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Buco Coronale sul Sole: tra il 5-7 Giugno atteso un flusso di vento solare verso la Terra

Una fessura buia nell’atmosfera del Sole sta girando in direzione del nostro pianeta, pronto ad espellere vento solare verso la Terra: si tratta di un Buco Coronale, rilevato qualche ora fa dal Solar Dynamics Observatory della NASA. I buchi coronali sono aree dell’atmosfera del Sole in cui il campo magnetico si apre e permette alle particelle cariche e alle nubi di plasma di fuggire verso lo spazio. Un flusso di vento solare che scorre da questo buco coronale raggiungerà la Terra intorno al 5-7 Giugno, causando le solite tempeste geomagnetiche. Il risultato di tale evento sarà la presenza di bellissime aurore boreali che coloreranno i cieli delle alte latitudini terrestri. L’evento si verificherà in contemporanea al transito di Venere sul disco del Sole e seguirà l’eclissi di Luna del 4 Giugno. Seguiranno aggiornamenti.

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I Vigili del Fuoco: “Mandateci dai terremotati, non alla parata!”

I Vigili del Fuoco aderenti all’Unione Sindacale di Base hanno emesso un comunicato nel quale denunciano i tagli alle loro strutture e agli organici, e chiedono di non essere dirottati alla inutile e costosa parata di Roma.

L’USB P.I. Vigili del Fuoco chiede la sospensione della parata del 2 giugno e chiede che i lavoratori del Corpo nazionale non vengano mandati ad esibirsi in una sfilata, ma a prestare la loro opera di soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate.
Per l’USB VV.F., i Vigili del Fuoco sono un ente sociale, che non ha mai avuto alcun motivo di partecipare a parate militari o carnevalesche. Ancora più incomprensibile ed inaccettabile in questo momento la scelta di impegnare un folto gruppo di lavoratori  per la sfilata del 2 giugno, lasciando al contempo alcune zone terremotate prive di operatori.
Non basta dichiarare il lutto nazionale per mettere a tacere la coscienza sulla tragedia che sta colpendo l’Emilia. Non serve “mostrare i muscoli” con una parata, quando il nostro Paese viene messo in ginocchio dai debiti ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco subisce continui tagli lineari. Oggi, infatti, il soccorso tecnico urgente alla popolazione è assicurato solo ed esclusivamente con il raddoppio dei turni del personale  VV.F. e con la certezza che i lavoratori non saranno retribuiti, perché il Dipartimento non ha fondi e si appresta a nuovi tagli lineari.
Tagli che oggi si dimostrano drammaticamente irresponsabili, in quanto hanno anche contribuito a rendere sempre più precaria la sicurezza nei luoghi di lavoro, come risulta dalla lugubre conta dei lavoratori morti in Emilia. In questo momento i Vigili del Fuoco sono il primo ente preposto alla incolumità privata e pubblica a ricercare la catena di responsabilità  di chi ha autorizzato la lavorazione in capannoni con travi poggiate sui pilastri senza essere ancorate. Come lavoratori si interrogano, ed interrogano quella politica che fino a ieri considerava la  sicurezza come un onere per le imprese e ha fatto in modo di ridurre, se non eliminare, i controlli per garantirla.
L’USB P.I. Vigili del Fuoco chiede dunque al Presidente della Repubblica ed al Governo di porre fine alle  parate  e di considerare i lavoratori del Corpo Nazionale per la loro professionalità.

Ex militari NATO: La guerra in Iraq e Afghanistan si è basata solo su Menzogne

Durante il vertice NATO a Chicago, sotto lo sguardo della polizia antisommossa, diverse dozzine di ex combattenti della guerra di Iraq e Afghanistan hanno gettato le loro medaglie e presentato le loro scuse.

“Non c’è nessun onore in queste guerre – ha commentato tra gli altri Alejandro Villatoro, ex sergente dell’esercito americano – c’è solo vergogna”.

« Non ho parole per qualificare questa guerra globale al terrorismo, una vergogna. »

“Quando mi sono arruolato ero convinto di farlo perché stavamo dalla parte del giusto – racconta ad esempio Graham Clumpner, 27 anni, dallo stato di Washington – Ora non ci credo più, ne ho viste troppe: vite violate, soldi buttati, abusi inutili. Tutto per far guadagnare le aziende che incassano profitti con la guerra, mentre a noi davano 1.500 dollari al mese per farci sparare addosso”.

« Avrei dovuto liberare delle persone, ma ho liberato solo campi di petrolio. »

« Nessuna medaglia, nessun nastro, nessuna bandiera possono nascondere la somma della sofferenza umana causata da questa guerra. »

« Sono soprattutto dispiaciuto. Sono dispiaciuto per voi, mi dispiace… »

« L’esercito è in crisi, i soldati soffrono di traumatismi sessuali, di stress post traumatici, di traumatismi celebrali, e non ricevono nemmeno i trattamenti che meritano e di cui hanno bisogno. »

I manifestanti affermano che la guerra in Iraq e in Afghanistan sono basate su menzogne e su delle politiche destinate a fallire. Queste guerre hanno un costo di centinaia di migliaia di vite e di miliardi di dollari che sarebbero potuti, secondo gli ex militari, essere consacrati al finanziamento di scuole, di cliniche e di programmi sociali negli Stati Uniti.

Distratti dal terremoto, avvengono alcune cose di cui ben poco si parla!

Mentre consiglio a tutti di leggere l'ultimo dettagliato articolo sul terremoto in Emilia apparso sul sito nwo-truthresearch dal titolo Terremoto in Emilia cosa succede?, vi invito a osservare cosa succede in questi giorni in cui la nostra attenzione è dirottata sul disastroso terremoto (e magari dalla truffa del calcio-scommesse e la strage di Brindisi)Ecco alcune notizie passate sotto silenzio o distorte dai mass media ufficiali.


