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Gli esperimenti di LHC forniscono nuovi elementi sulla materia dell'Universo Primordiale


Ginevra, 13 agosto 2012. Esperimenti che usano ioni pesanti al Large Hadron Collider del CERN (LHC) stanno portando nuovi elementi per la comprensione dell'Universo primordiale. La collaborazione tra ALICE, ATLAS e CMS ha fornito nuove misurazioni sul tipo di materia che probabilmente è esistita nei primi istanti dell'Universo. Gli ultimi risultati verranno presentati al convegno “Quark Matter 2012” che comincia oggi a Washington DC.
Le nuove scoperte sono basate principalmente sui risultati di quattro settimane del 2011 in cui LHC ha lavorato con ioni di piombo negli esperimenti che raccolsero 20 volte più dati che nel 2010.
Immediatamente dopo il Big Bang, quark e gluoni, elementi fondamentali della materia, non furono confinati in particelle composite come protoni e neutroni, così come sono oggi. Si mossero invece liberamente, in uno stato di materia noto come “plasma di quark-gluoni”. Collisioni di ioni di piombo nel LHC, l'acceleratore di particella più potente del mondo, ricreano condizioni di momenti fugaci simili a quelli dell’Universo Primordiale. Esaminando circa un miliardo di queste collisioni, gli esperimenti sono stati in grado di fare misurazioni più precise delle proprietà della materia in queste condizioni estreme.
“Il campo della fisica dello ione pesante è cruciale per provare le proprietà della materia nell'Universo primordiale, una delle domande-chiave della fisica fondamentale che LHC ed i suoi esperimenti sono progettati per risolvere. Dimostra come, oltre all'investigazione che ha portato alla recente scoperta del bosone di Higgs, i fisici al LHC stanno studiando molti altri importanti fenomeni come le collisioni protone-protone e piombo-piombo”  ha detto il Direttore Generale del CERN Rolf Heuer.
Alla Conferenza di Washington ALICE, ATLAS e CMS presenteranno le precise caratteristiche della struttura più densa e calda mai studiata in laboratorio –100.000 volte più calda che l'interno del Sole e più densa di una stella di neutroni.
ALICE presenterà una ricca esposizione di nuovi risultati su tutti gli aspetti dell'evoluzione, nel tempo e nello spazio, della materia ad alta densità e ad interazione forte. Una importante quantità di studi sulle “charmed particles”, che contengono un charm quark o un anti-charm quark. Charm quarks 100 volte più pesanti dei quark up e dei quark down che normalmente formano la materia vengono significativamente decelerati dal loro passaggio attraverso il plasma di quark-gluoni, offrendo agli scienziati uno strumento unico per sondare le loro proprietà. I fisici di ALICE riporteranno informazioni sul fatto che il flusso nel plasma è così forte che le “charmed particles” pesanti vengono trascinate da esso. L'esperimento ha rilevato anche indicazioni di un fenomeno di termico che comporta la ricombinazione di charm e anti-charm quarks per formare il “charmonium.”
“Questo è solamente un esempio della portata delle opportunità scientifiche dell'esperimento di ALICE,”  ha affermato Paolo Giubellino, portavoce di ALICE. “Con i dati ancora da analizzare e gli ulteriori dati in elenco per il prossimo febbraio, siamo più vicini che mai ad una rivelazione sulle proprietà dello stato primordiale dell'Universo: il plasma di quark-gluoni.”
Negli anni ottanta, la dissociazione iniziale del charmonium fu proposta come una conferma diretta della formazione del plasma di quark-gluoni, e le prime informazioni sperimentali di questa dissociazione furono riportate da esperimenti condotti al CERN con il Super Proton Synchrotron nel 2000. Oggi l’energia molto più alta del LHC rende possibile per la prima volta lo studio di stati similari agli stati dei quarks-beauty, ancora più pesanti. L'ipotesi era che, a causa dalla loro energia vincolante, alcuni di questi stati producessero la “fusione” nel plasma prodotto, mentre altri scamperebbero alla temperatura estrema. L'esperimento di CMS ora rileva chiari segni della soppressione degli stati “quarkonium” (quark-antiquark), come ci si aspettava.
“Il CMS presenterà importanti nuovi risultati sullo ione pesante, non solo sulla soppressione del quarkonium, ma anche sulle proprietà della massa dello strumento e su una varietà di studi sul “jet quenching”  ha detto Giuseppe Incandela, portavoce del CMS. “Stiamo affrontando una nuova era e una eccitante ricerca ad alta precisione sull’interazione forte della materia, alle energie più alte prodotte nel laboratorio."
Il jet quenching è il fenomeno in cui l’alta energia che sprigiona le particelle subisce una interruzione delle stesse particelle nel plasma denso di quark-gluoni, fornendo agli scienziati dettagliate informazioni sulla densità e le proprietà della materia prodotta. ATLAS relazionerà sulle nuove scoperte del jet quenching, incluso uno studio di alta precisione su come i jet frammentano la materia, e sulle correlazioni tra jet e i bosoni a carica debole. I risultati sono complementari alle altre eccitanti scoperte, incluse le interruzioni del flusso del plasma.
“Abbiamo iniziato una fase nuova nella quale noi non solo osserviamo il fenomeno di plasma di quark-gluoni, ma possiamo fare anche misurazioni ad alta precisione usando una varietà di sonde”  ha detto Fabiola Gianotti, portavoce di ATLAS. “Gli studi contribuiranno significativamente alla nostra comprensione dell’Universo Primordiale.”

