Sugli ulivi e del Salento lo spettro lugubre di Monsanto!

Scenari da film di fantascienza e guerra fredda insieme si stanno addensando sulla vicenda “dissecamento rapido degli ulivi”. Nessuno ne sa la causa, ma all’orizzonte spunta lo spettro del famigerato colosso delle biotecnologie agroalimentari che da tempo vorrebbe espugnare il patrimonio genetico tradizionale detenuto
in Europa e in particolare in Italia! TERRIFICANTE !!!


LO SPETTRO LUGUBRE DEL COLOSSO MONDIALE DEGLI OGM, LA FAMIGERATA MONSANTO, FA CAPOLINO NELLA PAVENTATA MATTANZA DEGLI ULIVI SALENTINI!?


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LA CONOSCENZA CI RENDE LIBERI !!!
I SALENTINI SONO CITTADINI, GIAMMAI SUDDITI !!!


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Partendo da un interessantissimo post dal titolo ” Dubbi e ombre inquietanti intorno agli ulivi salentini. ” di Riccardo Primiceri pubblicato su OzaNews dove si pongono dubbi e perplessità sulla cosiddetta “emergenza” disseccamento ulivi del Salento si dipana un sottile, mica tanto, filo rosso che cerca di mettere tasselli di conoscenza e buon senso su una vicenda che per lo più, sin dalle prime battute, si stava affossando e piegando ad una questione di puro e scomposto allarme su basi e cause non meglio precisate di fitopandemia sottoposto a un drastico e assolutamente inconfutabile “parere” dei soli “esperti”, stato di emergenza sostenuto e alimentato da una pericolosissima deriva irrazionale atta a provocare paure viscerali tra i cittadini, piuttosto di avviare una razionale e pacata analisi reale dei fatti in un ottica eco-naturistica biosistemica; uno stato alterato di emergenza fitosanitaria, come in molti hanno notato, fortemente voluto e cercato, soprattutto in assenza, ad oggi di chiarezza e conoscenza delle cause, come ripetutamente affermato dagli “esperti”, cause che sono alla base di questo “disseccamento”, cause da conoscere sempre con estrema certezza, all’in fuori di ogni ragionevole dubbio scientifico e logico. In questo quadro da panico di massa l’unica cosa certa e inappuntabile, a detta degli “esperti”, sono le “soluzioni” queste, sì, drammatiche, senza speranza e senza via di scampo: “tutti gli ulivi colpiti da disseccamento, e a maggior ragione gli ulivi verdi, che cadono nella estesissima “zona rossa” dovranno essere tagliati ed eradicati e tutti i territori, e ogni tipo di vegetazione ivi presente, dovranno essere trattati con pesantissime irrorazioni chimiche e con l’uso di fiamme per scongiurare il propagarsi del contagio”, soluzioni stranamente, a parere di tutti, troppo pronte in tasca, per non essere state già preordinate, e esposte in un modo tanto lineare e puntuale da non dare spazio a dubbi e incertezze alcune, e, appunto per questo, che non hanno convinto aumentando dubbi e perplessità di non pochi cittadini proprio per la loro palese incongruenza e poco comprensibile logica: come si può fornire soluzioni così drastiche senza conoscere, come è stato sempre affermato, il motivo e non avendo la certezza scientifica delle vere cause alla base del disseccamento, e proporre assurdamente di sterminare un mastodontico patrimonio arboreo, storico e culturale senza attendere nemmeno l’esito delle ricerche e delle analisi, addossando tutta la colpa a un batterio che, proprio a detta degli esperti, nel Salento è asintomatico proprio sugli ulivi e senza tentare nemmeno, minimamente, di proporre un percorso doveroso di cura, contravvenendo ad un principio cardine di ogni buon medico sia esso degli uomini che della terra, “primo non nuocere”, quale scellerato medico propone una “cura” letale al paziente provoncandone la morte?

L’articolo di OzaNews apre una prospettiva di riflessione ponendo l’accento, in chiusura, sui tantissimi inquietanti dubbi di cui è ricca tutta questa storia e l’affida a queste parole “Alla luce di tutto ciò i dubbi e i sospetti cominciano a circolare in diversi ambienti, alimentati dallo strano metodo di affrontare il fenomeno delle istituzioni, che in un primo momento sembra abbiano fatto di tutto per tenere nascosto il problema, fatto trapelato in una assemblea a Racale, dove un gruppo di attivisti ha evidenziato come questa notizia fosse già pervenuta alle istituzioni regionali nel 2010.


Si discute anche su altri fatti legati a pandemie vegetali sempre riguardanti Monsanto, che non ha mai fatto mistero dei suoi metodi per imporre le colture da loro brevettate; colture, guardacaso, resistenti alla xylella fastidiosa.”

