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La misteriosa connessione tra Sirio e la storia umana


Sin dai tempi antichi e tra diverse civiltà, Sirio, la stella del cane, è circondata da una misteriosa tradizione . Gli insegnamenti esoterici di tutte le età hanno sempre attribuito a Sirio un ruolo di primo piano e la sua importanza nel simbolismo occulto è una riprova di questo fatto. Cosa rende così speciale Sirio? E’ semplicemente dovuto al fatto che è la stella più luminosa in cielo? Oppure perchè l’umanità ha un legame tanto antico quanto misterioso con essa? Questo articolo esaminerà l’importanza di Sirio nel corso della storia e delle società segrete descrivendo il simbolismo che circonda l’astro.
Sirio si trova nella costellazione del Cane Maggiore – conosciuta anche come il Grande Cane – per questo è nota come la “stella cane”. E’ 20 volte più luminosa del nostro sole ed ha una massa doppia. Di notte, Sirio è la stella più luminosa nel cielo ed il suo riflesso bianco-blu ha sempre stupito gli osservatori del cielo, fin dai tempi più antichi. Non c’è da meravigliarsi se il culto di Sirio è rimasto in vita praticamente in tutte le civiltà.

Gli artefatti delle antiche civiltà hanno rivelato come Sirio fosse di grande importanza nell’astronomia, nella mitologia e nell’Occultismo. Le scuole misteriche lo considerano il “sole dietro il sole” e, quindi, la vera fonte della potenza del nostro sole. Se il calore della nostra stella mantiene vivo il mondo fisico, Sirio mantiene vivo quello spirituale. E’ la “vera luce” che brilla a est, la luce spirituale, contrapposta alla luce del sole che illumina il mondo fisico, la quale viene considerata una grande illusione.





NELLE ANTICHE CIVILTA’
In Egitto, Sirio era considerata la più importante stella del firmamento. Infatti, fu astronomicamente il fondamento dell’intera religione egiziana. Venne venerato comeSothis e fu associato ad Iside, la dea madre della mitologia egizia. Iside è il principio femminile della trinità formata con Osiride e Horus il loro figlio. Gli antichi Egizi consideravano così importante Sirio che quasi tutte le divinità, in un modo o nell’altro, erano associate alla stella. Anubis, il dio della morte con la testa di cane, ha un evidente connessione con la stella e anche Thoth-Hermes, il grande maestro dell’umanità, è legato esotericamente alla stella.

Il calendario egiziano era basato sul sorgere elicoidale di Sirio che si verifica poco prima dell’inondazione annuale del Nilo durante l’estate. I moti dei corpi celesti venivano osservati e venerari anche dagli antichi Greci, Sumeri, Babilonesi e da innumerevoli altre civiltà. La stella veniva dunque considerata sacra e la sua apparizione nel cielo era accompagnata da feste e celebrazioni. La stella del cane annuncia l’arrivo delle giornate calde e secche di luglio e agosto, da qui il detto popolare “la canicola estiva”.

Diversi ricercatori occulti sostengono che la Grande Piramide di Giza venne costruita in perfetto allineamento con le stelle, soprattutto con Sirio. La luce proveniente da queste stelle si diceva venisse utilizzata nelle cerimonie misteriche egiziane.

“Questo antico popolo (gli egiziani) sapeva che una volta l’anno il Sole si allineava con la Stella del Cane. La Grande Piramide, venne costruita in modo che, in questo sacro momento, la luce della Stella del Cane lambisse l’uscita superiore della Grande Galleria, la quale scendendo sulla testa del sacerdote, lo investiva della Super Forza Solare e cercava attraverso il suo corpo solare perfetto di trasmettere agli altri Iniziati questa ulteriore stimolazione per aiutarli nel loro processo di evoluzione divina. Questo era dunque lo scopo della “Pietra di Dio`, nel rituale dove Osiride si siede per concedere (all’illuminato) la corona Atef o luce celeste. “Seguendo gli insegnamenti dell’antico Egitto la luce non è altro che l’ombra della luce invisibile.” 1

Recenti scoperte scientifiche relative alla Grande Piramide e ai suoi misteriosi “condotti d’areazione” hanno portato i ricercatori a confermare ulteriormente l’importanza di Sirio.


