L'informazione mediatica, che già agli albori del secolo scorso iniziava a mostrare tutte le proprie potenzialità, ha man mano conquistato nei decenni a venire uno spazio sempre maggiore, crescendo di pari passo con la crescita degli strumenti tecnologici
idonei a veicolarla. Oggi la sua presenza è immanente e costituisce la spina dorsale di un modello sociale ipercinetico e visionario, basato sull'informazione urlata, la superficialità assoluta e la competizione sfrenata, elevata a ragione di vita.

deve essere sviata dai problemi contingenti che affliggono le famiglie e dalle responsabilità che stanno alla base di questi problemi. l servizi di apertura e le prime pagine saranno di conseguenza monopolizzati dalle vicende giudiziarie di Berlusconi o di altri uomini politici, dalla gestione del relitto della Costa Concordia o dalle tragedie aventi per oggetto i naufragi dei migranti, mentre al tempo stesso l'epidemia di suicidi causati dalla crisi economica, l'aumento dell'IVA
e della benzina, la crescita esponenziale della disoccupazione, verranno sottaciuti o al più relegati in qualche trafiletto minore. Seguendo lo stesso modus operandi, il presidente di un paese non più nelle grazie dell'Occidente verrà definito tiranno o dittatore ed il suo governo regime, per suscitare l'odio dello spettatore che sarà indotto ad approvare la futura guerra. Ad uno scandalo concernente un uomo politico o un partito verrà data ampia o scarsa visibilità, le tribolazioni di un popolo oppresso, verranno raccontate o completamente ignorate e via discorrendo. Riuscire a ragionare in maniera autonoma, riducendo il più possibile l'influenza della manipolazione mediatica sulla nostra psiche è più difficile di quanto si possa immaginare. Occorre innanzitutto abbandonare la presunzione di essere immuni ai manipolatori e armarsi di pazienza e "coraggio" nella ricerca della vera realtà. Si tratta di una strada lunga, complicata ed infarcita di brutte sorprese, ma senza dubbio prodromica di grandi soddisfazioni. Pubblicato da marco cedolinhttp://ilcorrosivo.blogspot.it/2014/05/manipolatori-della-realta.html
4 commenti:
Il primo passo per non essere manipolati?
Non guardare più la tv(anzi,per non ricadere in tentazione:eliminatela fisicamente dalle vostre case....) e non acquistare e leggere quotidiani e riviste varie......
Non sono completamente d'accordo con questo articolo: la vera manipolazione da parte dei media, infatti, secondo me è soprattutto sul piano dei valori che, mano a mano, grazie anche alla crisi economica (che non dubito sia stata creata anche, se non soprattutto, a tale scopo), sono sempre più portati sul versante del materialismo. La verità è che, se oggi le imprese chiudono è a causa del fatto che per troppo tempo gli imprenditori si sono illusi che in fondo il sistema capitalistico non era poi così male e anzi che da esso ognuno potesse ottenere qualche piccolo privilegio, ma chi accetta i presupposti, e se questi sono disumani, deve accettare anche le conseguenze altrettanto disumane... La verità è che, se oggi molti si sentono poveri, nonostante mangino (ancora) buon cibo tutti i giorni, hanno un tetto sotto cui ripararsi e vestiti in abbondanza per coprirsi è perché fino all'altro giorno avevano creduto che una buona vita fosse andare in giro firmati dalla testa ai piedi e farsi almeno due o tre viaggi l'anno (così ci si sente signori, pensavano!)... La verità è che, invece di porre l'attenzione al disastro sociale, culturale e spirituale di questo paese e non solo (suicidi e omicidi in famiglia anche per futili ragioni, pedofilia, problemi di depressione, egoismo, truffe di ogni tipo, bambini sempre più problematici, ecc.), i media dirottano ad hoc la nostra attenzione solo sul fatto che l'economia è in crisi, che il PIL scende, ecc. Insomma, invece di andare alla radice dei problemi (che hanno a che fare con questo sistema economico totalmente sbagliato, oltre che su una profonda e devastante crisi e distorsione dei valori) e rimetterli in discussione, fa comodo a tutti, e sottolineo a tutti, anche a quelli che poi si lamentano, credere che questo, nonostante tutto, sia l'unico e il migliore dei mondi possibili: e sì perché, più o meno inconsciamente, ognuno di noi sa che per cambiare veramente questo mondo, alla radice, serve lo sforzo di tutti noi, nessuno escluso, e lo sforso è sempre doloroso. Oggi siamo realmente al dilemma amletico dell'essere o del non-essere...
Emiliano
Dio è analfabeta!
Be', probabilmente anche tu non scherzi in quanto ad analfabetismo!
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