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Immortalità per tutti nel 2045 con Avatar Project

Tutti immortali nel 2045: Approvato dal Dalai Lama il folle progetto del miliardario russo Dmitry Itskov


"Avatar Project" consiste nel creare un cervello artificiale in cui trapiantare lo spirito di un uomo per poter controllare un ologramma umanoide. Tutto un programma ...

Immortalità ... una ricerca che non cessa di far sognare. Il progetto russo Initiative 2045 ne è un ennesimo esempio. All'origine di questo folle, o meglio, ambizioso progetto, il miliardario russo Dmitry Itskov, che si è rivolto ai 1531 miliardari della lista Forbes affinché partecipino al finanziamento della sua ricerca. Lo stesso Dalai Lama ha dato la sua benedizione a questa causa.

Secondo gli obiettivi di questo miliardario di 31 anni, si raggiungerebbe la vita eterna in sole quattro tappe entro il 2045. Questo è il progetto denominato Avatar.

Questo magnate dei media prevede di essere in grado di creare un cervello artificiale, poi di trapiantarvi lo spirito di un uomo, infine far in modo che lo stesso spirito possa controllare un ologramma umanoide. Trenta scienziati sono già al lavoro.

In un primo tempo, intorno a 2015-2020, cercherà di realizzare un robot, copia conforme di un corpo umano, che possa essere controllato dal cervello.

Poi nel 2025 verrà realizzato un avatar in cui, a fine vita, vi sarà trapiantato il cervello.

Il team spera di realizzare nel 2035 il cervello artificiale in cui potrebbe essere trasferita una personalità umana e raggiungere finalmente il loro obiettivo nel 2045: creare un avatar, quindi un ologramma del tutto identico all’omologo umano.

Secondo 2045.com (il sito Web di questa iniziativa) "gli obiettivi principali sono: la creazione di una nuova visione dello sviluppo umano, la realizzazione della possibilità di un'estensione radicale attraverso la tecnologia cibernetica e la creazione di una nuova cultura associata a queste tecnologia".

Il giovane miliardario ha detto di aver già assunto 30 scienziati per attuare la sua ricerca della vita (cyber) eterna. Aprirà un ufficio di controllo a San Francisco per assicurarsi dello stato di avanzamento dei lavori.

Traduzione di ASTRONEWS

Fonte:  Atlantico.fr

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Siccità o eccessive piogge e' allarme alimentare planetario!


