E' una catastrofe annunciata! 420 miliardi di risparmi italiani a rischio Bail In



Solo l’8% del capitale di Pop. Vicenza è stato sottoscritto: senza il fondo Atlante era fallita (o Unicredit si ritrovava un bel casino tra le mani)
Intesa vuole cedere Setefi, la società dei pagamenti elettronici a fondi di private equity: operazione da 1 miliardo di euro

1.POP VICENZA: ADESIONI AUMENTO INTORNO A 8%, ATLANTE AVRA’ OLTRE IL 90% CAPITALE

FRANCESCO IORIO
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – L’aumento di capitale della Popolare di Vicenza da 1,5 miliardi si e’ concluso con adesioni totali di poco superiori all’8% del capitale. E’ quanto si apprende da fonti finanziarie le quali riferiscono che il fondo Atlante avra’ oltre il 90% del capitale dell’istituto. A sottoscrivere delle quote alcuni investitori istituzionali italiani e alcune migliaia di risparmiatori che quindi si aggiungono ai circa 120mila soci dell’istituto vicentino.

GIANNI ZONIN STEFANO DOLCETTA

L’operazione e’ stata curata da Mediobanca, JpMorgan, Deutsche Bank, Unicredit e Bnp Paribas in qualita’ di banche collocatrici mentre Vitale&Associati ha assistito l’istituto. Con questi risultati – sottolineano le stesse fonti finanziarie – si pone ora il problema dell’ammissione a quotazione dei titoli da parte di Consob: se infatti dal punto di vista tecnico la soglia minima di flottante e’ assicurata, in termini pratici meno del 10% e’ nelle mani di operatori e risparmiatori per garantire il trading.

2.BANKITALIA: OLTRE 420MLD RISPARMI FAMIGLIE ESPOSTI AL RISCHIO BAIL-IN
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Ci sono in Italia 427 miliardi di risparmi delle famiglie, oltre il 10% della ricchezza finanziaria, esposti al potenziale rischio del bail-in, la nuova procedura di salvataggio interno delle banche introdotta da gennaio con le regole europee ma gia’ tristemente famosa nel nostro Paese per ‘l’antipasto’ della risoluzione delle quattro banche che a novembre ha azzerato i bond subordinati emessi da quegli istituti. Lo indica la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilita’ finanziaria.

IGNAZIO VISCO

Il risparmio potenzialmente a rischio e’ quello che le famiglie detengono in depositi sopra i 100mila euro ma anche in obbligazioni bancarie, senior non garantite e subordinate.
I depositi oltre i 100mila euro sono stimati in 225 miliardi (5,6% della ricchezza delle famiglie), le obbligazioni senior non garantite ammontano a 173 miliardi (4,3%) e i bond subordinati a 29 miliardi (0,7% della ricchezza finanziaria).

La fotografia e’ al 30 settembre. L’interesse delle famiglie italiane per i bond bancari, tra l’altro, era gia’ in calo prima del bail-in per effetto, ricorda il rapporto di via Nazionale, dell’aumento dell’aliquota di imposta dal 12,5 al 20% nel gennaio 2012 e al 26% dal luglio 2014.

3.INTESA SP: SETEFI VERSO CESSIONE A FONDI ICBPI, OPERAZIONE DA 1 MLD
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Si avvicina alla chiusura la cessione di Setefi, la societa’ del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, delle carte di credito e dei Pos. Nei giorni scorsi sono arrivate diverse offerte ma, secondo quanto risulta a Radiocor Plus, l’istituto guidato da Carlo Messina, ha deciso di proseguire la trattativa con i fondi di private equity Bain Capital, Advent International e Clessidra che hanno recentemente rilevato l’Istituto centrale delle banche popolari (Icbpi) e, di conseguenza, la controllata Cartasi’.