Nell’articolo è riportato un interessantissimo video su come Monsanto è viva e opera alacremente, anche in Puglia, propagandando e propinando i suoi “prodotti” da brevetto e che ha tutta l’intenzione aumentare la sua presenza inducendo e ammaliando gli agricoltori fino a convincerli ad abbandonare le loro antiche sane e sementi e la sana l’agricoltura tradizionale ed abbracciare, con un’azione imbonitori/costrittoria, la diabolica “agricoltura industriale” fatta di agrobiotransgenotecnologica e lo si fa creando “consenso” grazie anche all’aiuto di taluni “tecnici” che si offrono quali intermediari “di fiducia” per meglio far accettare follie agronomiche tipiche di un “totalitarismo” di stampo agroalimentare da inoculare in territori che da sempre mostrano una certa sana, coscienziosa e consapevole resistenza e riluttanza convinti che la Vita non si brevetta e non sia di proprietà di nessuno colosso economico, o meglio sia patrimonio di tutti da tutelare e preservare proprio perché dono, rigettando e scacciando tutte le mostruose prospettive innaturali e mortifere da neo-schiavitù monopolistico-speculative. Partendo da questi dubbi si avviato un percorso di dibattito e conoscenza condivisa che piano, piano, come un mosaico ha portato a far emergere facendo aprire gli occhi su tratti sempre più inquietanti di una storia per nulla chiara fino a giungere a prefigurare sconcertanti scenari da “guerra biologica” e “bioterrorismo” da lasciare esterefatti scenari mozzafiato in cui un colosso come Monsanto avrebbe, evidentemente, tutto da guadagnare!


Ma per capire meglio: quali relazioni potrebbero esserci tra il colosso delle tecnologie bioagrogeniche-OGM e l’emergenza ulivi nel Salento che, allo stato attuale, senza una certa e approfondita conoscenza scientifica sulle cause, si vorrebbe porre in regime di quarantena, questo per via di un batterio endemico, ad oggi identificato, asintomatico della sottospecie individuata nel Salento, la Xylella Fastidiosa, con il totale espianto di ben 8.000-10.000 ettari di uliveti di patriarchi verdi secolari, plurisecolari e monumentali e lo svellimento-disseccamento mediante potentissime sostanze chimiche di sintesi, irrorate addirittura con aerei, e con l’uso di fuco e fiamme per la cancellazione-sterminio di ogni pianta endemica spontanea presente nella “zona rossa”, trattamenti con massicce dosi di prodotti fitochimici di certa interferenza e compromissione dello stato di salubrità dei luoghi e di sicura dannosità per la salute dei cittadini, questo prima ancora di conoscere le vere cause razionali e scientifiche, ed escludendo a priori ogni possibile intervento curativo previsto e da ricercare nelle pratiche tecnico-agronomiche d’agricoltura biologica da affiancare virtuosamente alle innegabili e fisiologiche capacità immunitario-rigenerative proprie di ogni sano e vivo essenza arborea e vegetale in armonia con il proprio habitat naturale, risposta immunitaria di cui ogni sistema ecologico è innegabilmente munito?

http://www.ozanews.it/altre-notizie/ambiente-territorio/item/351-dubbi-e-ombre-inquietanti-intorno-agli-ulivi-salentini


Questo è il video dove in una trasmissione di un’emittente privata locale interregionale si mostra con enfasi gli eventi promozionali del famigerato colosso mondiale Monsanto.











Nell’inquietante e fortemente premonitore, se non preparatore, workshop del 2010 realizzato a Bari tra i nomi dei massimi esperti internazionali, in tema di Xylella Fastidiosa, si legge il nome del Prof. Rodrigo Almeida (Dept. Plant Pathology and Entomological Sciences of the University of California, Berkeley – USA)


http://www.iamb.it/news,186,186,25,phytosanitary-workshop-on-the-quarantine-pathogen-xylella-fastidiosa-iamb-18-22-ottobre.htm


Difatti, assieme al prof. Purcell, pare sia il massimo esperto di questo batterio, come si evince dal sito dedicato alla Xylella Fastidiosa retto dai due proff. di Berkeley


http://nature.berkeley.edu/xylella/


Consultando il Curriculum Vitae del prof. Rodrigo Almeida si inziano a intravedere interessanti indizi.


Il prof. Rodrigo Almeida vanta il “Syngenta Award (early career award), 2012. American Phytopathological Society”. ( Chi è Syngenta? – http://en.wikipedia.org/wiki/Syngenta)


Ma gli indizi seguono anche la carriera di studi del prof. Rodrigo Almeida che prima di Berkeley ha realizzato il suo percorso di studi in Brazile e più precisamente presso l’Universidade de São Paulo.

