MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Il risveglio della Terra, e l'aumento dei terremoti!


Negli ultimi anni il nostro pianeta è stato colpito da una serie di violenti terremoti che hanno colpito aree ritenute dagli scienziati non sismiche o a bassa sismicita'
Vorrei fare una sorta di riepilogo delle piu' recenti scosse di terremoto che evidenziano come certe aree,prima sismicamente inattive,dopo diversi decenni si siano riattivate con una serie di forti scosse di terremoto.


Il terremoto di magnitudo 6,1 in Emilia,nel maggio 2012 è stato il più forte da 5 secoli,in quanto non è una coincidenza che quella zona prima fosse classificata come non-sismica.


La scossa di 5.2 gradi,nel maggio 2011,che ha colpito verso le 19:00 la Murcia potrebbe essere “premonitrice”, hanno indicato fonti dell’Istituto Geografico Nazionale (Ign) spagnolo all’agenzia Efe. Il terremoto registrato in Murcia e’ il piu’ forte registrato nella Spagna del sud-est da ”almeno 500 anni”.

Il terremoto di 9.0 in Giappone è stato il più forte da 140 anni
Il terremoto di Haiti nel 2010 di 7 gradi Richter è stato il più forte da 200 anni.
Il terremoto dell'Aquila in Abruzzo di 6,3 nel 2009 era il più forte dal 1915.
Lo scorso marzo 2012 in Australia,un'area propriamente non molto nota per avere dei forti terremoti,si è registrata una forte scossa di terremoto di 6.1 gradi sulla scala Richter è stato registrato nel sud est dell’Australia nella regione di Homeland Nagrutjara,ieri in un'altra area al sud dell'Australia si è registrato un'altro forte terremoto di 5.3 della scala Richter,nello Stato del Victoria.
Il ministro federale responsabile per l'assicurazione, Bill Shorten, dice di aver capito che è il più grande terremoto nella zona "in 109 anni".
Questa serie di forti scosse,in alcune aree prima inattive dal punto di vista sismico,in altre sismicamente molto attive,ma che tuttavia nell'arco di pochi anni ci hanno messo in luce un quadro di forti terremoti che non si registravano da uno a diversi secoli ci evidenziano che al di sotto della crosta terrestre a livello geologico nell'arco degli anni qualcosa è andato dapprima gradatamente e poi via via sempre rapidamente cambiando.
Le causa sembrano essere più di una.
In primo luogo pare che maggiore sia la rapidità con cui si indebolisce e si sposta il campo magnetico terrestre maggiore sia la differenza di orientamento e rapidità di spostamento delle placche e dei moti convettivi del mantello che si riorientano a seconda di come si sposta il campo magnetico terrestre.
Come già menzionato in un precedente articolo
Dal 1980 ad oggi,la velocità di deriva il Polo Nord Magnetico è aumentata di oltre il 500%.



Questo potrebbe indicare l'inizio di un aumento dell'attività geodinamica terrestre dal campo magnetico terrestre che è formata come un risultato di processi energetici complessi nel suo nucleo interno ed esterno.


Se consideriamo di cosa è essenzialmente composto il nostro pianeta possiamo riscontrare dei fenomeni sorprendenti che finora la scienza ufficiale ha scarsamente preso in considerazione.
La Terra è composta di atomi,e gli atomi di per se sono composti di neutroni ed protoni,con minuscoli elettroni che ruotano attorno al nucleo centrale.
I Protoni sono composti da carica positiva,gli Elettroni invece sono composti da carica negativa,mentre i neutroni nonostante siano simili ai magneti non hanno carica.
Protoni,elettroni e neutroni si comportano come dei microscopici magneti che tendono ad allineari costantemente con le variazioni del campo magnetico terrestre.
I continenti per esempio,oltre ad essere mossi dai moti convettivi del mantello,possono essere mossi da detti minuscoli magneti che si muovono verso nord.
Un tempo le placche tettoniche erano viste come elementi passivi,ma recenti studi hanno confermato che le placche contribuiscono attivamente al loro medesimo movimento le forze che le spingono sono le forze elettromagnetiche.
Se tali fenomeni funzionano in laboratorio perchè non dovrebbero farlo anche nella vita reale?
Quando i continenti si incontrano,urtando con la propria struttura di protoni quella degli altri avviene il medesimo fenomeno di quando si avvicinano 2 calamite di polarità uguale,si respingono a vicenda.
Tale fenomeno fa si che i continenti scivolino l'uno sotto all'altro,fenomeno noto come subduzione,oppure scivolano l'uno accanto all'altro.
E' un fenomeno lentissimo spinto dalla repulsione magnetica.



