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La costa della California rischia di sprofondare nell'oceano!

17 novembre 2011  - Los Angeles - Lungo la costa della California,una della piu' famose al mondo,in prossimita' di San Pedro un enorme frattura, originata gia' da alcuni mesi, ha raggiuto dimensioni notevoli coinvolgendo un intera corsia della strada statale costiera e rischia di collassare letteralmente nell'oceano.un vero e' proprio scivolamento superficiale della superficie terrestre che minaccia di coinvolgere un intero versante,gli esperti stanno monitorando molto attentamente la situazione che e' diventata molto pericolosa.I geologi ritengono che si tratti ad una vera e propria frattura geologica in un territorio noto per la sua fragilita' sismica.


Non dimentichiamo che la California e' famosa per la faglia di Sant'Andrea (in inglese, San Andreas Fault) è una faglia geologica che si estende per 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. È famosa per i devastanti terremoti che si sono verificati nelle sue immediate vicinanze.


La faglia fu individuata per la prima volta nella California settentrionale nel 1895 da Andrew Lawson, professore di Geologia dell'Università di Berkeley, che la chiamò così a partire da un piccolo lago, la Laguna de San Andreas, situato su una valle formata proprio dalla faglia a sud di San Francisco. Dopo il terremoto di San Francisco del 1906, Lawson scoprì anche che la faglia di Sant'Andrea è tesa in particolare nella California meridionale.

Wikipedia
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Supervulcani:non sono un pericolo per il 2012!

La documentazione geologica mostra diversi indizi che nell'arco dei 4.5 miliardi di anni di vita del nostro pianeta, ci sono state eruzioni da parte di vulcani di gran lunga più massicci del Monte St. Elena o Monte Pinatubo. Tuttavia, nonostante ci siano molte voci la fuori che parlano di una possibile eruzione di un supervulcano nel 2012, non c'è alcuna prova che un simile evento è imminente.
Ma cos'è esattamente un supervulcano o una supereruzione?


Entrambi questi termini sono abbastanza nuovi e favoriti più dai media che dagli scienziati, ma i geologi hanno iniziato ad usarli negli ultimi anni per riferirsi ad eruzioni vulcaniche esplosive che lanciano nell'atmosfera più di 10 volte la quantità di magma e cenere di quanto ha fatto il Monte St. Elena, uno dei vulcani più potenti degli ultimi anni.
E' difficile comprendere quanto è grossa un'eruzione di quella portata, ma la superficie della Terra conserva le cicatrici di massicce supereruzioni. Enormi strati di polvere coprono come coperte grandi porzioni dei continenti e possiamo osservare anche caldere o crateri da oltre 100 km in diametro, rimaste dopo il collasso dei vulcani. Simili segni di supereruzioni si possono intravedere in Indonesia, Nuova Zeelanda, Stati Uniti e Cile.

L'eruzione di questi supervulcani preistorici ha influenzato grande aree intorno a loro. Il flusso del magma dal Monte Toba, in Sumatra, che è eruttato 74.000 anni fa, in quella che sembra la più grande eruzione vulcanica che sia mai avvenuta, ha rilasciato una spaventosa quantità di 2.800 km cubici di magma, lasciando uno spesso strato di cenere in tutto il Sud Asiatico. Per fare un paragone, la quantità di magma eruttata dal Monte Krakatau, in Indonesia, nel 1883, una delle più grandi eruzioni registrate e osservate, ha rilasciato 12 km cubici di magma.
L'eruzione del Monte Toba ha inoltre causato un inverno vulcanico globale di diversi anni, abbassando le temperature di 3-5°C ad latitudini medie e di 15°C a latitudini più alte.


Ci sono molte domande ancora senza una risposta ed i geologi stanno studiando questi siti antichi molto da vicini per capire cosa c'è all'origine delle superruzioni. Una cosa però sembra chiara: sono eventi estremamente rari e la probabilità che avvenga nell'arco delle nostre vite è infinitamente piccola.

La più recente supereruzzione è avvenuta in Nuova Zeelanda circa 26.000 anni fa. L'evento più recente prima era stato il Monte Toba, con un intervallo di 50.000 anni. In tutto i geologi hanno individuato 50 supereruzioni, anche se i team stanno ancora valutando anche altri casi.