di Anna Mazzone
Siccità o eccessive piogge. Variazioni nella stagione dei monsoni o improvvise gelate.Il mondo si trova ad affrontare la sfida più grande: quella sulla scarsità delle scorte alimentari.
E questo non vale più solo per i Paesi storicamente più deboli, come quelli del continente africano, ma anche per gli Stati Uniti, la Cina, il Brasile e la Russia.
La situazione è gravissima. L'ultimo rapporto del G20 non lascia dubbi: il comparto agricolo mondiale è tenuto sotto scacco e i prezzi di cereali, mais e soia stanno seguendo un trend drammaticamente al rialzo.
Il gotha delle potenze mondiali così si ritrova seduta attorno a un tavolo per discutere di quello che - almeno fino ad oggi - era stato un tema (e un problema) che riguardava principalmente i Paesi più poveri del mondo e che veniva praticamente snobbato dai Big.
Ma oggi anche i Big rischiano di restare a bocca asciutta e la cosa potrebbe avere conseguenze devastanti, anche e soprattutto sul piano politico.
Il primo a regaire alla tegola alimentare è stato il presidente Usa Barack Obama, che dai campi (secchi) dell'Iowa, dove si trova per il suo tour elettorale, annuncia che la siccità che ha colpito gli Usa è la più grave degli ultimi 50 anni e che il governo federale stanzierà a breve fondi per aiutare gli agricoltori, per un totale di 170 milioni di dollari, almeno per ora.
Ma anche la Cina non è messa meglio, anzi. Pechino negli anni passati ha comprato ettari ed ettari di terra coltivabile in Australia, per riuscire ad avere la quantità di riso e cereali necessaria al fabbisogno nazionale.
Ma quest'anno l'Australia è stata colpita da ingenti alluvioni, che hanno vessato i campi e distrutto la maggior parte dei raccolti. Il risultato è che il prezzo di riso e cereali per la Cina è cresciuto di più del 50%, creando un effetto domino su tutta la filiera alimentare, fino al consumatore finale.
E anche la Russia trema. Già due anni fa la Federazione aveva stanziato 15 milioni di dollari attraverso il Russia Food Price Crisis Rapid Response Trust Fund per le repubbliche del Kirgyzistan e del Tagikistan, ma adesso l'allarme alimentare è arrivato anche a Mosca.
La Commissione europea già nel 2009 aveva stanziato circa 112 milioni di euro per aiutare i comparti agricoli di 10 Paesi membri, e adesso l'allarme è di nuovo in codice rosso, con gli ettari di terra coltivata bruciati in Spagna.
In India il mutamento nella stagione dei monsoni ha spinto addirittura il governo ad investire 75 milioni di dollari in un macchinario che possa prevedere le piogge, e intanto gli agricoltori (che sono circa 600 milioni) spendono rupie su rupie per ingraziarsi le divinità indù e chiedere che la siccità si plachi e che arrivi un po' di acqua.
E di acqua ce ne è troppa invece sia in Corea del Nord che in Brasile, dove le recenti alluvioni hanno messo in ginocchio l'intero comparto alimentare. Pyongyang ha già chiesto aiuto alle Nazioni Unite, il Brasile invece ha praticamente interrotto la produzione di biocarburanti, per non far aumentare a dismisura i prezzi di mais e cereali.
In Costa d'Avorio sono in allarme i coltivatori di cacao. A causa della siccità i prezzi dei semi sono lievitati del 13%, con conseguenze devastanti su tutto il mercato. Ed essendo il cacao praticamente un monoprodotto agricolo in Costa d'Avorio, l'economia del Paese africano è stata messa in ginocchio.
La Banca Mondiale aumenterà il GFRP (Global Food Crisis Response Program), che già tre anni fa era stato rimpinguato con 2 miliardi di dollari, ma l'emergenza è grande e diffusa su tutto il pianeta. Non bastano interventi mirati, ma sarà necessario ripensare l'intero sistema alimentare e l'accatastamento delle scorte.
Ma non è solo unq questione organico-economica, è anche un serio tema politico. Laddove manca il pane (o costa troppo) è facile che si generino rivolte popolari, soprattutto in paesi "chiusi", governati da regimi o pseudo-tali.
Il livello di scontro sociale aumenta man mano che aumenta il divario tra la richiesta e l'offerta di generi alimentari. E' un assioma che finora non è stato ancora smentito dalla Storia. E ormai lo spettro della fame spaventa tutti, nessuno escluso.

Il governo e le grandi banche si stanno preparando in silenzio ad un imminente collasso finanziario?

Sembra che stia accadendo qualcosa di veramente strano. In tutto il mondo, i governi e le grandi banche si comportano come se prevedessero un imminente collasso finanziario. Purtroppo, non siamo al corrente delle conversazioni riservate che si svolgono nei consigli di amministrazione aziendali e nelle stanze del potere in luoghi come Washington DC e Londra, quindi tutto quello che possiamo fare è cercare di dare un senso a tutti gli indizi che sono intorno a noi.
Naturalmente è del tutto possibile fraintendere questi indizi, ma nascondere la testa sotto la sabbia non porterà niente di buono. 

La settimana scorsa, è stato rivelato che il governo degli Stati Uniti, negli ultimi due anni, ha chiesto segretamente a cinque delle più grandi banche americane "di sviluppare piani per scongiurare il crollo". Di per sé, questo non è un granchè. Ma quando si aggiunge quel tassello alle decine di altri indizi di un imminente collasso finanziario, comincia ad emergere un quadro molto preoccupante. Negli ultimi 12 mesi, centinaia di dirigenti bancari si sono dimessi, membri aziendali hanno venduto enormi quantità di azioni, e mi è stato detto personalmente che un numero significativo di banchieri di Wall Street hanno acquistato "beni per la sopravvivenza" nelle comunità rurali questa estate. 


Nel frattempo, ci sono state segnalazioni che il governo degli Stati Uniti ha fatto scorta di alimenti e munizioni, e Barack Obama ha firmato tutta una serie di ordini esecutivi che potrebbero essere utilizzati nel caso di un tracollo grave della società. Che cosa significa tutto questo? Potrebbe significare qualcosa o potrebbe significare nulla. Quello che sappiamo è che ad un certo punto arriverà un crollo finanziario. Negli ultimi 40 anni, la quantità totale di tutti i debiti negli Stati Uniti è cresciuta da circa 2 miliardi di dollari a quasi 55 trilioni di dollari. Questa è una ricetta per la catastrofe finanziaria, ed è inevitabile che questa gigantesca bolla del debito ad un certo punto scoppierà.
In tempi normali, il governo statunitense non dice alle grandi banche di "sviluppare piani per scongiurare il crollo".
Ma secondo un recente articolo della Reuters, questo apparentemente è esattamente ciò che sta accadendo ....
I legislatori degli Stati Uniti hanno indirizzato direttive a cinque delle più grandi banche del paese, tra cui Bank of America Corp e Goldman Sachs Group Inc, di sviluppare piani per scongiurare il collasso nel caso si trovassero ad affrontare gravi problemi, sottolineando che le banche non possono contare sull'aiuto del governo.