Un esempio più concreto lo possiamo riscontrare nelle faglie che se fossero delle semplici spaccature nel terreno allora dovrebbero fondersi più in profondità,cosa che in realtà non avviene,questo è causato dalle forze repulsive magnetiche.
Questo spiega il perchè vengono rilevati fenomeni elettrici e anomalie magnetiche sia lungo le linee di faglia sia durante i terremoti.
E spiega anche come un terremoto possa distruggere una strada da una parte della faglia e lasciare invece integra quella dalla parte opposta.
Ora,tornando al discorso dei terremoti,è vero che le variazioni del campo magnetico terrestre sono responsabili dell'attività sismica e vulcanica.
Ma in questo modello entra anche in ballo l'attività magnetica della nostra stella che nei periodi di bassa attività solare,come l'attuale Minimo record da oltre 300 anni sembra che con le sue periodiche tempeste magnetiche e il sommarsi di un debole campo magnetico rendere la tettonica a placche più soggetta a terremoti e attività vulcaniche.
Una semplicissima statistica tra esplosioni solari dirette verso la Terra e terremoti ci dimsotra quanto siamo soggetti agli eventi che avvengono nel cosmo:

Concentreremo la nostra attenzione nel periodo compreso tra il 7 Marzo 2012 sino alla giornata di ieri. Riporteremo solo i dati e le date degli eventi sia solari sia dei terremoti.

7 Marzo: Flare X 5.4- 9 Marzo terremoto Ma gnitudo 6.7 Vanuatu

10-11 Marzo: Flare M 6.3 e M 8.4- 14 Marzo terremoto Magnitudo 6.9 Giappone

16 Marzo: Flare M 1.0 buco coronale fronte terra- 20-21 Marzo terremoto Magnitudo 7.4 Messico, terremoto Magnitudo 6.6 Nuova Guinea

23 Marzo: Flare multipli moderati classe C e debole M- 25 Marzo terremoto Magnitudo 7.1 Cile

Sole tranquillo tra fine Marzo e primi 8 giorni di Aprile

9 Aprile: Flare moderato classe C con emissione di plasma. Buco coronale importante fronte terra- 11 Aprile terremoti Magnitudo 8.2, 8.4 Sumatra-11 Aprile terremoto Magnitudo 5.9 Oregon- 11 Aprile terremoto Magnitudo 6.5 Messico- 12 Aprile terremoto Magnitudo 6.9 Golfo di California

16 Aprile: aumenta l'attività solare, flare della nuova regione in ingresso- 17 Aprile terremoti Magnitudo 6.7, 6.8 Cile e Nuova Guinea

18 Aprile: Flare classe M- 21 Aprile terremoto Magnitudo 6.6 Indonesia

Dal 25 Aprile attività solare in netto calo un solo evento sismico di rilievo, 28 Aprile terremoto Magnitudo 6.7 Tonga

Dal 4 Maggio attività solare in netta ripresa con numerosi flare classe M. Sino al tragico episodio dell'Emilia Romagna, nessun evento di rilievo.

