Le minacce della Geoingegneria




Dane Wigington, uno dei maggiori esperti mondiali di Geoingegneria, interpellato pure nel fondamentale documentario di Michael Murphy, “What in the world are they spraying?”, ha di recente rilasciato un’intervista a George Noory, il conduttore del celebre programma radiofonico, “Coast to coast”. Si tratta di un importante contributo, soprattutto poiché Wigington evidenzia il caos climatico provocato dalle operazioni di geoingegneria clandestina.
La sua analisi ci consentirà di svolgere rilevanti riflessioni che saranno il succo di un articolo il cui titolo sarà “Convergenza”. 

Di seguito il sunto dell’intervista, nella traduzione dell’amico e collaboratore Wlady. 

Il ricercatore ed attivista Dane Wigington ha documentato preoccupanti cambiamenti nell'ambiente dovuti alla geoingegneria. Ciò include varie tecniche di modificazione del clima, come le scie chimiche ed i sistemi H.A.A.R.P. A causa degli interventi compiuti con la dispersione nella biosfera di nanoparticelle metalliche, stiamo assistendo ad un "oscuramento globale", con cui il 20% dei raggi del sole non raggiunge la superficie del pianeta.

Dane Wigington ha riferito che le attività illegali di geoingegneria sono attuate come un mezzo di controllo dei fenomeni atmosferici, ma queste operazioni sono una terribile minaccia per la vita sulla Terra. Lo studioso ci avverte: "Ad un certo punto, quando ti rendi conto che non è possibile uscire dalla porta di casa, senza inalare a pieni polmoni particelle metalliche, allora sai che devi prendere una posizione".

Le analisi di laboratorio associate alle scie chimiche hanno sempre individuato elementi come alluminio,stronzio, bario, fluoro, manganese, ferro, arsenico etc. I test eseguiti spiegano la contaminazione del suolo e dell'acqua nonché il declino delle varie forme di vita. Le tempeste di neve indotte sono un'altra forma dannosa di modificazione dei fenomeni meteorologici: sempre più spesso la neve cade anche con temperature sopra lo zero. 

Wigington sottolinea che la geoingegneria potrebbe spingere la Terra in una "sindrome di Venere", in cui si attivano i cicli di feedback che cominciano a nutrirsi di sé stessi, fino a creare un clima infernale come quello del pianeta Venere.

Uno scienziato del N.O.A.A. ha rivelato a Wigington in via ufficiosa che molti ricercatori accademici sono a conoscenza della guerra climatica, ma essi temono di esporsi, paventando ritorsioni e sanzioni “legali”. Pochi sono stati gli informatori che hanno vuotato il sacco: tra costoro ricordiamo Kristen Meghan, ex igienista industriale in forza all'U.S.A.F. Ella è al corrente da tempo della varie micidiali operazioni. 

A questo punto Wigington ritiene che nella struttura del potere stia serpeggiando il panico. Egli commenta: "Anche coloro che hanno orchestrato questi programmi ora si stanno rendendo conto che non possono controllare la bestia che hanno lasciato uscire dalla gabbia. Ad esempio, ora stanno cercando disperatamente di riformare la coltre di ghiaccio nell'Artico, dopo che si è quasi del tutto sciolta”. 

Fonte: Coasttocoastam.com


La corrente a getto. Con cosa si sta giocando oggi?






Corrente atmosferica spazialmente concentrata e di forte intensità che si forma nella parte superiore della troposfera, nella zona di confluenza di masse d’aria con caratteristiche termiche diverse. Il movimento delle correnti a getto è legato al movimento delle onde di pressione o di Rossby in cui sono immerse. Queste ultime hanno una progressione verso ovest rispetto al flusso occidentale dei venti (alle medie latitudini) e dunque si spostano verso est ma a velocità inferiore rispetto ai venti che le alimentano. La scoperta delle correnti a getto è dibattuta, ma è indubbio che la loro importanza pratica divenne chiara con la diffusione dei voli transcontinentali durante e immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale. In queste situazioni venti favorevoli o contrari di intensità maggiore di 150 km/h erano accadimenti comuni. Le correnti a getto sono classificate come getto polare e getto subtropicale. Il getto polare si genera alla confluenza della cella polare e della cella di Ferrel, intorno ai 250 hPa di pressione (7÷10 km di quota) in corrispondenza di forti gradienti termici in tutta la massa d’aria sottostante e forti variazioni di quota della tropopausa (tropopause breaking). Il getto subtropicale si forma a latitudini più basse (intorno ai 30°N) alla confluenza della cella di Ferrel con quella di Hadley, ad altitudini comprese tra 10 e 16 km. A causa della minore intensità delle discontinuità termiche delle masse d’aria che lo generano, il getto subtropicale non dà origine a correnti così intense come quelle associate al getto polare. Accanto a questi due tipi principali di correnti a getto in quota, massimi di intensità del vento nella parte medio-bassa della troposfera vengono definiti low-level jets. Tra i più noti, la corrente a getto dell’Africa orientale, che si genera tra i 10°÷20° di latitudine Nord nell’Oceano Indiano e gioca un ruolo cruciale nel monsone africano; la corrente a getto delle grandi pianure nordamericane, che è un componente fondamentale nella formazione dei sistemi convettivi a mesoscala (i quali possono dare luogo alla formazione di tornado) che investono quelle regioni.
Se riesci a frantumare, interrompere o deviare le correnti a getto, ottieni una modifica climatica molto piu' importante che agendo localmente. Per esempio si puo' congelare l'Inghilterra ad aprile, come se fosse una succursale del Polo Nord, si puo' rendere fredda, uggiosa ed Inglese la primavera del Bel Paese....
Inversamente si puo' decidere di riscaldare il sederino a chiunque.
Sono 20 anni che si sta giocando con i delicati equilibri del pianeta e con la sempre piu' fievole e compromessa salute umana. 


Nessun commento:

 


Post più popolari

 SEGUICI SENZA CENSURA SU TELEGRAM

AddToAny