Il programma che risale a due anni fa, che è stato tenuto in gran parte segreto fino ad ora, si aggiunge ai "testamenti biologici" che le banche hanno predisposto per aiutare le autorità di regolamentazione a smantellarle, se dovessero effettivamente fallire. Questo mostra come le autorità di regolamentazione stiano lavorando duramente per garantire che le banche abbiano piani per gli scenari peggiori e possano agire in modo razionale nei momenti di difficoltà.
Non vi sembra strano che solo cinque banche molto grandi abbiano ricevuto un tale avvertimento?
E perché mantenerlo segreto al pubblico americano?
Il Governo federale si aspettava realmente che ci fosse un crollo?
Se i funzionari federali si aspettassero un crollo finanziario, non sarebbero gli unici. Un numero crescente di economisti  molto rispettati parlano del vicino collasso finanziario come se fosse in qualche modo inevitabile.
Ad esempio, controllate la seguente citazione da un recente articolo di Money Morning. ....
Richard Duncan, ex dirigente della Banca mondiale e capo economista presso Blackhorse Asset Mgmt., afferma che il debito federale americano di  16.000 miliardi di dollari  si è trasformato in una "spirale mortale", come ha detto a CNBC.

E potrebbe portare a una depressione così grave che egli non "pensa che la nostra civiltà potrebbe sopravvivere".
Un ex dirigente della Banca Mondiale avverte che la nostra civiltà non potrebbe sopravvivere a ciò che sta arrivando?
Questo è abbastanza agghiacciante.
L'economista Nouriel Roubini crede che la crisi in arrivo sarà anche peggiore di quella del 2008 ....
"Peggiore, perché come nel 2008 avremo una crisi economica e finanziaria, ma a differenza del 2008, siamo a corto di munizioni politiche. Nel 2008, si potevano tagliare i tassi;. Fare QE1, QE2, si poteva innescare lo stimolo fiscale, si poteva sostenere/stanziare/ garantire le banche e tutti gli altri. Oggi, più QE stanno diventando sempre meno efficaci perché i problemi sono di solvibilità e non di liquidità.I disavanzi di bilancio sono già molto grandi e non è possibile salvare le banche, perché 1) c'è un'opposizione politica a questo;. e 2) i governi sono quasi insolventi - essi non possono salvare se stessi figuriamoci le loro banche. Il problema è che siamo a corto di conigli politici da tirare fuori dal cappello!"
Dall'altra parte dell'oceano, molti funzionari europei riecheggiano gli stessi sentimenti.
Quello che Nigel Farage ha detto al King World News, l'altro giorno è molto inquietante ....
Oggi il MEP (Member European Parliament) Nigel Farage ha parlato al King World News di ciò che ha descritto come la possibilità di "un crollo bancario veramente drammatico". Farage ha anche avvertito che i pianificatori centrali vogliono schiavizzare e imprigionare le persone all'interno di un 'Nuovo Ordine’, e ha descritto la situazione come "orribile".
La situazione in Europa continua a diventare sempre peggiore. Le autorità europee se ne sono uscite con "soluzioni" dopo "soluzioni", ma la disoccupazione continua a salire alle stelle e le condizioni economiche nell'Unione europea sono peggiorate molto costantemente nel corso degli ultimi 12 mesi.
Se tutto questo non bastasse, ci sono un numero crescente di segnali che la Germania in realtà sta pensando di lasciare l'euro.
Inutile dire che sarebbe un disastro completo e totale per il resto della zona euro.
Naturalmente ci sono molti modi in cui la crisi finanziaria in Europa potrebbe potenzialmente svilupparsi.
Ma tutti gli scenari realistici sarebbero molto brutti per l'economia globale.
Nel frattempo, le nostre risorse stanno diminuendo, la guerra in Medio Oriente potrebbe esplodere in qualsiasi momento e il nostro pianeta sta diventando sempre più instabile. Di seguito è riportato un estratto da un recente articolo di Paul B. Farrell sul Marketwatch.com ....
Allacciate le cinture, presto saremo tutti scioccato oltre ogni accettazione.Alcuni cigni neri imprevedibili. Un risveglio a livello mondiale attiverà la previsione del Pentagono sulla rivista Fortune di un decennio fa in occasione del lancio della guerra in Iraq: "Entro il 2020 ... un vecchio disegno di guerre disperate e globali per i viveri, l'acqua e l'energia emergerà ... una guerra che determinerà la vita umana ".
E' quasi come se si stesse preparando una "tempesta perfetta".
Naturalmente anche la siccità storica che sta devastando la produzione alimentare negli Stati Uniti questa estate non sta aiutando. Un'altra estate o due come questa e potremmo assistere ad un ritorno delle condizioni della Dust Bowl.
Chi  osserva quello che sta accadendo nel mondo e non si preoccupa affatto di ciò che sta accadendo sta semplicemente delirando.
Recentemente, un "team di scienziati, economisti, analisti ed esperti di geopolitica" ha esaminato lo stato attuale del sistema economico globale e le conclusioni a cui sono giunti sono assolutamente sbalorditive ....
Un membro di questa squadra, Chris Martenson, un patologo ed ex vicepresidente di una società Fortune 300, spiega le loro scoperte:

"Abbiamo trovato un andamento identico nel nostro debito, nel mercato totale del credito  e nell'offerta di moneta che garantisce che stanno per fallire. Questo andamento è quasi lo stesso in qualsiasi schema piramidale, si intensifica velocemente in maniera esponenziale prima di crollare. I governi di tutto il mondo sono i principali responsabili.
"E quello che è veramente inquietante di questi risultati è che il modello non si limita alla nostra economia. Abbiamo trovato lo stesso andamento catastrofico anche nei nostri sistemi energetici, cibo e acqua."
Secondo Martenson: "Questi sistemi potrebbero implodere tutti allo stesso tempo Cibo, acqua, energia, denaro. Tutto..."
Hmmmm - è come se avessero letto il blog The Economic Collapse.
La verità è che un massiccio crollo finanziario mondiale sta arrivando.
E' inevitabile, e sarà estremamente doloroso.
Allora, cosa ne pensate di tutto questo? Non esitate a postare un commento con i vostri pensieri ....

Fonte: The Economic Collapse Blog 12 Agosto 2012 

Traduzione di Anna Moffa per I Lupi di Einstein

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Siamo cavie umane per filantropi



Siamo cavie umane per filantropi


“Se controlli il petrolio, controlli le nazioni, se controlli gli alimenti, controlli i popoli”.Henry Kissinger, Premio Nobel per la Pace nel 1973



I necrofili (pardon, filantropi) nei posti di potere, come quelli seduti alla Commissione Europea, sempre pronti a recepire ogni richiesta imposta dalle lobbies (eh devono tirare a campare) hanno recentemente VIETATO LO SCAMBIO DI SEMENTI. Non contenti di ciò, hanno decretato che possiamo tranquillamente assurgere al ruolo di cavie umane per lo spraying tossico, leggere suScienza Marcia gli approfondimenti.
Quel grande tempio di "democrazia" e tolleranza quale si spaccia essere la Ue PROIBISCE lo scambio di sementi, diventa reato scambiarsi innocui semi messi a disposizione della natura. Il principio è semplice, CIO' CHE NON PRODUCE LUCRO E' ABOLITO, vietato, costituisce un crimine e pertanto viene PERSEGUITO. Questa è la regola principe dell'Occidente, quello che bombarda in giro per il mondo ed avoca unicamente a sé il ruolo di supremo giudice universale, bollando paesi e popoli non conformi a questa regola come REGIMI. L'Ue e la sua nazione di riferimento, gli Usa, sono il prodotto delWTO, quell'unico ordine supremo da tutelare al di sopra della vita umana. Non vi piace? Affare vostro, sappiate che non potete contestare, "in democrazia" culla della tolleranza non è ammesso dissentire. Il primato dell'ipocrisia è meritatamente guadagnato dall'Occidente, come dimostra la citazione (sopra) di un grande "principio" enunciato da un premio Nobel PER LA PACE.
Insomma, tentano in tutti i modi di assassinare i popoli, intesi come masse, come
chi gestisce il potere non si stanca mai di ripetere, per bocca di cotanti e nobili professoroni universitari e politicanti vari, la cui carriera è legata alla propaganda dei progetti "filantropici". Sostengono che siamo in troppi ed ormai, con il mondo in mano alla finanza non c'è più nulla da produrre, essendo il mercato saturo. Siamo inutili e sono indecisi riguardo a come darci il ben servito. Ma hanno in serbo tanti bei piani. Possono usarci come cavie umane per i loro esperimenti, usarci come pezzi di ricambio per organi, come consumatori fino all'ultimo spicciolo (hanno già attuato tutti i mezzi possibili per lasciarcene sempre meno) poi, quando saremo al verde passare al sequestro dei beni che ancora ci rimangono attraverso Equitalia (in Italia vi è questo strumento ma ogni nazione "civile" ha il suo). Un piano di sterminio perfetto. 
Il piano di sterminio del turbocapitalismo è considerato una pietra miliare del progresso. Guai essere contrari, guai a contestarlo. L'Ilva serve ancora? Bene, allora crepate di tumore e ringraziate per il piatto di minestra finora concesso.



