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Sempre piu' voci si rincorrono sul prossimo blackout planetario

Articolo di Paolo Franceschetti * Link

Premessa.
Ho deciso di scrivere questo articolo per parlare l’ennesima volta del blackout previsto per fine anno, per rispondere alle innumerevoli domande che mi giungono ogni giorno via facebook o per posta, sempre del seguente tenore: ma secondo te in quale data si farà? Ma alla fine il blackout ci sarà o no?


Le fonti della notizia e il problema di fondo.
Iniziamo col dire che l’idea di un blackout prossimo venturo non è un’idea mia o una teoria, ma una notizia ormai ufficiale che può essere tratta da diverse fonti.
Anzitutto la notizia parte dalla Nasa, che ha annunciato ormai da qualche anno il pericolo di una tempesta solare, che potrebbe bruciare tutti i generatori di corrente elettrica alternata. Una tempesta solare già ci fu nel 1859; le linee elettriche si interruppero per ore, e alle due di notte i testimoni dell’epoca raccontano che ci fu un chiarore come se fosse mezzogiorno; a quell’epoca però l’umanità non dipendeva come oggi dall’elettricità e quindi i danni furono quasi nulli. Attualmente invece un’ipotesi del genere significa una vera catastrofe; impossibilità di rifornirsi di benzina, impossibilità di scambiare merci con denaro per via del blocco di carte di credito, bancomat e altro, impossibilità di accedere ai conti correnti anche recandosi nella sede della banca, dato che oggi è tutto elettronico e automatizzato, impossibilità di reperire cibo nelle grandi città, blocco del traffico e delle telecomunicazioni.
La notizia è stata ripresa anche dai principali quotidiani, da Repubblica a Il Sole 24 ore, fino ai settimanali pseudo-scientifici come Focus.
Abbiamo poi un rapporto ufficiale dell’UE che sostanzialmente dice le stesse cose. E’ probabile per fine anno che una tempesta solare possa bloccare l’elettricità in tutto il mondo provocando un blackout globale. Questo il link dove è possibile prendere visione del documento:
http://ipsc.jrc.ec.europa.eu/fileadmin/repository/sta/docs/SWAD_OUTCOME_EUR.pdf
Le mie ricerche in proposito.
Voglio allora raccontare come sono arrivato ad avere la notizia del blackout e come mi sono convinto che la notizia sia più che plausibile.
Appresi la notizia l’anno scorso da un amico di Solange che, anni fa, aveva lavorato nei corpi speciali e nei servizi segreti. Non so bene come ebbe la notizia, ma so che è una persona della cui serietà mi fido ciecamente. Non mi fido invece assolutamente delle fonti da cui lui possa prendere le notizie, ritenendolo in questo senso una persona manipolata e manipolabile, e soprattutto non mi fido delle notizie che pervengono a noi (me e Solange) dato che spesso ho notato una tendenza a fornirci notizie false o depistanti da ambienti diversi, che hanno il solo scopo di farci perdere tempo, energie, e spesso credibilità, andando appresso a notizie assolutamente fasulle.
La prima cosa che feci fu quindi riflettere sulla possibilità che una notizia del genere fosse vera o meno, e se fosse plausibile che, nei piani dell’élite economico-finzianziaria che ci governa, un simile progetto possa essere funzionale ai piani perseguiti dalla sinarchia.
In effetti, pensai che una catastrofe del genere sarebbe perfetta per creare una situazione di emergenza che poi giustificherebbe leggi eccezionali di tipo restrittivo e la militarizzazione dei territori. Ora, dal momento che questo non farebbe che accelerare dei processi naturali che sono già instaurati, come la crisi finanziaria, le guerre inutili che ci sono quasi in ogni parte del pianeta, e la sistematica politica di distruzione delle culture cosiddette primitive, nonché le culture orientali e islamiche, in effetti mi parve che un blackout globale possa essere solo un modo per accelerare i processi di distruzione in atto ovunque.
Agli eunuchi psichici che leggendo questa affermazione rideranno dandomi del pazzo visionario, ricordo che un’élite che ha il coraggio di scatenare guerre in suolo islamico facendo un milione e mezzo di morti in Iraq, centinaia di migliaia in Afghanistan, che ha la faccia tosta di invadere la Libia raccontandoci la favoletta che lo fa per portare la democrazia, o per proteggere la cittadinanza civile dalle prepotenze di Gheddafi, può avere anche la faccia tosta di provocare un blackout globale attribuendo la colpa ad una tempesta solare.
