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Messico:una nuova enorme crepa minaccia un villaggio


29.07.11. Chalco,Messico 28 luglio 2011.Una nuova crepa  di circa quattro chilometri di lunghezza e  di 10 metri di larghezza e' apparsa presso il villagio Huexoculco , ed ha creato non pochi timori tra i residenti. Secondo alcuni la nuova fenditura sarebbe parallela a quella formatasi precedentemente apparsa 15 giorni fa.Questa volta pero' la formazione si e' originata in una zona abitata e quindi rischia di essere una grave minaccia per l'incolumita' dei residenti.


















Diluvio in Corea del sud,provoca 59 vittime


29 Luglio 2011 - COREA DEL SUD -La  pioggia torrenziale di questa settimana ha causato 59 vittime e 10 dispersi in tutto il paese, con migliaia in fuga dalle loro case per sfuggire alle alluvioni e le frane, lo ha riferito l'agenzia di gestione delle catastrofi Venerdì.Le piu' intense piogge da un secolo a questa parte hanno ucciso 18 persone a Seul Mercoledì, con frane che hanno spazzato case, strade e palazzi, mentre una persona e' ancora dispersa, secondo l'agenzia. A Chuncheon, circa 85 chilometri ad est di Seul, 13 persone sono state uccise Mercoledì, quando una frana ha inghiottito una casa alloggio, mentre nella città  settentrionale di Paju, un'altra frana ha travolto una fabbrica, uccidendo tre persone. Vittime sono state segnalate in tutta l'area della capitale, compresi nelle città satellite di Gwacheon e Yongin. Le piogge hanno costretto circa 12.000 persone a fuggire dalle loro case e causato black-out in quasi 130.000 case di tutto il paese. Più di 10.000 abitazioni, circa 1.100 fabbriche e negozi, e 978 ettari di terreno agricolo sono stati sommersi sotto l'acqua. La quantità totale di precipitazioni a Seul tra Martedì e Venerdì 05:00 è stata un record di 591 millimetri.
Fonte:http://english.yonhapnews.co.kr/national/2011/07/29/38/0302000000AEN20110729002600315F.HTML
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TERREMOTO M 6.6 - A SUD DELLE ISOLE FIJI - 2011/07/29 07:42 UTC

Secondo l'USGS un terremoto di magnitudo 6,6 scala Richter ha colpito a sud delle isole Fiji il giorno 29/07/2011 alle ore 7:42 UTC ad una profondita' di 528 km ad est del continente oceanico.
Attività recente A questa posizioneTerremoto Località Mappe
Le isole Figi (figiano: Viti; indostano: फ़िजी فِجی), note anche con la grafia Fiji, sono un arcipelago dell'Oceania che formano l'omonimo stato. Ufficialmente denominata Repubblica delle Isole Figi, è una nazione insulare nel sud dell'Oceano Pacifico ad est di Vanuatu, ad ovest di Tonga e a sud di Tuvalu. Il paese occupa un arcipelago di circa 322 isole, di cui 106 sono abitate permanentemente, oltre a 522 isolotti. Le due isole maggiori, Viti Levu e Vanua Levu contano circa l’87% della popolazione.
USGS
WIKIPEDIA

Messico,allarme per la tempesta tropicale Don


28 LUGLIO 2011 - TEXAS - La tempesta tropicale Don si e' sviluppata nella parte meridionale del golfo del Messico con venti massimi sostenuti di 40 mph, il National Hurricane Center lo ha riferito Mercoledì. alle 5 pm ET, la tempesta si trovava 190 chilometri (118 miglia) a nord di Cozumel, in Messico, e circa 1.220 km (758 miglia) a est sud-est di Corpus Christi, in Texas . Secondo le previsioni, dovrebbe avvicinarsi alla costa nord-occidentale del Golfo del Messico Venerdì.Le compagnie petrolifere con piattaforme off-shore nel Golfo del Messico sono state allertate ed hanno iniziato le operazioni di evacuazione,in stato di allarme la penisola dello yucatan. - CNN

Il Sole si risveglia,apparse grosse macchie solari

Il Sole torna a dare spettacolo con tre grandi macchie comparse oggi e riprese dal satellite Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa. Secondo le stime dell’ente americano per l’Atmosfera e gli oceani (Noaa) il fenomeno in atto nel Sole potrebbe provocare delle eruzioni classificate nel livello M, ossia di media entita’.