Dal sito francese http://www.lesechos.fr grazie alla traduzione di http://www.informarexresistere.fr  apprendiamo che: 


L’ex presidente della BCE stima che l’Unione Europea deve poter gestire il budget di uno stato membro in caso di stallo.Jean-Claude Trichet ha proposto giovedì che l’Unione Europea possa gestire il budget di uno stato membro se essa constata la sua incapacità di mettere in ordine le proprie finanze, come parte delle misure da prendere per preservare l’Euro dalla crisi greca.
Mentre si parla di terremoto avvengono alcune cose di cui ben poco si parla o che vengono distorte dai media


L’ex presidente della Banca Centrale Europea, il cui mandato è terminato a novembre, propone, in assenza di un’unione federale politicamente difficile da attuare, l’attivazione di un meccanismo eccezionale, quando la politica fiscale di un paese minaccia l’insieme dell’unione monetaria.

Mentre si parla di terremoto avvengono alcune cose di cui ben poco si parla o che vengono distorte dai mediaInsomma appare chiaro che con la scusa di una crisi economica si va a minare la sovranità nazionale. Prima si è tolto alle nazioni il potere di emettere moneta, delegato ad una banca privata cosiddetta "nazionale" (come bankitalia), quindi si è formato un ente bancario privato sovranazionale (BCE) ancora meno legato alla giurisdizione dei singoli stati. Come se non bastasse il fatto che gli stati non possono decidere autonomamente la propria politica monetaria ecco che persino la politica finanziaria potrebbe essere commissariata in maniera autoritaria da un ente sovranazionale. Ecco forse vero significato dalle parole di Monti quando annunciava (quasi fosse una bella cosa) che l'Italia dovrebbe rinunciare alla propria sovranità.




Dal blog di Gianni Lannes arriva una notizia che è come una bomba, nel senso letterale del termine, dato che potrebbe riferirsi alla preparazione dell'Italia ad una guerra prossima ventura (Siria + Iran). Dall'articoloPoteri speciali a Monti traggo alcuni passaggi essenziali:


Diamo un’occhiata all’ultima trovata. «Norme in materia dipoteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesae della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni» [vedi il sito del parlamento italianohttp://www.parlamento.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/38118_testi.htm]: è il titolo della recente legge dello Stato italiano, numero 56, promulgata l’11 maggio 2012 e passata inosservata alla gran massa dell’opinione pubblica. Strano. 


In calce reca la firma del Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano  e del Primo Ministro non eletto dal popolo tricolore.  Il proponente è proprio il maggiordomo dell’alta finanza speculativa (Trilateral Commission, Goldman Sachs, Bilderberg, Aspen, eccetera) a cui mancavano i super poteri.  Il Premier abusivo - recentemente volato in Usa a prendere nuovi ordini - precisamente il 9 marzo scorso aveva indicato tale auto-attribuzione  (mediante un Decreto-legge) giustificata dalla «straordinaria necessità ed urgenza». Il Parlamento ha approvato all’unanimità: infatti al Senato i contrari risultano zero, mentre i favorevoli 246 (20 gli astenuti). Alla Camera, infine, hanno votato a favore ben 401 deputati  (42 contrari e 2 astenuti). Quali saranno i criteri d’esercizio di tali poteri speciali? L’esercizio del golden share Ã¨ lo specchietto per le allodole. 




C’è ben altro: l’arbitrarietà del concetto di minaccia effettiva. Ovvero di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale. Chi attenta all’Italia? E’ un pretesto per restringere ulteriormente la sbandierata libertà (di impresa) in democrazia? Come mai neanche un’apertura di tg (locale) per questa clamorosa notizia? Strano che nessun impiegato della comunicazione in servizio permanente effettivo (la ditta Travaglio & Santoro) abbia detto alcunché. E Grillo, pardon Casaleggio, tace inspiegabilmente? Come mai nell’occasione Vendola non ha pontificato, visto che mette il becco su tutto, peggio del prezzemolo avariato? Latita perfino Saviano (neanche uno sfondo su Repubblica).




(...)  Una domanda spontanea. A parte il Memorandum bellico stipulato fra Italia ed Israele (siglato da Berlusconi), perché le forze militari del Belpaese si sono esercitate recentemente nel deserto del Negev? [vedi articolo sul sito del Ministero della Difesahttp://cca.analisidifesa.it/it dove si legge "Si è conclusa l'esercitazione "Desert Dusk 2011" che si è svolta presso la base aerea di Ovda (Israele), nel deserto del Neghev, e che ha visto impegnati per dieci giorni velivoli dell'Aeronautica Militare e della Israeli Air Force"]
E’ davvero singolare che il Regolamento dell’Unione europea (264) concerne «misure restrittive nei confronti di determinate persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Iran» (Gazzetta Ufficiale, serie specialeUnione Europea, numero 41 del 24 maggio 2012). Forse andrebbe letto alla luce del Trattato di Lisbona e delTrattato sull’Ue, che assoggettano il Vecchio Continente in termini militati alla Nato? Qualche europarlamentare italiota avrà almeno letto prima di firmare in bianco? Eurogendfor(con sede nella caserma dei Carabinieri Chinotto di Vicenza) di cui abbiamo accennato già due anni fa, vi dice nulla? I compiti e gli incarichi dell’Egf  - che non necessita di un mandato giudiziario per operare, compreso l’ordine pubblico sottratto alla Polizia di Stato - esulano dal controllo parlamentare e della magistratura.

Anche un sito di economia  http://denaro.it riporta la notizia dicendo:


pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 111 del 14 maggio la legge di conversione del decreto legge n. 21 del 2011 sulla cosiddetta golden share. Si tratta della Legge 11 maggio 2012, n. 56, recante norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Per golden share si intendono i poteri speciali di intervento e di veto esercitati dallo Stato in qualità di azionista di grandi società una volta pubbliche e oggi privatizzate laddove l’oggetto di interesse sia strategico per la sicuirezza nazionale. L’obiettivo della normas è tutelare l’interesse della collettività

Del resto che la guerra sia sempre più vicina lo si capisce anche da quanto accaduto di recente proprio nell'immediato post-terremoto, con la cacciata degli ambasciatori Siriani dai paesi occidentali, vedi ad esempio quanto riporta il giornale:http://www.ilgiornale.it/esteri/gli_ambasciatori_assad_cacciati_dalloccidente/30-05-2012/articolo-id=590166-page=0-comments=1