In fondo, si tratterebbe di un altro 11 settembre, con la sola differenza che i morti sarebbero qualche milione in più.
Queste riflessioni le condividevo un giorno con un mio amico, Valerio, una persona intelligente ed appassionato di ogni genere di motori; nella sua vita ha lavorato anche ai gruppi elettrogeni svolgendo non ricordo quale mansione alla centrale di Montalto di Castro quando fu riconvertita da centrale nucleare in centrale termoelettrica.
Mi raccontò Valerio che il giorno del blackout generale che avvenne in Italia nell’estate del 2003 (quando la corrente andò via in alcune zone per oltre dodici ore), dopo qualche ora ebbe l’intuizione di prendere l’auto e fare un giro alla centrale di Montalto. Avendoci lavorato, Valerio sapeva che questa era predisposta per essere autosufficiente in caso di sospensione dell’energia elettrica per cause esterne. Quando vide che anche la centrale era spenta, capì che quell’evento era stato programmato dolosamente.
La TV e i giornali dettero ufficialmente la notizia della causa raccontando la favoletta di un albero che accidentalmente si era abbattuto su un cavo della corrente elettrica che trasportava energia dalla Svizzera all’Italia.
Dopo il racconto di Valerio, andai allora a reperire il rapporto stilato dalla commissione di esperti nominata dal governo in quel frangente per individuare le cause del disastro.
Il responso della commissione fu abbastanza confuso e individuò tutta una serie di possibili cause, ma concludendo anche che non era stato possibile effettuare altre indagini su alcuni aspetti di rilievo per i quali si richiedevano ulteriori approfondimenti.
Una cosa poi che mi ha colpito è che la storia del black out torna nelle previsioni di diversi personaggi. Da Padre Pio, che previde “tre giorni di buio per l’umanità”, alla Madonna di Medjugorje, a Paramahansa Yogananda, tutti prevedono per questo periodo una catastrofe, e in qualche caso (sto parlando di Swami Kryiananda, allievo di Yogananda) si è arrivati a indicare con esattezza “tre settimane di blackout totale”.
A queste riflessioni è seguita l’osservazione di diversi blackout in varie parti del mondo: California (5 milioni di persone al buoio nella città di Los Angeles, durato un intera giornata), India (due giorni di buio per 600.000 persone a fine luglio), Belgio (a settembre del 2011, un evento che ha bloccato anche i lavori del parlamento europeo che ha sede a Bruxelles).
Quello che mi ha sorpreso, in questi casi, è la spiegazione ufficiale data dai media: un errore umano, si è detto per il caso californiano e belga, senza spiegare di quale errore si trattasse.
Altra cosa che poi mi ha stupito, in questi anni, è vedere persone della più diversa estrazione culturale e sociale, pur senza avere le notizie e le fonti che ho io, dare per scontata un imminente catastrofe.
Un mio amico contadino, Moreno, mi disse tranquillamente che sì, lui da anni si aspetta una catastrofe, intuendola dai provvedimenti deliranti dell’UE in materia di agricoltura (in effetti l’UE ha effettuato una politica il cui unico fine, evidentissimo, era sfasciare l’agrocioltura e far abbandonare i campi ai contadini; pensiamo al provvedimento che chi lascia i campi incolti, alle quote latte, alla brevettazione dei semi, all’imposizione obbligatoria in tutto il mondo, da parecchi anni, di solo granoturco OGM rendendo antieconomico per gli agricoltori coltivare grano di buona qualità, ecc.). “Non c’è altra ragione per questi provvedimenti, se non il voler creare un giorno una situazione in cui la gente rimarrà senza prodotti della terra”. Per questo motivo non ha venduto la terra che ha, pur essendo di fatto antieconomica.
Un imprenditore che conosco, proprietario di alcuni supermercati, mi ha detto che ha stivato in casa centinaia di litri di acqua, perchè sa per certo che stanno per chiudere molti supermercati; il che, in alcune zone di città industriali, provocherà il caos, perchè esistono interi quartieri di città come Milano in cui non esiste più un solo negozio di alimentari.
Conclusioni. Il blackout ci sarà o no?
A questo punto rispondo alle due domande che mi fanno ogni giorno regolarmente su facebook o sulla posta elettronica.
