9 gennaio 2014 - Un interessante articolo cerca di fare luce sulle zone d’ ombra della diplomazia segreta e sui quei rapporti internazionali sotterranei dettati da convergenze economiche e medesimi interessi geopolitici. E’ il caso degli oscuri rapporti di amicizia tra politici Usa e dirigenti Nato con alcuni fondamentalisti islamici pubblicamente bollatti come “terroristi”.
Oggi apprendiamo che il banchiere di Al-Qaida , Yasin al-Qadi , che veniva designato come tale e ricercato dagli Stati Uniti dopo gli attentati contro le loro ambasciate in Kenya e Tanzania (1998) – era un amico personale sia dell’ex vicepresidente USA Dick Cheney sia dell’attuale primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan. Il famigerato “terrorista” aveva un tenore di vita lussuoso e viaggiava in un aereo privato facendosi beffe delle sanzioni ONU contro di lui. Così, ha visitato almeno quattro volte Erdoğan nel solo 2012, arrivando dal secondo aeroporto di Istanbul, dove, dopo aver scollegato le telecamere di sorveglianza, è stato accolto dal capo delle guardie di sicurezza del Primo Ministro senza dover passare per la dogana. Secondo la polizia e la magistratura turca l’incontro verteva su alcuni fondi utili a finanziare Al-Qaida in Siria. Nulla di nuovo. Solo l’ennesima conferma che la Turchia è il trampolino di lancio di Al-Qaida in Medio Oriente.
Potremmo anche parlare dell’addestramento di centinaia e centinaia di terroristi ricevuto in Giordania da parte servizi segreti israeliani, prima di essere infiltrati in Siria; oppure delle migliaia di terroristi fatti infiltrare, dalle Forze Speciali statunitensi sotto direttive della CIA, lungo il confine turco-siriano.
Nel giugno 2013 un articolo del LA Times intitolato “Gli USA hanno addestrato e armato segretamente i ribelli in Siria fin dal 2012“ spiegava: “Agenti della CIA e truppe speciali degli USA hanno segretamente addestrato i ribelli siriani sulle armi anticarro e antiaeree dalla fine dell’anno scorso, mesi prima che il presidente Obama approvasse l’intenzione di armarli direttamente, secondo funzionari statunitensi e comandanti ribelli. L’addestramento segreto degli Stati Uniti presso le basi in Giordania e in Turchia, con la decisione di Obama di questo mese d’inviare armi e munizioni ai ribelli, ha risollevato le speranze dell’opposizione siriana assediata, secondo cui infine Washington avrebbe inviato anche armi pesanti. Finora i ribelli dicono di non avere le armi di cui hanno bisogno per riprendere l’offensiva nell’aspra guerra civile nel Paese“.
E’ bene ricordare a questo punto, per chi dovesse meravigliarsi, che nella campagna antisovietica in Afghanistan, finanaziata da USA e Arabia Saudita, tra i vari capi talebani veniva designato Osama Bin Laden quale leader principale di riferimento per i servizi segreti sauditi. Ai mujaheddin già sotto il suo comando si univano dai 22mila ai 30mila combattenti stranieri. Nel 1989 Bin Laden costituiva degli uffici di reclutamento in 35 Paesi per la creazione di Al-Qaida, solo negli USA vi erano uffici in 30 città. Gestiva campi di addestramento, sempre con la complicità dei servizi americani e sauditi, in Afghanistan, nelle Filippine, in Sudan e in Somalia. L’ex direttore della CIA scriverà nelle sue memorie nel 1996, a proposito della conquista dell’Afghanistan da parte dei mujaheddin: “Fu una grande vittoria”.
E’ da allora che la CIA (leggasi multinazionali e lobbies di potere sioniste) assieme all’Arabia Saudita e Qatar continuano a gestire, finanziare, addestrare Al-Qaida, allo scopo di agevolare la propria campagna imperialista con false-flag.
1 commento:
Concordo in pieno con l'articolo,io sono da molti anni che le dico queste cose,fin da tempi non sospetti.
Posta un commento