MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

I più pericolosi vulcani del mondo si stanno risvegliando!


I vulcani sottomarini sono in aumento esponenziale. I tremori armonici sono anche su una ripida salita. Secondo alcuni geologi (Geophysical Research Letters) è possibile che i recenti tsunami siano i precursori di un massiccio spostamento di placche tettoniche e di una super eruzione vulcanica che farebbe impallidire quello che è accaduto 74 mila anni addietro. Effettivamente proprio 74 mila anni fa una massiccia eruzione vulcanica del monte Toba, nell’isola di Sumatra, in quella che sembra la più grande eruzione vulcanica che si sia mai verificata, rilasciò una spaventosa quantità di 2.800 chilometri cubici di magma in atmosfera, lasciando uno spesso strato di cenere in tutto il Sud Asiatico. Le nubi scure ridussero la temperatura mondiale in media di 8-10°C rispetto alle condizioni attuali e quasi l’80% degli esseri viventi, compresi gli esseri umani, morirono. Nonostante il 2012 sia ormai l’anno forse più citato in assoluto dall’umanità in merito a presunte profezie e al famoso lungo computo del calendario Maya, secondo alcuni geologi la prossima super eruzione potrebbe avvenire proprio il prossimo anno, e non certamente riferendosi al popolo dell’america centrale. Molti di loro sono interessati e stanno monitorando il Parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, dove la crosta terrestre è molto sottile in termini geologici ed è considerata l’area più pericolosa al mondo. Effettivamente negli ultimi anni molti vulcani di una certa pericolosità sembrano risvegliarsi. Martedì 30 agosto lo stato del vulcano Tambora ha cominciato a preoccupare la popolazione, tanto che i vulcanologi hanno ulteriormente innalzato l’allerta diramata qualche giorno prima al livello III. La più famosa eruzione del Tambora fu quella che ebbe luogo nell’aprile 1815: è stata una delle più potenti del pianeta, almeno dalla fine dell’ultima Era glaciale. L’emissione di ceneri fu, quantitativamente, circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione, pur rilevante, del monte Sant’Elena del 1980, e fu maggiore anche di quella della formidabile eruzione del Krakatoa del 1883. Complessivamente, vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali. Quell’esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all’esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro. La polvere restò per molti anni nell’atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra. Il pianeta conobbe un’epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta. Il 1816, l’anno successivo all’eruzione, fu poi ricordato come l’anno senza estate, dovuto anche ad un minimo solare. Proprio nel mese scorso abbiamo pubblicato un articolo riguardante il pericolo che i più grossi vulcani della Terra si stessero risvegliando, compresi il Popocatepetl e il Katla. A Settembre è tornato a farsi sentire il più pericoloso vulcano messicano, il Popocatepetl. Una colonna di fumo e cenere alta un chilometro si è innalzata dal cono, tanto che le autorità locali hanno evacuato l’area fino a 12 chilometri dal cratere. Sempre il mese scorso in Islanda, il Katla ha prodotto tanti piccoli terremoti compresa una scossa di magnitudo 3,2 richter proprio sulla caldera del vulcano. “E’ impossibile capire se si tratta di un episodio che rientra nella normalità dell’attività sismica del vulcano o se è qualcosa di diverso. Noi ci limitiamo a monitorare la situazione ogni ora di ogni giorno” ha detto un geologo islandese. Negli ultimi mesi, comunque, il “fermento” tellurico intorno a vari vulcani del mondo sta crescendo, così come aumentano le eruzioni (per fortuna fino al momento senza gravi conseguenze). Basti pensare alla stessa Etna, in casa nostra, la cui attività aumenta di mese in mese ormai proprio dalla scorsa primavera, o al vulcano del Congo o agli altri citati.


