Stonehenge risuonava come una cattedrale cristiana


Una ricerca durata quattro anni proverebbe che il magico sito inglese aveva caratteristiche acustiche fondate non sull’eco ma sul riverbero, che creava un effetto simile a quello delle chiese cristiane. Per l’uomo del Neolitico camminare a Stonehenge rappresentava un’esperienza “acustica” simile a quella avvertita quando si passeggia lungo una cattedrale.
È l’ipotesi di una équipe di studiosi dell’Università di Salford che negli ultimi quattro anni sta analizzando le proprietà acustiche del famoso sito per scoprire dati che possano rivelare il mistero dell’antico monumento.

Secondo questa teoria, il luogo magico custodito dai monoliti reagirebbe all’attività acustica in una maniera che doveva sembrare incredibilmente nuova agli uomini che vivevano cinque mila anni fa: vibrazioni e riverberi che producevano un suono sconosciuto e impossibile da udire altrove, che rimbalzava e cresceva. Non un’eco ma un effetto riverbero di un secondo, analogo a quello che si percepisce nelle cattedrali che per l’uomo del Neolitico rappresentava verosimilmente un’esperienza sonora e soprattutto religiosa. Lo studio ha portato alla realizzazione di una simulazione audio in 3D che consente, grazie a un sistema di 64 canali sonori e voci, di riprodurre in modo accurato e coinvolgente come Stonhenge “suonava”.

La datazione del visitatissimo sito, patrimonio dell’umanità, indica che la realizzazione del monumento fu incominciata attorno al 3100 a.C. e si concluse attorno al 1600 a.C. e permette di scartare alcune ipotesi sulla sua costruzione, come la più popolare che vede nei Druidi gli artefici dell’opera. Tuttavia la civiltà dei Celti, che fondò il sacerdozio dei Druidi, si sviluppò soltanto dopo il 300 a.C. Inoltre, è poco credibile che i costoro avessero usato il sito per i sacrifici, visto che eseguivano molti dei loro rituali nei boschi o in montagna, luoghi più adeguati di un campo aperto per le loro cerimonie. Invece, il fatto che i Romani sbarcarono per la prima volta sull’isola quando Giulio Cesare condusse una spedizione nel 55 a.C, nega l’ipotesi di Inigo Jones, condivisa anche da altri, secondo cui Stonehenge ricorderebbe un tempio romano.

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