Piramidi in tutto il mondo: anche in Italia - Da Tenerife a Caserta...

Dopo la notizia della scoperta di piramidi sul fondo del Triangolo delle Bermuda e sotto i ghiacciai del Polo Sud, non si può fare a meno di parlare ancora di tali costruzioni, che sembra essere presente in ogni angolo del pianeta Terra. Nella maggior parte delle segnalazioni si indicano colline dalla forma piramidale, con i fianchi inclinati a 45 gradi, facendo apparire il tutto come il famoso "chiodo fisso".
Non visiteremo terre esotiche o deserti di sabbia, sotto cui si potrebbero celare costruzioni, misteriosi custodi di inimmaginabili segreti; al contrario, dopo una breve e dovuta escursione alle Mauritius, percorreremo le regioni dell'Europa, con un particolare riguardo al territorio italiano.


Le Piramidi di Guimar
Sulla costa orientale dell’isola di Tenerife, nel paese di Guimar, si trovano sei strutture piramidali a gradoni su cinque livelli,  molto simili a quelle dei Maya e degli Aztechi del Messico. Per molto tempo, si è pensato che queste piramidi fossero delle costruzioni casuali fatte dai coltivatori del posto che ritrovandole le ammassassero. Solo nel 1991 grazie a Thor Heyerdahl si scoprì che queste piramidi erano tutt’altro che semplici ammassi di pietre.
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Erano ben visibili i segni di lavorazione sui massi e della lavorazione del terreno prima della posa. Le pietre inoltre non sono pietre comuni, come quelle dei campi vicini, ma di origine vulcanica e le piramidi hanno un orientamento astronomico. Il 21 giugno, solstizio d’estate, si può osservare un doppio tramonto dalla piattaforma della piramide più alta il sole scompare dietro una montagna per ricomparire dopo un po’ e scomparire di nuovo, definitivamente, dietro un’altra montagna. Tutte le piramidi, sul lato occidentale, hanno una scalinata salendo le quali è possibile seguire il sole nel giorno del solstizio d’inverno, 21 dicembre.
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Nonostante gli studi di Heyerdahl, la datazione delle piramidi rimane un mistero, così come lo scopo della loro costruzione. Inoltre, nessuno riesce a capire da chi sono state costruite. Il mistero viene dal fatto che i Guanches, le antiche popolazioni delle Canarie, non erano affatto un popolo evoluto, anzi. Vivevano nelle caverne, si sostenevano con la pastorizia ed usavano indumenti fatti con pelle di capra. Quando iniziò la colonizzazione delle Canarie ad opera degli spagnoli, i Guanches erano l'unica popolazione europea ancora ferma all'età della pietra. Come avrebbero potuto costruire delle piramidi così sofisticate e così simili a quelle trovate in Egitto, Mesopotamia e Sudamerica?