Vogliono stare più larghi sul pianeta, non vogliono che noi inutili masse "sporchiamo" ed usiamo quello che è rimasto di sano sulla terra. Così, costruiscono profitto quando ordinano un genocidio, per esempio attraverso le speculazioni alimentari o l'appropriazione delle sementi, attraverso campagne di vaccinazioni tossiche o il finanziamento di conflitti armati. Se crepi, il banco vince, se sopravvivi, idem. Gioite delle mirabolanti occasioni del "mondo libero" che celebriamo a richiesta in numerosi appuntamenti ufficiali comandati. A tal proposito non mi resta che rimandare all'esaustivo e realistico articolo, scritto nel 2010 pubblicato su Global Research "Verso un nuovo ordine mondiale", un capolavoro, o meglio, un'analisi tragica di come le masse siano sempre state ingannate e spinte a reagire come programmato dall'élite stessa. Nell'articolo vengono infatti citati esempi di come tutto sia già pianificato e di come ci stiano preparando alla transizione dall'economia capitalista a quella della non-crescita. Quest'ultima, condizione necessaria per imporre e far accettare l'austerità permanente (come non pensare alla troika), il razionamento delle risorse e le tasse sul consumo. Ma l'élité che condurrà questi giochi non possiede alcuna velleità ambientalista (anche se molte associazioni sono state create dalla stessa elite per manovrare e deviare l'ambientalismo) e la transazione dallo spreco all'austerità risponde solamente alla sua bulimica fame di profitto. E' stato un "sollievo", purtroppo amaro, leggere nell'articolo che si procederà a demonizzare la democrazia e le sovranità nazionali. Proprio la democrazia è stata il grimaldello usato per soppiantare e demonizzare le sovranità nazionali viste, ancora oggi come brama di potere di una nazione su tutte le altre e non come legittima autodeterminazione dei popoli. Poco importa ai globalisti alla Soros/Rockefeller se prestano il fianco all'agenda imperialista della finanza us-raeliana. Si pensi ad Orban, legittimo presidente dell'Ungheria che voleva riportare il controllo della Banca Centrale sotto il Governo, ossia porre la Banca sotto il controllo dei cittadini. Bene, dai paladini della democrazia è stato definito xenofobo e autoritario, il messaggio risulta forte e chiaro. La finanza non si tocca altrimenti diventi un despota autoritario in preda al delirio nazionalista. In poche parole, per chiarire riprendo l'espressione di Roberto Quaglia nell'ottimo articolo La demolizione controllata della classe media è appena iniziata: verso la vittoria finale dei criptocrati



"La cosiddetta “indipendenza” delle banche centrali dalle proprie nazioni è in altre parole l’indipendenza delle banche centrali dai cittadini sovrani a cui i soldi del paese in ultima istanza apparterrebbero. Questo ovviamente implica che i governi dei paesi “democratici” si sono macchiati di alto tradimento – è difficile in effetti immaginare un tradimento più alto che abdicare alla propria sovranità monetaria, ovvero fare omaggio della gestione di tutto il valore prodotto dalla propria nazione a soggetti terzi."
Poco importa che la democrazia sia stata cooptata dai poteri forti, gli stessi che ora la intendono demonizzare perché ha messo al potere persone "inette". Anche se ciò corrisponde al vero, non è certo tutta la storia e le masse accolgono di buon grado "l'avvento dei tecnici". L'articolo di Quaglia si incastra perfettamente come tassello nel più ampio processo illustrato ne "Verso un nuovo ordine mondiale" sopra linkato.