17 Maggio: Flare moderato-forte M 5.1- 20 Maggio terremoto Magnitudo 5.9 Emilia Romagna

28 Maggio: Flare moderato C e relativo CME- 29 Maggio terremoto Magnitudo 5.8 Emilia Romagna

2 Giugno: rientra nel visibile la vecchia AR 1476 che reca una ripresa seppur debole moderata dell'attività solare- 4 Giugno terremoti Magnitudo 6.2, 6.4 Panama

10 Giugno: numerosi flare Classe M vento solare alto- 11 Giugno terremoto Magnitudo 5.7 Afghanistan

14-15 Giugno due deboli ma duraturi Flare M 1.2 e 1.9 hanno generato una tempesta di plasma con impatto sulla Magnetosfera terrestre il 16 Giugno- 16 Giugno terremoto Magnitudo 6.1 Filippine- 17 Giugno terremoto Magnitudo 6.4 Giappone.
Sulla correlazione tra indebolimento del campo magnetico e i terremoti e le fortissime eruzioni vulcaniche se ne parlerà nel prossimo capitolo.

Scossa di terremoto vicino Lipari 3,3 richter

20 giugno 2012 - Sicilia - un terremoto e' avvenuto alle ore 20:17 italiane vicino Lipari,di magnitudo 3,3 della scala richter stimato ad una profondita di 284 km ed epicentro localizzato a 30 km a Nord Ovest dall'isola di Lipari in mare.
Emsc
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Allarme google, aumentano le richieste di censura da parte dei governi

Le richieste di censura sul web effettuate dai governi aumentano in maniera allarmante: è questo il monito lanciato da Google, secondo cui spesso il fenomeno riguarda "democrazie occidentali non tipicamente associate con la censura".Nel rapporto riguardante gli ultimi sei mesi del 2011 (parte di uno studio iniziato nel 2010) - secondo quanto riportato dal quotidiano Wall Street Journal - il gigante di Cupertino ha detto di aver ricevuto un totale di 1.007 richieste riguardanti la rimozione di contenuti online e consegna di informazioni su persone che utilizzano il motore di ricerca o il sito di video YouTube.Nello specifico, in 461 casi la domanda è stata inoltrata da un tribunale, chiedendo la cancellazione di 6.989 voci, mentre 546 casi riguardano richieste informali, per esempio attraverso telefonate da parte di funzionari di polizia, su 4.925 elementi. In totale, Google ha soddisfatto il 54% delle pretese. I dati non comprendono Paesi come Cina e Iran, dove il blocco dei contenuti arriva direttamente dai governi."E' davvero preoccupante, perché molte delle voci di cui viene chiesta la rimozione riguardano discorsi politici - ha spiegato Dorothy Chou, analista di Google - Ed è un problema non solo perché la libera espressione è a rischio, ma anche in quanto riguarda nazioni da cui davvero non ce lo si aspetta". Chou ha spiegato che in molti casi il gigante del web opera localmente con propri uffici ed impiegati, in modo da essere in grado di rispettare le leggi del Paese in questione. 

UE, un imponente piano di dismissioni e privatizzazioni, a rischio milioni di posti di lavoro!

Un piano di dismissione gigantesco, proporzionale a quello che coinvolse la ex Germania dell’Est dopo la riunificazione del 1990. E’ questa la richiesta che la Deutsche Bank ha fatto all’Europa, e in particolare al governo tedesco, in suo rapporto di qualche mese fa e che ora abbiamo potuto leggere. Il documento è del 20 ottobre 2011 e si intitola “Guadagni, concorrenza, crescita” ed è firmato da Dieter Bräuninger, economista della banca tedesca dal 1987 e attualmente Senior Economist al dipartimento Deutsche Bank Researc. 
Un testo importante perché aiuta a capire meglio cosa sono “i mercati finanziari”, chi è che ogni giorno boccia o promuove determinate politiche di questo o quel governo. La richiesta che è rivolta direttamente alla cosiddetta Troika, Commissione europea, Bce e Fmi è quella della privatizzazione massiccia e profonda del sistema di welfare sociale e di servizi pubblici per un valore di centinaia di miliardi di euro per i seguenti paesi: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Il rapporto stretto con gli “attacchi” dei mercati internazionali si vede a occhio nudo