I terremoti e i sismi di minor intensità che migliaia di persone stanno osservando in tutto il mondo sembrano essere in aumento. In molte parti del mondo i laghi stanno perdendo la loro acqua a causa di inghiottitoi, mentre i gyser allo Yellowstone Park stanno manifestando un aumento eccessivo di temperatura con un aumento della frequenza delle eruzioni. Quindi questa super eruzione sarebbe imminente? Nonostante questi sintomi che possano far supporre quantomeno un inizio che qualcosa del genere possa accadere, non esiste la possibiltà concreta di prevedere con troppo anticipo la data di un evento così poco comune che ha tempi di ritorno enormi. Potrebbe davvero accadere a breve, come tra migliaia di anni. La più recente super-eruzione è avvenuta in Nuova Zeelanda circa 26.000 anni fa. In tutto gli studiosi hanno individuato 50 super-eruzioni, anche se si stanno ancora valutando altri possibili casi. Dal momento che la storia della Terra comincia 4.5 miliardi di anni fa, è stato calcolato che di queste eruzioni massiccie ne avvengano circa 1,4 ogni milione di anni. Nonostante un’attività in costante aumento, gli scienziati monitorano con attenzione tutti gli eventi mondiali, e al momento nulla fa supporre ad un’imminente eruzione a scala globale. Per cui, dicono, possiamo per il momento stare tranquilli. La Terra tuttavia conserva le cicatrici delle massicce super-eruzioni che sono sempre accadute nella storia del nostro pianeta. Affermare che ciò non accadrà mai più è sicuramente errato, ma lo è anche avere la spavalderia di indovinare l’anno esatto di tale evento. Come dire che accadrà, ma non sappiamo quando.
http://www.nibiru2012.it/nibiru-2012/i-piu-pericolosi-vulcani-del-mondo-si-stanno-risvegliando.html
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SKA il radiotelescopio con 3000 antenne

SKA, da Square Kilometre Array, la più grande e sensibile rete di radiotelescopi mai concepita (disegno), con l’eccezionale superficie di raccolta dei segnali radio pari a un chilometro quadrato, ha fatto un altro passo verso la sua realizzazione: è nata ufficialmente il 23 novembre una società alla quale aderiscono i sette Paesi interessati al progetto. Questi sono Australia, Cina, Italia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Sud Africa e Gran Bretagna. L’investimento finora deciso è di 69 milioni di euro, l’impegno complessivo a impresa compiuta dovrebbe essere di 1,5 miliardi di euro.

Nel prossimo anno si deciderà in quale Paese avrà sede il progetto e nel 2016 partirà la realizzazione. Il radiotelescopio sarà costituito da una rete di tremila antenne paraboliche.
Tra i temi di ricerca che impegneranno il nuovo gigantesco strumento spiccano la formazione ed evoluzione delle prime stelle e galassie dopo il Big Bang, il magnetismo cosmico, la natura della gravità e la ricerca di altre forme di vita nell’universo, eventualmente intelligenti.
Video con altre informazioni:
http://www.media.inaf.it/gallery/main.php/v/voci/radio/SPAZIO+211111.mp3.html

Il Vesuvio si e' alzato di 80 metri negli ultimi 20.000 anni

Il Vesuvio si è sollevato di 80 metri nel corso degli ultimi 20.000 anni. Una scoperta che desta un certo stupore e a cui sono giunti gli studiosi dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli, analizzando dei sedimenti tratti vicino ai resti archeologici di Ercolano. In questo modo gli esperti sono stati in grado di vedere quali sono stati nello specifico i processi che hanno interessato la geologia del vulcano. Si è riscontrato che il Vesuvio si è innalzato di circa 4 millimetri l’anno, mentre allo stesso tempo la piana campana si abbassa lentamente.


