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Ecco E-Elt, il più grande telescopio del mondo, e servirà a trovare pianeti in grado di ospitare la vita.

Il telescopio piu' grande del mondo, l'E-Elt (Telescopio europeo estremamente grande), sara' costruito sul monte Cerro Armazones, nella regione cilena di Antofagasta, non lontano dal deserto di Atacama. Lo hanno deciso oggi a Santiago, dove e' stato firmato un accordo fra il direttore generale dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), Tim de Zeeuw, e il ministro degli Esteri cileno, Alfredo Moreno.



L'osservatorio incomincera' a funzionare nel prossimo decennio. ''Questo accordo rende possibile la costruzione del telescopio - ha detto de Zeeuw - e aumenta in grande misura la nostra cooperazione con la societa' cilena: si apriranno nuove possibilita' di grandi scoperte astronimiche''.

Il progetto mira alla maggiore conoscenza di pianeti simili alla Terra, che girano intorno altre stelle in zone considerate ''abitabili'', ossia dove la vita puo' esistere.

''Il Cile concentra i cieli piu' puliti del pianeta - ha da parte sua affermato Moreno - e per questo ospita i piu' importanti centri di osservazione astronomica del mondo. Fa parte della nostra ricchezza ma e' anche il nostro contributo all'umanita'''.

L'accordo stabilisce che il Cile dona all'Eso 189 chilometri quadrati di terreno per costruire il telescopio, e una concessione addizionale per 50 anni dell'area attorno, per un totale di 362 chilometri quadrati, per proteggere l'occhio piu' grande del pianeta dalla contaminazione originata dalle luci elettriche.

FONTE ANSA

Il satellite ROSAT in rientro incontrollato nell'atmosfera terrestre!

Secondo l'agenzia di stampa italiana ANSA il satellite Rosat rientrera' nell'atmosfera terrestre tra il 21 ed il 25 Ottobre 2011.

NEWS SPAZIO :- Eccoci di nuovo con gli occhi all'insù per aspettare che un altro satellite ormai in pensione e fuori controllo rientri nell'atmosfera Terrestre.

Spero proprio che, dopo le vicende del satellite NASA UARS precipitato al suolo lo scorso 24 Settembre accompagnato da parecchie fesserie dei media ufficiali, questa volta si possa guardare al cielo con molta più serenità e voglia di informarsi davvero.

Bene, detto questo ecco i fatti.

Il satellite ROSAT (ROentgen SATellite) dell'Agenzia Spaziale Tedesca (German Aerospace Center, DLR) venne lanciato nello spazio il giorno 1 Giugno 1990 e per più di otto anni la sua missione fu quella di scandagliare l'intero cielo per studiare per la prima volta le sorgenti di raggi X.
Queste si presentano nell'Universo come processi caratterizzati da alta energia, che spesso implicano stati estremi della materia, quali ad esempio buchi neri e stelle di neutroni.

La missione era stata pianificata per una durata di 18 mesi, invece venne estesa varie volte, durante le quali ROSAT individuò circa 80.000 sorgenti cosmiche di raggi X e più di 6000 sorgenti nella banda degli ultravioletti estremi.


Il progetto ROSAT è stato una collaborazione tra Germania, Stati Uniti e Regno Unito ed il satellite venne costruito e lanciato per conto e sotto la guida della DLR.

Durante i suoi otto anni di attività più di 4000 scienziati di 24 paesi ne hanno analizzato i dati, tra l'altro di pubblico dominio.

Nel 1998 il guasto dello "star tracker" primario (il dispositivo ottico che misura la posizione delle stelle e che consente quindi di determinare l'assetto del satellite) causò il puntamento fisso dello High Resolution Imager (HRI) verso il Sole causando danni irreversibili. Il satellite venne quindi abbandonato e spento. ROSAT non ha un sistema propulsivo a bordo, quindi non fu possibile manovrarlo per effettuare un rientro controllato in atmosfera.

