Monsanto e cancro: un binomio ufficiale

Lo Stato della California conferma la nocività del glifosato, l’ elemento principale presente nel ‘Roundup’, il diserbante più venduto negli Stati Uniti prodotto dalla Monsanto.
L’Ente territoriale per la Sicurezza della California ha così inserito il glifosato tra le sostanze cancerogene.
In base al piano di sicurezza delle acque potabili varato nel 1986, le sostanze chimiche che provocano cancro, difetti congeniti o altri danni all’apparato riproduttivo devono essere elencate e pubblicate dallo Stato. A tale elenco vanno aggiunte anche le sostanze chimiche finite sulla lista varata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) – un ramo dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nel mese di marzo, la IARC ha pubblicato un rapporto che segnala il glifosato per essere “Oltre ogni ragionevole dubbio” un diserbante che causa il cancro negli animali da laboratorio e, quindi, “probabile agente cancerogeno.”:
“Studi e analisi della situazioni di esposizione professionale al glifosato negli Stati Uniti, in Canada e Svezia hanno registrato un incremento del rischio per il linfoma non Hodgkin, che persisteva nonostante il passaggio ad altri pesticidi.”
La decisione della California di inserire il glifosato nella lista delle sostanze chimiche tossiche è la prima del suo genere, come sostiene il dottor Nathan Donley del Centro per la diversità biologica, “Per quanto io sappia, questa è la prima agenzia di regolamentazione negli Stati Uniti che stabilisce che il glifosato è un agente cancerogeno. Questo è quindi un grosso problema”.

Ora che l’ufficio della California “EPA Environmental Health Hazard Assessment” (OEHHA) ha reso nota la pericolosità del glifosato, il pubblico avrà tempo fino al 5 ottobre per addurre le proprie argomentazioni, ma non ci sono restrizioni per la vendita ne’ l’utilizzo.

La multinazionale Monsanto, attraverso le parole della Portavoce Charla Lord, si dichiara sconcertata dalla decisione di porre il glifosato tra le 800 sostanze chimiche nocive segnalate dalle autorità sanitarie.
Il Roundup viene spruzzato sulle coltivazioni in tutto il mondo, in particolare il “Ready- Monsanto ,varietà geneticamente modificata per aiutare le colture a tollerare massicce dosi di erbicidi, senza subire danni. La polemica su questa pratica persiste da anni – soprattutto da quando si è evidenziato che gli agricoltori hanno aumentato l’uso di Roundup. Meno di una settimana, dopo che l’OMS ha pubblicato la relazione da cui il glifosato viene definito cancerogeno, la Monsanto ha chiesto una ritrattazione – sostenendo ancore che il Roundup è sicuro se usato come da indicazioni.

Giovedi ‘, una Corte d’appello di Lione, in Francia, ha confermato in favore di Paul François la sentenza del 2012, riconoscendo l’agricoltore quale vittima dell’avvelenamento chimico che gli avrebbe cagionato dei danni neurologici dopo essersi trovato esposto all’ inalazione del diserbante della Monsanto. Il gigante agrochimico ha intenzione di impugnare la sentenza di appello e rivolgersi alla più alta corte di Francia.
E ‘ancora troppo presto per dire se altri stati seguiranno l’esempio della California.





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