Gli autori del rapporto hanno come modello di riferimento per questo piano di privatizzazione il vecchio Treuhandanstalt tedesco (l’Istituto di Gestione fiduciaria che, tra il 1990 e il 1994 garanti la dismissione di cira 8000 aziende dell’ex Ddr soprattutto a vantaggio delle imprese dell’Ovest). Stiamo parlando di un valore patrimoniale di 600 miliardi di marchi tedeschi del 1990 secondo le stime ufficiali, circa 307 miliardi di euro attuali. Nonostante quell’agenzia abbia terminato il suo lavoro con una perdita di 256 miliardi di marchi, lo schema viene riproposto nel documento Deutsche Bank – e a giudicare dalle intenzioni, anche dai progetti governativi: “La situazione difficile sui mercati finanziari non è un ostacolo – scrive il rapporto. Una modalità consisterebbe nel trasferire gli attivi a un’agenzia incaricata esplicitamente di privatizzazione. Questa potrebbe in seguito, a seconda della congiuntura dei mercati, scaglionare la vendita nel tempo”. Si mette tutto in un fondo comune, dunque, senza fare di questa o quella privatizzazione l’emblema del progetto, in modo da non sapere più cosa e quando viene venduto, aggirando eventuali opposizioni.

Il capitolo che riguarda l’Italia è molto dettagliato, al pari di quelli degli altri stati. Dopo aver fatto una breve disamina della situazione pregressa – dall’Iri alle privatizzazioni di Telecom e delle altre grandi aziende – il documento ammette che “lo stato nel suo complesso nel corso dell’ultimo decennio si è ritirato in modo significativo” da diversi settori. Però esistono ancora “potenziali entrate derivanti dalla vendita di partecipazioni in grandi aziende”. Almeno 70-80 miliardi. Ma “particolare attenzione meritano gli edifici pubblici, terreni e fabbricati. Il loro valore è stimato dalla Cassa Depositi e Prestiti per un totale di 421 miliardi”. E, si aggiunge, “la loro vendita potrebbe essere effettuata relativamente con poco sforzo”.

“Secondo i dati ufficiali, è di proprietà dello Stato (comprese le regioni, i comuni) un patrimonio complessivo di 571 miliardi, ossia quasi il 37% del Pil”. Quindi, non si tratta di vendere solo qualche quota di Eni o Enel ma interi pezzi del patrimonio pubblico “in particolare l’approvvigionamento di acqua”, misura che appare “utile” soprattutto per via delle “enormi perdite, fino al 30%, dell’acqua distribuita”.

In effetti il testo dedica molto spazio ai servizi pubblici, non solo l’acqua pubblica: “A differenza delle telecomunicazioni, certe parti del settore energetico e dei trasporti (innanzitutto ferroviari) sono ancora suscettibili di privatizzazioni radicali e di una deregolamentazione, da condurre nell’insieme dell’Europa”. E nel testo non c’è alcun imbarazzo a scrivere che “in principio, la privatizzazione di servizi pubblici di interesse generale presenta dei vantaggi, come ad esempio l’approvvigionamento d’acqua, la gestione delle fognature, l’assistenza sanitaria e le attività non statali dell’amministrazione pubblica”.

Oltre all’Italia, come detto, il rapporto si occupa di altri paesi. La Francia, ad esempio dovrebbe avere circa 88 miliardi di euro di beni capitalizzabili sul mercato, il 4,6% del Pil ma, spiega la Deutsche Bank, “l’intervento statale nell’economia va oltre queste cifre”. Ci sono le infrastrutture, le centrali idroelettriche a partire dall’Edf che è di proprietà statale e ampi spazi del settore bancario. Per quanto riguarda la Spagna, l’accento è posto sulla vendita di aeroporti, sui servizi di navigazione, i cantieri navali, le Poste, le ferrovie. Infine, per quanto riguarda la Grecia, si ricorda che gli impegni presi dal paese nei confronti della Troika riguardano il 22% del Pil, circa 50 miliardi di euro di privatizzazioni. Ma, si sottolinea, “lo Stato controlla il 70% del Paese”, quindi c’è ancora molto da fare.