Via gli ambasciatori e se ci sarà l'ok dell'Onu - fa sapere il neo presidente francese François Hollande - via anche all'intervento militare in Siria. Occidente a muso duro contro il regime siriano di Bashar el-Assad dopo l'atroce massacro di Hula 
(...) Si intensifica insomma la pressione internazionale sul regime di Assad. La strage dei bambini, come ha scritto più di qualche osservatore, può davvero rappresentare il punto di svolta della crisi siriana. Moltissimi Paesi europei - tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna - hanno deciso di espellere in modo coordinato i rappresentanti diplomatici di Damasco, dichiarandoli «persona non grata». Stessa cosa hanno fatto Usa, Canada e Australia. 
Il Dipartimento di Stato Usa ha precisato che l'incaricato d'affari siriano (l'ambasciatore era già stato richiamato aDamasco per consultazioni) ha 72 ore di tempo per lasciare gli Stati Uniti.
Mentre si parla di terremoto avvengono alcune cose di cui ben poco si parla o che vengono distorte dai media


Che tale massacro non sia attribuile al regime siriano di Hassad è fin troppo evidente: di fronte alla minaccia incalzante di rappresaglie militari NATO e sanzioni ONU chi sarebbe così stupido da ordire un simile massacro? Come giustamente osserva Marinella Correggia, integerrima e coraggiosa pacifista italiana, cui prodest? A chi serve questo massacro? Solo a chi è intenzionato a scatenare una guerra. Per altro:


I media dicono che l’Onu accusa il governo siriano. Ma il generale Robert Mood capo degli osservatori Onu non l’ha fatto. E Navi Pillai, commissario oNU per i diritti umani, condanna il governo ma -  risulta perfino nel suo comunicato! – lo fa sulla base di “unconfirmed news” (notizie non confermate) a proposito appunto degli assassini recatisi casa per casa.


I raccapriccianti video su youtube mostrano i bambini ammassati in diverse ambientazioni, case o moschee. Dove sono stati trovati i bambini? Chi li ha trovati? Perché assassini mandati dal governo avrebbero dovuto lasciarli alla vista di tutti e degli osservatori Onu? Secondo il centro di informazione cattolico Vox Clamantis che si trova a Qara, in Siria, i bambini e gli adulti sono stati uccisi da terroristi in diversi luoghi e poi portati dai complici nella moschea per mostrarli agli osservatori e incolpare l’esercito.



Questo video mostra bambini morti, alcuni con i polsi legati, e la didascalia è “hanno legato le mani ai bambini prima di ucciderli”. Ma non è incredibile che un assassino si metta a legare le mani dei bambini prima di ucciderli in massa? Sembra esserci una componente di messinscena – orrenda – che rende tutto sospetto.


L’opposizione parla di bombardamenti. Ma i morti (bambini e adulti) mostrati non sembrano essere stato uccisi in tal modo: al contrario sembrano essere stati uccisi da breve distanza, uno per uno, non nel crollo di case o colpiti da armi pesanti. Non c’è polvere, non ci sono disintegrazioni di corpi, né macerie.




Non ci sono del resto video di bombardamenti governativi su Hulé. Né ci sono video – mi pare – di persone uccise nelle strade. C’è un video (arriva digitando “Hula massacre” suGoogle) che mostra uomini che corrono via nelle strade dopo rumori di spari, mentre qualcuno rimane a giacere per terra e viene poi portato via. Ma si vendono delle bandiere nazionali (rosse bianche nere), non dell’opposizione. Dove è stato girato e a chi si riferisce?

E che dire dei droni (aerei telecomandati) che gli USA vorrebbero offrire all'Italia? Rainews ci informa che:


"L'amministrazione Obama intende armare la flotta italiana di droni Reaper, una mossa che potrebbe aprire agli USA un mercato tecnologico con gli alleati", secondo fonti governative e del Congresso vicine al dossier. Lo scrive ilWall Street Journal  precisando che l'operazione renderebbe l'Italia il primo Paese alleato insieme alla Gran Bretagna a disporre di froni americani armati con missili e bombe a guida laser.
Mentre si parla di terremoto avvengono alcune cose di cui ben poco si parla o che vengono distorte dai media
Che ne dite, non sarebbe un ottima ricetta per uscire dalla crisi quella di sborsare qualche altro miliardo per altri aerei militari? Dopo i miliardi già spesi per l'acquisto dei cacciabombardieri F-35, possiamo forse perdere un'altra offerta allettante?

Chiedetevi, ma soprattutto chiedete ai vostri amici e conoscenti: come mai in un periodo di crisi nera si continuano a costruire e comprare armi che costano miliardi di euro? Se il nostro governo tiene più a comprare aerei militari che a risanare il bilancio un motivo ci sarà, ed il motivo più ovvio è che al governo interessa ben poco del bilancio del paese, ha altre nefaste priorità. Si dice che quei droni potrebbero essere utilizzati in Afghanistan... ma qualcuno potrebbe anche assolvere ad altre operazioni nei nostri cieli, magari dopo qualche lieve modifica e l'aggiunta di una cisterna.Mentre si parla di terremoto avvengono alcune cose di cui ben poco si parla o che vengono distorte dai media


Fonte:http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/05/mentre-si-parla-di-terremoto-avvengono.html

Terremoto Emilia: 400 scosse in 72 ore,si teme per il "big one"

(AGI) - Roma, 1 giu. - La terra non cessa di tremare in Emilia.
Oltre 400 scosse, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si sono susseguite negli ultimi tre giorni fra le province di Modena, Ferrara e Mantova, zona gia' colpita dai sismi del 20 e 29 maggio. Insieme alla paura del sisma si aggiunge il problema degli "sciacalli". "Attenzione, lasciate le case sta arrivando una scossa violentissima". Questa e' una delle tante telefonate messe in atto da coloro che si sono finte persone della Protezione Civile e questo ha creato panico e allarme nella popolazione. Una nuova scossa di magnitudo 4.0 si e' verificata poco prima delle 17 di ieri e ha interessato i comuni di Novi di Modena, Gonzaga e Carpi, con epicentro a Rolo. Il tragico bilancio finora e' di 17 morti, che si aggiungono ai 7 decessi del 20 maggio. Quattordicimila gli sfollati, secondo la Protezione civile. Sono 8.500 gli ospitati nella notte tra mercoledi' e giovedi' in 23 campi, 17 strutture coperte e diversi alberghi. In totale, la disponibilita' di posti coordinata dal Centro unificato di protezione civile di Marzaglia, a una decina di chilometri da Modena, e' salita a 8867.