In Italia dove, a mezzo golpe vige un regime di banchieri e lobbisti, il gran cerimoniere della loggia Mr Monti l'anglofono ed i suoi confratelli abusivi, tramite il decreto sviluppo assecondano e finanziano altri "poveri bisognosi" come trivellieri e petrolieri vari. Siamo certi che l'intento sia solo una ricerca disperata della "crescita" economica? Cosa darei per sapere cosa pensano coloro che incensano il governo "tecnico", propagandandolo come "immune" dal clientelismo lobbistico e pertanto capace di ragionare in nome di un interesse collettivo...fino al punto da permettersi di saltare "la democrazia"....una favola per bambini o complici.

Arriva il "Colosso dei deserti": un'altra Balla

Dopo Caronte, Minosse, Scipione, Caligola, Nerone e Annibale, è ora il turno del Colosso dei deserti! Questa estate sempre più torrida sta mettendo in ginocchio il BelPaese, causando da Nord al Sud danni alle colture così pesanti da far parlare di vero e proprio stato di calamità.

Il tempo ed il clima sono tutt'ora manipolati da una banda di criminali senza scrupoli, con obiettivi ben precisi e con la piena collaborazione delle autorità governative che, invece, dovrebbero essere preposte alla tutela dell'ambiente, della salute dei cittadini e della stabilità economica dei paesi. Sappiamo, però, che purtroppo non è così.  


In Veneto sono più di 350 mila gli ettari in forte sofferenza, con perdite che arrivano al 100 % nelle zone non irrigate della bassa padovana e un calo delle rese complessivo stimato in oltre 7 milioni di quintali per il granoturco e 560 mila quintali per la soia. In Lombardia i raccolti di mais e pomodori hanno subìto tagli di oltre il 20 %. Inoltre per salvare campi e raccolti gli agricoltori sono costretti a usare a pieno regime le pompe per pescare l'acqua dai canali e irrigare, con un aumento del consumo di gasolio pari al 30 %. 

In Emilia Romagna ad essere in ginocchio è soprattutto il settore ortofrutticolo, secondo quanto emerso da una riunione della consulta agricola regionale. Il lungo periodo di siccità, iniziato lo scorso novembre, ha portato alla perdita fino al 100 % del raccolto nelle province di Ferrara e Bologna. In Abruzzo calo del 30 per cento della produzione di finocchi, radicchi e carote nelle coltivazioni del Fucino. Si rivela urgente la necessità di ammodernare il sistema di irrigazione. 

In Toscana secondo una prima stima sarebbero 60 milioni i danni provocati da caldo e siccità. Il 30 per cento del pomodoro, il 50 per cento di mais, girasoli e barbabietola sono già andati persi, mentre nelle stalle le mucche hanno prodotto il 20 % in meno di latte a causa dello stress causato dal caldo rovente. Anche in Lazio per l'agricoltura è codice rosso; ad essere colpiti sono soprattutto castagneti, noccioleti, oliveti, vigneti e ortofrutta mentre sono in pericolo anche gli allevamenti zootecnici, sia bovini che ovini, che per la mancanza di foraggio e per l'afa hanno ridotto drasticamente la produzione di latte bovino e ovino. Nelle Marche le alte temperature registrate a luglio in provincia di Pesaro, fino a 6 gradi superiori alla media, hanno portato a un calo della produzione di girasole che va dal 20 % fino al 90 % per chi ha seminato tardi. 

In Campania i danni alle coltivazioni di mais, pomodoro e uva e tabacco sono stimabili in circa 50 milioni di euro. Infine in Puglia sono 108 i milioni di metri cubi di acqua in meno negli invasi all’inizio di agosto 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una situazione da allarme rosso per le produzioni orticole, frutticole e gli animali. Calo del 25 % per i pomodori, mentre le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno, con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni più roventi. [1]




La stazione H.A.A.R.P. di Gakona (Alaska), dispone di 180 antenne che, lavorando di concerto, riescono a produrre a terra un ritorno di bassa frequenza, sparando sulla ionosfera una ricaduta di 10 gigawatt (10 miliardi di watt). 10.000MW = 130 decibel (jumbo al decollo). Se moltiplichiamo 1 w per migliaia di volte, si può immaginare la ricaduta al suolo: esplosioni radianti (i famigerati boati...) a qualsiasi altezza, terremoti a qualunque profondità, manipolazione del clima, innalzamento della temperatura dell'aria... 