Salvatore Cannavò 
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it 

L'ombra dei Bilderberg. breve intervista a Daniel Estulin


L’inconveniente Putin, la Spagna sacrificata, la svalutazione del dollaro, Lilli Gruber. 
Roma – «Monti? È Goldman Sachs » risponde in automatico Daniel Estulin, scrittore-investigatore russo (ma vive in Spagna) che col suo Il Club Bilderberg la storia segreta dei padroni del mondo si candida alla palma di maggior cospirazionista del pianeta. 
Se è un folle, le sue follie interessano parecchia gente: più di tre milioni di copie vendute in 81 paesi e 50 lingue diverse. Intervistarlo equivale ad entrare in un thriller ( ne stanno facendo un film) che ha per protagonisti banchieri, squali della finanza, magnati dell’industria, politici, lobby e logge segrete. 
Dentro questo plot, c’è pure Mario Monti, membro delle annuali riunioni del Bilderberg: «Monti è la perfetta esemplificazione del concetto di Compagnia unica mondiale (One World company Ltd, ndr) teorizzata da Lehman Brothers per il vertice Bilderberg del 1968». 
E che sarebbe? 
«L’idea che gli Stati nazione siano superati, e che la grande finanza, che già controlla l’industria attraverso le banche, debba prendere il posto delle nazioni. È quel che è successo». 
E il nostro premier Monti? 
«Ãˆ il custode degli interessi dell’oligarchia finanziaria, non eletto da nessuno». 
Lei è un complottista. 
«Il gruppo Bilderberg non è una teoria cospirazionista, non è una società segreta. È una realtà, lo strumento con cui le oligarchie finanziarie, le élite di Usa e Europa, riescono a imporre le loro politiche ai governi». 
Il gruppo Bilderberg si è riunito due settimane fa in Virginia: cos’avrebbero deciso? 
«Hanno discusso del problema Russia, o meglio di Putin, che sta diventando un grande inconveniente per loro. Un membro europeo del Bilderberg ha ammesso che “Putin è di gran lunga il più formidabile avversario per i nostri piani”». 
Perché? 
«Bilderberg è particolarmente preoccupato per il gasdotto South Stream, che potrebbe risultare vincente rispetto a quello Ue Usa “Nabucco”. Ma la maggiore preoccupazione è il tentativo di Putin di integrare l’Asia in un blocco sotto la sua leadership , e poi l’intesa con l’Iran. Insieme controllerebbero il 50% del gas mondiale. Perciò il Bilderberg continua a finanziare il “Fronte civile unito” di Kasparov contro Putin». 
Hanno parlato anche della crisi in Europa. 
«Hanno deciso che la Spagna verrà sacrificata sull’altare della finanza. Il sistema bancario spagnolo è al collasso, la Santander ha un debito di 800 miliardi, e il Bilderberg lo sa. Il prestito di 100 miliardi è il primo passo verso la piena proprietà del Paese da parte della finanza mondiale. La Spagna non esiste più». 
E l’Italia sì? 
«L’Italia non è la Spagna, non ha bolle immobiliari, ha poco debito privato e ha un sistema creditizio solido, con 750 anni di storia. E soprattutto alcune delle sue grandi imprese formano una parte importante del Bilderberg Group». 
Secondo le sue fonti avrebbero deciso le sorti del dollaro. 
«Una delle principali conclusioni del meeting 2012 è che gli Usa dovranno svalutare il dollaro rispetto allo yuan per ridurre il debito degli Usa». 
Ma almeno lei ha capito cosa ci facesse Lilli Gruber al Bilderberg? 
«Ãˆ una giornalista con molte entrature tra la “ money people ”. E lavorando in una tv importante ha accesso a un larga audience . E questo interessa il Bilderberg».

