3 luglio 2012 - Le più forti alluvioni degli ultimi dieci anni hanno interessato lo Stato di Assam nell'India nord-orientale provocando la fuga di 2 milioni di persone dalle proprie case, riferisce Fox News. Le piogge torrenziali in questa regione durano da più di due settimane. Attualmente più di 2.000 villaggi e 70.000 ettari di terra coltivabile sono rimasti allagati. Almeno 81 persone sono morte: 16 sono morte a causa di frane causate dalle piogge mentre la maggior parte è stata travolta dalla piena del fiume. Quasi 500.000 sopravvissuti hanno trovato rifugio in campi profughi allestiti dalle autorità che hanno aperto circa 770 cliniche. Altri due milioni di indiani evacuati vivono in edifici governativi e in tende. Alle vittime vengono fornite acqua, cibo e medicine.
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Città fantasma per sperimentare le nuove tecnologie? Esiste davvero!
Tutte le tecnologie più innovative sulle rinnovabili, sulla domotica, sulla sostenibilità delle infrastrutture da oggi possono essere sperimentate in una città creata apposta e – solo -per questo. Esiste già e si chiama Cite, è stata costruita nel New Mexico, è sorta su 20 km di deserto ed è costata 1 miliardo di dollari.
Prima nel suo genere, Cite servirà a testare e a verificare funzionalità e progetti di nuove tecnologie.
Lo scopo è quello di ricostruire una città in tutti i suoi elementi caratteristici, perfino prevedendo i quartieri suburbani e la lavanderie a gettone: il modello è quello di una media cittadina americana.
I clienti avranno modo di vedere da vicino le possibilità concrete delle tecnologie da acquistare. Ovviamente la città elabora dati 24 ore su 24 con gli scenari simulati. I dati vengono inviati al vicino campus di ricerca dove i risultati vengono ‘trattati’ e studiati.
Anche se non ci abita nessuno, si simulerà la presenza di abitanti secondo i dati demografici medi di una città di quella grandezza. Cite è un investimento importante e ha creato 350 posti di lavoro. La sua costruzione ha sollevato un’ampia polemica e un dibattito circa la convenienza economica di riprodurre interamente una città invece di crearla, a questo punto, realmente.
Chi gestisce Cite assicura che le aziende private e gli enti governativi avranno un vantaggio che fa la differenza nell’avere a disposizione delle simulazioni così attendibili, proprio come in una vera città.
Terremoto: i fondi non arrivano... e i sindaci si rivolgono alle... BANCHE! Evviva...
I soldi dopo un mese e mezzo, non sono ancora arrivati (ma guarda i casi della vita...) e i sindaci sono costretti a rivolgersi alle banche per ottenere "anticipazioni di cassa" ovvero soldi sulla quale pagheranno, ovviamente, gli interessi... ecco che il terremoto diventa business per le banche.
Banche che - in Emilia come in Abruzzo in precedenza - hanno bloccato le carte di credito ai terremotati perché a rischio insolvenza. Banche che hanno imboscato i soldi delle donazioni via sms utilizzandoli non per beneficenza, come era NATURALE trattandosi di OFFERTE dei cittadini... ma per PRESTITI: dopo aver decurtato direttamente il 10% della somma per le spese di gestione. I cittadini regalano i propri soldi via SMS, e loro li prestano ai terremotati: che li restituiscono alla banca pagando un tasso di interesse... roba da ITALIA.