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Terremoti artificiali? Sentite cosa dice un generale...

di Gianni Fraschetti -

L' intervista che segue al Generale Mini e' stata realizzata in tempi non sospetti, in essa si parla di cambiamenti climatici, di tsunami e di terremoti ed il Gen. Mini non ha nessuna difficolta' ad ammettere nella maniera piu' chiara che tali eventi possono essere creati artificialmente e che rappresentano ormai l' ultima frontiera degli armamenti delle superpotenze ed in special modo degli Stati Uniti.
Ma chi e' Fabio Mini ?  Sono attendibili le sue parole ?


Dopo gli studi presso l'Accademia militare di Modena e la Scuola di Applicazione di Torino, si è laureato in Scienze strategiche per poi perfezionarsi in scienze umanistiche presso l'Università Lateranense e in Negoziato internazionale presso l'Università di Trieste.
Tra i vari incarichi è stato portavoce del capo di Stato maggiore dell'Esercito italiano e, dal 1993 al 1996, ha svolto la funzione di addetto militare a Pechino. Ha inoltre diretto l'Istituto superiore di stato maggiore interforze (ISSMI). Generale di corpo d'armata, è stato capo di Stato maggiore del Comando NATO per il Sud Europa e a partire dal gennaio 2001 ha guidato il Comando Interforze delle Operazioni nei Balcani. Dall'ottobre 2002 all'ottobre 2003 è stato comandante delle operazioni di pace in Kosovo a guida NATO, nell'ambito della missione KFOR.Commentatore di questioni geopolitiche e di strategia militare, scrive per Limes, la Repubblica e l'Espresso, è membro del Comitato Scientifico della rivista Geopolitica ed è autore di diversi libri......... ( fonte: Biografia Fabio Mini Wikipedia )

Dunque l' uomo e' tutto fuorche' un coglione che non sa pesare le parole o peggio non sa cio' che dice. Mini sa perfettamente cosa dice e sa perfettamente come dirlo. Dobbiamo dunque presumere che quanto e' contenuto in questa intervista sia vero, dalla prima parola all' ultima...e francamente e' agghiacciante

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Intervistatrice: Buongiorno Generale Fabio Mini, una cortesia si può presentare, per cortesia, da solo: lei di che cosa si occupa e che cosa fa?

Gen. Mini: Beh sono un generale in cosiddetta ausiliaria, noi generali non andiamo mai in pensione: transitiamo dal servizio attivo a uno stato intermedio in cui siamo a disposizione dell'amministrazione e poi passiamo nella Riserva, che comunque sono tutti eufemismi per la pensione quindi sono un generale in pensione e mi occupo di collaborazione e diffusione su temi strategici, scrivo libri, faccio conferenze, do qualche consiglio a qualcuno che non li vuole e che non li vuole comunque ascoltare, ma io ci provo lo stesso, e mi sono impegnato anche un po' nel campo, così, del sostegno umanitario: ho fondato insieme ad amici un'associazione che si chiama Peace Generation.

Intervistatrice: Ecco senta generale quando lei era attivo, mi sembra che sia più attivo anche adesso, ma quando era attivo in che settori soprattutto lavorava dal punto di vista militare?

Gen. Mini: Dal punto di vista militare ho avuto tre grandi branche; una branca è stata quella di interesse, una branca è stata quella della comunicazione: io ho fatto il portavoce del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito così come dello Stato Maggiore della Difesa. La seconda branca è stata quella logistica: mi sono occupato anche di contratti, contrattistica in questa maniera; la terza è quella che mi ha preso più la parte sostanziale della vita operativa è stata quella appunto operativa: ho comandato le unità dei Vespri Siciliani, ho comandato tutti i tipi di unità bersaglieri, vengo dai bersaglieri, e poi ho comandato il contingente internazionale, la forza internazionale di pace in Kosovo, che è KFOR. Ho fatto il Capo di Stato Maggiore della NATO in Sud Europa, quindi ho avuto parecchi incarichi; sono stato in Cina per tre anni come addetto militare, sono stato in America per altri due anni come integrato in una unità americana e così ho avuto moltissime esperienze.

Intervistatrice: C'è un suo articolo molto interessante sul numero di Limes che intitolava "Il clima dell'energia, il tempo che farà, le guerre dei tubi, l'Italia a rischio". Ecco il titolo che lei ha dato è "Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata"; vorrei cominciare con questa frase che lei ha scritto: "la guerra ambientale in qualunque forma è proibita da leggi internazionali. Le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali" e poi sotto c'è scritto: "la guerra ambientale è oggi definita come l'intenzionale modificazione di un sistema ecologico naturale come il clima i fenomeni meteorologici gli equilibri dell'atmosfera della ionosfera della magnetosfera le piattaforme tettoniche etc..., allo scopo di causare distruzioni fisiche, economiche, psicosociali nei riguardi di un determinato obiettivo geofisico o una particolare popolazione". Di cosa stiamo parlando, generale? Di cosa stiamo parlando ieri, di cosa stiamo parlando oggi e di cosa stiamo parlando del futuro?

Gen. Mini: Il senso dell'argomento fondamentale è questo, che poi è anche la mia tesi: la guerra è cambiata, cioè non ci possiamo più tenere attaccati al concetto di guerra tradizionale quando c'era uno che sparava contro un altro. E' cambiata non soltanto perchè gli interlocutori della guerra o anche i cointeressati alla guerra sono moltissimi; è cambiato perchè i sistemi d'arma sono cambiati: non ci sono più soltanto fucili o missili adesso ci sono anche altri tipi di arma. Una arma fondamentale che nella guerra moderna o in questa guerra globale ha assunto una rilevanza fondamentale è proprio l'arma psicologica o comunque l'arma dell'influenza che può essere esercitata con tutto quindi l'ambiente inteso come sistema ecologico, nel quale noi viviamo e dal quale noi dipendiamo, è diventato un attore principale, non è soltanto una cornice, è un attore principale della guerra, può essere addirittura un obiettivo ma può essere anche uno strumento e questo è il concetto fondamentale.

