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Il pericolo dei Raggi Cosmici!


“Nel 2009, l’intensità dei raggi cosmici è aumentata del 19% al di là di tutto ciò che abbiamo visto negli ultimi 50 anni”, dice Richard Mewaldt del Caltech.
La causa è l’aumento del minimo solare, una tregua nella profonda attività solare, che è iniziato attorno al 2008 e continua ancora oggi.
I ricercatori sanno da tempo che i raggi cosmici salgono quando l’attività solare va giù.


In questo momento l’attività solare è debole come lo è stata in tempi moderni, ponendo le basi per quella che Mewaldt chiama “una tempesta perfetta di raggi cosmici.”
“Stiamo vivendo il più profondo minimo solare in quasi un secolo”, dice Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center “, quindi non sorprende che i raggi cosmici sono a livelli record per l’era spaziale”.
I raggi cosmici galattici vengono da fuori del sistema solare.
Si tratta di particelle subatomiche-principalmente protoni, ma anche alcuni nuclei pesanti-accelerati a velocità quasi-luce da esplosioni di supernovae lontane.
I raggi cosmici causa “sciami” di particelle secondarie che quando colpiscono l’atmosfera terrestre, essi costituiscono un pericolo per la salute per gli astronauti e un singolo raggio cosmico può disabilitare un satellite se colpisce un circuito integrato sfortunato.
Il campo magnetico del sole è la nostra prima linea di difesa contro queste particelle energetiche ad alta carica.
L’intero sistema solare da Mercurio a Plutone e oltre è circondato da una bolla di magnetismo solare chiamato “l’eliosfera.”
Nasce dalla dinamo interna magnetica del sole e si gonfia di proporzioni gigantesche dal vento solare.
Quando un raggio cosmico cerca di entrare nel sistema solare,deve combattere attraverso gli strati esterni della eliosfera, e se penetra, c’è un insieme di campi magnetici in attesa di disperderlo e deviarlo.


“In tempi di bassa attività solare, questa naturale schermatura è indebolita, e più raggi cosmici sono in grado di raggiungere il sistema solare interno”, spiega Pesnell.
“Se l’appiattimento continua come ha fatto il sole in precedenti minimi, potremmo vedere flussi di raggi cosmici saltare fino al 30% al di sopra massimi precedenti dell’Era Spaziale” prevede Mewaldt.
L’atmosfera del pianeta e il campo magnetico si combinano per formare uno scudo formidabile contro le radiazioni nello spazio,proteggendo gli esseri umani in superficie.
Anzi, abbiamo resistito tempeste peggiori di questa.
Centinaia di anni fa, flussi di raggi cosmici sono stati almeno il 200% più alto di quanto non siano ora.
I ricercatori sanno questo perché quando i raggi cosmici colpiscono l’atmosfera, producono un isotopo di berillio, 10Be, che si conserva nel ghiaccio polare. Esaminando carote di ghiaccio, è possibile stimare i flussi di raggi cosmici in più di mille anni nel passato.
Anche con il recente aumento, i raggi cosmici oggi sono molto più debole di quanto lo siano stati a volte in passato millennio.
L’attuale indebolimento del campo magnetico terrestre tuttavia potrebbe in futuro riservarci delle amare sorprese.
Non abbiamo mai vissuto una Piccola Era Glaciale con un campo magnetico così indebolito…
Tratto da:http://pianetablunews.wordpress.com/2012/02/26/pericolo-dai-raggi-cosmici/#more-1983


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Cosa ha causato la fine della civilta' Maya?

Una grande civiltà avvolta da un alone di sacralità e mistero, improvvisamente si estingue. Ma perchè? Quali sono i reali motivi dell'estinzione dei Maya? L'impero Maya, una volta si estendeva su un'area delle dimensioni del Texas, con le città e i campi che occupavano quello che oggi è il Messico meridionale e del nord America Centrale, compresi i paesi del Guatemala, Belize, El Salvador e Honduras. Il periodo di grandezza dell'impero Maya, conosciuto come il periodo Classico, è durato dal 250 dC ad almeno il 900 dC.


Gli antichi Maya erano la civiltà più avanzata dell'America. Per esempio, hanno fatto progressi notevoli in astronomia, che li hanno aiutati molto a prevedere con precisione la posizione della luna ed altri pianeti nei secoli futuri. Hanno anche lasciato molti libri e le iscrizioni in pietra per quanto riguarda le storie dei loro dei e dei loro re e regine considerati divini. Per ragioni ancora sconosciute la civiltà Maya si estinse e le rovine delle loro città sono in gran parte ricoperte dalla giungla. Gli scienziati hanno stabilito le connessioni tra il lento declino degli antichi Maya, che ha richiesto circa due secoli, e 'i cambiamenti climatici, soprattutto la siccità', ha affermato il ricercatore Martin Medina-Elizalde presso il Centro per la Ricerca Scientifica Yucatan in Messico: 'Non ci sono stime della gravità di questa siccità, ma alcuni hanno suggerito scenari estremi'.

