono distanti ben 12,9 miliardi di anni luce e risalgono all'epoca in cui l'universo aveva solo il 5% della sua eta' attuale, nel pieno dell'epoca chiamata della ''reionizzazione'', nel quale la nebbia ha cominciato gradualmente a dissolversi lasciando spazio alle luce di stelle e galassie.

Le osservazioni e le misure fatte dai ricercatori nel corso di tre anni hanno permesso di ricostruire per la prima volta le fasi di questo processo. Sono state calcolate, ad esempio, distanza e la quantita' di radiazione ultravioletta assorbita. ''Nel nostro lavoro abbiamo vestito un po' i panni degli archeologi'', ha detto Adriano Fontana, dell'Osservatorio di Roma dell'Inaf, che ha coordinato il programma di ricerca.

''Con i telescopi a nostra disposizione - ha aggiunto - siamo riusciti a gettare lo sguardo direttamente sul passato remoto del nostro universo e osservare la debolissima luce proveniente da galassie che si trovavano in epoche differenti dell'evoluzione cosmica''.

Per Laura Pentericci, sempre dell'Osservatorio di Roma dell'Inaf, che ha guidato lo studio, le galassie ''sono il piu' numeroso e antico campione che oggi possiamo osservare''. Tra le cause che hanno fatto diradare la nebbia primordiale, i maggiori indiziati sono le prime stelle nate dopo il Big Bang, molto diverse da quelle attuali: ''erano probabilmente molto piu' grandi, calde e luminose del nostro Sole'', ha rilevato Eros Vanzella, dell'Osservatorio di Trieste dell'Inaf, che ha partecipato allo studio.

Non si esclude che alcune di queste stelle primordiali possano brillare nel cuore delle galassie lontanissime appena scoperte. ''La radiazione emessa da alcune delle galassie che abbiamo osservato e' insolitamente 'calda''', ha spiegato Vanzella. Tuttavia, ha concluso, per verificare questa ipotesi saranno necessarie ulteriori osservazioni.

fonte ANSA

Ecco E-Elt, il più grande telescopio del mondo, e servirà a trovare pianeti in grado di ospitare la vita.

Il telescopio piu' grande del mondo, l'E-Elt (Telescopio europeo estremamente grande), sara' costruito sul monte Cerro Armazones, nella regione cilena di Antofagasta, non lontano dal deserto di Atacama. Lo hanno deciso oggi a Santiago, dove e' stato firmato un accordo fra il direttore generale dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), Tim de Zeeuw, e il ministro degli Esteri cileno, Alfredo Moreno.



L'osservatorio incomincera' a funzionare nel prossimo decennio. ''Questo accordo rende possibile la costruzione del telescopio - ha detto de Zeeuw - e aumenta in grande misura la nostra cooperazione con la societa' cilena: si apriranno nuove possibilita' di grandi scoperte astronimiche''.

Il progetto mira alla maggiore conoscenza di pianeti simili alla Terra, che girano intorno altre stelle in zone considerate ''abitabili'', ossia dove la vita puo' esistere.

''Il Cile concentra i cieli piu' puliti del pianeta - ha da parte sua affermato Moreno - e per questo ospita i piu' importanti centri di osservazione astronomica del mondo. Fa parte della nostra ricchezza ma e' anche il nostro contributo all'umanita'''.

L'accordo stabilisce che il Cile dona all'Eso 189 chilometri quadrati di terreno per costruire il telescopio, e una concessione addizionale per 50 anni dell'area attorno, per un totale di 362 chilometri quadrati, per proteggere l'occhio piu' grande del pianeta dalla contaminazione originata dalle luci elettriche.

FONTE ANSA

Il satellite ROSAT in rientro incontrollato nell'atmosfera terrestre!

Secondo l'agenzia di stampa italiana ANSA il satellite Rosat rientrera' nell'atmosfera terrestre tra il 21 ed il 25 Ottobre 2011.

NEWS SPAZIO :- Eccoci di nuovo con gli occhi all'insù per aspettare che un altro satellite ormai in pensione e fuori controllo rientri nell'atmosfera Terrestre.