Intervistatrice: Ecco senta, io vado sempre avanti con il suo articolo, a pagina 82 lei scrive: "Tutti fingono di credere che le devastanti esplosioni delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki siano state le prime ed ultime della storia militare, eppure tutti sanno che da allora ci sono già state più di 1.000 esplosioni nucleari nel sottosuolo, nelle profondità degli oceani, in superficie e nello spazio e queste possono provocare per esempio degli tsunami". Che cosa voleva dire qui generale?

Gen. Mini: Volevo dire che quando si pensa che un certo sistema d'arma come l'ordigno nucleare, con le leggi con le convenzioni internazionali, è stato limitato è vero che è stato limitato però si sono sviluppate altre utilizzazioni anche dello strumento nucleare ed oltre lo strumento nucleare anche di quello magnetoelettrico.

Intervistatrice: Quindi io posso con le... mi scusi se la interrompo: quindi io posso con un esplosione, un esperimento, creare un sisma anche in qualche modo voluto.

Gen. Mini: Ma assolutamente vero, nel senso che questo non è ormai una fantasia o una illazione, sono cose ormai che sono tecnicamente e scientificamente provate. Quello che manca è la prova che qualcuno deliberatamente lo abbia già fatto, però se si vanno a vedere quali sono le linee di frattura o le faglie che ci sono nella crosta terrestre e si può immaginare che se uno agisce in un punto, per esempio in mezzo al pacifico con una esplosione controllata nucleare o anche soltanto non nucleare o anche soltanto convenzionale, bene il riverbero delle onde sismiche che produce questa esplosione può arrivare e alimentare e provocare addirittura lo tsunami; ma adesso lo tsumani è una forma così che tutti quanti conoscono ma i terremoti in genere possono essere in questo senso...

Intervistatrice: Ecco scusi, io la interrompo sempre perchè... negli ultimi anni io ho fatto delle ricerche e ho sempre visto proprio facendo delle tabelle di raffronto che dove c'erano state delle esplosioni sotterranee, io ho seguito anche alcune esplosioni che venivano fatte dai francesi nel Sahara, poi Mururoa, poi in India e in Pakistan, poi a breve distanza venivano fuori dei terremoti quindi a volte erano sperimentazini quindi si può anche pensare che si possano creare al di là dei terremoti anche dei sisma, anche delle frane, delle valanghe, delle inondazioni, cioè degli scienziati in questo caso molto bravi ma in negativo possono in qualche modo condizionare l'ambiente e quindi l'economia anche di un Paese.

Gen. Mini: Ma assolutamente sì cioè questa è una capacità tecnica, tecnico operativa, che esiste. Adesso io ripeto non ho prova provata che ci sia stato un cosiddetto esperimento o nucleare o convenzionale che abbia provocato un reale terremoto, però la parte tecnica c'è ed io sono anche abbastanza pessimista dal punto di vista militare perchè in 45 anni di carriera militare in giro per il mondo ne ho viste di tutti i colori su quello che riusciamo a combinare, cosa riesce a combinare la fantasia umana, bene io sono veramente pessimista nel fatto di dire che probabilmente c'è qualcuno che ci ha già provato a fare di queste cose; non so dove non so quando ma certamente non nei casi, io penso e spero, nei casi che lei ha seguito perchè in genere quando si fanno queste operazioni si sa benissimo qual è il danno, la conseguenza che si vuole provocare, e non si vuole certo far risalire all'attore o a colui che lo ha provocato percui se lei ha seguito degli esperimenti che erano già stati preannunciati o annunciati questi probabilmente sono o casuali, le conseguenze sono o casuali oppure non volute. Però chi è che vuole farlo veramente ha la capacità tecnica di farlo, lo può fare. 

Intervistatrice: Ecco lei ha citato un esempio molto interessante: negli anni '40 un professore australiano, vuole raccontare questa cosa che lei ha seguito, che faceva questi esperimenti, ai nostri ascoltatori?

Gen. Mini: Mah insomma questo è un professore israeliano che si è messo a fare... era australiano, più che altro neozelandese, faceva questi esperimenti, vedeva quali erano le incidenze di questi fenomeni e si è accorto che si potevano provocare...

Intervistatrice: ...delle onde anomale, no, mi diceva?

Gen. Mini: ...potevano fare delle onde anomale, lui le ha provocate: al largo di Aukland lui ha provocato delle onde anomale, dei piccoli tsunami; in realtà erano soltanto fenomeni di onde che venivano, che montavano per conto proprio, e lui c'è riuscito in maniera controllata in maniera limitata ma c'è riuscito e ci è riuscito talmente bene che poi è sparito per un periodo dalla circolazione ma nel frattempo era stato contattato dagli Stati Uniti i quali sempre da un punto di vista tecnico-scientifico volevano vedere quali erano le possibili applicazioni di questo tipo di nuova, parliamo degli anni '40 subito dopo la guerra, di questa nuova arma in una eventuale difesa o comunque offesa contro un eventuale nemico. Lui sembra che non abbia aderito alla parte militare di questo progetto, sembra, ma ovviamente i dati che lui aveva erano a disposizione di tutti anche perhè lui, quella volta, lavorava in Australia per conto della Università della Neozelanda ma chi gestiva i fondi dati a questo progetto erano Gran Bretagna e Stati Uniti.

Intervistatrice: Senta Gen. Mini lei, nel suo articolo, che tra l'altro posso dirlo a chi ci sta ascoltando, noi stiamo consigliando a tutti di leggerlo, proprio anche a quelli che da anni lavorano su queste cose e molte volte anche incontrando delle diffidenze. Lei parla anche di questo centro in Alaska che conosciamo tutti, HAARP, il quale lavora sulle onde ad alta frequenza, questo è finanziato... e su questo si è sempre pensato che potesse influire sul clima; ecco vogliamo parlare... lei ne parla nel suo articolo.