Durante la sua fase operativa ROSAT era in orbita ellittica con distanza dalla superficie Terrestre compresa tra 585 e 565 Km, inclinazione di 53° e periodo orbitale di 90 minuti. Dal 1999 l'attrito con le molecole d'aria presenti ne ha frenato la corsa provocando una perdita di altitudine. Nel Giugno 2011 ROSAT era a 327 Km dal suolo.

Secondo le indicazioni di DLR il rientro del satellite Tedesco è previsto tra il 20 ed il 25 Ottobre prossimi. Quanto ROSAT entrerà nell'atmosfera con una velocità di circa 28.000 Km/h esso bruciando si romperà in frammenti, alcuni dei quali verranno distrutti dal calore estremo. Gli ultimi studi rivelano però che è possibile che fino a 30 singoli pezzi potrebbero raggiungere il suolo, per un peso complessivo di 1,7 tonnellate.

Il frammento più grande sarà con molta probabilità lo specchio del telescopio di bordo, progettato per essere molto resistente al calore.

E veniamo alle previsioni di quando e dove con esatezza ROSAT potrebbe raggiungere la superficie Terrestre. Al momento oltre alla finestra temprale 20-25 Ottobre è possibile dire solamente che eventuali detriti potrebbero impattare in tutte le regioni del Pianeta che si trovano tra -53° e +53° di latitudine. Questi detriti potranno cadere in un'area ampia 80 Km intorno alla traccia orbitale. Qui sotto vedete in rosso le tracce di tre orbite suucessive di ROSAT.


La prima causa di incertezza nel calcolo della traiettoria è data dalle fluttuazioni nell'attività solare. Le radiazioni solari riscaldano l'atmosfera Terrestre aumentando quindi l'attrito atmosferico.
Al momento la data di rientro di ROSAT può esere determinata con un'incertezza di più o meno tre giorni. Ipotesi più precise potranno essere fatte via via che la data del rientro si avvicina. Ad ogni modo anche un giorno prima le stime potranno essere accurate entro più o meno 5 ore.

Durante la fase di rientro gli scienziati Tedeschi studieranno i dati provenienti dalla rete di controllo Americana Space Surveillance Network (SSN). A ciò si aggiungerà anche il radar TIRA (Tracking and Imaging Radar) del Fraunhofer Institute for High-Frequency Physics and Radar Techniques a Wachtberg vicino Bonn, che monitorerà la discesa del satellite per incrementare la precisione dei calcoli per determinare la sua traiettoria finale e predire con migliore accuratezza il momento del rientro.

Sempre stime dell'Agenzia Spaziale Tedesca pongono ad 1 su 2000 la probabilità che una persona possa essere ferita da eventuali detriti prodottisi dal rientro di ROSAT. Tenendo conto che sulla Terra siamo circa 7 miliardi di persone, allora la probabilità che ciascuno di noi sia proprio quella persona sono 1 / (2000 * 7.000.000.000), cioè 1 su 14.000.000.000.000 .
Quindi prima che inizi questo nuovo conto alla rovescia sara' possibile seguire in diretta gli spostamenti del satellite Rosat su iphone grazie ad un'applicazione dedicata,che consentira' di avere gli aggiornamenti sulla traiettoria in tempo reale.


Fonte




Le devastanti alluvioni in Thailandia colpiscono anche i Patrimoni dell’Umanità

Il bilancio delle vittime della grande alluvione che ha investito la Thailandia continua a salire. A oggi, dopo due mesi di pioggia battente, il numero si attesta a 297, con oltre 8,5 milioni di persone colpite.



Nell’antica città di Ayutthaya, in una delle regioni più colpite, i camion militari si muovono lentamente per le strade cercando di attraversare un costante fiume di acqua, recando aiuto a coloro che possono avvicinarsi. Chiunque abbia una barca la usa per trasportare aiuti.
Ayutthaya, oggi Patrimonio dell’Umanità, nel 1351 diventò capitale del potente regno omonimo.
Nella provincia l’inondazione ha colpito più di 200 dei 500 templi presenti, dice il governatore della provincia di Ayutthaya, Wittaya Pewpong.










A Bangkok si sta lavorando duramente per ampliare i canali e rafforzare le barriere di protezione per proteggere la città. “Devo dire che c’è un sacco di acqua che arriva a Bangkok, ma la situazione non è ancora critica”, ha detto il governatore di Bangkok Sukhumbhand Paribatra.

