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La Nasa rilascia le ultime immagini della mega-tempesta su Saturno



20 Novembre 2011 - La NASA ha rilasciato le nuove immagini della mega-tempesta che ha avvolto Saturno per piu' di sei mesi dall'inizio di quest'anno, diventando il più longevo sistema meteorologico mai osservato sul pianeta con gli anelli. La sonda Cassini, in orbita attorno al pianeta gassoso , e' stata la prima ad osservare un evento del genere cosi' da vicino. Precedentemente fenomeni simili erano stati studiati soltanto tramite telescopi. La tempesta che' e' stata rilevata il 5 Dicembre, 2010, si estendeva in tutto il pianeta dalla  fine di gennaio, raggiungendo le dimensioni 9.000 miglia.
Tempeste di questo tipo, note come Grandi Macchie Bianche, tendono ad emergere ogni 2-3 decenni sul pianeta, per ragioni che restano tutt’ora misteriose. “La tempesta è più simile a un vulcano che a un sistema climatico terrestre“, ha detto in un comunicato Andrew Ingersoll, membro del team Cassini al Caltech di Pasadena. “La pressione si accumula per molti anni prima che scoppi la tempesta. Il mistero è che essendo Saturno un pianeta gassoso, non vi è alcuna roccia capace di resistere alla pressione, tale da giustificare un ritardo di tanti anni“. Una tempesta di dimensioni simili è stata vista l’ultima volta su Saturno nel 1990, ma è durata solo 55 giorni prima di scemare, suggerendo che la tempesta più recente sia stata qualcosa di speciale. “Questa nuova tempesta è un tipo completamente diverso rispetto a tutto ciò che abbiamo visto in precedenza su Saturno attraverso la sonda Cassini“, ha dichiarato Kunio Sayanagi UCLA, del team di Cassini. “Il fatto che tali esplosioni siano episodiche e continuino ad accadere su Saturno ogni 20 o 30 anni o giù di lì, ci dice che ci sia qualcosa in profondità all’interno del pianeta, ma che dobbiamo ancora capire cosa sia“. Cassini ha scattato centinaia di immagini della nuova tempesta, che hanno permesso agli scienziati di seguire l’evolversi in grande dettaglio.




Allarme futuro per New York: rischia di essere sommersa dall'oceano!

New York sommersa dalle acque dell’Atlantico: sono molti i film che raffigurano la città della grande mela colpita da una catastrofe simile. Per gli scienziati quest’immagine non è poi così irrealistica e fantasiosa.



Secondo un nuovo rapporto scritto da 50 scienziati e pubblicato mercoledì dal New York State Energy Research e Development Authority alluvioni devastanti come quelle causate nello stato di New York dall’ uragano Irene e la tempesta tropicale Lee accadranno sempre più spesso entro il 2020, a causa dei cambiamenti climatici che stanno colpendo la zona. Le 600 pagine del rapporto, chiamato ClimAID, dicono ai newyorkesi che dovranno vedersela sempre più con estati più calde, inverni sempre più nevosi, gravi inondazioni e con una serie di altri effetti sull'ambiente, le comunità e la salute umana.


“In meno di un’ora – scrivono gli esperti – un terzo delle strade di New York potrebbe essere invaso dalle acque e queste a loro volta potrebbero inondare molti tunnel che portano a Manhattan” ma non solo. “L’innalzamento del livello del mare  potrebbe esporre pericolosamente Manhattan alle inondazioni durante forti tempeste. L’intera città potrebbe così subire le conseguenze del riscaldamento climatico“.


“In meno di un’ora – scrivono gli esperti – un terzo delle strade di New York potrebbe essere invaso dalle acque e queste a loro volta potrebbero inondare molti tunnel che portano a Manhattan” ma non solo. “L’innalzamento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico potrebbe esporre pericolosamente Manhattan alle inondazioni durante forti tempeste. L’intera città potrebbe così subire le conseguenze del riscaldamento climatico“.

