31/05/2022 - di Guido da Landriano – Davos deve essere seguito per vedere il livello di assolutismo e controllo delle masse desiderato da élite che non sono state in grado, negli ulti 30 anni, di fare nulla di buono, anzi molto di cattivo. Adesso il nemico dei “Buoni” è la libertà di parola, perché è lo strumento che mette in evidenza i loro colossali errori.
Ecco ora le parole di Julie Ilman Grant, responsabile australiana per la sicurezza del web, eSecurity,
“Ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una polarizzazione crescente ovunque, e tutto sembra binario quando non è necessario, quindi penso che dovremo pensare a una ricalibrazione di un’intera gamma di diritti umani che stanno giocando online – dalla libertà di parola, all’essere liberi dalla violenza online. Oppure il diritto alla protezione dei dati, al diritto alla dignità del bambino”.
Libertà di parola ricalibrata
Quindi la libertà di parola deve essere “Ricalibrata” perché è troppo polarizzante, cioè permette di NON essere d’accordo con quello che vogliono coloro che comandano, che hanno il potere o che vorrebbero averlo.
Vi invio a leggere i commenti al post che riporta il discorso, perché sono arrabbiati, divertenti e molto profondi. C’è un lato positivo in tutto questo: domenica scorsa si sono tenute le elezioni in Australia e chi ha nominato la signora è stato mandato sonoramente a casa.
Le “Limitazioni alla libertà di parola”, le “Ricalibrazioni”, sono il metodo di chi ha il potere per impedire che venga detta la verità. cioè che le loro ricette sono sbagliate e portano all’autodistruzione e all’infelicità.
La libertà di parola o è o non è. – https://scenarieconomici.it
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