Il sobborgo di Bangkok di Sam Kok si trova tra lo straripante fiume Chao Phraya e le barriere alte 2 metri e mezzo (che finora hanno protetto la parte interna e commerciale della capitale). Qui l’acqua non ha dove defluire e livelli sono in rapida crescita.

“In uno o due giorni, le inondazioni passeranno attraverso Bangkok, ma il fatto è che l’impatto di tale flusso sarebbe minore se l’acqua venisse fatta passare, piuttosto che fatta concentrare in un’area”, dicono le autorità.

Le inondazioni sono un evento annuale nel paese, ma quest’anno sono state particolarmente gravi.



Violenta esplosione vulcanica sul monte Shiveluch

17 Ott 2011 - Kamchatka -  Una violenta eruzione vulcanica e' avvenuta sul Monte Shiveluch,uno dei vulcani presenti nella zona estremo-orientale della penisola del Kamchatka in Russia.Fumo e cenere dal vulcano sono stati scaraventati fino a 10 chilometri nell'atmosfera, innescando una no-fly-zone per l'area circostante.La Neve intorno al cratere si sta rapidamente sciogliendo, creando colate di fango.




Lo  Shiveluch Ã¨ uno stratovulcano formato da alternanze di strati di lava alti fino a cento metri alternati a detriti piroclastici. Questa formazione è in parte erosa e distrutta da una antica caldera formatasi alla fine del pleistocene, con un diametro esterno di nove chilometri e uno interno di tre, con una apertura verso sud. Esso forma la parte più elevata del complesso vulcanico ma oggi non è più attiva, durante l'olocene si formarono sul fianco ovest diversi duomi.


La formazione vulcanica risale a 60-70 000 anni fa. Questo vulcano molto attivo ha conosciuto molte fasi eruttive. (vedi il sito KVERT). Le eruzioni del 1854 e del 1964 sono state molto violente (Indice di esplosività vulcanica-VEI 3 e 4). Entrato di nuovo in attività nel 2001, non ha più conosciuto sosta, con eruzioni esplosivi di VEI tra 2 e 3.


Proteste e manifestazioni contro l'avidita' del capitalismo diventano un fenomeno globale!





ROMA - Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica per manifestare contro la crisi economica e contro i costi della politica si è trasformata in un incubo per la Capitale. Gli Indignati, che avevano promosso il corteo e che erano partiti con le migliori intenzioni, con cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni che si sono infiltrati facendo degenerare la giornata di mobilitazione. I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi contestava i teppisti. Un centinaio i feriti ricoverati in ospedale. Cinque ore di battaglia urbana con le forze dell'ordine prese d'assalto da una pioggia di sassi e sampietrini lanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato da gruppi di violenti. Due troupe televisive sono state aggredite; un fotografo ferito alla testa. Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano. Alla fine va registrato anche il bilancio dei fermi: venti in tutto e per 12 persone protagoniste a vario titolo degli incidenti è scattato l'arresto. Tra loro giovani di Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi e Napoli.

BARRICATE VERSO LA STAZIONE - In via Cavour erano state distrutte intorno alle 15.30 le vetrine di un supermercato e di due banche. Poi in via Labicana, prese d'assalto l'ex agenzia delle Entrate e una filiale della Banca popolare del Lazio all'incrocio con via Merulana. Aggredite due troupe di Skytg24: a un operatore è stata tolta la telecamera, poi distrutta. Intanto i teppisti entravano in un'agenzia di lavoro interinale al Colosseo, devastandola. E dopo lo sgombero di piazza San Giovanni intorno alle 20, la battaglia ha sconvolto il quartiere Esquilino, mentre i black bloc dirigevano verso la stazione ferroviaria Termini. Gli ultimi scontri con barricate di auto e cassonetti incendiati in via Merulana hanno impegnato ancora fino a tarda sera le forze dell'ordine. Domenica, con le luci dell'alba, si potranno contare i danni.