Le Piramidi di Plaine Magnien
Nella piana di Plaine Magnien, nelle Mauritius, è stata segnalata la presenza di sette piramidi a gradoni, erette utilizzando pietre - per la maggior parte di origine vulcanica - senza uso di malta; piramidi che al massimo raggiungono i dodici metri di altezza. Sembra che tre costruzioni situate in prossimità dell'aeroporto risultino essere allineate, secondo Simone Corradini - al quale si deve la segnalazione della loro esistenza - con le stelle della cintura di Orione come quelle egizie.
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Correlando queste piramidi a quelle di Guimar, dato che presentano le stesse caratteristiche, dovrebbero essere allineate ai solstizi; in particolare una di esse con quello d'estate che nell'emisfero sud si verifica, guarda caso, il 21 dicembre (data che ci rimanda alla profezia riguardante il 2012).Vista la conformazione del terreno si osserverebbe un doppio tramonto, fenomeno osservato anche a Guimar a Tenerife.
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Tutto va, ovviamente, verificato ulteriormente e non sarà cosa facile, visto che per i locali non si tratta di piramidi antiche, bensì di cumuli di pietre formati per rendere i campi coltivabili. La coltivazione in atto è quella della canna da zucchero ed i contadini hanno il timore che i loro terreni vengano dichiarati zone archeologiche e non più agricole, con tutto quello che ne consegue.
Sembra che sotto il dominio della Gran Bretagna alcune piramidi fossero state dichiarate monumenti storici; una volta che Mauritius acquistò la sua indipendenza la cosa decadde. La canna da zucchero che, con la sua altezza può raggiungere i cinque metri, ha nascosto nel tempo alcuni di questi "monumenti". In tema di beni storici, va aggiunta la latitanza del governo più propenso, per ragione economiche, a favorire la proficua produzione di canna da zucchero.
Al di là delle questioni economico-politiche del territorio, nell'isola sono presenti anche immensi e lunghi muri di pietra larghi fino a tre metri, utilizzati oggi per custodire gli animali al pascolo. Ostacoli che rendono fisicamente impossibile la totale esplorazione del territorio per l'opposizione dei proprietari. Altra strana curiosità la presenza di fori circolari, lisci e profondi circa 30 centimetri, presenti su alcune pietre, che richiamano quelli rinvenuti sulle pietre delle cave di Aswan, in Egitto. Anche in questo caso un mistero di come, quando e da chi, siano stati realizzati.

Piramidi si Sebastopoli
Nel 2002, il settimanale Panorama pubblicò un interessante articolo sul ritrovamento di un gruppo si costruzioni molto simili a quelle presenti sulla piana di Giza, nei pressi di Sebastopoli, città fortificata della Crimea, nell’Ucraina, terra di grandi avvenimenti e cruente battaglie, conquistata dopo un lungo assedio dalle truppe anglo francesi nel 1855 e dai tedeschi nel 1942, tornò dominio dei sovietici nel 1944 divenendo il più grande e importante porto militare del Mar Nero.
Oggi "Sevastopol", così la chiamano i russi, sicuro riparo dei sommergibili atomici della flotta Ucraina, torna alla ribalta dopo un lungo silenzio, ma non per motivi militari, bensì in seguito alla fortuita scoperta di ben 37 piramidi completamente interrate. Uno strano gioco del destino rivela il segreto nel corso di ricerche idriche dirette dal capitano di vascello a riposo Vitalij Anatoljevic Gokh, esperto di scienze tecniche e rilevazioni sotterranee, inventore di un dispositivo utile nell’individuazione di sorgenti d’acqua, ex insegnante alla scuola d’ingegneria, con il compito di preparare gli ufficiali dei sommergibili nucleari.
I ricercatori impegnati nello scavo si sono imbattuti in una estesa superficie levigata di pietra calcarea. Leggendo la notizia in cronaca apprendiamo che i tecnici sono riusciti a penetrare all’interno, dove sembra siano state viste strutture a cupola, strane lastre triangolari. Sono state prese le misure della costruzione ed è stato verificato che "nelle giunture fra i blocchi di pietra vi sono tracce di malta".
La scoperta ha distratto i ricercatori da quello che era l’obbiettivo primario e l’entusiasmo ha spinto l’équipe a ispezionare i dintorni; un tratto di cinquanta chilometri fra Foros e Khersones, appurando in tal modo l’esistenza di altre sei piramidi interrate, allineate lungo la costa del Mar Nero, le quali, con la prima, formano un rombo quasi regolare e risultano tutte allineate come quelle egiziane e colombiane. Ma a differenza di queste sono di tre lati e non di quattro, più modeste nell’altezza che varia da 35 a 45 metri, con una base di 72 metri di lato.
Ma qual è il significato di questi monumenti? E della loro collocazione che sembrerebbe tutt'altro che casuale? A quando risalirebbero? Per il momento si possono fare solo delle ipotesi, sebbene verosimili. Le piramidi, originariamente, furono elevate sopra la superficie terrestre e sarebbero finite sotto accumuli di terreno in seguito a processi naturali. Secondo Gokh,i monumenti sarebbero da attribuire a una civiltà contemporanea a quella egizia, che abitava nel Mediterraneo orientale. 

