Marte possiede calotte glaciali ben riconoscibili ma anche fasce di ghiaccio d’acqua alle medie e basse latitudini che sono coperte da strati di polvere e terriccio che le rendono indistinguibili dal suolo roccioso.
Diversi satelliti artificiali orbitano intorno a Marte. Basandosi su misurazioni effettuate col radar e modelli sul movimento dei ghiacciai, ricercatori danesi hanno potuto stabilire che si tratta di ghiaccio d’acqua. Su Marte gli scienziati hanno scoperto cinture glaciali contenenti acqua sufficiente a ricoprire il pianeta per uno spessore superiore il metro.
“Abbiamo analizzato le immagini radar fino a 10 anni fa osservando quanto spesso e come si comportasse il ghiaccio” ha dichiaratoNanna Bjornholt Karlsson, dell’Istituto Niels Bohr presso l’Università di Copenhagen. Ha proseguito “In fondo, un ghiacciaio è un grosso pezzo di ghiaccio e scorre modellandosi in maniera tale da fornire informazioni sulla sua malleabilità da poterlo comparare con i ghiacciai sulla Terra. Da ciò, siamo stati in grado di elaborare modelli sul suo scorrimento“.
Le cinture glaciali sono localizzate a latitudine tra 30° e 50° in entrambi gli emisferi del pianeta.
Il dottor Karlsson ha inoltre detto “Abbiamo calcolato oltre 150 miliardi di metri cubi di ghiaccio, tale da ricoprire la superficie marziana per 1,1 metri. Quindi, questo ghiaccio, situato alle medie latitudini, costituisce un’importante riserva d’acqua“.
I ricercatori hanno anche precisato che, se il ghiaccio non evapora nello spazio, ci deve essere una spessa coltre di polvere e detriti che lo protegge. In realtà, probabilmente la temperatura e pressione su Marte sono diverse da quelle ufficialmente riportate nei testi astronomici.
Faccio sommessamente osservare che, tuttora, si insegna nelle scuole che lassù non esiste l’acqua eccetto una percentuale irrisoria in atmosfera sotto forma di vapore. Infatti, la pressione atmosferica marziana sarebbe talmente bassa che il ghiaccio dovrebbe passare immediatamente allo stato di vapore acqueo saltando la fase liquida in un processo denominato sublimazione. Verosimilmente, invece, in certi luoghi e condizioni si accumula anche H2O allo stato liquido.
Le ricerche danesi sono state pubblicate sul giornale Geophysical Research Letter.
https://pianetax.wordpress.com/2015/04/17/finalmente-lo-ammettono-i-ghiacciai-di-marte-sono-composti-di-acqua/
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