Grecia: aumenta il degrado sociale e la sofferenza dei cittadini

Nessuno ne parla, ma in Grecia la situazione sta peggiorando giorno dopo giorno. Dopo l’ultimo prestito concesso dalla Triade (BCE, FMI e Commissione Europea), il carico fiscale imposto dal governo ai cittadini ellenici è aumentato (come pagare se no gli interessi che prevedono gli aiuti?).
Questo ha aumentato il costo della vita senza peraltro benefici per le casse dello stato. Da un lato, come sanno bene gli economisti, aumentare il carico fiscale non sempre fa aumentare le entrate: oltre una certa soglia i cittadini non hanno più i soldi per pagare o diventano così poveri che alla fine non sono più in grado di contribuire alla spesa pubblica.
Dall’altro ha generato una situazione che potrebbe avere conseguenze sociali tremende.
Una situazione che si era già verificata con il pagamento delle bollette per la fornitura dell’energia elettrica: l’aumento delle imposte e delle tasse caricate sui consumi di elettricità avevano fatto sì che il numero dei clienti insolventi crescesse a dismisura.
Ora altri due fattori hanno confermato lo stato di crisi estrema che attraversa la Grecia. E, al tempo stesso, stanno dimostrando che le misure adottate non sono servite a nulla.
Esattamente come sta avvenendo in Italia, in Grecia uno degli strumenti per ridurre la spesa pubblica è stata tagliare i servizi ai cittadini. Primi fra tutti quelli della sanità pubblica. Molti farmaci non sono più forniti gratuitamente dallo stato e anche molti servizi non vengono più erogati se non con enormi ritardi o a pagamento. Come i servizi odontoiatrici: come ha confermato un rapporto presentato dalla Hellenic dental federation, tra il 2004 e il 2014, il 60 per cento dei giovani non ha potuto usufruire delle cure del dentista per almeno un anno (era il 44 nel decennio precedente). Oggi l’86,6 per cento dei bambini di cinque anni soffre di problemi dentali non curati. Il motivo è semplice: “I denti, purtroppo, sono considerati un lusso”, ha confermato Niki Diamanti, una dentista che lavora all’ospedale Hatzikosta. “Cinque anni fa la gente andava dal dentista una volta all’anno, adesso fa passare anche cinque anni”. Il problema è che le famiglie non hanno più i soldi per portare i propri figli dal dentista: oggi, in Grecia, il 40 per cento dei bambini vive in povertà (dati Unicef). Più che in paesi come il Cile, la Turchia o il Messico.
E con la riduzione delle somme destinate al sistema sanitario gratuito o convenzionato, finanziato dallo stato (e il conseguente aumento dei costi per la popolazione), molti hanno dovuto rinunciarvi: a fronte di una media europea del 5,1 per cento di cittadini che non può andare dal dentista la percentuale in Grecia è dell’8 per cento (dati Eurostat). “Le persone si sono arrese, dal punto di vista psicologico. Non si preoccupano più della loro salute, compresa quella orale”, ha detto Yorgos Papazaharis, capo del sindacato odontoiatrico ellenico.

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