La Svizzera consiglia alle famiglie di fare scorte alimentari

Sta facendo scalpore, in Svizzera, l’intervento di Toni Frisch che risale alla fine del mese scorso (Gennaio 2015).
L’ex dirigente dell’aiuto umanitario svizzero, attuale responsabile dell’Esercitazione della rete integrata Svizzera per la sicurezza (ERNS) Toni Frisch ha consigliato alle famiglie di fare scorte alimentari,
affermando che “le diverse economie domestiche dovrebbero tornare a raccogliere una scorta di emergenza di 10 kg”.
È una vecchia norma del sistema di autodifesa elvetico: ogni famiglia doveva farsi una scorta di cibi a lunga conservazione in vista di un’invasione. È una regola decaduta dagli anni ’90, insieme ai rifugi anti-atomici nazionali adesso aperti al pubblico e in vendita. E secondo l’ERNS le famiglie dovrebbero essere sempre pronte ad affrontare scenari catastrofici.
Una simulazione di catastrofe svoltasi a Novembre ha riprodotto una penuria di corrente elettrica causata da un attacco informatico ed una simulazione di una pandemia di influenza. Il risultato ha destato non poche preoccupazioni: secondo gli esperti bisognerebbe introdurre l’obbligo di tenere in casa delle scorte.
Il quotidiano svizzero Le Matin, la scorsa settimana, ha pubblicato un articolo dal titolo: “Cosa fare in caso di catastrofe“, con una lista d’esempio valida per una famiglia formata da quattro persone, sufficiente per un’intera settimana. Nella lista troviamo: acqua minerale, frutta secca, olio, zucchero, carne in scatola, pesce e verdure, biscotti, cioccolato, latte, semi, ma anche una torcia elettrica, delle batterie, fiammiferi e prodotti per l’igiene.
Dall’esercitazione è emerso il rischio di acquisti dettati dal panico, con i beni basilari che non sarebbero più a disposizione di tutti. Ida Glanzmann, della Commissione sicurezza del Nazionale, ha dichiarato: “quando i bancomat vanno in tilt, ci accorgiamo di quanto il nostro sistema sia vulnerabile”. E sembrerebbe che gli svizzeri se ne siano accorti eccome. La settimana scorsa, infatti, è apparso sul Portale del Ticino un articolo dal titolo: “Sempre più pezzi da mille sotto al materasso” in cui si chiedono: «Ma cosa spinge gli svizzeri a tenere sempre più contanti in casa?».
Le risposte sono due: da una parte “la poca attrattività dei conti bancari” che hanno tassi in picchiata e spese non trascurabili ma dall’altra c’è la necessità di tenere una “riserva di valore” fuori dalla banca.
Noi ci chiediamo: questi svizzeri sono solo pessimisti e catastrofisti o hanno fiutato qualcosa?
la lista consigliata (il costo è in franchi svizzeri).
Fonte: losai.eu

13 commenti:

  1. Molto interessanto, la Svizzera non mi è mai piaciuto (cara, non calorosa...), ma è un paese dove la gente (non piacevole, almeno per i francesi) è più conzapevole del colasso possible del sistema finanziaro. Qui, in Francia , e più esattamente in Bretagna, ho l'impressione di vivere intornato da deficienti che non capiscono e che non vedono niente, forse, mi sbaglio, ma è un impressione !

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  2. saranno almeno 6/7 anni se non di più, che sento consigliare di togliere i soldi dal conto corrente e farsi le scorte alimentari.. penso serva a poco se il collasso dovesse avvenire..il denaro corrente non avrebbe più alcun valore, in attesa di essere sostituito da altra valuta/altra copertura/altro sistema economico-politico.. in più, con tutte le scorte alimentare che gli italiani tengono normalmente a casa in tempi normali, hai voglia a tirare avanti.. comunque ognuno è libero di accumulare derrate come vuole, male che va sarà depredato dai vicini di casa affamati :))

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  3. Sento puzzo di casino.....Quando bubbola stà per piovere.......Quando un dirigente di stato,fà simili affermazioni: ho sà qualcosa, ho visto ho sentito. Quindi c'è da star in campana....

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  4. e' verissimo che sono anni in cui si parla di scorte alimentari, ma se ben ricordate ultimamente ogni svizzero aveva ricevuto una scatola con dello iodio come pronto soccorso in caso di radiazioni e guerra nucleare... la notizia e' vera !!! confrmatami di persona da uno svizzero di zurigo. quindi ritengo di perstare piu attenzione a queste notizie, specialmente se arrivano dalla svizzera.

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  5. Prima di fare scorte ai supermarkets,
    controllate le scadenze che vi rifilano con sta' scusa...
    se ci dovesse essere attacco nucleare la maggior parte di popolazione morirebbe senza che si renda conto.
    Non c'e' il tempo per un avviso.
    Quindi o vi rintanate da adesso oppure aspettate se un di' dovesse accadere.
    Poi cambiate pianeta.

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  6. Meglio un calibro 12, in una situazione come quella ipotizzata la spesa si può fare con quello.

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  7. Salvarsi da un olocausto nucleare e ritrovarsi dentro ad un mondo alla 'kenshiro' è una ipotesi ben poco allettante, spero vivamente di non sopravvivere (scusate l'ossimoro) ad una simile eventualità.
    F.

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  8. Qualcosa di imponderabile e di esterno dovra' accadere e non si deve sapere! Scoppierebbe il panico!

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  9. Salve a tutti, mi chiamo Panico: ho mangiato troppo e sento che sto per scoppiare.

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  10. Il fatto è che siamo già sotto attacco: scie chimiche, vaccini, wi-fi, chip di controllo, telecamere in ogni dove, codice a barre, leggi repressive, tassazioni esagerate disoccupazione, sfruttamento della Terra, inquinamento...
    Le domande sono: dove vogliono arrivare i (pu)pazzi che ci governano?
    Cosa possiamo fare noi poveracci che abbiamo capito?

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  11. ..una beata miÑ©Ħ¥A!¡!


    Tutte stro-u-pidate, ogni tanto gli va di creare un po' di panico tra la gente.

    Finché vedrete i po-r-litici nel nostro paese vuol dire che non c'è da preoccuparsi.

    Loro sanno... se è il caso di.... andare a Fa-nguŁ oppure no¿

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  12. Per il commento delle 11:35. .. bravo..hai detto bene ...mmolto io bene

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