Piramidi di Lugansk
La Pravda, nel 2006, riportò la notizia riguardo il ritrovamento di gigantesche piramidi nella zona di Lugansk, in Ucraina. Sarebbero affiorate, per così dire, dal terreno dal momento che furono scoperte solo le parti superiori delle costruzioni, per il resto completamente interrate. Le pietre a fondamento della struttura, paiono assomigliare alle ziggurat Maya ed Azteche del Sud America. Secondo gli scienziati sarebbero stati necessari ben dieci anni per rivederle nella loro totalità. Da quell'annuncio non abbiamo più notizie in merito.

Piramidi in Grecia
Seppur mai messo in evidenza, anche il territorio greco conta ben 16 piramidi, di cui la più conosciuta e importante è quella di Hellinikon, nell'Argolide, in prossimità delle sorgenti del Kephalari. Appare come una torre di 7 e 9 metri, con una pendenza di 60° e 3,5 metri di altezza, costituita da grandi blocchi trapezoidali di pietra grigia, di controversa datazione.
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Piramide di Arzon
Stesso metodo per la costruzione della piramide di Arzon, sul Petit Mont che si affaccia sul golfo del Morbihan in Bretagna; alta oltre 7 metri, costituita da 10.000 metri cubi di pietre posate a secco, come quelle delle Canarie; una struttura a gradoni di forma irregolare fatta risalire al periodo neolitico.

Piramidi in Bosnia
E’ l’ottobre del 2005 quando una strabiliante notizia appare sul quotidiano bosniaco Dnevni Avaz: è stata scoperta la prima piramide europea! Incredibile, ma dove? Proprio in Bosnia nella valle di Visoko, piccola cittadina di 17.000 abitanti posta una trentina di chilometri a nord di Sarajevo. E non si tratta neanche di una piccola e insignificante piramide, anzi…
Alta 220 metri e con i lati della base di oltre 360 metri, è costruita in blocchi di arenaria che indicherebbero la presenza di una civiltà avanzata in una regione che non è certo famosa per le sue bellezze archeologiche. La piramide sarebbe passata inosservata fino ad ora perché ricoperta da terra e vegetazione che con il tempo l’ha nascosta facendola sembrare una semplice collina dalla forma curiosa, la Visocina Hill.
Le piramidi sarebbero addirittura tre, poste ai vertici di un triangolo equilatero. Le due nuove costruzioni vengono immediatamente battezzate “Piramide della Luna” e “Piramide del Dragone”, mentre si diffondono voci dell’esistenza di altre piramidi non ancora scoperte. Secondo il politico bosniaco Sulejman Tihic esisterebbero addirittura nove piramidi e Osmanagic dichiara che probabilmente ve ne sono altre in Croazia.
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La notizia più sconcertante che mette in discussione la datazione della storia dell’inizio delle civiltà, è data dal fatto che durante gli scavi sono stati ritrovati all’interno della piramide delle conchiglie fossili, la loro presenza sono la prova archeologica di come l’intera struttura fosse un tempo, sommersa dall’acqua. Tale circostanza si può essere creata, secondo gli esperti, solo circa 12.000 anni fa, a causa dello scioglimento dei ghiacci, che provocò un’enorme ondata distruttrice, sono dunque le piramidi più vecchie del mondo oltre le più grandi, oppure anche le altre andrebbero ridatate?
Ma ad infittire ancora il mistero esistono pesanti indizi che sembrano collegare direttamente gli antichi abitanti della zona a quelli che per primi popolarono il centro-america. Sempre in Bosnia infatti, vicino alla località di Banja Luka, sono state trovate delle sfere artificiali di granito levigato di varie dimensioni, che ricordano molto da vicino quelle scoperte in Costa Rica e di cui non si conosce esattamente ne l’origine ne lo scopo per cui vennero realizzate. E’ allora possibile che una civiltà perduta e altamente progredita si sia potuta espandere dall’Europa alle Americhe migliaia di anni prima di Colombo?

Piramidi in Cina
La storia delle piramidi cinesi inizia nel 1947, quando il colonnello Maurice Sheehan fotografò da un aereo, un DC3 in volo sopra la Cina, ciò che sembrava essere una piramide. La sua descrizione fu pubblicata sul "New York Times" nel marzo dello stesso anno.
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Se ci atteniamo alla sua testimonianza, questa piramide aveva un'altezza di circa 300 metri mentre i suoi lati misuravano 450 metri. La stessa fotografia venne pubblicata negli Stati Uniti. La reazione delle autqntà cinesi non tardòad arrivare: un comunicato stampa pubblicato dall'agenzia stampa Associated Press dichiarò che la presunta esistenza della piramide non era in alcun modo suffragata da prove. Tale dichiarazione ufficiale screditò le affermazioni di Sheehan e la maggior parte dei ricercatori ritenne che il colonnello avesse esagerato nell'interpretazione delle fotografie che aveva scattato in volo. [Approfondimento].