Spero proprio che, dopo le vicende del satellite NASA UARS precipitato al suolo lo scorso 24 Settembre accompagnato da parecchie fesserie dei media ufficiali, questa volta si possa guardare al cielo con molta più serenità e voglia di informarsi davvero.

Bene, detto questo ecco i fatti.

Il satellite ROSAT (ROentgen SATellite) dell'Agenzia Spaziale Tedesca (German Aerospace Center, DLR) venne lanciato nello spazio il giorno 1 Giugno 1990 e per più di otto anni la sua missione fu quella di scandagliare l'intero cielo per studiare per la prima volta le sorgenti di raggi X.
Queste si presentano nell'Universo come processi caratterizzati da alta energia, che spesso implicano stati estremi della materia, quali ad esempio buchi neri e stelle di neutroni.

La missione era stata pianificata per una durata di 18 mesi, invece venne estesa varie volte, durante le quali ROSAT individuò circa 80.000 sorgenti cosmiche di raggi X e più di 6000 sorgenti nella banda degli ultravioletti estremi.


Il progetto ROSAT è stato una collaborazione tra Germania, Stati Uniti e Regno Unito ed il satellite venne costruito e lanciato per conto e sotto la guida della DLR.

Durante i suoi otto anni di attività più di 4000 scienziati di 24 paesi ne hanno analizzato i dati, tra l'altro di pubblico dominio.

Nel 1998 il guasto dello "star tracker" primario (il dispositivo ottico che misura la posizione delle stelle e che consente quindi di determinare l'assetto del satellite) causò il puntamento fisso dello High Resolution Imager (HRI) verso il Sole causando danni irreversibili. Il satellite venne quindi abbandonato e spento. ROSAT non ha un sistema propulsivo a bordo, quindi non fu possibile manovrarlo per effettuare un rientro controllato in atmosfera.

Durante la sua fase operativa ROSAT era in orbita ellittica con distanza dalla superficie Terrestre compresa tra 585 e 565 Km, inclinazione di 53° e periodo orbitale di 90 minuti. Dal 1999 l'attrito con le molecole d'aria presenti ne ha frenato la corsa provocando una perdita di altitudine. Nel Giugno 2011 ROSAT era a 327 Km dal suolo.

Secondo le indicazioni di DLR il rientro del satellite Tedesco è previsto tra il 20 ed il 25 Ottobre prossimi. Quanto ROSAT entrerà nell'atmosfera con una velocità di circa 28.000 Km/h esso bruciando si romperà in frammenti, alcuni dei quali verranno distrutti dal calore estremo. Gli ultimi studi rivelano però che è possibile che fino a 30 singoli pezzi potrebbero raggiungere il suolo, per un peso complessivo di 1,7 tonnellate.

Il frammento più grande sarà con molta probabilità lo specchio del telescopio di bordo, progettato per essere molto resistente al calore.

E veniamo alle previsioni di quando e dove con esatezza ROSAT potrebbe raggiungere la superficie Terrestre. Al momento oltre alla finestra temprale 20-25 Ottobre è possibile dire solamente che eventuali detriti potrebbero impattare in tutte le regioni del Pianeta che si trovano tra -53° e +53° di latitudine. Questi detriti potranno cadere in un'area ampia 80 Km intorno alla traccia orbitale. Qui sotto vedete in rosso le tracce di tre orbite suucessive di ROSAT.


La prima causa di incertezza nel calcolo della traiettoria è data dalle fluttuazioni nell'attività solare. Le radiazioni solari riscaldano l'atmosfera Terrestre aumentando quindi l'attrito atmosferico.
Al momento la data di rientro di ROSAT può esere determinata con un'incertezza di più o meno tre giorni. Ipotesi più precise potranno essere fatte via via che la data del rientro si avvicina. Ad ogni modo anche un giorno prima le stime potranno essere accurate entro più o meno 5 ore.

Durante la fase di rientro gli scienziati Tedeschi studieranno i dati provenienti dalla rete di controllo Americana Space Surveillance Network (SSN). A ciò si aggiungerà anche il radar TIRA (Tracking and Imaging Radar) del Fraunhofer Institute for High-Frequency Physics and Radar Techniques a Wachtberg vicino Bonn, che monitorerà la discesa del satellite per incrementare la precisione dei calcoli per determinare la sua traiettoria finale e predire con migliore accuratezza il momento del rientro.