Paolo Bracalini 

L'esperimento Grecia, prove tecniche di schiavitu'...


La crisi greca viene utilizzata per vedere fino a che punto la finanza può abbassare i salari e privatizzare il settore pubblico. Intervista di Paul Jay a Michael Hudson.
Jay: In Grecia le élite finanziarie d’Europa hanno ottenuto l’approvazione dal governo Greco per un altro round di ciò che alcune persone chiamano “misure d’austerità per il salvataggio”, ad esempio: abbassamento del salario minimo in misura del 22%, nuova tornata di privatizzazioni, tagli a pensioni e stato sociale.
Ne discutiamo con Michael Hudson.
Jay: Mr. Hudson, quale insegnamento dovremmo trarre da ciò che sta accadendo in Grecia?
Dovremmo imparare ciò che stanno imparando i banchieri Europei, cioè che è in corso un grande esperimento. Negli ultimi 5 anni in Lettonia i neoliberisti hanno diminuito i salari di circa il 30%. La premessa di base degli artefici del modello di oggi è: tu non sai di quanto è possibile comprimere salari e pensioni prima che le persone inizino a reagire. Bene, in Lettonia non hanno ancora iniziato a reagire, e sono stati ribassati del 30%. Ora si stanno dirigendo verso la Grecia, in direzione poi di Spagna, Portogallo e Italia, e stanno cercando di scoprire quanto possano essere abbassate le retribuzioni, quanto una economia possa essere prosciugata prima che ci sia una reazione violenta da parte della popolazione afflitta.