Gen. Mini: Sì ne parlo perchè in effetti è una di quelle evoluzioni della ricerca sulle onde a bassissima frequenza e altissima frequenza, sono i due estremi, per la loro capacità praticamente di superare gli ostacoli, di non essere influenzati dalla curvatura terrestre, di non essere influenzati da ostacoli di varia natura... è quello quindi di modificare, di poter modificare l'assetto anche atomico delle cose. Bene questi generatori ovviamente di queste onde elettromagnetiche particolari, ovviamente chi è che li gestisce dice che sono per tutt'altra natura che non hanno questo tipo di capacità...

Intervistatrice: ...sì qualcuno diceva che volevano creare una specie di scudo per difendere la terra dal discorso dell'ozono mi pare... c'erano delle motivazioni che nessuno credeva poi tra l'altro...

Gen. Mini: Sì francamente diventano anche poco credibili. Sa che cos'è, mantengono una certa dose di credibilità perchè nessuno sa veramente di che cosa si tratta percui se una fonte autorevole dice, come un governo, dice "no, noi non stiamo facendo questi esperimenti per questo ma lo facciamo per motivi difensivi e non turbiamo, alteriamo l'equilibrio ecologico di nessuno, tutti quanti tendono a crederci; soltanto che negli ultimi 15 - 20 anni ormai questo livello di fiducia sulla parola incomincia a scadere un po' insomma, ecco queste onde elettromagnetiche hanno la capacità di interferire e quindi di addirittura di provocare delle alterazioni meteorologiche focalizzate in determinati punti che poi possono montare per conto proprio...

Intervistatrice: Ecco, Generale Mini, tra l'altro noi abbiamo raccolto negli anni, negli ultimi anni, delle proteste da parte per esempio di Paesi come la Russia, come la Cina ma anche altri Paesi che lamentavano, a parte che anche i russi sanno condizionare molto bene il clima anche loro hanno delle possibilità insomma in questo senso di creare dei fenomeni meteorologici, accusavano proprio che certe situazioni meteorologiche di aridità, di siccità o di eccessiva pioggia o di eccessivo freddo, come sta succedendo adesso in Cina, potessero essere provocate artificialmente; avevano fatto una denuncia nazionale, internazionale, dicendo c'è qualcuno dietro tutta questa operazione per creare problemi alla situazione economica di un paese. Lei che cosa risponde di fronte a questo? Lei non ha le prove però a livello, così, di momento...

Gen. Mini: A livello così di momento proprio di riflessione, di una riflessione....

Intervistatrice: Certo, non è tanto fuori di norma insomma questa cosa...

Gen. Mini: Non è al di fuori della norma, come ripeto, anche questo campo, cioè, è un campo in cui la parte tecnica è molto avanzata; ora quando si parla che, si pensa che il programma Owning the Weather 2015, voglio dire... no 2025 addirittura, è partito nel 1999; oggi siamo nel 2008 quindi sono già passati 10 anni e questo obiettivo di possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari, questo è il programma perchè è finanziato dall'aeronautica militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e se tanto mi dà tanto, se l'obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi. Qundi ci sono già adesso delle capacità pratiche che possono essere sfruttate io dubito molto a livello di riflessione che ci sia qualcuno che intenzionalmente stia dirigendo queste armi contro un altro obiettivo. Dubito molto non perchè credo che gli uomini siano buoni, dubito molto che ne abbiano acquisito la capacità, però ho messo anche in evidenza nell'articolo la teoria, ma anche le supposte prove, che uno scienziato tecnico militare americano dà di queste cose e lui, secondo lui, i russi... lui attribuisce ai russi...

Intervistatrice: ...Bearden mi pare...

Gen. Mini: ...esatto sì, ma quello che si può attribuire ai russi si può attribuire agli Stati Uniti in maniera maggiore oggi, perchè gli hanno superati in molti campi, ma si può attribuire anche ai cinesi i quali intanto si stanno organizzando e attrezzando per questo; percui se lui pensa che ci siano stati già negli anni '70 degli episodi di utilizzazione di queste onde elettromagnetiche per produrre puntuali fenomeni atmosferici sul territorio degli Stati Uniti, io penso che se lui, e lui è uno scienziato... tra l'altro scrive dappertutto è accreditato dalla organizzazione degli scienziati americani insomma, non dovrebbe essere un millantatore o un fesso. Percui prendendo anche... facendo la tara a quello che lui dice, dal punto di vista tecnico-scientifico già esiste questa capacità e questa possibilità; speriamo soltanto che non abbiano ancora raggiunto un livello tale, soprattutto di determinazione e dico da un certo punto di vista, di stupidità e cattiveria, da impiegarlo realmente pensando di far fuori un obiettivo o un nemico circoscritto senza allargare i danni ad altri che possono anche non essere nemici e possono anche...

Intervistatrice: ...quindi diciamo, per concludere, noi possiamo concludere con quest'immagine su cui io voglio proprio la sua chiusura: io posso provocare, dal punto di vista climatico, una siccità in un paese quando ho l'intenzione di far, come si può dire, andare via una popolazione che in qualche modo mi possa essere di peso la faccio, non so, diventano dei profughi da un'altra parte perchè in quel Paese ci sono materie prime che m'interessano.

Gen. Mini: Questo è un fatto che non si può...

Intervistatrice: ...questa è una guerra...

Gen. Mini: Questo è un fatto che non si può assolutamente escludere ed è una guerra.

Fine dell'Euro: Guida alla Sopravvivenza

di Peter Boone e Simon Johnson

In ogni crisi economica arriva un momento di chiarezza. In Europa, presto, milioni di persone si sveglieranno e si renderanno conto che l'euro-come-lo-conosciamo non c'è più. Li attende il caos economico.