La piramide di Gympie, Australia
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La piramide è nella zona di Gympie nel Queensland, Australia.La struttura è stata oggetto di studi alcuni ipotizzano che sianostate costruite da una sconosciuta civiltà o da civiltà antichissime: egiziani, sud americani, cinesi. Rex Gilroy, che scoprì le Piramidi nel 1975 e ha sostenuto che "Gympie" sia un sito creato da egiziani per operazioni minerarie con basi di funzionamento allo scopo di raggiungere le Blue Mountains nel New South Wales. Nel suo articolo sul tema, Anthony G. Wheeler scrive: "Sembra che sia una collina a terrazze".


Piramidi nel casertano
Infine approdiamo in Italia, ma qui le "piramidi", non si presentano tutte come "mucchi di pietre disposte a secco". In Campania, nella zona compresa tra le province di Caserta e di Benevento, si elevano tre grandi piramidi che per le loro dimensioni assomigliano a delle vere e proprie colline. Si trovano sparse per il territorio casertano. Una si eleva vicino a Sant'Agata dei Goti, un'altra vicino a Moiano e un'altra ancora vicino a Caiazzo. Appartengono da millenni alla tradizione più nascosta della zona e sono oggetto di interesse ancora oggi da parte di alcune comunità esoteriche locali. 
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Si è cominciato a parlare di loro dopo la scoperta delle piramidi di Visoko, avvenuta in Bosnia. La ripercussione culturale della scoperta le ha riportate alla luce della storia contemporanea, sia pure con molte controversie e vari segreti da parte degli abitanti della zona. La prima ad essere stata scoperta "ufficialmente" è stata quella di Sant'Agata dei Goti, conosciuta come “collina Ariella”. Venne rilevata casualmente nel settembre del 2008 da Leonardo B. Romano che accorgendosi della similitudine con quelle bosniache ne diede notizia ai media italiani. 
Si ignora quale civiltà antica possa essere stata tra i costruttori di queste piramidi. La zona è stata abitata in più epoche storiche da varie popolazioni. Ma nessuna di queste, per quanto si conosce, ha mai manifestato caratteristiche costruttive di questo genere.  Possiamo ricordare gli Osci, gli Ausoni e i Sanniti, di ceppo indoeuropeo, e quindi gli Etruschi che abitarono la Campania dal secondo millennio a.C. Poi i Greci che giunsero e colonizzarono successivamente queste zone nel sesto secolo, dove fondarono Cuma, il primo nucleo cittadino dell'attuale Napoli.
Dopo le tre guerre sannitiche, 343-290 a.C., queste terre furono quindi occupate dai Romani, che vi fondarono parecchie colonie come l'attuale Pozzuoli. Sul finire del V secolo d.C. giunsero infine i Longobardi. Si ritiene che nessuna di queste culture abbia potuto costruire piramidi di quelle dimensioni. Probabilmente occorre riferirsi a una civiltà sconosciuta, ancora più antica e evoluta tecnologicamente di quelle citate, e andare indietro nel tempo approssimandosi ad una datazione risalente ad almeno 5-10.000 anni a.C.
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Intorno alla piramide di Sant’Agata dei Goti sono state rinvenute nei campi circostanti grandi sfere di pietra di varie dimensioni. Esse si presentano simili a quelle scoperte nei pressi delle piramidi bosniache di Visoko e a quella di Monte D'Accoddi in Sardegna. Nella misteriosa atmosfera di questi luoghi alcune di queste sfere di pietra sono state sottratte da ignoti. Ne rimagono comunque altre a testimoniare la loro enigmatica presenza, ben protette dalla gente del luogo che le nasconde in luoghi segreti, forse conoscendo il valore che esse rappresentano. Vicino a Caiazzo, nei pressi della piramide omonima, ci sono resti di mura megalitiche oggi fondamenta di un castello, vestigia delle antica civiltà degli Osci che ha avuto sede proprio in questi luoghi.

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Inghilterra, centinaia di piccioni viaggiatori svaniscono nel nulla!

Dopo la misteriosa scomparsa di più di 200 esemplari, i colombofili hanno già ribattezzato la zona interessata dal fenomeno come il "Triangolo delle Bermuda Inglese", paragonando la misteriosa scomparsa dei piccioni a quelle più conosciute dell'area dell'Oceano Atlantico tra la Florida, le Bermuda e Porto Rico.

Come racconta l'articolo del Daily Express, i proprietari di questi graziosi uccelli hanno perso molti uccelli nel corso di questa estate, nella zona compresa tra tra Thirsk, Wetherby nel North Yorkshire, e Consett, Durham. Alcuni di loro hanno perso più della metà dei loro uccelli. 