CARLO MESSINA

I tre investitori hanno superato la concorrenza di Sia, il gruppo che vede il Fondo strategico come primo azionista e in cui anche Intesa ha una piccola quota. La cessione dovrebbe avvenire a un prezzo di circa un miliardo di euro e i tempi dell’ufficializzazione dovrebbero essere brevi. Setefi gestisce la quasi totalita’ dei 15 milioni di carte di credito del gruppo Intesa Sanpaolo e poco meno di 400mila Pos per i pagamenti nei negozi. Nel solo 2015 ha gestito oltre un miliardo di operazioni per un controvalore superiore ai 100 miliardi di euro.

Fonte: qui
È PARTITA (MALE) LA COLLETTA DI ATLANTE
CHIUSO IL FONDO: RACCOLTI SOLO 4,2 MILIARDI DI EURO, IL GOVERNO PUNTAVA A 6
INTANTO PENATI SI È PRESO IL 90% DI POP.VICENZA PER 1,3 MLD.
Non è iniziato col botto il fondo Atlante: i 67 investitori hanno versato 4,25 miliardi, nella forchetta bassa delle previsioni. Potrà essere ri-aperto con l’accordo dei due terzi del capitale
Il 30% andrà per i crediti marci, il resto per aumenti di capitale. Veneto Banca? ”Devono venire loro da noi”

1.POP. VICENZA: OFFERTA CHIUSA, ATLANTE OLTRE 90%

(ANSA) – L’offerta della Popolare di Vicenza si è chiusa alle ore 13:00 e in base alle prime indicazioni al fondo Atlante andrà poco più del 90% del capitale della banca. E’ quanto riferiscono all’ANSA fonti vicine al dossier. Il restante è stato sottoscritto dai soci della banca che hanno seguito l’aumento – oltre 5 mila azionisti pari al 2,5% del capitale – mentre agli investitori istituzionali circa il 6,5%. Adesso il quesito passa alla Borsa italiana che lunedì dovrebbe esprimersi sull’ammissione alla quotazione.

2.POP. VICENZA: ATLANTE VERSERÀ CIRCA 1,35 MLD

(ANSA) – Atlante dovrà versare circa 1,35 miliardi per sostenere l’aumento di capitale della Popolare di Vicenza. E’ quanto riferiscono fonti finanziarie al termine dell’offerta di collocamento delle azioni della banca. Il fondo, che ha 4,25 miliardi, come previsto dalla politica d’investimento non sottoscrive più del 75% di una singola operazione a meno che non sia necessario al fine del buon esito della stessa.

3.POP.VICENZA:PENATI, CON ATLANTE ZERO RISCHIO BAIL-IN

(ANSA) – “Con la presenza del fondo Atlante tutta la struttura del debito della Popolare di Vicenza è a zero rischio. Lo ha detto il presidente del fondo Quaestio, Alessandro Penati, in conferenza stampa. “Il fondo ha risorse finanziarie per sostenere l’operazione. Questo è il classico caso in cui c’era il rischio di bail-in che ora non c’è più“.

4.PENATI,RAPPORTI CON GOVERNO ZERO PUNTO ZERO

(ANSA) – “I nostri rapporti con il Governo sono pari a zero punto zero. Ho incontrato il ministro Padoan una sola volta, non ho la più pallida idea di cosa facciano e di cosa possano fare”. Lo sottolinea il presidente di Quaestio Sgr, Alessandro Penati aggiungendo, riguardo alle misure attese nel decreto banche, che “se diminuiscono i tempi di recupero dei crediti è un aiuto”.

5.BANCHE: ATLANTE, IN NPL ALMENO 30%, RESTO AUMENTI CAPITALE

(ANSA) – Almeno il 30% di Atlante sarà investito in non performing loans di ”una pluralità di banche italiane, anche garantiti da asset’‘. E’ quanto emerge dalla presentazione del veicolo messo in campo da Quaestio Sgr. Fino al 70% del fondo – vie e spiegato – può investire in banche con ratio patrimoniali inferiori ai minimi stabiliti nell’ambito dello Srep, che quindi realizzino su richiesta della Bce interventi di rafforzamento tramite aumento di capitale.