CARICHE E CODICE ROSSO - Sono stati circa cento i feriti (fra cui una trentina di appartenenti alle forze dell'ordine), di cui tre in gravi condizioni e ricoverati in codice rosso: un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita per l'esplosione di un petardo; un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.
SCONTRI TRA MANIFESTANTI - Per tutto il pomeriggio i manifestanti pacifici hanno cercato di isolare i violenti. Poi hanno ceduto, e intorno alle 19 il corteo si è spezzato e molti sono fuggiti dalle zone degli incidenti. In serata, però, un gruppo di indignati si sarebbe scontrato frontalmente con alcuni degli incappucciati. Un drappello di black bloc si è mosso invece fino a tarda sera nelle strade intorno a via Labicana. Il centro storico è rimasto presidiato dalle forze dell’ordine. L'ultimo obiettivo dei black bloc - che ha tenuto in allerta la Questura - sono stati i binari: tra la folla si era sparsa la voce che potesse essere chiusa dalle forze dell'ordine la stazione Termini, dove i violenti stavano convergendo. Ma dopo le 20.50 la situazione nello scalo era tranquilla. Sono invece saltate, nel corso del pomeriggio, circa 1.500 corse del trasporto pubblico a causa di sistemi di videosorveglianza danneggiati in diverse stazioni della metropolitana (cinque di queste erano state preventivamente chiuse fin dal primo pomeriggio). Vanno inoltre registrati inconvenienti su altre 2.500 corse e, inevitabilmente, il traffico in tilt in tutto il centro. Incalcolabili, al momento, i danni a veicoli privati, banche e negozi.

CATENA DI DEVASTAZIONI - In via Merulana, dove gli incappucciati armati avevano trovato riparo dopo le cariche della polizia in piazza San Giovanni, si sono viste scene apocalittiche: barricate, negozi e auto incendiati, cassonetti distrutti, motorini buttati a terra a formare barriere. E una continua sassaiola verso i mezzi delle forze dell'ordine schierati. Nel tardo pomeriggio, in piazza San Giovanni, gli scontri più duri: sassaiole, assalti ai mezzi della polizia; un blindato dei carabinieri è stato dato alle fiamme. Fortunatamente, i due militari all'interno sono riusciti a mettersi in salvo, mentre i manifestanti continuavano ad attaccare in veicolo con fumogeni e bombe carta. Altri mezzi sono stati bloccati, circondati e fatti oggetto di lanci di pietre, spranghe e sassi. Quando le cariche delle forze dell'ordine li hanno costretti ad indietreggiare, i black bloc hanno dato fuoco a diverse auto soprattutto in via Boiardo. Cassonetti rovesciati, vetrine della filiale di Unicredit bruciate e spaccate. L’ingresso della sede del Pdl a via Etruria devastata. Scontri anche in piazza Tuscolo, via Magnagrecia e via Etruria. Dalle finestre dei palazzi i cittadini - che durante la prima parte del corteo avevano applaudito gli indignati - hanno cercato di fermare i violenti con un fitto lancio di oggetti.

PANICO IN BASILICA - Le maggiori scene di paura e panico si sono avute a San Giovanni, tra la gente che era venuta da tutta Italia per manifestare pacificamente. Davanti alla basilica un gruppo di persone normali si è trovato stretto tra i manifestanti violenti e le cariche di polizia e carabinieri. Qualcuno è scoppiato in lacrime, altri hanno pianto per il denso fumo dei lacrimogeni sparati tra il Celio e la zona di via Appia. Numerosi i momenti di attrito fra i manifestanti pacifici del corteo - che urlavano «Vergogna» e «Andatevene» - e i black bloc. Alterno il rapporto con le forze di polizia: all'inizio sono state applaudite dagli indignati pacifici, ma poi qualcuno le ha duramente criticate per non aver subito caricato i violenti. Le forze dell'ordine hanno saputo mantenere una calma decisiva: per lo più si sono limitate a cariche di alleggerimento e soltanto nel culmine degli scontri - quando i black bloc hanno attaccato con sassi e pali divelti, fumogeni e bombe carta - hanno reagito con decisione.