Il geofisico Aldo Marturano ha spiegato il processo che sta alla base del fenomeno:“Ventimila anni fa il Monte Somma era di 80 metri più in basso rispetto alla posizione attuale. In diecimila anni l’edificio si è sollevato di 4 millimetri all’anno, si è insomma espanso come una sorta di bolla che andava formandosi nella crosta terrestre. Il fenomeno è dovuto alla pressione dei gas e dei magmi che si vanno accumulando intorno a 20 chilometri di profondità sotto l’imponente montagna.”
I risultati di questa interessante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of Volcanology and Geothermal Research”.
In questa fase attuale sembra essere stato raggiunto un equilibrio precario, interrotto comunque dalle eruzioni vulcaniche, che, per il momento, ha messo fine al processo di sollevamento.
La scoperta non è da sottovalutare, visto che, oltre a comprendere meglio i fenomeni naturali del passato legati all’attività vulcanica del Vesuvio, si potranno capire più nello specifico quelli futuri. Una cosa è certa secondo gli esperti: il destino del Vesuvio è quello di eruttare ancora.
http://www.ecoo.it/articolo/il-vesuvio-si-e-innalzato-di-80-metri-negli-ultimi-20-000-anni/18173/

Se crolla l'Italia e' la fine dell'Euro!

25 novembre 2011 - PARIGI - L'Italia ha dovuto pagare tassi record per piazzare i suoi bond questa mattina, mentre Francia e Germania avvertono che un blow-out della sua montagna di debiti sarebbe un segnale "della fine della moneta unica." Nel frattempo, Il commissario economico e agli Affari monetari Olli Rehn ha aumentato la pressione sul nuovo governo del primo ministro italiano Mario Monti, chiedendo "un calendario ambizioso" sulle riforme economiche. "L'Italia si trova ad affrontare sfide formidabili", ha detto Rehn. "Il nuovo governo deve offrire il consolidamento fiscale e adottare misure coraggiose per rilanciare la crescita", ha detto. "La piena attuazione ed efficacia sarànno la chiave del successo", ha detto, aggiungendo: ". Sarebbe indispensabile dare segnali forti ai cittadini e mercati con un programma chiaro e ambizioso" Nella sua asta dei bond, l'Italia è stata costretta a pagare un tasso del 6,504% su obbligazioni dovute a sei mesi e 7,814% per bond a due anni - livelli pericolosi che secondo gli analisti potrebbero portare L'Italia all'insolvenza entro pochi mesi. Un giorno dopo il vertice a Strasburgo con il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, l'ufficio stampa del Commissario Monti ha riferito che due leader hanno detto che un collasso del debito in Italia sarebbe "la fine della moneta unica"con scenari inimmaginabili. Mario Monti ha promesso ai due leader che un ulteriore consolidamento fiscale in Italia "sarà attuato rapidamente con le misure per rilanciare la crescita". L'Italia è stata costretta ad accettare il monitoraggio da parte dell'Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale , la Commissione europea ha auspicato misure di austerita' per pareggiare il bilancio entro il 2013. Una prima relazione dalla missione di monitoraggio è prevista per il Martedì, Rehn ha detto. L'emergenza del debito in Italia fa scattare campanelli d'allarme in tutto il mondo.
 http://www.rte.ie/news/2011/1125/eurozone.html

Colombia: l'allerta vulcanica per il Galeras innalzata ad arancione!

25 novembre 2011 - COLOMBIA - Il vulcano Galeras nel dipartimento occidentale della Colombia di Nariño potrebbe scoppiare nel giro di settimane o giorni, secondo le autorità. Il livello di allerta vulcanica è stato aumentato ad arancione Giovedi alle 21:00 dal Servizio Geologico colombiano e dall'Osservatorio di Vulcanologia e Sismologia di Pasto, che stanno monitorando l'attività del vulcano. Gli esperti hanno affermato che nelle ultime 24 ore, sono state registrate scosse che hanno caratteristiche simili a quelle del periodo precedente alla maggior parte delle eruzioni avvenute tra il 1992 e il 2010. C'è stata una riduzione delle emissioni di gas, riflette i bassi valori di biossido di zolfo misurati, entrambi provenienti da crateri e campi di fessure vulcaniche. Circa 8.000 persone vivono nella zona circostante. Il Servizio Geologico colombiano continuerà a monitorare la situazione del vulcano Galeras. - Colombia Report

 


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