L’allineamento della stella con la Grande Piramide di Giza. Orione (associato al dio Osiride) è allineato con la Camera del Re, mentre Sirio (associato alla dea Iside) è allineato con la Camera della Regina.

Un aspetto affascinante di Sirio è la coerenza del simbolismo e dei significati ad esso collegati. Diverse grandi civiltà hanno infatti associato Sirio ad una figura canina vedendo la stella, come origine o fine di una forza misteriosa. Nell’astronomia cinese e giapponese, Sirio è conosciuta come la “stella del lupo celeste”. Diverse tribù aborigene del Nord America si riferiscono alla stella in termini canini: le tribù dei Seri e dei Tohono O’odham del sud-ovest descrivono Sirio come un “cane che segue le pecore di montagna”, mentre i Blackfoot la chiamano “Faccia di cane”. I Cherokee unirono Antares con Sirio attribuendole il significato di stella del “cane costude” a guardia del “Sentiero delle Anime”. La tribù degli Skidi del Nebraska la conosceva come la “Stella del Lupo”, altre come la “Stella Coyote”. Più a nord, gli Inuit dell’Alaska dello Stretto di Bering la chiamano “Luna cane”. 2

LA TRIBU’ DEI DOGON E ATLANTIDE

Nel 1971, lo scrittore americano Robert Temple pubblicò un controverso libro intitolato “Il mistero di Sirio” dove sostenne che i Dogon (un’antica tribù africana del Mali) conoscevano dettagli su Sirio impossibili da scoprire senza un telescopio. Secondo lui, i Dogon compresero la natura binaria di Sirio, che è, infatti, composta da due stelle di nome Sirio A e Sirio B. Questo portò Robert Temple a credere che i Dogon avessero dei collegamenti “diretti” con gli esseri provenienti da Sirio. Mentre alcuni potrebbero dire (you can’t be Sirius);), un gran numero di società segrete (le quali, compresero tra le loro fila, alcune delle persone più influenti del mondo) e sistemi di credenze insegnano che esiste una connessione mistica tra l’umanità e Sirio .

Nella mitologia Dogon, l’umanità si dice fosse nata dai Nommo, una razza di anfibi che abitava un pianeta in orbita attorno a Sirio. La leggenda continua dicendo che “discesero dal cielo in un vascello che produceva fuoco e tuoni” e insegnarono all’uomo profonde conoscenze. Questo portò Robert Temple a teorizzare che i Nommo fossero extraterrestri abitanti di Sirio che, ad un certo punto, in un lontano passato, arrivarono sulla Terra per insegnare alle antiche civiltà (come gli Egiziani e i Dogon) nozioni riguardo il nostro sistema solare e quello di Sirio. Queste civiltà avrebbero poi riportato gli insegnamenti dei Nommo nelle loro religioni rendendoli punti focali degli insegnamenti misterici.

Il sistema mitologico Dogon è sorprendentemente simile a quello di altre civiltà come i Sumeri, gli Egizi, i Babilonesi e gli israeliti in quanto include il mito archetipico di un “grande maestro che proviene dall’alto”. A seconda della civiltà, questo grande maestro è noto come Enoch, Thoth o Ermete Trismegisto e si dice abbia insegnato all’umanità le scienze teurgiche. Nelle tradizioni occulte, si ritiene che Thoth-Hermes fosse il maestro del popolo di Atlantide, che, secondo la leggenda, divenne la civilità più avanzata del pianeta prima del Diluvio Universale (resoconti di un diluvio possono essere trovati nel mitologie di innumerevoli civiltà). I sopravvissuti di Atlantide navigarono verso vari paesi, tra cui l’Egitto, dove diffusero le loro avanzate conoscenze. Gli occultisti ritengono che le inspiegabili somiglianze tra civiltà lontane (come i Maya e gli Egizi), possano essere spiegate da un comune contatto con Atlantide.