Per capire perché, prima spogliatevi delle vostre illusioni. La crisi Europea fino ad oggi è stata una serie di presunti "decisivi" punti di svolta, ciascuno dei quali si è rivelato essere solo un altro passo giù verso il burrone. Le prossime elezioni del 17 giugno in Grecia sono un altro momento del genere. Benché le forze cosiddette "pro-bailout" possano prevalere in termini di seggi parlamentari, una qualche forma di nuova moneta presto invaderà le strade di Atene. E' già quasi impossibile salvare l'appartenenza della Grecia alla zona euro: i depositi fuggono dalle banche, i contribuenti ritardano i pagamenti delle imposte, e le aziende posticipano il pagamento dei loro fornitori - sia perché non possono pagare sia perché si aspettano che presto potranno pagare in dracme a buon mercato.


La troika della Commissione Europea (CE), Banca Centrale Europea (BCE), e Fondo Monetario Internazionale (FMI), non si è dimostrata in grado di riportare la Grecia a una prospettiva di ripresa, e qualsiasi nuovo programma di prestiti incontrerà le stesse difficoltà. Con un'evidente frustrazione, il capo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ha osservato la scorsa settimana, "Per quanto riguarda Atene, penso anche a tutte quelle persone che cercano continuamente di sfuggire al carico fiscale."

L'empatia di Ms. Lagarde si sta esaurendo, e questo è un peccato – soprattutto perché il fallimento Greco dimostra quanto sia sbagliata una moneta unica per l'Europa. La reazione Greca riflette l'enorme pena e difficoltà connessa al tentativo di organizzare una "svalutazione interna" (un eufemismo per grandi tagli salariali e di consumi) al fine di ripristinare la competitività e ripagare un eccessivo livello di indebitamento.

Di fronte a cinque anni di recessione, a oltre il 20 per cento di disoccupazione, a ulteriori tagli, e a una serie di promesse non mantenute dai politici dentro e fuori il paese, una reazione politica sembra del tutto naturale. Con i dirigenti del FMI, i funzionari Europei, e i giornalisti finanziari che fanno ventilare l'idea di una "exit Greca" dall'euro, chi ora potrebbe investire o firmare contratti a lungo termine in Grecia? L'economia della Grecia può solo peggiorare.

Alcuni politici Europei ora ci dicono che nelle condizioni attuali un'uscita ordinata della Grecia è possibile, e che la Grecia sarà l'unico paese ad uscire. Si sbagliano. L'uscita della Grecia è semplicemente un altro passo in una serie concatenata di eventi che conduce verso una dissoluzione caotica dell'eurozona.

Durante la prossima fase della crisi, l'elettorato Europeo aprirà bruscamente gli occhi sui grandi rischi finanziari che gli sono stati imposti nei tentativi falliti di mantenere in vita la moneta unica. Se la Grecia abbandona l'euro entro la fine dell'anno, il suo governo andrà in default per circa 300 miliardi di euro di debito pubblico estero, compresi i circa € 187 miliardi dovuti al FMI e al Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (EFSF).

Ancora più importante, e attualmente meno evidente per i contribuenti Tedeschi, la Grecia probabilmente andrà in default di 155 miliardi direttamente nei confronti del sistema dell'euro (composto dalla BCE e dalle 17 banche centrali nazionali dell'eurozona). Questo include 110 miliardi di euro forniti automaticamente alla Grecia attraverso il sistema dei pagamenti Target2 - che gestisce le transazioni tra le banche centrali dei paesi che utilizzano l'euro. Come i depositanti e gli istituti di credito fuggono dalle banche Greche, qualcuno deve finanziare questa fuga di capitali, altrimenti le banche Greche fallirebbero. Questo ruolo viene assunto dalle altre banche centrali dell'area dell'euro, che hanno a disposizione dei fondi ingenti, con i saldi riportati nel conto Target2. La maggior parte di questi prestiti è, in pratica, fatto dalla Bundesbank, dal momento che la fuga di capitali si dirige per lo più verso la Germania, anche se tutti i membri del sistema euro condividono le perdite se ci sono dei default.

La BCE ha sempre negato con veemenza di aver assunto dei rischi eccessivi nonostante le sue politiche di finanziamento sempre più largo. Ma soltanto tra Target2 e gli acquisti diretti di obbligazioni, i crediti del sistema dell'euro sui paesi periferici in difficoltà ammontano a circa € 1.100 miliardi (questa è la nostra stima basata sui dati ufficiali disponibili). Che equivale a oltre il 200 per cento del capitale (in senso lato) del sistema euro. Nessuna banca responsabile dovrebbe sostenere che queste somme sono rischi marginali per il suo capitale o per i contribuenti. Questi crediti corrispondono anche al 43 per cento del PIL Tedesco, che ora è intorno a 2.570 miliardi di euro. Con la Grecia a dimostrazione che tutto questo finanziamento è profondamente rischioso, il sistema euro apparirà molto più fragile e pericoloso ai contribuenti e agli investitori.

Jacek Rostowski, il Ministro delle Finanze Polacco, ha recentemente avvertito che la calamità di un default Greco è suscettibile di provocare una fuga da banche e debito sovrano in tutta la periferia, e che - per evitare una sciagura più grande - tutti i paesi membri restanti devono essere provvisti di un finanziamento illimitato per almeno 18 mesi. Mr. Rostowski esprime la preoccupazione, tuttavia, che la BCE non sia pronta a fornire un firewall di questo genere, e che nessun altro soggetto ha la capacità, la legittimità, o la volontà di farlo.

Siamo d'accordo: una volta che la gente si accorge che la BCE sui suoi libri ha già una grande quantità di rischio di credito, sembra molto improbabile che la BCE potrebbe iniziare a fornire fondi illimitati a tutti gli altri governi che si trovino sotto la pressione del mercato obbligazionario. La traiettoria Greca di austerità-default è probabile che si ripeta altrove - quindi perché i Tedeschi dovrebbero acconsentire a che la BCE improvvisamente raddoppi o quadruplichi i prestiti a tutti gli altri?

Lo scenario più probabile è che la BCE con esitazione e riluttanza fornisca fondi ad altri paesi – secondo un modello di sostegno a singhiozzo - e che semplicemente non saranno sufficiente a stabilizzare la situazione. Dopo aver visto la distruzione di un'uscita Greca, e sapendo che sia la BCE che i contribuenti Tedeschi non tollereranno un numero illimitato di ulteriori perdite, gli investitori e i depositanti risponderanno con la fuga dalle banche degli altri paesi periferici ed evitando investimenti e spese.