staff nocensura.com
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di seguito l'articolo di Annalisa Dall’Oca e Giulia Zaccariello per "Il Fatto Quotidiano"
Fino a oggi, 44 giorni dopo la prima scossa, sono arrivate soltanto carte da firmare. "I lavoratori vanno pagati, le fatture anche e non ci resta che chiedere anticipazioni di cassa". Milioni di euro tra solidarietà e fondo della Protezione civile bloccati dalla burocrazia
Finora ci sono solo fatture su fatture da saldare. E richieste di prestiti con i relativi interessi. Di soldi liquidi, a 44 giorni dalla prima scossa, i sindaci dei tanti paesi emiliani messi in ginocchio dal terremoto ne hanno visti ben pochi. Per toccare con mano le donazioni private infatti bisognerà aspettare mesi. Almeno due solo per quanto riguarda gli oltre 15 milioni di euro raccolti attraverso i messaggi sms solidali. Così come sarà necessario attendere ancora delle settimane per poter attingere ai 50 milioni del Fondo nazionale della protezione civile. Intanto però i fornitori battono cassa e così come i dipendenti comunali, che da più di un mese lavorano senza sosta, sabato e domenica compresi. Così ai comuni non resta altra soluzione che rivolgersi alle banche.
“I lavoratori vanno pagati – mette in chiaro il sindaco di Novi di Modena, Luisa Turci -. E senza entrate sono obbligata a chiedere anticipazioni di cassa. Certo, non sono a costo zero. Ma è l’unico modo per ottenere liquidità immediata”. Per ora, infatti, i paesi colpiti dal sisma hanno potuto usufruire solo delle donazioni spontanee versate sui singoli conti correnti, aperti ad hoc dalle amministrazioni comunali all’indomani del terremoto del 20 maggio. Come spiega Rudi Accorsi, amministratore del piccolo comune modenese di San Possidonio: “Fino a oggi abbiamo ricevuto solo i 52 mila euro versati sul nostro conto. Ma ne servirebbero molti altri per rimettere in piedi la città”. Per riavviare l’economia, ripristinare il tessuto abitativo e recuperare il patrimonio artistico “non bastano i 140 mila euro donati alla nostra città – aggiunge il sindaco di San Felice sul Panaro, Alberto Silvestri – servono risposte dal governo. Le spese sono enormi, ci sono tutti gli interventi di messa in sicurezza, di puntellatura, di sgombero macerie. La lista è infinita”. Insomma, ritornare alla normalità ha un costo che i comuni da soli non riescono a sostenere.
Entro una settimana, fanno sapere dalla Protezione civile, la Regione dovrebbe ricevere la prima tranche, pari a 10 milioni, del Fondo nazionale del dipartimento, messo a disposizione subito dopo il primo terremoto. Briciole se si considera che solo il comune di Finale Emilia ha già investito circa 3,3 milioni di euro per i progetti di ricostruzione. “E ancora non sappiamo se ci verranno rimborsati completamente o solo in parte – sottolinea il sindaco Fernando Ferioli – Per pagare stiamo accumulando debiti”. Cavezzo, tra pasti, servizi igienici, interventi strutturali agli edifici e messa in sicurezza del centro storico ha già sborsato oltre 500 mila euro. Cifra simile a quella spesa da San Possidonio e da San Felice sul Panaro.
E mentre le fatture da saldare si moltiplicano, i soldi raccolti dalla macchina della solidarietà rischiano di rimanere intrappolati in un labirinto burocratico che diluisce i tempi di mesi. Prima di tradurre le migliaia di sms solidali in moneta sonante, per esempio, passeranno almeno 60 giorni. Il tempo necessario alle compagnie telefoniche per le verifiche sulla solvibilità degli abbonati. In altre parole, i gestori dovranno controllare le bollette dei clienti che hanno partecipato alla raccolta, assicurandosi, tra le altre cose, che i messaggi non siano stati inviati da telefoni aziendali. Solo una volta terminata questa operazione, gli operatori potranno trasferire la somma al Fondo per la protezione civile. Che a sua volta, facendo da intermediario, la farà arrivare alle regioni colpite dal sisma, ossia Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Queste ultime non gestiranno solo le donazioni arrivate tramite il cellulare, ma l’intera somma raccolta dai diversi enti e associazioni. In assenza di una legge che obblighi a dichiarare preventivamente la destinazione specifica delle offerte, spetterà infatti ai presidenti delle tre regioni l’ultima parola sull’utilizzo di questi soldi.