Il blackout ci sarà o no? Non lo so e non sono in grado di prevederlo. Pur sperando di no, credo che difficilmente l’élite al potere potrà resistere ad un’occasione così ghiotta, come fare milioni di morti in pochi giorni e in tutte le parti del mondo, per accelerare il processo di crisi che porterà ad una sorta di dittatura globale e centralizzata. E’ pur vero che la situazione economica e finanziaria è talmente disastrosa che anche senza blackout potranno provocarsi lo stesso le conseguenze catastrofiche di una sospensione della corrente elettrica; se chiudessero le banche (quasi tutte prossime alla bancarotta) e i supermercati (la maggior parte dei quali è sull’orlo del fallimento, e grazie agli ultimi demenziali provvedimenti del governo Monti il loro fallimento si sta avvicinando a passi da gigante), il risultato sarà lo stesso: impossibilità di comprare beni di prima necessità e caos sociale.
In altre parole, non so se ci sarà un blackout o no, ma comunque presto verrà creata una situazione sociale molto simile, con la chiusura di banche e supermercati, gente alla fame e conflitti sociali violenti. L’importante, per chi comanda, è il fine. Il mezzo, in fondo, conta poco, e se con i recenti provvedimenti del governo Monti, almeno in Italia, si riuscirà a raggiungere l’agognato risultato di portare al caos l’economia, in fondo potrebbero anche rinunciare al blackout. All’estero ovviamente creeranno situazioni analoghe.
Quanto durerà? Non sapendo se e quando ci sarà non posso neanche sapere, ovviamente, la sua durata. Tuttavia non mi trovano d’accordo le pessimistiche previsione di alcuni che parlano di decenni di buio (come fa ad esempio il telefilm che è uscito di recente in America).
Penso infatti che ridurre il mondo ad un deserto dove regna l’anarchia, non sia il fine degli attuali governanti, i quali hanno bisogno del consenso popolare, di masse adoranti che li odiano ma che poi si prostrano ai loro piedi. Credo quindi che il blackout – se ci sarà – durerà qualche giorno, forse le tre settimane di cui parla Kryiananda, giusto il tempo di portare il caos, affinché la sinarchia possa riportare poi l’ordine.
Ordo ab chao, è uno dei motti della massoneria. E l’ordine sarà quel Novus ordo seclorum (Nuovo ordine mondiale) che è stampato anche nelle monete da un dollaro americane.
E la crisi, in fondo, la dobbiamo proprio a quel dollaro americano, cui ci siamo legati indissolubilmente a partire dagli accordi di Bretton Woods del 1944.
Era tutto scritto già nelle banconote. Bastava solo domandarsi il significato di quella frase; cosa che, credo, non ha mai fatto nessun cittadino europeo ma anche americano.
Conclusioni. Speriamo che l’evento non si verifichi, ma nel frattempo prepariamoci al peggio, facendo scorte di viveri e acqua, cercando per quanto possibile di vivere in campagna e di attrezzarci a vivere in modo autosufficiente e naturale, e preparandoci a cambiare tutti i parametri su cui eravamo soliti basare la nostra comoda vita.
Non necessariamente per stare peggio. Anzi…
Poscritto.
Finisco riportando la frase di un ufologo e studioso italiano, Roberto Pinotti. La riporto perché è di uno studioso su posizioni completamente opposte alla mia. Io sono un complottista spinto, lui è un anticomplottista e sminuisce la maggior parte dei fenomeni, compresi quelli ufologici, in forte contrasto con Corrado Malanga e Maurizio Baiata di cui io, invece, condivido le posizioni.
Questo è quello che scrive sulla sua bacheca facebook:
Vedo che, nel mio intervento precedente, da molti non sono stato capito. Purtroppo molta gente non legge i commenti e quindi mi è sempre più difficile comunicare poiché sicuramente verrò frainteso. Sarò quindi ancora più esplicito e schietto come mi sollecitava qualcuno, senza fare altri giri di parole. Io per mia natura non sono un cospirazionista; vi invito però a non farvi cogliere impreparati da qualsiasi evento possa accadere indipendentemente da chi o cosa lo faccia accadere: guerre, crisi, carestie, tempeste solari sono solo alcuni degli scenari possibili. Pensate a voi, ai vostri cari, alla vostra conoscenza, alla vostra cultura. Difendeteli e attingete forza da essa! Alcuni eventi, secondo me, gravi, ci saranno e non saranno contenibili. Ritengo che chi non sarà preparato verrà lasciato indietro e quindi questi eventi saranno positivi poiché indurranno un cambio generazionale e provocheranno una diffusa consapevolezza che il sistema attuale non è quello corretto. Signori, consentitemi una battuta: siamo a scadenza, come le mozzarelle !