Per vedere quanta pioggia gli antichi Maya hanno visto prima della scomparsa della loro civiltà, i ricercatori hanno effettuato delle stime- tre dai laghi vicini e uno da una stalagmite, una formazione minerale che cresce verso l'alto dal pavimento di una grotta. Questo ha contribuito a sviluppare un modello di 'equilibrio della regione tra l'evaporazione e la pioggia' secondo Medina-Elizalde .

'I nostri risultati mostrano piuttosto modeste riduzioni delle precipitazioni tra momenti in cui la civiltà classica Maya fiorirono e il suo collasso tra il 800-950'afferma il ricercatore Eelco Rohling, paleoclimatologo presso l'Università di Southampton in Inghilterra.'Ammontano riduzioni solo dal 25 al 40 per cento delle precipitazioni annuali, ma erano abbastanza affinchè l'evaporazione diventasse dominante sulla pioggia, e la disponibilità dell'acqua venisse rapidamente ridotta'. I dati suggeriscono che la causa principale è stata una diminuzione dei temporali estivi.'La tempistica di questi periodi di siccità potrebbero contribuire a spiegare perché modeste riduzioni delle precipitazioni possono aver contribuito a causare la scomparsa di una consolidata civiltà. 'L'estate era la stagione principale per la coltivazione e la ricarica dei sistemi di stoccaggio di acqua dolce Maya e non ci sono fiumi nella pianura dello Yucatan', dice Rohling. L'aver ampliato notevolmente i terreni agricoli, il fatto che fossero dipendenti dalle precipitazioni e la loro diminuzione, avrebbe portato la civiltà Maya al collasso. Ma Rohling ci tiene a precisare che non è una certezza, ma che questi elementi potrebbero aver contribuito alla loro scomparsa.A quanto pare secondo l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo governativo dei cambiamenti climatici, nel prossimo futuro nella stessa zona si verificheranno nuovamente le stesse condizioni climatiche. Quindi la siccità, è un problema che potrebbe interessare quelle zone nel prossimo futuro
http://www.zazoom.it/blog_rsc/post.asp?id=6574

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La Terra esiste grazie a Giove!

La nascita del pianeta gigante avrebbe condizionato la nascita dei pianeti nel nostro sistema solare, Terra compresa. Un'ipotesi degli anni '60 che in uno studio IAPS-INAF non solo trova un'ulteriore conferma, ma risultati inattesi.


La Terra deve dire grazie a Giove? Non è un richiamo teologico, tantomeno al paganesimo. Può apparire paradossale, ma non sembra così lontano dalla realtà. Il nostro pianeta forse deve la sua esistenza al pianeta gigante del nostro sistema solare. È quanto appare emergere da uno studio condotto da ricercatori dell’IAPS dell’INAF che sarà pubblicato su APJ (Astrophysical Journal). Secondo Diego Turrini, che ha condotto a termine lo studio avviato con Angioletta Coradini recentemente scomparsa, insieme a Gianfranco Magni, l’idea che la formazione di Giove abbia avuto importanti ripercussioni sulla formazione del nostro sistema solare, trova ulteriore conferma dai dati analizzati simulando la formazione di Giove e la sua successiva migrazione, così da studiarne gli effetti sull’evoluzione della fascia degli asteroidi. I risultati delle simulazioni, inizialmente focalizzate su Vesta e Cerere e successivamente estese alla fascia interna degli asteroidi, hanno mostrato come la nascita del pianeta gigante avrebbe dato inizio alla prima breve ma violenta fase di bombardamento della storia del Sistema Solare, che il team ha battezzato Jovian Early Bombardment o, in breve, JEB.