H.A.A.R.P. non influisce sulle correnti a getto direttamente, ma in modo indiretto. Se la ionosfera si espande nello spazio, la stratosfera sottostante ad essa deve modificarsi per colmare quel vuoto e, modificandosi, devia il corso delle correnti a getto di migliaia di chilometri, alterando gli spostamenti dell'acqua nell'atmosfera. 

H.A.A.R.P. è solo uno dei numerosi "riscaldatori ionosferici" installati in tutto il mondo. Solo gli Stati Uniti ne contano tre: uno a Gakona ed uno vicino a Fairbanks, in Alaska ed un altro ad Arecibo, in Puerto Rico. La Russia ne ha installato uno a Vasir Surks, nei pressi di Nižni Novgorod e l'Unione europea un altro nei dintorni di Tromso, in Norvegia. Sfruttando un'azione congiunta, questi trasmettitori sono potenzialmente in grado di alterare il clima di qualunque area del pianeta, variando radicalmente la traiettoria delle correnti a getto ed innescando temporali catastrofici o tremende siccità. Il riscaldamento dell'atmosfera potrebbe persino cambiare l'epicentro degli uragani e creare delle cupole di alta pressione in grado di deviarne il corso. 

I cosiddetti "riscaldatori ionosferici" vengono sfruttati per le mutazioni atmosferiche. I rapporti del'esercito statunitense lo dimostrano, il Pentagono lo ammette nei documenti ufficiali, eppure smentisce il loro reale uso di fronte all'opinione pubblica. 

Il governo statunitense è fermo sulle sue posizioni e ribadisce che H.A.A.R.P. è semplicemente una struttura per la ricerca meteorologica, ma è forse un caso che dalla sua attivazione gli esperti abbiano registrato bizzarre anomalie climatiche, tra cui massicce inondazioni, uragani, drammatici periodi siccitosi e terremoti? 

I calcoli matematici disponibili prevedono un "riassestamento" della corrente a getto polare per il 26 agosto e ciò, in linea del tutto teorica, dovrebbe portare a copiose precipitazioni e ad un repentino calo delle temperature, sempre che i militari e chi per loro non rovinino, ancora una volta, la festa. [2]


Fonti

Tratto dal blog: http://freeondarevolution.blogspot.it


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La Serbia si dissocia dal sistema bancario europeo, FMI e BCE sul piede di guerra!

Il socialismo serbo riforma il sistema bancario dissociandosi dal modello europeo. Proteste da parte dell'UE e del FMI.

BELGRADO - In Serbia il Governo ha capito: bisogna riformare il sistema bancario dissociandosi dal modello bancario europeo. Si dimette per protesta il governatore della Banca Centrale Serba, Dejan Soskic. Il suo mandato sarebbe scaduto nel 2016. 
La prima vera grande reazione politica a questa dittatura bancaria parte proprio dai Balcani, con la legge serba appena varata che limita fortemente l'indipendenza della Banca Centrale. 


Una notizia passata in sordina tra le notizie flash che i grandi quotidiani hanno copincollato dalle agenzie di stampa. 
La cosa ancora più preoccupante è che la notizia sarebbe stata totalmente ignorata se il Fondo monetario Internazionale (FMI) non avesse deciso di esprimere pubblicamente la sua contrarietà alla legge varata dal nuovo esecutivo guidato dal premier socialista Ivica Dacic.
Ma la situazione serba ci riguarda da vicino, non solo perché si trova poco distante dal nostro paese, ma anche perché è situata in un polo strategico tra i paesi di confine dell'Europa stessa, non troppo distante dalla Grecia.

Insomma la Serbia è ormai una spina nel fianco per la BCE che potrebbe causare delle fortissime repressioni qualora venisse a compromettere l'intero sistema bancario europeo. Il rischio di contagio è infatti altissimo. Questo partirebbe dalla serbia per giungere poi in Grecia, poi in Italia e in Spagna per poi diffondersi in tutta l'Europa.

E dunque, quali sono le colpe di questo nuovo governo socialista Serbo? La colpa in sostanza è di aver legiferato in modo da limitare il potere della Banca centrale serba a vantaggio del paese e delle ingerenze dell'economia reale. Grazie alla nuova legge approvata questa mattina, il Parlamento serbo, guidato da un governo socialista, supervisionerà tutti i provvedimenti e le azioni della Banca Centrale serba intervenendo quando necessario. La politica monetaria del vecchio governatore della banca centrale serba, il filo-europeista Dejan Soskic, era stata infatti giudicata "troppo restrittiva per il paese".

