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Volete poter sapere quante persone stanno morendo negli attacchi, sempre più frequenti in Pakistan,Yemen e Somalia, dei droni statunitensi? Credete sia legittimo sensibilizzare l'opinione pubblica sulle attività offensive degli aerei militari spia americani all'estero nei molteplici scenari di guerra? L'app Drones+ fa al caso vostro. Questa applicazione, di fatto un aggregatore di notizie, che certamente non è destinata a sbancare il mercato e che altrettanto certamente non si può definire come insensata, mette in guardia gli utilizzatori quando qualcuno viene ucciso dall'attacco di un drone: attingendo ai feed delle notizie che i media riportano di attacchi di droni americani, invia un messaggio di avviso al vostro iPhone e, attraverso Google map, mostra i luoghi attaccati contrassegnandoli da segnaposti rossi, localizzando i bombardamenti, cioè attua una funzione di georeferenziazione. Vi interessa? Abbiamo brutte notizie: sebbene non mostri immagini cruente, non presenti foto raccapriccianti di cadaveri o le conseguenze degli attacchi e non rappresenti un pericolo per nessuno, non la potete avere. Apple l'ha rifiutata, e per tre volte nell'ultimo mese. Secondo Wired, inizialmente Apple ha giustificato il rifiuto in quanto l'applicazione non era utile e né sufficientemente divertente, cioè fondamentalmente noiosa; dopo che lo sviluppatore aveva aggiunto alcune nuove funzionalità per rendere l'applicazione più appetibile, Apple ha posto un'obiezione in merito al posizionamento del logo di Google sulla mappa all'interno della app; il terzo no della azienda di Cupertino, arrivato il 27 agosto, è motivato dal fatto che l'applicazione riporterebbe contenuti discutibili, e dunque per aver violato il punto 16.1 delle linee guida dell'App store: "Abbiamo scoperto che la vostra applicazione contiene contenuti che il pubblico avrebbe trovato molto discutibile, e ciò non è in conformità con le direttive App Store", così si è espressa la società in una mail all'ideatore dell'applicazione, il ventisettente studente di Interactive Telecommunications Program della New York University, Josh Begley. E' da notare che solo alla terza comunicazione di respinta che App Store invia a Begley viene esplicitato che è il contenuto il vero problema, contenuto che, nondimeno, non era cambiato dalla presentazione iniziale dell'app fatta a luglio. Tom Neumayr, portavoce di Apple, ha confermato che Drone+ è stata respinta per aver violato la politica di Apple sui "contenuti discutibili", ma ha rifiutato di commentare ulteriormente la decisione dell'azienda.
Il giovane programmatore ha detto al Daily News di esser rimasto deluso per la decisione di Apple, dal momento che l'applicazione non mostra le foto delle conseguenze dei bombardamenti, ma si limita soltanto a mostrare le loro posizione su una mappa. "Non posso dire di esser rimasto sorpreso. Ma credo che un app che ripubblica semplicemente le notizie non possa avere in nessun modo un contenuto eccessivamente sgradevole o volgare. Non so quale altra modifica posso apportare […] Volevo solo creare una semplice applicazione che inviasse una notifica push ogni qualvolta si verifichi un attacco dei droni militari. Riflettevo su quanto fossero tenute nascoste le notizie sull’utilizzo dei droni per attacchi militari e a come rendere disponibili tali informazioni attraverso un semplice smartphone”, ha dichiarato Begley. "Non mi aspetto che molti avrebbero scaricato l'applicazione. La gente non vuole sentir parlare degli attacchi dei droni. Anche se abbiamo accesso ai dati, davvero ci importa di essere infastiditi da queste notizie?" E aggiunge di comprendere il punto di vista di Apple in merito a ciò che può essere considerato controverso dall’opinione pubblica. Tuttavia, il programmatore, che ha affermato che gli piacerebbe che l'app "esista da qualche altra parte", è ancora indeciso se provare a riproporre la sua app per la quarta volta o se provare a pubblicarla sul market di Android, aggirando così l’evidente censura di un’azienda troppo patriottica per diffondere un’app del genere. Per il momento, Mr. Bergley è tornato a lavoro per scoprire un altro modo per far conoscere gli attacchi dei droni americani senza che il contenuto possa essere giudicato "discutibile".
Il caso di Drone+ è particolarmente sconcertante, in quanto il materiale che Apple ritiene discutibile è, secondo il New York Times, "quasi identico" al materiale disponibile tramite l'applicazione e il sito del The Guardian, in quanto entrambi utilizzano i dati del Bureau of Investigative Journalism del Regno Unito, che si avvale di segnalazioni da parte del governo, dell'esercito e dei servizi segreti, oltre che di media credibili e di fonti accademiche, per creare un database degli attacchi dei droni. Probabilmente ciò che fa problema è il fatto che questa applicazione è esclusivamente dedicata a quel particolare contenuto. Inoltre, sarebbe stato comunque impossibile censurare un illustre organo di stampa come il The Guardian.
Mr. Begley sembra essere l'ultimo sviluppatore a cadere nella trappola delle politiche di Apple che decidono ciò che può e non può essere distribuito attraverso l'App Store, che l'azienda vuole sia svincolata da materiale offensivo e pornografico. Se nel 2009 Apple respinse per contenuti "discutibili" un app sul Kamasutra, anche se il libro era già disponibile su App Store, nel 2010 fece scalpore la decisione dell’azienda di Steve Jobs di respingere una app con vignette di satira politica. Poco dopo, quando il vignettista, Mark Fiore, vinse il premio Pulitzer, l’azienda ritornò sui propri passi.
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