Signori, forse non riesco a spiegarmi. Ricordatevi che prima di essere un ufologo sono un sociologo. Non pensate a invasioni aliene; i problemi sul tappeto sono molto ben terrestri. Quando vi esorto a prepararvi vi invito a fare soprattutto uno sforzo mentale. Non e’ affatto certo che un domani avremo uno stato sociale come quello attuale. Prepararsi vuol dire non dare nulla per scontato e capire prima di tutto questa cosa: il mondo puo’ cambiare.

Impatto su Giove: un astronomo amatoriale ha catturato un'immagine

Un corpo celeste sembra essere precipitato nell'atmosfera di Giove alle 6:35 del 10 settembre 2012. La scoperta è stata fatta da un astronomo amatoriale, Dan Peterson, Oregon, il quale ha pubblicato la notizia sul forum Cloudy Nights astronomy:

"Questa mattina (10 settembre 2012), ho osservato un punto luminoso sulla superficie di Giove [...]. Questo flash sembrava essere di circa 100 km di diametro [...]. L'ipotesi è che si tratti di una piccola cometa che, come già successo in passato, non è stata notata da nessuno".


Nelle ore immediatamente precedenti all'impatto, è stato possibile osservare una palla di fuoco dirigersi verso Giove. Petersen, che ha fotografato il flash causato dall'impatto ha comunicato subito la sua scoperta a Richard Schmude della'ALPO (Association of Lunar & Planetary Observers).
giove-impatto-01.jpg
La conferma dell'impatto arriva anche da Heidi Hammel, astronomo dello Space Science Institute, secondo il quale sono in corso ulteriori osservazioni del fenomeno. "Speriamo che qualcun'altro abbia ripreso l'impatto. Se l'oggetto è abbastanza grande, potrebbe lasciare una cicatrice su Giove come quella prodotta dalla cometa Shoemaker-Levy".  [Fonte - Fonte].

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Anche l’Italia nella guerra invisibile in Siria