La sparizione più grave è capitata sabato scorso, tanto da guadagnarsi gli onori della cronaca. Nel corso di una gara da Thirsk a Galashiels nelle Scottish Borders, organizzata dagli appassionati, sono stati liberati 232 piccioni. Alla fine della manifestazione, solo 13 uccelli sono arrivati a destinazione, mentre degli altri nessuna traccia.
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Oltre allo sconcerto per un fenomeno che non si era mai registrato prima, c'è anche il danno economico: un piccione viaggiatore di razza può arrivare a valere anche 200 mila euro. Gli appassionati hanno dichiarato quella zona d'Inghilterra una "No Fly Zone", per evitare ulteriori perdite di uccelli. Stuart Fawcett, allevatore di piccioni viaggiatori da più di 30 anni, ha detto: "E' la peggiore perdita di esemplari, durante una gara, degli ultimi 60 anni". "Chiamiamo la zona tra Thirsk, Wetherby e Consett, il "Triangolo delle Bermuda", perchè accade sempre qualcosa di strano che non riusciamo a comprendere", racconta Austin Lindores, un allevatore scozzese.
La sparizione dei piccione viaggiatori ha sconcertato gli esperti. Si stanno avanzando molte ipotesi sulla causa del fenomeno. La teoria più popolare è che l'elevato numero di acquazzoni estivi abbia mandato gli uccelli fuori rotta, nel tentativo di aggirare le tempeste. Altri ipotizzano che gli alti livelli di attività solare, e i relativi campi magnetici, possano disorientare i volatili. Sotto accusa anche le onde elettromagnatiche generate dalla base militare di Menwith Hill, e da una stazione di monitoraggio vicino Harrogate, Yorkshire del nord.
Il portavoce della Royal Pigeon Racing Association ha lanciato un appello sullepagine del Telegraph: chiunque trovi un piccione viaggiatore che si è perso può identificarlo dall’anello sulla zampina, che serve per riunire gli uccelli coi loro legittimi proprietari.

Le Elite Americane Demonizzano Putin, Dissociato dal NWO

Dal sito End The Lie
Traduzione di Anticorpi.info

Il mondo intero si è congratulato dopo la rielezione di Vladimir Putin, Occidente compreso. Tuttavia c'è chi afferma che oggi più che mai Washington sia impegnata in una guerra contro immaginari demoni russi, capeggiati da Putin.

Pepe Escobar - corrispondente del Times - afferma che al contrario di quanto insinuato tramite la campagna di demonizzazione orchestrata dagli Stati Uniti - il popolo russo abbia fatto una sceltaprecisa e inequivocabile.

"Putin ha definito essenziale una stretta cooperazione tra i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica - n.d.t.). Considera un tale passo come pietra fondante dell'emergente nuovo ordine mondiale multipolare.
Ovviamente, tutto ciò non piace alla elite di Washington", asserisce Escobar. "Basta seguire come le diverse agenzie di stampa occidentali stiano trattando la immagine di Putin: si tratta di una demonizzazione implacabile; la solita vecchia personificazione del male."

Il giornalista spiega come qualsiasi membro della comunità internazionale che non si adatti al film occidentale intitolato: "Masters of the Universe" sia subito additato come nemico. Lo stesso trattamento viene riservato a qualsiasi paese non allineato: dalla Siria, alla Corea del Nord alla Russia di Putin, alla Argentina presieduta da Cristina Kirchner.

Nel suo pezzo Escobar cita un articolo in cui Putin illustra alcune opinioni sulle relazioni internazionali e la futura politica estera della Russia.
"Nel nuovo mondo multipolare è necessaria una stretta collaborazione tra i BRICS per combattere l'invasione NATO - preoccupazione molto, molto rilevante per la stragrande maggioranza degli elettori russi - e trovare una collocazione per la Russia in questo emergente nuovo ordine mondiale multipolare."

"La Russia, secondo la 'sceneggiatura' scritta per il post-Eltsin, avrebbe dovuto trasformarsi in uno stato vassallo, una sorta di satrapia (provincia - n.d.t.) al servizio degli interessi di Washington. Proprio per questa ragione la Russia si è avvicinata alla Cina, ed i BRICS hanno iniziato ad integrarsi tra loro.

La Russia ha già creato una partnership strategica con la Germania, alla quale ha iniziato a vendere le proprie risorse naturali. Tutti questi eventi - afferma Escobar - rappresentano un incubo per gli Stati Uniti - dato che non c'è nulla che Washington possa fare per arrestare il processo. "Fatela finita" - ha concluso Escobar - "Putin è stato rieletto, e resterà in carica per i prossimi sei anni."

Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito End The Lie
Link diretto:

Traduzione a cura di Anticorpi.info



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Google Earth scopre nuove piramidi

Utilizzare Google Earth per le grandi scoperte archeologiche. È quello che deve aver pensato Angela Micol, archeologa di Maiden, nella Carolina del Nord, che ritiene di aver scoperto due possibili complessi di piramidi egiziane.

L'archeologa statunitense avrebbe individuato un ammasso di tre volte le dimensioni della Grande Piramide di Giza. Il tutto con l'ausilio di Google Earth e nell'arco di uno studio di oltre dieci anni su alcuni antichi siti. Proprio questi ultimi, se dovessero essere accertati come autentici, rientrerebbero in quel patrimonio inestimabile che è l'eredità della civiltà degli Antichi Egizi. E, a detta di uno dei maggiori esperti di egittologia, Nabil Selim, questo ritrovamento è stato effettivamente ignoto al mondo scientifico fino ad ora.

I siti si troverebbero a circa 50 chilometri l'uno dall'altro e sarebbero stati identificati grazie alla presenza di insoliti tumuli con caratteristiche ritenute artificiali per morfologia e orientamento. Il primo sito si troverebbe nell'Alto Egitto, a meno di 20 chilometri dalla città di Abu Sidhum, precisamente sul Nilo. Si costituirebbe grazie a quattro tumuli, due maggiori e due minori ed un altopiano triangolare. A catturare l'attenzione della ricercatrice è stato un rialzo a base quadrangolare di circa 188 metri.

Il secondo ritrovamento si troverebbe nei pressi dell'oasi di Fayoum, a tre chilometri dalla città di Dimai. È disposto da tre piccoli tumuli che formerebbero un allineamento diagonale molto simile a quello ben noto delle piramidi della piana di Giza. Ci sarebbe una formazione a quattro lati che somiglierebbe inequivocabilmente ad una piramide tronca con una base di 140 metri di lunghezza. Sempre secondo l'egittologo Selim, cumuli di queste dimensioni sono tipiche delle piramidi egizie della XIII dinastia.

"Le immagini parlano da sole", dichiara l'autrice della scoperta sul sito di Google Earth Anomalies. "E' evidente quel che i siti possano ospitare ma la ricerca ha bisogno di verificare che, in effetti, si tratti di piramidi e occorrerà verificarne le origini".

Insomma, la scoperta appare incredibile quanto la sua modalità nell'effettuarla. Sebbene ancora non siano trapelate dichiarazioni a riguardo, le posizioni degli esperti si dividono. Secondo voci diffuse, scoperte come queste non sono nuove e a detta di molti servono studi approfonditi affinché possano essere confermate. non è la prima volta che un fatto del genere accade. Basti pensare a quando, nel 2011, un gruppo di ricercatori scoprì un complesso di ben 17 piramidi grazie ai satelliti.Tuttavia, la Micol non ha ancora rivelato la posizione esatta dei ritrovamenti poiché questi devono prima essere protetti dalle autorità egiziane.

E proprio la ricercatrice ha affermato di voler fondare una organizzazione non-profit atta a promuovere le scoperte archeologiche effettuate via satellite. Per far ciò sta pensando di girare un documentario proprio sulle scoperte da ei fatte proprio grazie ad un insospettabile Google Earth. 

Federica Vitale

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Guardare lontano Agire vicino


