L’allarme lanciato dall’Eurispes circa l’infezione degli
ulivi in Puglia da parte del batterio da quarantena Xylella fastidiosa è
di quelli che fanno preoccupare. Secondo il presidente Gian Maria Fara
si sarebbe di fronte a una origine dolosa: “ Che Xylella sia stata
importata è un fatto, come pure che in questa storia paiono
esserci
tutti i presupposti di una guerra chimica o batteriologica”.
Anche solo parlarne fa paura eppure a leggere la notizia che si
rincorre sui quotidiani italiani in questi giorni tremano letteralmente i
polsi. Si parla di una vera e propria “guerra chimica e batteriologica”
e a parlarne è l’Eurispes circa l’infezione di Xylella fastidiosa che
ha colpito gli ulivi della Puglia meridionale. Il batterio sarebbe stato
importato in qualche modo dall’America e la Procura di Lecce da almeno
un anno starebbe cercando capire chi e come abbia commesso il reato di “diffusione colposa di una malattia delle piante”.
In Puglia peraltro la notizia della Xylella che uccide gli ulivi
circola da tempo ma ora arrivano conferme anche da parte di Gian Carlo
Caselli, ex procuratore capo di Torino e presidente del comitato
scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura che ha
parlato senza mezzi termini del fatto che la presenza del patogeno
“presenta aspetti che potrebbero andare oltre la fatalità”. Esisterebbe a
questo riguardo anche un rapporto realizzato da Coldiretti ed Eurispes
il cui presidente, Gian Maria Fara, ha detto senza mezzi termini: “È
una vicenda unica. Per i suoi contorni e implicazioni, non ha eguali.
Che Xylella sia stata importata è un fatto, come pure che in questa
storia paiono esserci tutti i presupposti di una guerrachimica o
batteriologica” [Fonte, Il Fatto Quotidiano]. La
Xylella fastidiosa si configurerebbe insomma come una vera e propria
arma biologica, al punto che alcuni iniziano a chiedersi se in qualche
modo la sua presenza in Puglia non sia derivante da un vero e proprio
dolo. Gian Carlo Caselli per il momento ha preferito non esporsi
andandoci, come si suol dire, con i piedi di piombo. Intanto si
cominciano a fare ipotesi, ad esempio che la Xylella isolata nel Salento
provenga dalla Costa Rica da dove recentemente sono stati importati
milioni di oleandri. Ma negli ultimi tempi si fa strada anche che possa
essere stata importata dal Brasile, il che sarebbe singolare dal momento
che dal paese sudamericano non sono state importate piante da cui
potrebbe essersi veicolata l’infezione. Da qui alcuni specialisti
partono per sostenere che la Xylella potrebbe essere stata modificata
con una sperimentazione genetica. Del resto come ricorda sempre Il Fatto
Quotidiano il batterio sarebbe stato studiato proprio in Brasile dove
nel 2002 è stato sequenziato il Dna del batterio ed è nata la Alellyx,
una società che studia le piante resistenti a Xylella e acquistata nel
2008 dalla, udite udite, Monsanto. Ma le combinazioni e le coincidenze
purtroppo non finisco qui dal momento che nel 2010 si è tenuto a Bari un
workshop internazionale tenutosi presso l’Istituto agronomico
mediterraneo su spunta dell’olandese Jaap Janse, nel ha “fornito gli strumenti di diagnosi e controllo per prevenire l’introduzione e l’eventuale disseminazione del batterio in Europa” (Sempre il Fatto Quotidiano).
In quell’occasione sostanzialmente sarebbero stati introdotti in Italia
campioni del batterio, in teoria per venire analizzati. Lo Iam però ha
smentito ritenendo impossibile che il focolaio possa essere gemmato da
quello generato per motivi di studio e comparso a duecento chilometri di
distanza. E come se non bastasse a causa di una legge varata dal
governo Amato non sarebbe nemmeno possibile accedere agli archivi
dell’Istituto essendo un organismo internazionale. Dulcis in fundo ora
è arrivata anche la richiesta dell’Europa, ovvero abbattere tutti gli
alberi colpiti dal batterio Xylella fastidiosa. Un colpo durissimo per
l’agricoltura pugliese ancor più che secondo molti esperti
l’abbattimento di migliaia di piante sarebbe del tutto inutile per
debellare il batterio.
Fonti:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/17/strage-ulivi-puglia-ipotesi-guerra-chimica/1507511/
http://www.videoandria.com/2015/03/13/multinazionale-ha-diffuso-virus-degli-ulivi-in-puglia-la-procura-indaga/
2 commenti:
Gli Stati dovrebbero impedire l'apertura di agenzie della criminale monsanto sul proprio territorio. In pratica, fare terra bruciata intorno a queste industrie criminali. Il bello, per noi, dovrà ancora venire se i criminali di Buxelles firmeranno il trattato di libero scambio con gli altri criminali d'oltre Atlantico........
vedi che a toccare gli interessi economici la gente si sveglia?! per la salute invece come la mettiamo?
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