La fuga di capitali potrebbe durare per mesi, lasciando le banche della periferia a corto di liquidità e costringendole a contrarre il credito - portando le loro economie verso la più profonda recessione e mandando in collera gli elettori. Anche se la BCE si rifiuta di fornire grandi quantità di finanziamenti visibili, i meccanismi automatici del sistema dei pagamenti Europeo farà sì che la fuga di capitali dalla Spagna e dall'Italia verso le banche Tedesche si trasformerà de facto in sempre maggiori prestiti dalla Bundesbank alla Banca d'Italia e al Banco de Espana, in sostanza agli stati Italiano e Spagnolo. I contribuenti Tedeschi cominceranno a comprendere questo schema e avranno paura di ulteriori perdite.

La fine del sistema dell'euro sembra che sarà così. La periferia soffre sempre più profonde recessioni - non riuscendo a rispettare gli obiettivi fissati dalla troika - e il peso del loro debito pubblico diventerà ovviamente più insostenibile. L'euro si deprezzerà notevolmente rispetto alle altre valute, ma non in un modo che possa rendere l'Europa più attraente come luogo per gli investimenti.

Invece, ci sarà la consapevolezza che la BCE ha perso il controllo della politica monetaria, è stata costretta a creare crediti per finanziare la fuga di capitali e sostenere i sovrani in difficoltà - e che tali crediti potrebbero non essere rimborsati in pieno. Il mondo non considererà più l'euro come moneta sicura, investitori eviteranno i titoli emessi da tutta l'area, e anche la Germania potrebbe avere problemi di emissione del debito a tassi di interesse ragionevoli. Infine, i contribuenti Tedeschi dovranno sopportare un'inflazione inaccettabile e un conto che sembrerà diventare incontrollabile per salvare i loro partners dell'euro.

La soluzione più semplice sarà che la Germania stessa lasci l'euro, costringendo le altre nazioni ad affrettarsi per seguirne l'esempio. Il senso di colpa della Germania per i conflitti del passato e la paura di perdere i benefici di 60 anni di integrazione Europea senza dubbio potranno rimandare l'inevitabile. Ma qui è il problema di rimandare l'inevitabile - quando la diga finalmente si rompe, le conseguenze saranno molto più devastanti dal momento che i debiti saranno maggiori e l'antagonismo più intenso.

Una rottura disordinata dell'area dell'euro sarà molto più dannosa per i mercati finanziari globali della crisi del 2008. Nell'autunno 2008, la decisione era se e come i governi avrebbero dovuto fornire un sostegno alle grandi banche e ai creditori delle banche. Ora, alcuni governi Europei devono essi stessi affrontare l'insolvenza. L'economia Europea equivale a quasi 1/3 del PIL mondiale. Il debito sovrano totale in essere ammonta a circa 11.000 miliardi di dollari, di cui almeno 4.000 miliardi devono essere considerati come a rischio di ristrutturazione a breve termine.

I ricchi mercati Europei dei capitali e il sistema bancario, compreso il mercato di 185.000 miliardi di dollari in contratti derivati in essere denominati in euro, saranno in fermento e ci sarà una grande fuga di capitali fuori dall'Europa verso gli Stati Uniti e l'Asia. Chi può essere sicuro che le nostre megabanche globali siano realmente in grado di sopportare le probabili perdite? E' quasi certo che un gran numero di pensionati e di famiglie vedranno i loro risparmi direttamente spazzati via, o erosi dall'inflazione. Il potenziale di disordine politico e di disagio umano è sconcertante.

Negli ultimi tre anni i politici Europei hanno promesso di "fare tutto il possibile" per salvare l'euro. E' ormai chiaro che questa promessa va oltre la loro capacità di mantenerla - in quanto richiede misure che sono inaccettabili per i loro elettori. Nessuno sa con certezza quanto tempo potranno ritardare il completo collasso dell'euro, forse mesi o ancora diversi anni, ma ci stiamo muovendo costantemente verso una brutta fine.

Ogni volta che le nazioni vanno in crisi, inizia il gioco della colpa. Alcuni nella leadership Europea e del FMI stanno già cercando di coprire le loro tracce, intendendo che la corruzione e quei "Greci che non pagano le tasse" hanno portato tutto al fallimento. E' sbagliato: il sistema euro sta generando disoccupazione e crisi profonde in Irlanda, Italia, Grecia, Portogallo e Spagna. Nonostante i programmi di aggiustamento sponsorizzati dalla Troika, nella periferia la situazione continua a peggiorare. Non possiamo incolpare di tutto questo i politici Greci corrotti.

E' tempo che i funzionari Europei e del FMI, con il sostegno degli Stati Uniti e di altri, si mettano a lavorare su come smantellare l'area dell'euro. Anche se nessuno scioglimento sarà mai veramente ordinato, ci sono mezzi per ridurre il caos. Molte questioni tecniche, legali e finanziarie potrebbero essere risolto in anticipo. Abbiamo bisogno di piani per gestirlo: l'introduzione di nuove valute, molteplici default sovrani, la ricapitalizzazione delle banche e dei gruppi assicurativi, e distribuire le attività e le passività del sistema euro. Alcuni paesi avranno presto bisogno di riserve in valuta estera per sostenere loro nuove valute. La cosa più importante, l'Europa deve recuperare i suoi grandi successi, tra cui il libero scambio e la mobilità del lavoro in tutto il continente, mentre cerca di districarsi da questo errore colossale della moneta unica.

Purtroppo per tutti noi, i nostri politici si rifiutano di farlo - odiano ammettere gli errori e le incompetenze del passato, e in ogni caso, il compito di coordinare diciassette paesi in disaccordo nella fase calante di questo regime monetario è, forse, irraggiungibile.

Dimenticatevi di un salvataggio del G20, del G8, del G7, di un nuovo Tesoro dell'Unione Europea, dell'emissione di eurobonds, di un grande schema di mutualizzazione del debito su larga scala, o di qualsiasi altra favola. Siamo da soli.

 


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