Unione Europea e banche hanno nominato in carica come governo politico della Grecia una lobby di banchieri, che con un eufemismo sono chiamati “tecnocrati”. Il lavoro di questa lobby è vedere quanta remunerazione del lavoro possa essere spremuta fuori. I neoliberisti hanno ben chiaro che la sinistra in Europa è completamente frammentata e non ha difesa contro questo tipo di politiche. Ad ogni modo, la riduzione dei salari deprime un sistema economico. Nel momento in cui tagli il deficit di bilancio, stai riducendo l’ammontare di moneta che entra nell’economia per promuovere la domanda. Così in effetti ciò che l’Unione Europea sta facendo è salassare le economie, in modo molto simile a come un medico medievale avrebbe effettuato un salasso di sangue, credendo che l’emorragia avrebbe ripristinato il buono stato di salute del paziente.
L’unica risposta che il popolo Greco ha a disposizione, dal momento che non è rappresentato dal “suo” governo, è demolire il sistema economico, così che niente sia lasciato ai creditori. Il PASOK e il partito socialista che hanno condotto all’austerità ora hanno un 8% di gradimento circa, in Grecia. E’ decisamente più basso rispetto al gradimento di Obama, la più grande frode nella storia politica americana.
Il popolo Greco sta dicendo: guardate, quando il premier annunciò che ci sarebbe stato un referendum in cui decidere se tagliare le retribuzioni dei lavoratori per pagare i banchieri, la prima cosa che A. Merkel dichiarò fu: “non potete fare il referendum. Noi sospenderemo la democrazia, vi imporremo un dittatore, e vi diremo noi ciò che dovete fare”.
Nel diritto internazionale, se non c’è impegno democratico riguardo il debito, il debito contratto è nullo.
Quindi, l’UE ha detto ai suoi legali: ok, otterremo l’accordo del Parlamento Greco. Bene, il popolo greco può dire: “guardate, voi potete arrivare qui con valigie piene di soldi, potete comprare tutti i membri del parlamento che volete per approvare l’accordo, ma non appena ci sarà un’elezione, li butteremo fuori, perché non stanno agendo nel nostro interesse”.
Jay: Non è uno dei grandi obiettivi qui la privatizzazione? Il Governo Greco dovrà svendere tutto? Sembra che si parli della vendita di porti e aeroporti.
Hudson: Sì, e anche il sistema idrico, fognario, gli immobili, le isole. La crisi del debito sta venendo utilizzata per creare una pesca miracolosa per gli interessi privati al fine di prendere il controllo del settore pubblico Greco.
I banchieri e i soggetti che hanno un piano di solito riescono ad agire molto più efficacemente del popolo, che non ha un piano. Così dunque sembra che siano le cose. La Finanza oggi ottiene ciò che nei tempi passati si otteneva con le invasioni militari. La nuova guerra è finanziaria, non militare. E’ molto più semplice e sicura per il Paese che sferra l’attacco.
Il rafforzamento delle privatizzazioni è il motivo per cui il 14/2/2012 la UE ha detto “aspettate un attimo, non vi presteremo i soldi per pagare le nostre banche che hanno acquistato i vostri bond, a meno che voi non ci diciate esattamente cosa privatizzerete e vi impegnate a farlo ora. E questo è un punto ficcante. In passato, i greci avevano fatto delle promesse, e grazie al cielo non avevano privatizzato perchè con l’inizio della privatazzazione è iniziata anche una vera recessione, e si è sviluppata un’opposizione diffusa a queste scelte. Così hai ragione. Il “salvataggio” è la depredazione delle proprietà pubbliche.
Jay: Sembra esistere una certa differenza di approccio tra Wall Street e gli Europei. Alcuni soggetti rappresentativi di Wall Street al momento dicono no alle misure di austerità. Perché questo messaggio eterogeneo?
Hudson: Ci sono due ragioni. La prima, veramente dalle origini, dal secolo scorso, l’America ha già avuto come parte del settore privato ciò che era proprietà pubblica in Europa. L’Europa aveva le sue compagnie di energia elettrica e gas di proprietà pubblica. L’America le aveva privatizzate, ma regolate come “public utilities”. Le “public utilities” erano regolamentate in misura di quante obbligazioni e azioni potessero emettere, di quale potesse essere il loro tasso di rendimento. L’Europa non ha un corpo normativo per regolare i prezzi o le rendite di cui caricare le public utilities, perché queste (le compagnie dei servizi energetici) erano sempre state di proprietà pubblica, così come l’URSS non aveva regolamentato il sistema privato. In Europa ci sono molte più proprietà e beni pubblici che possono essere depredati rispetto a quelli disponibili negli Stati Uniti. Non c’è corpus giuridico di regolamentazione in Europa perché in passato energia, fogne, acqua, e altri servizi pubblici essenziali erano offerti a prezzo di costo o a tariffe agevolate per rendere l’economia più competitiva.
Il progetto in Europa è, non solo un taglio del 30% dei salari, ma anche l’aumento delle tariffe per l’accesso all’acqua, servizi fognari, e ogni altro servizio esistente. L’incremento delle tariffe significa profitti più alti per gli interessi privati che privatizzano il settore pubblico della Grecia.
Il risultato in Grecia sarà probabilmente lo stesso che è avvenuto in Islanda, Lettonia, e altri paesi. Sta per esserci una grossa emigrazione di persone in età lavorativa. Il risultato sarà di certo il rendere l’economia molto meno competitiva.
Nel giornale di stamane leggiamo che il PIL della Grecia è diminuito del 7% su base annua, non il 5% come atteso; come sempre la situazione è peggiore delle attese. Bene, di certo non è stato sorprendente per noi perché sappiamo che quando strangoli un’economia, di certo non può tirare avanti bene. E loro stanno strangolando l’economia Greca.
La Grecia viene utilizzata come esperimento di laboratorio per capire cosa accade quando il lavoro è duramente compresso. E’ come provare a nutrire un cavallo sempre meno e sempre meno e vedere fino a che punto riuscirà ad essere efficiente e fino a che punto muore.
(E’ possibile che il Prof. Hudson intendesse intendesse aggiungere che alcuni elementi di Wall Street sono preoccupati del fatto che le misure di austerità portino la Grecia al default, esponendo istituti finanziari USA come Goldman Sachs a dover rifondere i CDS che garantiscono il debito pubblico Greco).[1]
Jay:La disoccupazione di larga scala è sempre una buona arma di minaccia contro chi è impiegato in un paese; quanto più riesci a buttar giù Grecia, Spagna, Portogallo, tanto più puoi minacciare la classe lavoratrice di Francia, Germania, dove io immagino saranno i bersagli grossi alla fine.
Hudson: Bene, se succede, si andrà verso un rinnovato nazionalismo che romperà il mercato comune. Ci sarà un’improvvisa consapevolezza del fatto che quando l’Europa si unì, l’idea piena di unità era prevenire un’altra guerra Europea. Ma ora con l’unificazione sotto le regole delle banche neoliberiste, l’implicazione è la guerra di classe.
Se la UE è un mero meccanismo per la guerra del ricco contro il povero, un certo numero di paesi diranno NO all’Europa, proprio come gli Islandesi hanno deciso con il voto di non unirsi all’Europa, così altri paesi che avevano pianificato di aderire all’Europa, fino alla Turchia, stanno dicendo “aspetta un attimo, se questa è l’Europa che sta arrivando, un’Europa oligarchica il cui programma è l’austerità e le ristrettezze, perché dovremmo voler aderire proprio noi? L’UE sta dimostrando di lavorare per le banche private, ma non per i cittadini.
Tratto da http://www.paulcraigroberts.org/2012/02/16/the-greek-experiment/ il 16.2.2012

