Il 2018 è senza dubbio un anno particolarmente ricco di scoperte archeologiche per l’Egitto. Dopo una rete di tombe rinvenute a febbraio a sud del Cairo
nel Governatorato di Minya e un raro tempio greco-romano all’Oasi di Siwa, una delle aree più remote dell’Egitto, che risale al periodo 200-300 avanti Cristo, ecco l’annuncio da parte del Ministro dell’Antichità dell’Egitto di un misterioso sarcofago blu venuto alla luce alla periferia di Alessandria, che si trova nel nord del Paese. Misterioso soprattutto per le sue dimensioni: alto 185 centimetri, lungo 265 centimetri e largo 165 centimetri, risulta essere il più grande mai trovato ad Alessandria. Chi e cosa contiene non lo si sa ancora. Quel che è certo è il fatto che non sembra essere stato aperto da tombaroli in quanto si può osservare uno strato di malta subito sotto il coperchio che è ancora integro e dunque non è stata fatta alcuna razzia. Spiega Ayman Ashmawy, del Ministero delle Antichità egiziano: “Stando ad una serie di rilevamenti finora eseguiti sembra che la tomba abbia circa 2.000 anni in quanto risalirebbe al Periodo Tolemaico che si ebbe tra il 305 e il 30 avanti Cristo.
nel Governatorato di Minya e un raro tempio greco-romano all’Oasi di Siwa, una delle aree più remote dell’Egitto, che risale al periodo 200-300 avanti Cristo, ecco l’annuncio da parte del Ministro dell’Antichità dell’Egitto di un misterioso sarcofago blu venuto alla luce alla periferia di Alessandria, che si trova nel nord del Paese. Misterioso soprattutto per le sue dimensioni: alto 185 centimetri, lungo 265 centimetri e largo 165 centimetri, risulta essere il più grande mai trovato ad Alessandria. Chi e cosa contiene non lo si sa ancora. Quel che è certo è il fatto che non sembra essere stato aperto da tombaroli in quanto si può osservare uno strato di malta subito sotto il coperchio che è ancora integro e dunque non è stata fatta alcuna razzia. Spiega Ayman Ashmawy, del Ministero delle Antichità egiziano: “Stando ad una serie di rilevamenti finora eseguiti sembra che la tomba abbia circa 2.000 anni in quanto risalirebbe al Periodo Tolemaico che si ebbe tra il 305 e il 30 avanti Cristo.
© Business Insider Italia sa1
Insieme alla tomba è venuta alla luce una testa statuaria in alabastro bianco che, a detta degli archeologi, dovrebbe rappresentare la persona che si trova all’interno del sarcofago. La tomba è venuta alla luce in modo del tutto casuale. Si stavano realizzando infatti, degli scavi per costruire un nuovo edificio, quando lo scavatore si è imbattuto nel misterioso oggetto. Presto si passerà all’apertura del sarcofago e naturalmente l’attesa tra gli archeologi è grande.
© Fornito da Business Insider Italia Il grande sarcofago blu rinvenuto ad Alessandria d'Egitto.
© Business Insider Italia Trovato ad Alessandria d’Egitto un gigantesco sarcofago blu. Mistero su chi e cosa custodiscaLa testa in alabastro ritrovata vicino al sarcofago.
Questa è solo l’ultima scoperta di notevole importanza archeologica realizzata ad Alessandria, un’antica città decantata dagli archeologi per decenni. Ma secondo Andrew Lawler dello Smithsonian, i ricercatori hanno troppo spesso ignorato la leggendaria città fondata da Alessandro Magno e governata dal suo stretto consigliere Tolomeo e dai suoi discendenti dopo la morte di quest’ultimo. E questo perché nel corso dei secoli la città è diventata un’area metropolitana molto affollata e congestionata, dove oltre 5 milioni di persone si sono insediate tra le rovine di palazzi di marmo, monumenti e altre opere antiche. Solo negli ultimi decenni i ricercatori hanno iniziato un diligente lavoro archeologico e così nel 2005, hanno scoperto i resti dell’Università di Alessandria, dove studiò il matematico greco Archimede. Anche una delle Sette Meraviglie del Mondo si trova ad Alessandria: si tratta del Faro progettato da Tolomeo. C’è da ricordare poi che le variazioni del flusso del Nilo e l’innalzamento del livello del mare hanno fatto sì che vaste aree della città antica si trovino attualmente sott’acqua, una capsula temporale sommersa pronta per l’esplorazione.
Alessandria non è l’unica città egiziana costiera a conservare ancora molti segreti. Nei primi anni 2000, i ricercatori hanno scoperto la leggendaria città Thonis-Heracleion, l’antica città portuale alla foce del Nilo, distrutta da un terremoto. Qui, negli ultimi dieci anni, gli archeologi subacquei hanno usato sistemi di aspirazione per risucchiare sedimenti, portando alla luce importanti manufatti come statue, sarcofagi e stele.
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