E qui arriva una strana e sconcertante coincidenza:




A São Paulo vive e lavora Rodrigo Lopes Almeida il Corporate Affairs Director della MONSANTO in BRASILE, l’ “ambasciatore” di Monsanto, per dirla come riporta il video e come si può riscontrare sul profilo professionale pubblico: http://www.zoominfo.com/p/Rodrigo-Almeida/36084239 Sarà uno stranissimo caso di omonimia, qualora non ci fosse addirittura un legame più stretto di parentela! Come non meno curioso è l’altro caso di omonimia che emerge dal primo video, tra il responsabile marketing della Monsanto in Puglia e un famoso politico PD marito dell’attuale ministro per le Politiche Agricole. Ma pare che proprio l’Università di Berkeley abbia relazioni di carattere economico e verrebbe sostenuta da colossi quali Monsanto, Novartis e Syngenta. Rapporti, tanto di interesse e ingerenti, che se qualche ricercatore scopre possibili relazioni di effetti nocivi o dannosi per l’ambiente e la salute derivanti da prodotti chimici di questi “finanziatori” forti e ne divulga la scoperta rischia di vedersi “azzittito” col taglio di ogni risorsa economica destinata ai suoi studi. http://climate-connections.org/2013/08/15/berkeley-researcher-who-questioned-herbicides-safety-loses-lab-funding/ Si fa riferimento alla “Rete europea di batteriologi, costituitasi nell’ambito dell’iniziativa COST 873, ha previsto l’organizzazione di un corso teorico pratico aperto a ricercatori afferenti ai 22 Paesi del programma COST873.“ http://www.cost873.ch/0_home/index.php Ora guardando il sito del workshop dello IAM si legge: “Il rischio fitosanitario di una sua introduzione attraverso il materiale vegetale infetto, impone non solo misure restrittive di importazione da Paesi a rischio, ma anche e soprattutto, la formazione di operatori in grado di eseguire una diagnosi rapida ed accurata. Per questo motivo la rete europea di batteriologi, costituitasi nell’ambito dell’iniziativa COST 873, ha previsto l’organizzazione di un corso teorico pratico aperto a ricercatori afferenti ai 22 Paesi del programma COST873. “ http://www.iamb.it/news,186,186,25,phytosanitary-workshop-on-the-quarantine-pathogen-xylella-fastidiosa-iamb-18-22-ottobre.htm Il sito del COST 873 fornisce notizie su vari potenziali agenti fitopatogeni tra cui si trova indicata, anche, la Xylella Fastidiosa http://www.cost873.ch/2_bacterial_diseases/index.php Il titolo fortemente inquietante che accompagna la sezione relativa alla Xylella Fastidiosa lascia allibiti: “Regulated pathogen – bioterrorism threat“ E aprendo il documento dal titolo “Biosecurity issues of bacterial plant pathogens” si legge ancora: “In recent years, acts of international terrorism have raised concerns that some microorganisms could be used as biological weapons, and the ensuing public discussion raised concerns about their potential to be used as weapons of mass destruction.“ http://www.cost873.ch/_uploads/_files/Young_Phytopath2008_BioterrorismPathogens.pdf Inoltre, “A definition of a biological weapon.“, “Criteria for biological weapon damage.“, “Clandestine release.“, “Economic consequences of clandestine release.“, “Bacterial nomenclature and biological weapons.“ E tra i vari nomi di potenziali “Armi batteriologiche” compare anche la Xylella! “Xylella fastidiosa. X. fastidiosa is a devastating systemic xylemlimited pathogen that causes the disease variegated chlorosis of citrus. Infection of plants is only known to occur when vectors are present. The pathogen can be cultured and maintained with difficulty. Spread of the pathogen can be slowed, but not halted, by control of the insect vector and use of standard phytosanitary methods in the production of replants (25). Of all the bacterial species listed above, only Ca. Liberibacter spp. and X. fastidiosa, both pathogenic to citrus, might be considered to fulfill the criteria proposed for biological weapons. The citrus crop is the basis of juice and fruit industries that are so large that serious damage to them might have significant consequences for those economies in the United States and Europe where the pathogen is not already present.“ Quale secondo documento si trova un titolo molto eloquente “Xylella fastidiosa – Invasion potential in Europe?” dove si paventa scenari possibili di “attacchi” da Xylella! http://www.cost873.ch/_uploads/_files/Purcell_Xylella_Full_1.pdf Sul sito si trovano anche i riferimenti sul workshop tenuto in Puglia con tutti i contributi dei relatori. “18-22.10.2010 – COST873/Q-Detect Phytosanitary Training Course for the Biosecurity Pathogen, Xyl, Bari, IT“ http://cost873.ch/5_activites/meeting_detail.php?ID=28 Nel Salento per ora si paventa di espiantare 8000 ettari di uliveto, ma tra non molto, ci si può scommettere, si giungerà anche a parlare di ripiantumazione e riconversione di questi terreni e delle loro culture. Una legge europea, da qualche mese, impone sementi e piante inserite in un elenco ufficiale e registrate/brevettate e a chi potrebbe far comodo una tale prospettiva se non ad un colosso delle biotecnologie agroindustriali che punta a porre sotto brevetto genetico la Natura? Ora si pensi su 8000 ettari di ulivi secolari da espiantare in forma coatta rompendo ogni resistenza con un clima diffuso di paura alterata e indotta cosa si potrebbe introdurre e in quali rischiosissime modalità, e quali drammatiche conseguenze comporterebbe tutto ciò per il territorio e per i cittadini! La Puglia e i suoi cittadini singoli, o riuniti in tantissime associazioni, comitati, gruppi civici, meetup, si è sempre espressa contro gli OGM e l’associazione SUM – Stati Uniti del Mondo, che ha promosso convegni internazionali a cui hanno aderito enti pubblici, per una “Puglia Libera da OGM”, contro gli OGM in specifico e contro i protocolli della folle e innaturale industria agrolimentare, in seconda istanza, ad oggi ha raccolto posizioni con atti deliberativi ufficiali di tantissime pubbliche amministrazioni comunali, tanto da essersi espressi ben il 40% di tutti i comuni della Puglia, ottenendo strepitosi consensi e continue adesioni. Quindi a chi giova e cosa si nasconde in uno scenario che si vuole legare al “complesso di disseccamento rapido dell’ulivo” ma che scabrosamente giorno dopo giorno fa fare capolino e scopre i lineamenti a scenari da inquietante “guerra fredda”? E alla luce di questi fatti non sarebbe opportuno avviare una approfondita indagine per conoscere quali scenari si possano nascondere dietro questa stato di calamitosa emergenza territoriale che si potrebbe tradurre in un assurdo biocidio del Salento? http://www.associazionesum.it/sum_italiano.htm Puntata di Report Rai3 – “L’insostenibile brevetto” (11/11/2013) Un viaggio inchiesta nell’intreccio che lega industria chimica e semi coperti da copyright. Secondo uno studio della Fao, negli anni ‘70, c’erano 7000 compagnie sementiere e nessuna superava l’1% del mercato mondiale. Oggi, le prime tre compagnie detengono il 53%, le prime dieci il 76% e tra queste sei coprono ben il 75% del mercato planetario dei pesticidi. Numeri che rivelano già l’intreccio indissolubile tra chi produce semi e chi produce i veleni per le erbe indesiderate. Ma tutto questo è sostenibile? E fino a quando? E soprattutto ci sono alternative?