Siria, Russia, Cina e Iran: imponenti manovre militari lungo le coste siriane

20 giu – Le forze armate di Russia, Cina, Iran e Siria faranno «esercitazioni anfibie congiunte lungo le coste siriane nelle prossime settimane». Lo scrive l’agenzia semi-ufficiale iraniana Fars citando «fonti informate».
Nel corso delle esercitazioni la Siria programma di testare missili superficie-mare e sistemi di difesa contraerea, informa l’agenzia.
Alle esercitazioni di terra, aria e mare parteciperanno anche 400 aerei da guerra e 1000 carri armati, con 90’000 uomini assieme ad unità di contraerea e missilistiche. Pare che l’Egitto abbia anche accelerato le procedure per l’autorizzazione al passaggio di 12 navi da guerra cinesi attraverso lo Stretto di Suez e il convoglio attraccherà nei porti siriani entro le prossime 2 settimane.
Arriveranno in Siria anche sottomarini atomici, navi da guerra, portaerei e dragamine russi, assieme ad altre navi da guerra e sottomarini iraniani. Già 2 settimane fa, ricorda la Fars, fonti ufficiose siriane avevano preannunciato le manovre definendole la “più grande esercitazione militare mai compiuta in Medio Oriente”.
Iran e Cina, negli ultimi anni, avevano intensificato le visite di proprie navi da guerra nel Mediterraneo, ma queste esercitazioni rappresenterebbero una esibizione di forza militare tra le potenze senza precedenti, che dimostrerebbe come l’asse Mosca-Pechino non intenda cedere alle pressioni dell’occidente e del mondo arabo tese a far cadere il regime di Bashar Assad, che nel contempo chiede aiuto proprio all’Europa affermando che “in Siria sono oramai in azione al Qaeda e gruppi estremisti salafiti”. ““qui non c’é più solo governo e opposizione, ma un terzo attore, qui ci sono al Qaida e i salafiti: l’Europa ci aiuti”.
Durante il vertice Obama-Putin di oggi, pare che si siano trovati alcuni punti in comune, come la «necessità di continuare a privilegiare un approccio politico» nella situazione siriana. Ma «i disaccordi sulla Siria restano». Lo ha riferito uno dei consiglieri del presidente americano.
http://www.imolaoggi.it/?p=19835
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