Diversamente da quanto accaduto in Libia, in Siria l’intervento militare internazionale non c’è stato (e probabilmente non ci sarà), ma ciò non significa che l’Occidente e le altre potenze esterne non sianoattivamente coinvolte sul campo.
Qatar, Arabia Saudita, Giordania e Turchia offrono supporto materiale e logistico alMoscarifornisce Damasco di armi, radar e ricambi; Teheran schiera centinaia di pasdaran e numerosi miliziani di Hezbollah.Ma il ruolo degli attori stranieri non si ferma qui. Accanto alla guerra militare – tra le forze di Assad e i ribelli -, a quella mediatica – tra chi sostiene un intervento esterno e chi invece denunzia un complotto imperialista – e a quella diplomatica – nel Consiglio di Sicurezza ONU -, in Siria si sta facendo strada un altro conflitto ombra: quello delle spie.
Già in marzo Linkiesta denunciava il coinvolgimento dell’intelligence di Parigi:
Nel silenzio generale dei media, e dopo l’ennesima offensiva militare nel quartiere di Bab Amr, ad Homs, l’esercito siriano fa più di 1.500 prigionieri, di cui numerosi “stranieri”. Tra questi, figurano almeno diciotto francesi. Chi sono? Non civili, certo. Alla stregua di soldati, chiedono immediatamente di avvalersi dello statuto di prigionieri di guerra, ma rifiutano recisamente di fornire la loro identità, il loro grado militare e l’élite d’appartenenza. Tra di essi, spunta un colonnello del servizio trasmissione della Dsge, il contro-spionaggio dei servizi segreti francesi. Tra le armi ritrovate dall’esercito siriano fucili, mitragliette e lanciarazzi di fabbricazione israeliana.
L’articolo (da leggere tutto e al quale rinvio) ricostruisce poi la genesi e gli sviluppi della missione operativa condotta dal  DSGE. Informazioni confermate  da Wikileaks che cita alcune mail trafugate dal sito d’intelligence Stratfor.
Non ci sono solo i francesi. Già nell’inverno scorso il sito d’intelligence israeliano Debka (non sempre attendibile, a onor del vero) aveva parlato di agenti segreti britannici – e francesi – al fianco dei rivoltosi. In giugno il New York Times ha rivelato la presenza di uomini della CIA impegnati nella Turchia meridionale a spedire armi e aiuti agli insorti. Il 19 agosto il Times conferma chele forze di Sua Maestà addestrano i ribelli e li affiancano in azione in territorio siriano, appoggiati dalle informazioni raccolte dai servizi segreti di Londra attraverso la base britannica di Akrotiry, Cipro. A riguardo, a fine agosto il Ministro degli Affari Esteri di Nicosia, Erato Kozakou-Marcoullis, ha chiesto alle autorità britanniche chiarimenti sulle notizie stampa secondo cui le installazioni militari del Regno Unito sull’isola stanno fornendo intelligence ai ribelli siriani.
Hanno le mani in pasta anche i servizi segreti tedeschi del Bundesnachrichtendienst (BND), che schiera in Mediterraneo il meglio della tecnologia radar e di spionaggio imbarcata sulla nave-spiaOker3,000 tonnellate di stazza e 83 metri di lunghezza che, navigando al largo delle coste siriane, sarebbero in grado di cogliere i movimenti di aerei ed elicotteri fino a 600 km di profondità intercettando ogni tipo di comunicazioni. I dati raccolti vengono poi trasmessi nella base Nato di Adana (Turchia), dove si provvede ad intercettare i messaggi radio e le comunicazioni telefoniche tra i membri del governo siriano e dei vertici militari. Le informazioni raccolte vengono poi trasmesse al FSA per pianificare le operazioni sul campo.
In tutto ciò la Turchia – che contro Damasco conduce da mesi una guerra non dichiarata – ha un ruolo non secondario, come testimoniato dalla recente visita a Istanbul del capo della CIA David Petraeus, riportato da un pò tutti i media turchi ma non confermato (e neppure smentito) dal governo di Ankara:
Una conferma dei piani per la creazione in tempi rapidi di una zona cuscinetto lungo il confine ma all’interno della Siria – zona che la Francia vorrebbe proteggere impiegando forze militari straniere, dando così il via all’intervento militare internazionale – viene dall’offensiva lanciata dai ribelli su Harem, città a soli due km dal confine, a nordovest di Aleppo. E’ un crocevia strategico e la sua cattura permetterebbe agli insorti armati di garantirsi una ulteriore via d’accesso verso la Turchia.
Ricapitolando, in Siria ci sono praticamente le spie di mezzo mondo: Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Turchia, Russia, Iran. E Italia.
Cosa c’entriamo noi?
A fine agosto si scopre che in luglio quattro uomini armati, con passaporti italiani ma nomi inglesi, erano stati arrestati in Libano, e che gli Stati Uniti ne avevano il rilascio immediato d’accordo con l’ambasciata italiana:
La storia, che le autorità di Beirut hanno cercato di occultare, risale a luglio, quando in Libano sono stati bloccati quattro uomini appena entrati nel paese, ma proveninenti dalla Siria. Fermati ad un posto di blocco, i quattro hanno esibito regolari passaporti italiani, ma con nomi inglesi (o americani): James Newton, Andrew Robert, Thomas Oliver e Sam (non si è saputo il cognome). Uomini la cui presenza non era passata inosservata: infatti fin dal 5 luglio uomini delle forze tribali dell’area nord della Bekaa (la valle che si estende al confine libanese/siriano, storicamente centro di ogni tipo di traffico illegale, area logistica di Hezbollah ma ultimamente indicata da Damasco come luogo dal quale gli islamisti si infiltrano in Siria per partecipare alla rivolta) si erano accorti di movimenti sospetti ed avevano notato la presenza di una Range Rover nera (con targa che finiva con 21/c) e di una Jeep Tri Blazer nera (con targa che finiva con 11/c). Le macchine avvistate nella Bekaa il 5 luglio erano entrate in Siria e tornate in Libano due giorni dopo.