Le eruzioni solari sono la conseguenza di esplosioni che avvengono sulla superficie della stella quando l’energia che nel tempo si e’ accumulata nel campo magnetico viene immediatamente rilasciata sotto forma di radiazioni che abbracciano l’intero spettro elettromagnetico, dai raggi X ai raggi gamma. La classificazione delle emissioni di raggi X provenienti dal Sole prevede tre categorie: la classe X, che comprende gli eventi piu’ intensi, in grado si scatenare tempeste magnetiche capaci di provocare il blackout nelle comunicazioni radio in tutto il pianeta; la classe M, che comprende fenomeni di entita’ media, la cui influenza si risente soprattutto nelle regioni polari e puo’ provocare sia problemi nelle comunicazioni radio sia spettacolari aurore; la classe C, che comprende eventi minori e che hanno conseguenze minime sulla Terra.
Delle tre grandi macchie solari comparse oggi, una e’ particolarmente attiva e nelle ultime 24 ore ha prodotto decine e decine di eruzioni di classe C, ma secondo gli esperti potrebbe provocare fenomeni molto piu’ attivi, che potrebbero arrivare a provocare anche esplosioni di classe X.
Fonte ANSA

L'Artico si sta sciogliendo a velocità record



L'ondata di caldo sta provocando lo scioglimento dei ghiacci Artici a velocità record

Secondo gli scienziati, l'Artico sta perdendo ogni giorno 120.000 chilometri quadrati
di ghiaccio e' questa sara' la futura mappa del mondo se tutto cio' non si arrestera'.


Per il  National snow and ice data center (NSDIC) del Colorado, la banchisa perderebbe ogni giorno quasi 120.000 chilometri quadrati di ghiaccio dall'inizio dell'anno. Se questo ritmo fosse confermato anche nel mese di luglio sarebbe il più alto dal 1979, anno dei primi rilevamenti.

Da sei a otto gradi più alta del solito

Il 17 luglio dello scorso anno, le acque ghiacciate rappresentavano 7,5 milioni di km 2 nel Mar Glaciale Artico, in pratica  2.2 milioni in meno rispetto alla media tra il 1979 e il 2000. Quest'anno, il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi, a seconda della località, da due settimane a due mesi prima del solito. Le forti pressioni osservata nel Mare di Beaufort nel mese di giugno hanno causato un innalzamento delle temperature da 6 a 8 gradi sopra la media stagionale.

artico

Julienne Stroeve, ricercatrice presso il NSDIC, ha spiegato che il cielo limpido sopra l'Artico ha favorito la penetrazione della luce solare. Il raffreddamento osservato nel mese di luglio potrebbe rallentare lo scioglimento dei ghiacci, ma Julienne Stroeve preferisce non fare previsioni: "E 'troppo presto per sapere se si raggiungerà un record, ma penso che sia possibile"

Fonte: 20 minute.fr

CLIMA:IL RISCALDAMENTO INNESCA INCENDI NELL'ARTICO


(ANSA) - ROMA, 27 LUG - Dopo 10.000 anni di assenza, i grandi
incendi sono tornati nel Circolo Polare Artico e stanno
rilasciando una quantita' di anidride carbonica impressionante:
un solo incendio nella tundra dell'Alaska, nel 2007, ha liberato
nell'atmosfera tutta la CO2 intrappolata da quel sito in 50
anni. 
Lo dimostra uno studio coordinato da Michelle Mack,
dell'universita' della Florida a Gainesville, pubblicato su
Nature. Il fenomeno, secondo l'autore della ricerca, potrebbe
accelerare il riscaldamento globale.
Innescato da un fulmine, l'incendio ha colpito l'area del
fiume Anaktuvuk, mandando in fumo 1.039 chilometri quadrati di
vegetazione. L'area era visibile anche dallo spazio e ha
rilasciato 2,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica
nell'atmosfera: il doppio del gas serra che una citta' grande
quanto Miami immette nell'atmosfera in un anno. Analizzando le
cicatrici lasciate dall'incendio sul suolo e datando al
radiocarbonio i resti bruciati, i ricercatori hanno dimostrato
che l'anidride carbonica liberata era quella immagazzinata dalla
tundra in 50 anni.
Si sa poco, sottolineano gli esperti, degli effetti degli
incendi sul ciclo della CO2 nell'ecosistema della tundra. Si
riteneva che il suolo umido e freddo e il sottostante
permafrost, ossia lo strato di terreno permanentemente
ghiacciato, potessero tenere lontani gli incendi. Tuttavia, da
quando l'estate artica e' diventata piu' calda e asciutta in
seguito al riscaldamento globale, gli incendi stanno diventando
di casa anche a ridosso del Polo Nord e non piu' soltanto alle
latitudini piu' temperate, dove mettono a rischio foreste come
quelle del parco di Yellowstone.
La frequenza degli incendi nella tundra rischia di far
scomparire questo tipo di vegetazione: ''se la frequenza di
questi incendi ha lunghi intervalli, da 80 a 150 anni, la tundra
ha il tempo di rigenerarsi'', ha osservato uno degli autori,
Syndonia Bret-Harte, dell'universita' dell'Istituto di Biologia
Artica dell'Alaska a Fairbanks. ''Ma se questi incendi avvengono
sempre piu' frequentemente, al ritmo di uno ogni 10 anni, e in
questo modo - ha concluso - la vegetazione non avra' il tempo
di rigenerarsi''.(ANSA).

 


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