Insomma la formazione del gigante gassoso avrebbe fatto da contrappeso al Sole, redistribuendo la materia e gli elementi volatili, sia all’esterno che all’interno del sistema solare, modificando le orbite dei pianeti che si stavano formando, da circolari ad ellittiche, e impedendo l’aggregazione della fascia degli asteroidi. “La nebulosa solare, il disco di gas e polveri da cui il Sistema Solare ha avuto origine – dice Diego Turrini – è una delle fasi più importanti e meno comprese della vita del Sistema Solare. Sulla base dell’osservazione dei dischi attorno a stelle giovani, sappiamo che la vita della nebulosa solare deve essere stata dell’ordine di 10 milioni di anni: breve, quindi, rispetto ai 4.5 miliardi di anni di vita del nostro sistema. Eppure, in questo breve lasso di tempo i planetesimi, i primi corpi planetari a essersi formati e simili agli attuali asteroidi, si stavano formando attraverso tutto il Sistema Solare mentre le regioni più esterne vedevano la comparsa dei pianeti giganti. L’idea che la formazione di Giove – continua Turrini – abbia avuto importanti ripercussioni sull’evoluzione del Sistema Solare risale agli albori dell’era spaziale, quando alla fine degli anni ‘60 lo scienziato sovietico Viktor Safronov propose che la comparsa del pianeta gigante avrebbe causato la dispersione dei planetesimi formatisi vicino alla sua orbita. Come allieva di Safronov, Angioletta Coradini condivideva l’idea e aveva dato l’avvio a questo progetto per cercarne le tracce su Vesta, obiettivo della missione Dawn e uno dei corpi più antichi del Sistema Solare. I risultati ottenuti hanno però superato le aspettative di allieva e maestro: la formazione di Giove, infatti, causa la comparsa delle risonanze orbitali all’origine delle Kirkwood Gaps nella fascia degli asteroidi e il flusso di materiale dovuto allo svuotamento delle risonanze rende il JEB estremamente più violento di quanto prima ipotizzato”.



Certo c’è ancora molto da studiare per comprendere cosa accadde in quei primi dieci milioni di anni, ma nel nostro sistema solare vi sono strumenti realizzati dall’INAF con ASI a bordo di sonde come Dawn e Juno che potrà aiutarci a capire come l’intensità e gli effetti distruttivi del JEB siano collegabili alle caratteristiche della popolazione iniziale di planetesimi e alla migrazione di Giove.
http://www.media.inaf.it/2012/02/24/per-giove-la-terra-esiste/

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Terremoto in Francia avvertito anche in Piemonte,nessun danno.

27 febbraio 2012 - Un terremoto di magnitudo 4,8 della scala richter ha colpito la Francia ieri 26 febbraio 2012 alle ore 22:37 UTC (23:37 italiane),ad una profondita di appena 2 km,l'epicentro e' stato localizzato a 5 km ad Est dalla localita di Crévoux ,100 km a SUD-OVEST da Torino ,e a 41 km SUD di Briançon ,Il sisma e' stato avvertito in buona parte del nord-ovest dell'Italia in particolare in Piemonte e Lombardia,nessun danno a cose o persone risultano.Secondo i sismologi questo e' stato il piu' forte terremoto degli ultimi 17 anni che ha colpito il territorio francese.
EMSC


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Eruzione di un filamento magnetico innesca una nube di plasma solare diretta verso Terra a Marte


Una Espulsione di massa coronale CME causata dal collasso di un filamento magnetico dalla superficie solare lo scorso 24 febbraio sembrerebbe essere diretta contemporaneamente verso Marte e Terra.Secondo le previsioni del Goddard Space Weather Lab la nube di plasma dovrebbe approcciare con la magnetosfera terrestre intorno alle 13:30 UTC del 26 febbraio,e con il pianeta Marte il giorno 28 febbraio 2012.L'impatto della nube di plasma potrebbe innescare una moderata Tempesta Geomagnetica di classe G2, aurore al alte latitudini sono previste per il 26 febbraio.
http://spaceweather.com/
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Russia: violento terremoto 6,8 richter colpisce la Siberia

26 febbraio 2012 - Russia - Un terremoto di magnitudo 6,8 della scala richter e' avvenuto nella regione sud-occidentale siberiana alle ore 06:17 UTC ad una profondita' di 10 km l'epicentro del sisma e' stato localizzato a 114 km E Kyzyl,91 km E Kaa-khem,41 km NE Saryg-sep.Secondo le autorita' non ci sarebbero stati danni anche perche il terremoto e' avvenuto in una regione a bassa densita' abitativa.
Emsc

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Terremoto di magnitudo 4,2 richter colpisce a largo della costa siciliana

Un terremoto di magnitudo(Ml) 4.2 è avvenuto alle ore 21:34:34 italiane del giorno 25/Feb/2012 (20:34:34 25/Feb/2012 - UTC).nel distretto sismico della regione Sicilia in Italia.
Il terremoto è stato localizzato a 33 km a Nord da Palermo l'evento sismico e' avvenuto ad una profondita' di 10 km a largo della costa siciliana.Non ci sono per il momento notizie di danni a cose o persone.

 


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