saputo dell’arresto dei quattro con gli accompagnatori, è entrata direttamente in azione Maura Connelly, dal 2010 ambasciatore degli Stati Uniti in Libano, che ha contattato le autorità di Beirut ottenendo il rilascio del gruppo. Un’azione congiunta, a quanto sembra, con l’ambasciata italiana.
Globalist rivela che i quattro erano contractors ingaggiati dall’AISE – il nostro serizio segreto esterno – e molto probabilmente impegnati in una covert action congiunta con elementi della Cia. Operazione di quale natura, però, non è ancora dato sapere:
Se, come sembra del tutto verosimile, la ricostruzione delle fonti di Sama Syria fosse corretta, il mistero dei passaporti italiani autentici non sarebbe più tale. Infatti nel nostro ordinamento sono previste norme che consentono il rilascio di falsi passaporti là dove ci siano esigenze di sicurezza o interesse nazionale. In altri termini, l’autenticità dei passaporti rappresenterebbe un’ulteriore conferma del legame dei 4 con l’intelligence italiana.
Questa la storia, che però non deve meravigliare: sarebbe molto più strano se in Siria non ci fossero servizi segreti di tutte le risme e reti spionistiche di questo o quel paese. Tanti, troppi gli interessi.
 http://geopoliticamente.wordpress.com/

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Stanno stuprando questo pianeta in modo grave ed irreversibile!

Le stesse persone che stanno riducendo in schiavitù i cittadini di tutto il mondo, stanno stuprando questo pianeta in modo grave ed irreversibile. Gli impianti che vengono dismessi in Europa, poiché troppo inquinanti, vengono trasferiti altrove, dove le leggi in materia ambientale permettono qualsiasi livello di inquinamento, ma non vengono dismessi. 

Il pianeta viene stuprato in tutti i modi possibili. Disboscando sempre di più in nome del profitto, trivellando il terreno ed inserendo nel sottosuolo acidi ed altre sostanze ignote (fracking) vengono avvelenate le acque dei fiumi, dei laghi, del mare. Vengono immesse nell'atmosfera tonnellate e tonnellate di inquinanti, polveri sottili, veleni. La geoingegneria, con l'uomo che pretende di mettere pericolosamente mano anche al clima: una macchina naturale praticamente perfetta.

La CRESCITA, l'EVOLUZIONE della società si è fermata da tempo: nonostante le tecnologie che potrebbero assicurare benessere a tutta l'umanità, laddove c'è stata "crescita" (anche a livello culturale) si sta tornando indietro: le condizioni di vita dei cittadini peggiorano, e anziché aumentare la 'sensibilità', la 'coscienza' delle persone, è in corso un processo di imbarbarimento, il "forcaiolismo" è dilagante.

