Come riportato dall’autorevole Spiegel, uno sciame sismico sta interessando il confine tra la Germania e la Repubblica Ceca. L’attività sismica interessa la Baviera, la Sassonia e la Boemia ormai da metà Agosto, ma l’intensità delle scosse sembrano essere in aumento. Domenica scorsa una scossa sismica di magnitudo 4.0 ha interessato la regione di Vogtland, dove la popolazione ha dichiarato di cominciare ad avere timore di un sisma più forte. Un residente locale ha persino informato le forze dell’ordine credendo che ci fosse stata un’esplosione, non essendo a conoscenza che il forte boato fosse arrivato dalle profondità della terra. La statistica dice che i forti terremoti sono improbabili nella regione, ma le strutture nei pressi dell’epicentro sarebbero state costruite su un terreno molto soffice, e potrebbero quindi essere seriamente danneggiate dalle scosse. L’epicentro del sisma si trova a dieci chilometri dal villaggio di Novy Kostel nella Repubblica Ceca, facente parte del distretto di Cheb, nella regione di Karlovy Vary, in una grande vallata. Utilizzando le onde sonore però, i simologi hanno scoperto nella regione di Vogtland un serbatoio naturale di magma fuso che si accumula in rocce calde e profonde tra i 30 ed i 60 chilometri, proprio dove a prima vista nulla lascia presagire alla presenza di un vulcano. In realtà gli scienziati ne hanno trovato i resti risalenti probabilmente a 300.000 anni fa. Le caldissime rocce sotterranee, secondo un rapporto dei ricercatori, sono l’evidenza che il vulcano sta dando segnali di risveglio: dalle profondità della terra il magma sarebbe il responsabile dello sciame in atto. L’acqua bollente in risalita si insinua nelle fessure di roccia, scuotendo il terreno. A quanto pare, secondo i ricercatori del Centro Ambientale Leipzig-Halle, a risalire lentamente in superficie non c’è soltanto acqua, ma anche il magma.
Nei pressi di quest’area esiste Mariánské Lázně, una città termale nella Regione di Karlovy Vary della Repubblica ceca. La città, circondata da montagne verdi, è un mosaico di parchi e case nobiliari. La maggior parte dei suoi edifici sono dei tempi d’oro della seconda metà del XIX secolo, quando molte celebrità si recarono nel luogo delle sorgenti curative di anidride carbonica. Non avevano idea che i bagni salutari contenessero gas che provengono da un serbatoio magmatico. “I flussi di gas vulcanici di elio-3 sono in quantità tali come solo nelle profondità dell’Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo”, dice Karin Bräuer del UFZ. L’elio-3 è stato creato in profondità all’interno della terra – al contrario dell’elio-4, la versione corrente del gas nobile. I ricercatori hanno misurato il flusso di gas dal suolo, rilevando che negli ultimi anni ha cambiato composizione. La percentuale di elio-3, che proviene dal magma del mantello, rispetto alla percentuale di elio-4, è aumentata di 1/5 nell’ultimo periodo. Questo dimostra il magma ascendente. Il vulcano sotterraneo sta causando centinaia di lievi scosse sismiche da metà Agosto, permettendo alla terra di tremare anche a 100 chilometri dall’epicentro.
Un caso recente
Nalla Valle di Rancho Tepachua, appena a NO del paese di Paricutin, un agricoltore locale, Dioniso Pulido, possedeva un piccolo appezzamento di terreno coltivato a grano in cui, da molti anni, esisteva una piccola buca. Numerosi testimoni raccontavano che da questa voragine, saltuariamente, veniva emesso del calore e si potevano udire rumori sotterranei. Dalla fine del 1942 la zona fu poi soggetta ad alcuni terremoti d'intensità crescente. La mattina del 20 febbraio del 1943 Dioniso Pulido ed alcuni parenti s'erano recati sul posto per preparare la semina quando, accompagnata da un violento spostamento d'aria, ai due lati della buca s'aprì una spaccatura da cui ebbe origine una violenta emissione di vapori e fiamme.
Questa fase esplosiva iniziale creò un'altissima nube di cenere, ma solo dalla sera dello stesso giorno la lava cominciò ad essere visibile. L'eruzione crebbe costantemente, e con maggiore violenza, nei mesi successivi, producendo un'ingente quantità di scorie e lave che lentamente ricoprirono campi e villaggi nel giro di una decina di chilometri d'intorno. L'eruzione durò ben 9 anni. Non ci furono vittime perché, grazie alla lentezza delle lave, la popolazione ebbe sufficiente tempo per mettersi in salvo, ma quando terminò due centri abitati erano scomparsi: Paricutín e San Juan Viejo Parangaricutiro (Parhikutini e Parangarikutirhu in purépecha). Il primo fu totalmente cancellato (vicinissimo al punto in cui si trovava c'è ora il cratere del vulcano); del secondo resta visibile solo parte della facciata e della torre sinistra della chiesa, e la parete posteriore con l'altare.
In futuro
Se realmente il magma risalirà nei prossimi anni in superficie,è logico aspettarsi che i flussi lavici possano espandersi per decine di chilometri creando senza dubbio un gran numero di sfollati mentre le nubi di cenere potrebbero creare problemi al traffico aereo tedesco e ceco con un possibile effetto su tutta l'Europa e forse anche la Russia,di ciò che si ebbe con l'eruzione del vulcano islandese nel 2010.
Non resta che aspettarsi che non succeda tutto ciò.
Fonti:
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