Il peggio potrebbe arrivare oltre il 2020: “se non si farà nulla per frenare il rapido scioglimento dei ghiacciai polari, le acque attorno a Manhattan e Long Island potrebbero innalzarsi fino a 25 cm, mentre nel 2050 l’aumento del livello del mare potrebbe arrivare a un metro. La maggior parte dei tunnel, delle metropolitane, delle autostrade e delle ferrovie che attraversano il Bronx e passano sotto il fiume Harlem e sotto l’East River sarebbero inondate in meno di un’ora. Naturalmente aree della città che oggi sono molto popolate diventerebbero inabitabili con l’innalzamento del livello del mare“. Lo studio prevede inoltre che le temperature medie annuali nello stato di New York saliranno da 4 a 9 gradi entro il 2080 e le precipitazioni aumenteranno dal 5 al 15 per cento, soprattutto in inverno. Altri effetti plausibili in seguito a questi cambiamenti climatici potrebbero essere i seguenti: le zone umide costiere sarebbero inondate di acqua salata, causando la diminuzione, se non scomparsa, di alcuni animali, come il salmone atlantico, così come alcuni tipi di frutta, come le mele, o piante come l’abete rosso, diminuirebbe la produzione di latte, e nascerebbero parassiti, insetti invasivi ed erbacce. Nei mesi estivi, questa situazione potrebbe esporre i newyorkesi a delle carenze energetiche con il rischio di black-out a causa della necessità extra per l'aria condizionata. Insomma, il clima potrebbe diventare per New York e dintorni un vero e proprio incubo nel prossimo futuro, con degli effetti a catena e danni incalcolabili...

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Un inaspettato tornado devasta una citta' in Bolivia,video

19 Novembre 2011 - Un incredibile tornado ha sconquassato alcuni quartieri della citta' di Cochabamba nella zona centrale della Bolivia spazzando via alberi e lamiere e danneggiando decine di abitazioni,fortunatamente non sono stati segnalati feriti o vittime.Il video mostra come la potenza inaudita di questo ciclone si abbatte improvvisamente senza lasciare via di scampo a nessuno.
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La Luna vista in HD!

La Luna non si era mai vista così bene. Merito della nuova mappa topografica realizzata dal gruppo che sta seguendo la missione della Lunar Reconnaissance Orbiter, sonda NASA in orbita attorno al nostro satellite impegnata a raccogliere immagini e misure di alta precisione. Questa mappa batte tutte le precedenti perchè copre quasi tutta la Luna con un livello di dettaglio che raggiunge i 100 metri per pixel. Un risultato possibile solo oggi, attraverso gli strumenti a bordo della sonda, in particolare la Wide Angel Camera e il Lunar Orbiter Laser Altimeter.


Dall’Arizona State University, dove sono state elaborate e assemblate le immagini, fanno sapere che la mappa è già utilizzata da numerosi gruppi di ricerca per lo studio delle forme e delle pendenze delle diverse zone della superficie lunare. Caratteristiche che raccontano come si è deformata la crosta per effetto di impatti con meteoriti e per la remota attività vulcanica. Oltre che per capire il passato e l’evoluzione della Luna, i dati sono utili ai fini della pianificazione delle future missioni, fornendo informazioni sui migliori punti di discesa e di interesse scientifico.

Nei prossimi mesi è prevista una mappa ancora più completa. Quella attuale è stata realizzata utilizzando le immagini e le misurazioni nel primo anno di attività. C’è però ancora un altro anno di dati che potranno essere aggiunti per colmare quei pochi buchi rimasti e migliorare ulteriormente il livello di precisione e di dettaglio.

Antartide: ecco il mistero delle montagne più straordinarie della terra.


Gli scienziati sono riusciti a spiegare il mistero l'esistenza delle Gambyrtsevs, le montagne forse piu' straordinarie della terra, vaste come le Alpi ma totalmente sommerse sotto i ghiacci dell'Antartide.
La loro scoperta negli anni Cinquanta fu una gran sorpresa, riferisce la Bbc, perche' si credeva che la base del continente ghiacciato fosse piatto. Un nuovo studio pubblicato su 'Nature' rivela che la catena montuosa si e' formata oltre un miliardo di anni fa. Le Gamburtsevs sono importanti perche' sarebbero l'origine della calotta di ghiaccio che ha formato l'Antartide.
"Studiare queste montagne e' stata una sfida incredibile, ma abbiamo fatto e abbiamo ottenuto una storia affascinante", ha detto alla Bbc Fausto Ferraccioli, il geofisico genovese dal 2002 responsabile del team di Aerogeofisica del British Antarctic Survey (il programma polare inglese).

 


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