Il sistema Italia è palesemente irreformabile. Un paese corrotto sino al midollo, con i suoi vertici in probabile combutta con la peggiore associazione mafiosa del Pianeta, non può migliorare perché non può trovare in se stesso i semi per una generazione nuova, che si preannuncia purtroppo solo come la fotocopia sbiadita ed impoverita della precedente.
Tutto sommato che questa impalcatura massonica, mafiosa e posticcia cada non sarà un dilemma; il problema sarà assistere alla costruzione di ciò che verrà dopo. Temo davvero che il mondo nuovo assomiglierà a Monti: algido, pacato e rassicurante all’esterno mentre sarà inflessibile ed autoritario al suo interno. I sistemi di controllo elettronici oggi disponibili rappresentano l’inverosimile e nessun aspetto della nostra esistenza verrà ignorato dai controllori: i gestori del nuovo mondo riconfigurato.
Da un passato di ingiustizie e nequizie ad un futuro di fredda tecnocrazia elettronica altrettanto ingiusto? In gran parte ci meritiamo questa fine. Abbiamo inseguito le farsesche montature del regime e ci siamo lasciati abbindolare dalle meretrici della seduzione d’accatto. Non credo quindi che sarà possibile sfuggire ad una società riconfigurata con mezzi eccezionali. Pagare le tasse per foraggiare le indecenze è e sarà purtroppo un dovere al quale non si potrà sfuggire.
Che cada quindi l’istruzione pubblica! L’università è in mano a feroci baroni da decenni. La ricerca segue a ruota la conduzione familistica degli atenei. Che si chiuda anche la ricerca pubblica quindi. Che la sanità cada in mani private, quella pubblica non è condotta in forma dissimile dalle università. Provvigioni vertiginose collasseranno in un mucchio di mosche e le auto blu scintillanti si fermeranno per mancanza di benzina. Un esercito di rubagalline sciamannerà per le strade implorando pane ed elemosine e grande sarà la nostra soddisfazione ad elargirle. Fuori dai sogni, sono invece i deboli a cadere per primi.
Guardiamo lontano ma non perdiamo di vista ciò che ci sta intorno: l’amico da aiutare o il ladro da allontanare. Siamo scivolati in una condizione sociale miserrima soprattutto per quanto riguarda la speranza in un futuro migliore che ci ha quasi definitivamente abbandonato. Tutto sembra ritorcersi contro di noi: i sistemi statali e quelli privati, temo davvero che ci si dovrà guardare anche dal nostro vicino che non ci sorride più da mesi. Frustrati, adirati, risentiti ed abbandonati, cosa sarà di noi? Quanti di noi avranno la fermezza di non lasciarsi irretire da facili azioni violente preconfigurate e di comodo?
Il crollo del paese potrebbe rappresentare però un’opportunità. Una possibilità di ricostruire. Nel caso dell’Ilva di Taranto, la soluzione è dietro l’angolo: finanziare la costruzione di una Taranto 2 biocompatibile ed autosufficiente (e soprattutto bella) alla distanza necessaria, bonificando il territorio nelle vicinanze delle acciaierie. Albergare in una dimensione nuova ed esaltante la popolazione arricchendo la città di mezzi di locomozione pubblici moderni ed efficienti. Provvedere alla massima ottimizzazione ambientale delle aziende senza delocalizzarle. Si potrebbe fare ma non si vuole fare e neanche immaginare: questo è il problema.

E se tutto rimanesse invece com'è?

Suoni dell’Apocalisse registrati in questi giorni in Inghilterra


Ora anche l’Inghilterra è stata raggiunta dai famosi suoni che negli anni scorsi si sono uditi in tutto il mondo. Addirittura, questi suoni definiti in modo troppo azzardato i “suoni dell’Apocalisse”, ora sono stati ribattezzati con il nome  “Godzilla”, il famoso “mostro misterioso” del cinema giapponese, protagonista di una lunga serie di film a partire dal 1954. Appunto questi suoni se riascoltati sono molto simili a quelli emessi da uno dei più famosi mostri della storia del cinema di fantascienza, ma ovviamente nulla a che vedere con tutto questo. I suoni che vi faremo ascoltare provengono da alcune registrazioni video fatte a Manchester e a Halton il 22 e 23 Agosto 2012.
I suoni dell’ Apocalisse, cosa sono?

Parla la scienza ufficiale: le segnalazioni di questi suoni sono pervenute da ogni parte del mondo: Usa, Regno unito, Costa Rica, Russia, Repubblica Ceca, Australia, Brasile, Ucraina, ecc. Sono stati analizzati questi suoni e si è scoperto che la maggior parte si trova all’interno della gamma di infrasuoni, ovvero non è udibile per l’uomo. Quello che la gente sente è quindi solo una piccola frazione della potenza effettiva di questi suoni. Si tratta di emissioni acustiche a bassa frequenza nel range tra 20 e 100 Hz modulata da onde di infrasuoni bassissimi, tra 0,1-15 Hz. In geofisica, sono chiamate onde acustiche di gravità; si formano nell’alta atmosfera, in particolare al confine con la ionosfera. Le cause attribuibili a queste onde potrebbero essere terremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, tempeste, maremoti, ecc, tuttavia la scala del ronzio osservata in termini sia di superficie che di potenza, supera di gran lunga quella che può essere generata dai suddetti fenomeni. Insomma, sono molti ancora i dubbi legati a questa vicenda, anche se secondo alcuni sceinziati, sarebbe da escludere la bufala mediatica. I suoni proverrebbero da cause naturali legate ai fenomeni geologici influenzati dall’attività solare. Se così fosse saremmo di fronte ad un fenomeno interessantissimo tutto da studiare.

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