Corriere.it


Le violenze dei Black Block infiltrati a Roma




Profanata e distrutta una statua della Madonna




Altro video dei disordini di Roma


Un terremoto di magnitudo 5.2 Richter colpisce la Cina

16 Ottobre 2011 Un terremoto di magnitudo 5,2 della scala Richter ha colpito alle ore 13:44 UTC la regione del nord dello Xinjiang in Cina,coordinate 42.27N 82.76E ad una profondita' di 15 km.Per il momento non ci sono notizie su danni a cose o persone.


Emsc

La Scandinavia va sotto terra!


Dalla Finlandia alla Danimarca, nei paesi scandinavi si afferma la tendenza a interrare edifici, luoghi pubblici e vie di comunicazione. Eppure nella regione meno popolata d'Europa non manca certo lo spazio in superficie.
Per la prima volta al mondo è stato presentato a Helsinki il progetto di un'intera città sotterranea. Entro il 2020 dovremmo assistere alla costruzione di 400 locali sotterranei per un volume complessivo di nove milioni di metri cubi. Un tunnel collega ormai da diversi anni la stazione centrale della città a un centro commerciale distante quasi un chilometro.

Qui si trova un negozio conosciuto in tutta Europa, lo Stockmann. La sua superficie è cresciuta fino a quasi 10mila metri quadrati. Per non intralciare il traffico nel centro cittadino, facilitare l'eliminazione delle macerie e trasportare i materiali, la città ha costruito una rete di vie sotterranee. Questa rete servirà in futuro come circuito sotterraneo di rifornimento per ridurre il traffico nel centro storico di Helsinki. Tre svincoli periferici a nord della capitale, sul mare, saranno costruiti in parte sottoterra.

Il prossimo progetto in cantiere si chiama Pisara, "la goccia" in finlandese. Si tratta di una ferrovia sotterranea che andrà dalla periferia alla vecchia stazione centrale, e che avrà effettivamente la forma di una goccia. In tre anni una ferrovia a grande velocità collegherà la stazione ferroviaria e la stazione della metropolitana all'aeroporto Vantaa, distante 20 chilometri. Il collegamento sarà sotterraneo e passerà sotto la pista di decollo.


La più grande stazione di autobus sotterranea è stata costruita cinque anni fa a Helsinki. E il posto più visitato della capitale è la Temppeliaukion, che ogni anno attira mezzo milione di turisti. Al contrario di Gerusalemme, il tempio è inserito nella collina. Il muro scavato nella roccia fornisce un'ottima acustica ed è un luogo perfetto per i concerti.
Helsinki accoglie anche l'Agenzia europea dei prodotti chimici (Echa), che gestisce le procedure di registrazione e controllo delle sostanze chimiche nell'Ue. L'argomento decisivo nella scelta del luogo è stato il suolo roccioso, che ha permesso di scavare quattro piani e delle sale conferenze. L'edificio resisterebbe anche a un attacco atomico, dicono con orgoglio i responsabili del luogo. A dieci chilometri dal centro storico di Helsinki è stata scavato il più grande centro commerciale del Nord Europa. Oltre ai negozi, ospita una piscina e numerose saune che fanno parte dello stile di vita dei finlandesi.
Ma tutte queste meraviglie non sono nulla in confronto al tunnel di 50 chilometri che dovrebbe attraversare Tallinn e collegare la Finlandia all'Europa. Il tunnel dovrebbe accelerare lo sviluppo della regione e diminuire la dipendenza dell'economia finlandese dal trasporto marittimo. Collegamenti stradali e ferroviari attraverso il golfo di Finlandia faciliteranno il trasporto delle merci e delle persone. Ma la decisione di costruire questo collegamento non è ancora definitiva.
Dall'altra parte del Baltico, nello stretto di Belt Fehmarn, si costruisce un tunnel di 18 chilometri a 40 metri di profondità. Il costo (più di cinque miliardi di euro) sarà a carico della Danimarca, che grazie a questo tunnel sotterraneo beneficerà di un collegamento permanente con la Germania. Finora c'era solo un collegamento sulla penisola dello Jutland.


Fonte


 


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