Potrebbe sembrare un grandissimo numero, ma quando un gruppo di scienziati ha usato il conto di tutti i supervulcani conosciuti per calcolare la frequenza approssimativa delle eruzioni, ha scoperto che avvengono circa 1.4 supererruzioni ogni 1 milione di anni.

Questo non vuol dire che ogni milione di anni c'è una supererruzione almeno; possono passare anche diversi milioni di anni senza erruzioni e poi magari avere un periodo più ricco del solito. La documentazione geologica però suggerisce che i supervulcani avvengono in ammassi, ma gli amassi non sono abbastanza regolari da servire come base per la previsione di future eruzioni.

Gli scienziati non hanno alcun modo di predire con perfetta certezza se un supervulcano avverrà in un dato secolo, decennio o anno (incluso il 2012). Ma tengono traccia dell'attività vulcanica in tutte le varie aree attive del mondo e non c'è assolutamente alcun segno di una supererruzione alle porte.


http://www.link2universe.net/2011-11-16/i-supervulcani-non-sono-una-minaccia-per-il-2012/#more-8441


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Studiare la luce degli esopianeti per scoprire civilta' aliene nell'universo

Gli astronomi suggeriscono una nuova tecnica per cercare gli alieni: studiando le variazioni di luminosità vicino agli esopianeti, Abraham Loeb del Center for Astrophysics dell’Università di Harvard, e Edwin Turner dell'Università di Princeton, si sono accorti che cercare di reperire la luce su altri pianeti, fosse un buon modo per determinare se esistono esseri alieni oppure no.


Secondo Astrobiology Magazine, la fantascienza ha da sempre immaginato dei pianeti ricoperti di città, da Coruscant della serie Guerre Stellari a Trantor dei libri di Asimov. La rivista evoca anche gli astronauti che dallo spazio possono contemplare la bellezza delle nostre città terrestri immerse nella notte.


Ma per le distanze molto grandi, occorre essere in grado di distinguere tra le fonti di luce naturale, come le comete o il sole e quelle usate dagli extraterrestri, che invieranno dei segnali certamente più deboli. Per questo, gli astrofisici avranno bisogno di una nuova generazione di telescopi.
Astrobiology Magazine dice che nel frattempo, Loeb e Turner hanno provato a vedere se questa tecnica funziona anche nel nostro sistema solare. Hanno così immaginato un ipotetico mondo alieno vicino alla cintura di Kuiper, a 30 o 50 unità astronomiche dalla Terra. Essi mostrano che una città come Tokyo, con un diametro di 50 chilometri, è facilmente visibile dalla cintura di Kuiper con i telescopi attuali. Infatti, Tokyo è visibile a più di 1.000 unità astronomiche dalla Terra, nei pressi della nube di Oort.
Se esistono città nel sistema solare, saremmo quindi in grado di vederle. Tuttavia, Turner afferma che "è molto improbabile che ci siano città aliene nel nostro sistema solare, ma l'obiettivo della scienza è quello di trovare un metodo per verificarlo”.

http://www.cfa.harvard.edu/news/2011/pr201130.html

Un imponente eruzione solare diretta verso Venere



17 Novembre 2011 - L'imponente struttura plasmatica che si erigeva sul versante sud-est del sole e' diventata instabile il 15 di Novembre ed ha originato,come da previsioni,una eruzione di massa coronale CME che dovrebbe colpire Venere , secondo le prime stime della Nasa,il 17 Novembre 2011.Secondo gli esperti l'impatto colpira' di striscio il pianeta che non possiede un campo magnetico che lo possa proteggere da emissioni di plasma solare.Un evento di questa portata se fosse stato diretto verso il nostro pianeta avrebbe potuto mandare in tilt tutti i trasformatori del pianeta facendoci ritornare all'eta' della pietra in pochi giorni.

