Da un comunicato di ieri sera su Fondazione Giuliani si evince che le tre stazioni abruzzesi di monitoraggio mostrano anomalie a lungo termine relative ad una attività dinamica fuori dal raggio d'azione del territorio monitorato maggiore di 300/400 km dal bacino aquilano. Le anomalie fuori dalla rete non ci permettono di determinare con certezza la zona epicentrale e grado sismico. Dai modelli osservati in passato, le caratteristiche dell'anomalia in atto non sembrano appartenere ad eventi con rilascio di energia maggiori di magnitudo 4.0/4.5.
Naturalmente le zone che devono prestare molta attenzione sono quelle dell'Emilia, gia' duramente colpite nelle ultime settimane da terremoti, e tutto il nord Italia.Queste anomalie erano state gia' registrate qualche giorno prima dei grossi eventi sismici che colpirono la regione.
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