http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-16428ec8-f207-4a90-a082-5b7b47a7164a.html?refresh_ce


Approfondimenti:


BASTA AL MISTIFICATORIO TERRORISMO CONTRO I NOSTRI ULIVI !


http://forumambiente.altervista.org/basta-al-mistificatorio-terrorismo-i-nostri-ulivi/


Manifesto per l’urgente riconoscimento del vasto ecosistema dell’ uliveto quale Agroforesta degli Ulivi di Puglia


http://forumambiente.altervista.org/manifesto-per-il-riconoscimento-del-vasto-ecosistema-dell-uliveto-quale-agroforesta-degli-ulivi-di-puglia/


Fuorilegge i semi “non omologati”. Una legge a favore delle scabrose Lobbies Multinazionali Sementiere fan degli OGM


http://forumambiente.altervista.org/fuorilegge-i-semi-non-omologati-una-legge-a-favore-delle-scabrose-lobbies-multinazionali-sementiere-fan-degli-ogm/


“Che l’Europa liberi i semi”. Tutta l’Europa rurale e no OGM assieme a Slow Food lo chiede


http://forumambiente.altervista.org/che-leuropa-liberi-i-semi-tutta-leuropa-rurale-e-no-ogm-assieme-a-slow-food-lo-chiede/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che Yella la Xylella...

Anonimo ha detto...

scie chimiche!

Anonimo ha detto...

Dovremmo entrare nelle case di chi permette questo...dovremmo farlo...

SPERANZA ha detto...

Nessuno si è accorto delle scie chimiche che da anni stanno solcando i nostri celi? Queste scie, inviate da Monsanto e Company, stanno distruggendo la nostra totale agricoltura e facendo ammalare la maggior parte degli esseri umani su questo pianeta e non solo in Italia. Ci sono delle contromisure che si possono adottare per rendere innocue le scie chimiche e salvare il nostro patrimonio agricolo. Diana

 


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