A proposito degli Npl il presidente di Quaestio Sgr, Alessandro Penati ha sottolineato che “questo dogma per cui compriamo a valore di libro io non l’ho mai detto e non l’ho mai scritto. Dico semplicemente che c’è uno spread denaro/lettera 20/40 e bisogna ridurlo“.
Nei dettagli Atlante investirà in Non Performing Loans tramite tranche junior (occasionalmente mezzanine) e in cartolarizzazioni anche con forme di co-investimento. Previsti anche veicoli creati ad hoc, inclusi fondi di investimento aventi come sottostanti Npl ma anche beni immobiliari, mobiliari o altri diritti (anche non posti a garanzia) per operazioni di valorizzazione.

ZONIN POPOLARE VICENZA

Dopo il 30 giugno 2017 tutta la quota del fondo non investita in banche potrà essere investita in npl.Quanto, invece, agli investimenti nella banche il fondo non sottoscrive più del 75% della singola emissione, a meno che la sottoscrizione di una quota maggiore sia necessaria ai fini del buon esito dell’operazione.

Sono poi possibili ulteriori investimenti in aumenti di capitale delle banche in portafoglio, se richiesti dall’Autorità di Vigilanza, fino al 30 giugno 2019 salvo che tali investimenti non facciano superare al fondo il limite massimo del 70% investibile in azioni bancarie.Sono preclusi investimenti che comportino l’obbligo di Opa. Il fondo non esercita, inoltre, attività di direzione e coordinamento sulle banche in cui partecipa e ha la possibilità di effettuare operazioni in partnership o co-investimento con altri investitori di qualsiasi tipo.

6.BANCHE, FONDO ATLANTE IN RAMPA DI LANCIO: RACCOLTI 4,25 MILIARDI DA 67 INVESTITORI

Paolo Paronetto per www.ilsole24ore.com

Il fondo Atlante ha raccolto finora 4,25 miliardi da 67 investitori. È quanto emerge dalle slide di presentazione del fondo, che presentano i dati provvisori alle 17.30 di ieri. La chiusura era fissata alla mezzanotte di ieri. Il periodo di investimento del fondo è di 18 mesi, estendibile per altri 6 mesi per concludere operazioni già in corso. Il target di rendimento è di circa il 6% annuo.

IL PROSPETTO DEL FONDO ATLANTE PUBBLICATO DAL MESSAGGERO

La cifra di 4,249 miliardi è stata fornita poi come definitiva da Paolo Petrignani, a.d. di Quaestio Capital Management, la società che gestisce il fondo. Petrignani ha sottolineato che il fondo potrà eventualmente essere riaperto in futuro con il via libera di almeno il 66,6% delle quote.

Il fondo ha una durata di 5 anni, estendibile di anno in anno per altri 3 anni. Il periodo di investimento si chiuderà a novembre 2017. Per i successivi sei mesi, e quindi fino al maggo 2018, sarà possibile solo portare a termine operazioni già avviate. Poi, fino al 30 giugno 2019, il fondo potrà eventualmente partecipare ad aumenti di capitale di banche già in portafoglio che siano stati richiesti dalle autorità di vigilanza (senza superare il limite del 70% investito in azioni bancarie).

Fino al 29 aprile 2021 il fondo potrà infine compiere solamente operazioni di disinvestimento. Dopo quella data Atlante potrà essere prorogato di anno in anno per tre anni con il voto favorevole del 66,6% dell’assemblea degli azionisti.

VENETO BANCA

Quaestio Capital Management, spiega la slide di presentazione, «non esercita direzione e coordinamento sulle banche, né le sottopone a direzione unitaria», ma «voterà sulla nomina degli amministratori nelle assemblee delle banche partecipate dal fondo» e lo farà «attenendosi a stringenti requisiti di indipendenza».

Alessandro Penati, presidente di Quaestio, è poi intervenuto sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza: «C’era un ragionevole rischio bail-in e ora non c’è più». Grazie alla partecipazione del fondo, ha sottolineato Penati, «la struttura del debito della Popolare di Vicenza ora è a rischio zero». Atlante non intende essere azionista di lungo termine delle banche partecipate e punterà a «valorizzare e vendere» le partecipazioni acquisite in istituti in ristrutturazione.

Fonte: qui

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