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Un enorme lago ghiacciato sotto la superficie di Europa



Europa torna alla ribalta con una scoperta effettuata dai ricercatori della University of Texas: sotto al suo guscio ghiacciato, la luna di Giove ospiterebbe almeno un lago ghiacciato dal volume pari a quello di tutti i Grandi Laghi nordamericani.
Secondo Britney Schmidt, ricercatrice dell'università e aurice della ricerca, sotto lo strato di ghiaccio perenne che ricopre Europa potrebbero nascondersi molti altri laghi simili, considrati tra gli habitat più promettenti per la ricerca di vita extraterrestre.
"Un'opinione della comunità scientifica è stata 'se lo strato di ghiaccio è spesso, non è un bene per la biologia: probabilmente la superficie non comunica con l'oceano sottostante'" spiega Schmidt. "Ora abbiamo trovato la prova che anche se il guscio di ghiaccio è spesso, oceano e superficie possono mescolarsi vigorosamente. Questo potrebbe rendere Europa e il suo oceano più abitabili".
La sonda Galileo ha ripreso negli anni passati due chiazze circolari che apparentemente si stagliavano sulla superficie di Europa. Classificate come "chaos terrains", queste caratteristiche superficiali sembrano essere collegate allo scioglimento del guscio di ghiaccio.



"Ho letto la ricerca e immediatamente ho pensato: si, questo ha senso" spiega Robert Pappalardo, ricercatore della Planetary Science Section alla NASA. "E' il solo modello convincente che soddisfa tutte le osservazioni fatte finora. Per quanto mi riguarda, è la risposta più corretta".
"E' il miglior modello mai realizzato finora" sostiene Paul Schenk, scienziato del Lunar and Planetary Institute. "Se potessimo osservare con radar in grado di penetrare la superficie, si potrebbe osservare l'interno del guscio di ghiaccio, determinare la struttura degli strati del guscio e verificare quale modello funziona meglio".
I chaos terrains (terreni caotici) sono particolari regioni di superficie planetaria o lunare che presentano profonde spaccature nel terreno, canyon, e pianure sovrapposte l'una sull'altra. Sono regioni caratteristiche riscontrabili in molti pianeti rocciosi e lune del Sistema Solare, ma la loro genesi è tutt'altro che compresa a fondo.
Si pensa che alcuni terreni caotici possano essere stati creati da impatti con altri corpi celesti e il successivo contatto della roccia fusa con acqua liquida. E' ciò che, secondo i più recenti modelli di simulazione, sarebbe accaduto su Marte: le regioni caotiche si sarebbero formate in aree un tempo ricche d'acqua, tra 2 e 3,8 miliardi di anni fa.
Anche su Europa sembra essere coinvolta l'acqua, ma secondo un processo differente: le "lenticulae caotiche", formazioni circolari o ellittiche come la Conamara Chaos, non sarebbero altro che una sorta di iceberg intrappolati nella crosta di ghiaccio esterna.


Conamara Chaos è una regione caotica probabilmente nata dallo scioglimento di parte del ghiaccio che compone il guscio esterno di Europa. Alcune porzioni di terreno, sotto la spinta di ghiaccio e acqua più caldi, si sono spostate l'una sull'altra, ruotando per via delle collisioni tra i diversi banchi.
Conamara Chaos è spesso citata come prova della presenza di un oceano di acqua liquida sotto la superficie di Europa, e Schmidt considera questi terreni caotici una vera e propria prova geologica dell'esistenza di grosse sacche d'acqua in continuo mutamento.
"Abbiamo osservato lo scioglimento sotto il ghiaccio, le fratture e il collasso degli strati di ghiaccio" dice la Schmidt. "Abbiamo ipotizzato queste grosse sacche d'acqua che formano laghi. Man mano che si sciolgono rompono il ghiaccio sopra di loro, come si vede sulla Terra".
Per ora, la presenza di queste sacche d'acqua sotto lo strato di ghiaccio è puramente teorica, e sarà necessario inviare una sonda robotica per verificare la realtà dei fatti.
Ma Europa è una vera e propria promessa nel campo della scienza planetaria e dell'astrobiologia: "Europa ha probabilmente un profondo oceano di acqua liquida sotto la sua crosta ghiacciata, il che lo rende un oggetto di enorme interesse come possibile dimora per la vita" afferma Steve Squyres della Cornell University.
http://www.ditadifulmine.com/2011/11/enorme-lago-sotto-la-superficie-di.html

 


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