Si è trattato quindi di un atto di tutela verso il paese stesso che però la stampa ha presentato come un problema per la stabilità bancaria europea e serba, che ha fatto drizzare le orecchie sia alla BCE sia al FMI. Qualcuno insomma, dalla periferia, ha osato sfidare sua maestà: la Banca Centrale Europea. 

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Il pentagono vuole il controllo di internet per difendersi da attacchi cibernetici

Sembra che i militari si stiano finalmente accorgendo del mostro che hanno creato, involontariamente, una ventina di anni fa.

Il mostro naturalmente è Internet, una invenzione del Pentagono - che allora si chiamava Arpanet - che in pochi anni sarebbe diventata l' "autostrada dell'informazione" per tutto il mondo.

Ed ora i militari vorrebbero ottenere dal governo americano il permesso di intervenire direttamente sulle reti private di Internet, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, "per potersi difendere da eventuali attacchi cibernetici" che possono arrivare in qualunque momento.

A questo scopo era già stato creato, due anni fa, il cosiddetto Cyber Command, una specie di "centro di comando" cibernetico del Pentagono, che però autorizza i militari ad intervenire solo in difesa dei propri sistemi interni di comunicazione. Ora invece gli uomini in divisa vorrebbero essere in grado di intervenire dappertutto, "per bloccare o redirigere virus, oppure disabilitare server situati all'estero, e prevenire il lancio di malware distruttivo".

Siamo quindi alle solite: cambia il territorio d'azione, ...


... ma la mentalità di questi personaggi rimane la stessa. Quello che era "guerra preventiva" fatta con i carri armati vorrebbe diventare anche "guerra preventiva" a livello cibernetico. La Cina "minaccia" di penetrare il nostro sistema di sorveglianza satellitare? E noi gli spariamo un bel sarchiapone da 10 terabytes nella rete nazionale che gli fa uscire per una settimana tutte le scritte in arabo. Così sono avvisati.

Ovviamente, i termini della richiesta sono volutamente confusi, e tutti si ripromettono di usare le nuove facoltà "solo per casi estremi in cui sia in pericolo la sicurezza nazionale". Ma sappiamo bene quale sia l'atteggiamentio dei nostri amici in grigioverde, ogni volta che gli metti in mano una nuova arma di qualunque tipo: First we shoot, then we ask for your name. Prima ti spariamo, poi ti chiediamo come ti chiami.

Scatta inoltre, in questo scenario già volutamente ambiguo, la decennale competizione fra le varie agenzie federali per avere la giurisdizione su eventuali interventi di tipo cibernetico. La FBI dice "spetta a noi, perché siamo noi che combattiamo il crimine in America". La NSA (National Security Agency, gli "spioni" per eccellenza) dice: "spetta a noi, perché siamo noi a controllare tutto il settore delle comunicazioni". Il Pentagono dice: "spetta a noi, perché abbiamo il compito di difendere la nazione americana". Lo Homeland Security Department dice: "spetta a noi, perché siamo incaricati di tutto quanto sopra." (Gli israeliani invece stanno zitti, e intanto controllano tutto loro).

Questo significa che una legislazione che permetta veramente di impadronirsi di internet non arriverà probabilmente mai. Mettere d'accordo tutte queste agenzie equivale a mettere d'accordo cinque amici per andare tutti a vedere lo stesso film: è fisicamente impossibile.

Ma se anche per caso ci riuscissero, rimane un piccolo problema da risolvere: chi va a dirlo a Google, Amazon e tutti gli altri mostri commerciali della rete, che "da oggi possiamo spegnervi i server come e quando ci pare" senza che quelli scatenino immediatamente le proteste di decine di milioni di persone? 

Come scrivevamo otto anni fa "Ci vorrà del tempo prima che ... l'elite si renda conto fino in fondo della serpe che si è covata in seno (l'Internet, sublime paradosso, è stato inventato dai militari USA, come "arma segreta")".

Sembra che il momento - allelujah - sia finalmente arrivato. 

Otto anni fa però abbiamo anche scritto: "Non solo le implicazioni commerciali rendono oggi l'Internet indispensabile alla struttura economica dell'Occidente, ma a questo punto sarebbe teoricamente impossibile sopprimerlo, per il semplice fatto che un qualunque tentativo in quel senso verrebbe immediatamente denunciato al mondo tramite Internet stesso. Ovvero, l'arma che ferisce è anche il proprio sisteme di difesa migliore."

Auguriamoci che la seconda parte della nostra "profezia" sia vera almeno quanto la prima.



 


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