IL DENARO. Tutto si muove intorno ad esso: in nome del PROFITTO è consentito qualsiasi cosa, persino dichiarare guerre. Se per guadagnare è necessario inquinare, causare morte e sofferenza, non sembra essere un problema. Ovviamente in una società dove il denaro è la cosa più importante, non c'è da sorprendersi del fatto coloro che governano, controllano e giudicano la società siano in "vendita". E la cosa peggiore, è che la maggioranza di coloro che si oppongono a questo sistema, se ci guadagnassero non si opporrebbero; se fossero loro nelle condizioni di "potersi vendere", la maggioranza dei cittadini lo farebbe. I pochi che "non sono i vendita" invece, in una società dove quasi tutti lo sono, non raggiungono posizioni di potere: anche perché per farlo si sarebbero dovuti vendere.

Per cambiare una società come questa, non può bastare il votare un partito anziché un altro... il cambiamento deve avvenire a livello culturale, quello politico sarebbe una logica conseguenza del primo...

di nocensura.com

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Nigeria, inondazioni bibliche migliaia di sfollati

L’anno 2012 rimarrà indelebile nella mente di molti nigeriani che sono stati devastati dalle inondazioni a causa delle piogge torrenziali in tutto il paese.
Le inondazioni  hanno ucciso 137 persone e migliaia gli sfollati in Nigeria, almeno 36.000 dagli inizi di luglio, secondo i  rapporti della Croce Rossa locale diffusi nella giornata di ieri.

Le piogge torrenziali e alluvioni improvvise, che sono a volte mortali, in particolare nelle zone rurali o baraccopoli sovrappopolate, sono comuni in Nigeria da marzo a settembre.


Alla fine di agosto, l'acqua è tracimata dalla diga Lagdo in Camerun, portando ad inondazioni lungo il fiume Benue fino in Nigeria. Il fiume Benue è il principale affluente del fiume Niger, che scorre da ovest nord del Camerun fino alla  Nigeria. L'alluvione è avvenuta di notte, mentre le vittime dormivano, lasciando loro scarse possibilità di salvare le proprietà.

Mairiga Umar, portavoce della Croce Rossa, ha dichiarato che le inondazioni hanno colpito quasi 15 Stati, Adamawa, Taraba, e Benue nella parte centro-orientale del paese sono i più colpiti.


Dal 1982, quando la diga è stata costruita, le comunità di pianura a nord-est, Borno, Adamawa e Taraba in particolare quelli a valle del fiume Benue si allagano con regolarità.

A seguito di un accordo che coinvolgeva entrambe le nazioni nel 1980, il governo nigeriano avrebbe dovuto imbarcarsi in un'impresa simile lungo il corso del fiume, per contenere l'acqua rilasciata a monte della diga di Lagdo e arginare le inondazioni e la distruzione di vite , culture e allevamenti. Progetto che non è mai stato portato avanti e per decenni si sono ripetute queste inondazioni. L’ultima tragica inondazione dei giorni scorsi ha rimesso in evidenza l’urgenza di porvi rimedio.

Il dottor Emmanuel Adanu, del Ministero delle Risorse Idriche: 
"La diga proposta, una volta costruita, sarà lunga 1,4 km e potrà contenere  16 litri cubi di acqua. A parte il controllo delle inondazioni, la diga porterà alcuni vantaggi economici, come la sua capacità di irrigare 150.000 terreni agricoli e tenere 20.000 tonnellate di pesce ogni anno. " 36 mesi previsti per la costruzione.