Sempre stime dell'Agenzia Spaziale Tedesca pongono ad 1 su 2000 la probabilità che una persona possa essere ferita da eventuali detriti prodottisi dal rientro di ROSAT. Tenendo conto che sulla Terra siamo circa 7 miliardi di persone, allora la probabilità che ciascuno di noi sia proprio quella persona sono 1 / (2000 * 7.000.000.000), cioè 1 su 14.000.000.000.000 .
Quindi prima che inizi questo nuovo conto alla rovescia sara' possibile seguire in diretta gli spostamenti del satellite Rosat su iphone grazie ad un'applicazione dedicata,che consentira' di avere gli aggiornamenti sulla traiettoria in tempo reale.


Fonte




Le devastanti alluvioni in Thailandia colpiscono anche i Patrimoni dell’Umanità

Il bilancio delle vittime della grande alluvione che ha investito la Thailandia continua a salire. A oggi, dopo due mesi di pioggia battente, il numero si attesta a 297, con oltre 8,5 milioni di persone colpite.



Nell’antica città di Ayutthaya, in una delle regioni più colpite, i camion militari si muovono lentamente per le strade cercando di attraversare un costante fiume di acqua, recando aiuto a coloro che possono avvicinarsi. Chiunque abbia una barca la usa per trasportare aiuti.
Ayutthaya, oggi Patrimonio dell’Umanità, nel 1351 diventò capitale del potente regno omonimo.
Nella provincia l’inondazione ha colpito più di 200 dei 500 templi presenti, dice il governatore della provincia di Ayutthaya, Wittaya Pewpong.










A Bangkok si sta lavorando duramente per ampliare i canali e rafforzare le barriere di protezione per proteggere la città. “Devo dire che c’è un sacco di acqua che arriva a Bangkok, ma la situazione non è ancora critica”, ha detto il governatore di Bangkok Sukhumbhand Paribatra.

Il sobborgo di Bangkok di Sam Kok si trova tra lo straripante fiume Chao Phraya e le barriere alte 2 metri e mezzo (che finora hanno protetto la parte interna e commerciale della capitale). Qui l’acqua non ha dove defluire e livelli sono in rapida crescita.

“In uno o due giorni, le inondazioni passeranno attraverso Bangkok, ma il fatto è che l’impatto di tale flusso sarebbe minore se l’acqua venisse fatta passare, piuttosto che fatta concentrare in un’area”, dicono le autorità.

Le inondazioni sono un evento annuale nel paese, ma quest’anno sono state particolarmente gravi.



Violenta esplosione vulcanica sul monte Shiveluch

17 Ott 2011 - Kamchatka -  Una violenta eruzione vulcanica e' avvenuta sul Monte Shiveluch,uno dei vulcani presenti nella zona estremo-orientale della penisola del Kamchatka in Russia.Fumo e cenere dal vulcano sono stati scaraventati fino a 10 chilometri nell'atmosfera, innescando una no-fly-zone per l'area circostante.La Neve intorno al cratere si sta rapidamente sciogliendo, creando colate di fango.




Lo  Shiveluch è uno stratovulcano formato da alternanze di strati di lava alti fino a cento metri alternati a detriti piroclastici. Questa formazione è in parte erosa e distrutta da una antica caldera formatasi alla fine del pleistocene, con un diametro esterno di nove chilometri e uno interno di tre, con una apertura verso sud. Esso forma la parte più elevata del complesso vulcanico ma oggi non è più attiva, durante l'olocene si formarono sul fianco ovest diversi duomi.


La formazione vulcanica risale a 60-70 000 anni fa. Questo vulcano molto attivo ha conosciuto molte fasi eruttive. (vedi il sito KVERT). Le eruzioni del 1854 e del 1964 sono state molto violente (Indice di esplosività vulcanica-VEI 3 e 4). Entrato di nuovo in attività nel 2001, non ha più conosciuto sosta, con eruzioni esplosivi di VEI tra 2 e 3.


 


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