Mentre sulla Terra è ancora in corso una tempesta magnetica, il Sole non vuol saperne di riposarsi. Nell'arco di una stessa giornata e a distanza di poche ore sono infatti avvenute due eruzione, che hanno già causato un blackout alle comunicazioni radio ai poli perché ha scagliato contro la Terra raggi X e ultravioletti. La prima eruzione "è avvenuta alle 12,15 italiane ed è leggermente meno intensa delle due avvenute il 6 settembre'', ha detto all'ANSA il fisico solare Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), consigliere per il meteo spaziale della direzione scientifica dell'Inaf e dell'università di Trieste. La seconda, ha aggiunto, è avvenuta alle 16,36 (ora italiana) ed è più intensa della precedente. Appartiene infatti alla classe X1,3, (nella scala che comprende A, B, C, M e X) e ancora non si sa se abbia scagliato anche una nube di particelle elettricamente cariche in grado di provocare una tempesta geomagnetica.
Entrambe le eruzioni, ha aggiunto l'esperto, hanno generato lampi di raggi X e ultravioletti. Nel caso della prima eruzione i raggi hanno già colpito la Terra e ''causato un blackout nelle comunicazioni radio nelle regioni polari''. Gli esperti stanno invece valutando se abbia anche scagliato una bolla di plasma, ossia uno sciame di particelle elettricamente cariche, in grado di provocare una tempesta magnetica.
In questo caso la bolla impiegherebbe almeno due giorni per arrivare. L'eruzione di classe M7,3 (nella scala che comprende A, B, C, M e X) è stata generata dallo stesso gruppo di macchie chiamato AR2673 che da qualche giorno rende il Sole particolarmente esuberante, tanto che una tempesta magnetica è in corso a causa di una recente eruzione solare.
Responsabile di questa esuberanza del Sole, che genera eruzioni così ravvicinate nel tempo, è il gruppo di macchie solari chiamato AR2673, Il Sole, ha aggiunto, si sta avvicinando alla fase di attività minima che attraversa in media ogni 11 anni e le eruzioni solari non sono insolite in questa fase, ''ma generalmente - ha rilevato - sono isolate'' ha spiegato Messerotti. In questi giorni invece sono ravvicinate perché il gruppo di macchie AR2673 ''è particolarmente attivo''. ANSA
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