Indagine in corso, Il fiume russo Olkhovka ha cominciato a bollire

Questo 2012 non smette di mostrare il suo lato più sorprendente - per non dire inquietante -. Tra le numerose anomalie registrate dall'inizio dell'anno, si è registrata quella denunciata dai residente di una cittadina della Russia, Yekaterinburg, i quali riferiscono che il piccolo fiume Olkhovna, improvvisamente si è trasformato in un flusso di acqua calda!
"La temperatura del fiume è molto alta e le rive sono piene di pesci morti", spiega un professore di una Università locale. Secondo le autorità cittadine, in un qualche punto del corso d'acqua c'è una massiccia immissione di acqua bollente. Tuttavia, è ancora ignota l'origine dell'anomalo flusso di acqua calda.
Tra gli imputati, ci potrebbero essere tre grandi industrie che si servono del fiume per raffreddare i loro impianti: la compagnia per la fornitura di energia termica “Sverdlovsk", la “Ekaterinburgenergo” e la "SvRW". Tutte e tre le compagnie hanno, però, negato qualsiasi responsabilità rispetto al problema.



Qualche maligno ha suggerito che le tre compagnie non potevano fare diversamente, dato che la legge russa in materia ambientale è molto severa e il responsabile rischia procedimenti giudiziari di tipo penale. I geologi, comunque, non escludono che il riscaldamento delle acque possa essere stato determinato da una quanche attività vulcanica sotterranea non ancora identificata.
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/09/10/il-fiume-russo-olkhovka-ha-cominciato-a-bollire-video.html

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Ed il cielo e' sempre piu' bianco!

Questo era l'obiettivo dell'Aeronautica militare statunitense, ma constatiamo che il progetto di controllare i fenomeni atmosferici è da tempo passato dalla carta ai fatti. Il dominio del tempo e del clima è quindi al suo apogeo, decretando il pieno successo dei piani di una banda formata da scellerati che, grazie all'acquiescenza nonché alla collaborazione supina di centinaia di soggetti ed istituzioni, provoca i quotidiani accadimenti atmosferici.
La perturbazione, che ha interessato per alcuni giorni gran parte del territorio italiano, dovuta ad un vortice depressionario situato inizialmente ad Ovest della Sardegna (da alcuni segnalato come una sorta di ciclone tropicale), ha ora lasciato spazio ad un ampio campo di alta pressione, favorendo nuovamente le operazioni militari e le attività legate alle installazioni radar e satellitari di ultima generazione.
Ora il cielo è di nuovo bianchiccio sin dal mattino, è assente qualsivoglia formazione nuvolosa naturale, fatta eccezione per alcune zone del Sud Italia.
Le operazioni di aerosol clandestine sono quindi tornate alla "modalità dissimulata", con impiego di composti chimico-biologici non persistenti e massima concentrazione dei voli nelle ore notturne.
Questo stato di cose permarrà pressoché invariato almeno sino al 12 settembre 2012, allorquando un altro fronte perturbato, alimentato da un riflusso verso il Mediterraneo della corrente a getto polare, dovrebbe portare di nuovo piogge copiose.
Il condizionale è d'obbligo, considerato che, di sicuro, velivoli militari e civili si adopereranno, già dal giorno 11 settembre, nella creazione di compatte coperture igroscopiche atte ad impedire che si verifichino precipitazioni piovose e questo soprattutto nel Nord Ovest.
Saranno quindi possibili fenomeni violenti ma brevi, con elevata attività elettrica (dovuta alla presenza di nanoparticolato elettroconduttivo in atmosfera), in specialmodo nel Levante ligure, la Toscana occidentale e sul Nord Est. Entro il14 si ristabilirà una condizione di cosiddetto “bel tempo”, mentre la jet stream polare tornerà ad interessare esclusivamente il Nord Europa ed i Balcani.
Intanto, in queste ore è operativo un gran numero di aerei che stanno stendendo una densa coltre igroscopica tra Irlanda e Gran Bretagna. Ciò per limitare il più possibile l'afflusso di correnti fredde da Nord ed ostacolare il passaggio di un'importante perturbazione.
Come si può ben comprendere, le tecniche di manipolazione del clima sono applicate con scientifica precisione (si osservi l'immagine di copertina) ovunque sia necessario. Quando affermiamo che i governi tutti e le istituzioni sono colpevoli e parti in causa, non esageriamo. Perciò... DENUNCIAMOLI!
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
Articolo originale commentato dai lettori dove si può proporre un proprio commento.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Autore: Straker

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