Tratto da:http://www.nocensura.com/2012/07/terremoto-i-fondi-non-arrivano-e-i.html
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L'Apocallisse Zombie arriva pure in Cina, un'altro caso di cannibalismo!
3 luglio 2012 Ancora un episodio di stampo cannibalesco che rilancia la paura di una possibile Apocalisse Zombie, già negata pubblicamente in precedenza.
Sebbene, com’è noto, il governo federale degli Stati Uniti d’America abbia negato pubblicamente l’esistenza di zombie, sebbene nel Maine vi sia stata addirittura un’esercitazione contro una possibile Apocalisse Zombie, negli USA e nel mondo continuano a proliferare episodi inquietanti che lasciano presagire tutt’altro. Dopo il caso più clamoroso di Rudy Eugene, ribattezzato il cannibale di Miami, 31enne ucciso dalla polizia mentre era intento a masticare il volto del senzatetto Ronald Poppo, o dell’attore porno accusato di aver smembrato il corpo del suo amante, salvo poi inviarne parti alle sedi dei maggiori partiti politici canadesi, il tutto passando per lo studente di ingegneria che ha mangiato cuore è cervello di un uomo, stavolta ci spostiamo in Cina.
Una donna stava per essere letteralmente mangiata da un uomo ed è stata salvata solo grazie al tempestivo intervento della folla. Sembra che l’uomo di nome Dong, ubriaco, fosse uscito da un locale, nel quale aveva pranzato con i suoi amici, rincorrendo l’auto della povera donna in questione, di nome Du, costringendola a fermarsi diverse volte. L’uomo è addirittura salito sul cofano della vettura. La donna, allora, in preda al panico è scesa dall’auto ma è stata aggredita da Dong.
Mentre chiedeva aiuto, il pazzo furioso ha iniziato a morderle il volto, lasciandole il volto coperto di sangue. Chiamata dai passanti, la polizia è infine riuscita a bloccare la furia devastante dell’uomo, mentre per la povera Du si prospetta necessariamente un intervento di chirurgia plastica al naso e al labbro per rimediare al danno subito.
La donna per fortuna è riuscita a rialzarsi grazie all’aiuto delle persone che nel frattempo si erano riunite (chi per assistere, chi per tentare di fare qualcosa) sul luogo del misfatto. Ancora ignote le cause che hanno spinto l’uomo all’efferato gesto. Nelle prossime ore sapremo se l’uomo fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti o semplicemente ubriaco. In ogni caso la situazione appare allarmante.
Stati Uniti: migliaia di pesci di acqua dolce trovati senza vita!
3 luglio 2012 - Stati Uniti - Migliaia di pesci stanno risalendo a galla senza vita lungo le rive di un lago a Butts County nello stato statunitense della Georgia.Il dipartimento per la salvaguardia della fauna selvatica stima che si tratti di almeno 3200 esemplari tra carpe pesci gatto.Sean Ledford proprietario di un abitazione vicina al lago dice che l'odore di marcio rende l'aria irrespirabile.Il dipartimento DNR dice che i pesci sono stati uccisi dalle alte temperature delle acque,e dalla diminuzione del livello dei corsi d'acqua che sta interessando l'intero territorio dello stato federale.
Terremoto 6,2 richter, trema la Nuova Zelanda
3 luglio 2012 - Un forte terremoto e' avvenuto alle ore 10:36 UTC(12:36 italiane) nello stretto di Cook in Nuova Zelanda,ad una profondita' di 220 km lungo il confine delle placche tettoniche su cui si erge l'isola.L'epicentro del sisma e' stato localizzato a 161 km NO da Lower Hutt.Per il momento non ci sono notizie di allarmi tsunami anche perche' la scossa e' stata molto profonda.
Evento sismico di magnitudo 4,5 nel mediterraneo centrale
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