 “Fu messa al sicuro la conoscenza religiosa, filosofica e scientifica posseduta dai chierici di Atlantide, dopo che la catastrofe cancellò ogni traccia dell’isola? Il culto solare atlantideo è stato perpetuato nel ritualismo e cerimonialismo cristiano e pagano. Sia la croce che il serpente erano emblemi Atlantidei della sapienza divina. I progenitori (Atlantidei) divini dei Maya e dei Quichés dell’America centrale coesistevano all’interno della luminosità verde/azzurra di Gucumatz, il serpente “piumato”. I sei saggi “nati nei cieli” si manifestarono come centri di luce uniti o sintetizzati dal settimo – e capo – del loro ordine, il serpente “piumato”. Il titolo di serpente “alato” o “piumato” fu applicato a Quetzalcoatl o Kukulcan, l’iniziato dell’America centrale. Il centro della saggezza/religione Atlantidea era presumibilmente un grande tempio piramidale che si ergeva sul bordo di un altopiano nel bel mezzo della Città dalle Porte d’Oro. Da qui i sacerdoti iniziati alla sacra piuma uscivano, portando le chiavi della Saggezza Universale fino agli estremi confini della terra.
(…)

    Dagli Atlantidei il mondo non ha solo ricevuto un patrimonio inestimabile di arti, misteri, filosofie, scienze, etica e religioni, ma anche un’eredità di odio, conflitti e perversione. Gli Atlantidei fomentarono e scatenarono la prima guerra e si disse che tutte le guerre successive vennero combattute in uno sforzo inutile per giustificare la prima e poter eventualmente correggere l’errore che la causò. Prima che Atlantide sprofondasse, i suoi iniziati spiritualmente illuminati, i quali si resero conto che la loro terra era stata condannata in quanto si era allontanata dalla Via della Luce, scapparono dallo sfortunato continente. Portando con se le dottrine sacre e segrete, questi Atlantidei si stabilirono tra gli egiziani, dove divennero i loro primi governanti “divini”. Quasi tutti i grandi miti cosmologici che formano la base dei vari libri sacri del mondo si basano sui rituali dei Misteri Atlantidei. “3

Thoth-Ermete Trismegisto, è l’equivalente dei Nommo Dogon, i quali si ritiene provenissero da Sirio? I testi antichi riguardanti Hermes lo descrivono come un maestro dei misteri “porveniente dalle stelle”. Inoltre, Thoth-Hermes era direttamente collegato con Sirio nella mitologia egizia.

   “La stella del cane: la stella veniva adorata dagli egiziani e riverita dagli occultisti, dal popolo, perché il suo sorgere eliaco con il Sole, era un segno delle benefiche inondazioni del Nilo, dai mistici perché viene misteriosamente associata a Toth- Hermes, dio della saggezza, e a Mercurio, in un’altra forma. Così Sothis-Sirio aveva, ed ha ancora, un’influenza mistica e diretta sopra il creato, ed è collegato a quasi ogni dio e dea. Fu “Iside nel cielo” e venne chiamato Iside-Sothis, in quanto Iside era “nella costellazione del cane”, come dichiarato nei monumenti a lei dedicati. Essendo connessa con la Piramide, Sirio era, quindi, collegata ai rituali iniziatici che avevano luogo in essa. “4
    “Il trattato Trismegistico ‘La Vergine del Mondo’ si riferisce al ‘Rito Nero’, collegato con l’Osiride Nero, come il più alto grado iniziatico segreto possibile, nell’antica religione egizia – è l’ultimo segreto dei misteri di Iside. Questo trattato dice che Hermes giunse sulla Terra per insegnare agli uomini la civiltà per poi “tornare di nuovo fra le stelle”, a casa, lasciandosi alle spalle la tradizione misterica egiziana con i suoi segreti celesti che un giorno forse, verranno decodificati. “5

Interpretare la mitologia delle culture antiche, non è una scienza esatta e le connessioni sono intrinsecamente difficili da provare. Tuttavia, il collegamento simbolico tra Sirio e la conoscenza occulta è sempre presente nel corso della storia attraversando immutato il corso dei secoli. Infatti, lo si venera oggi come lo si venerava millenni fà. Le moderne società segrete come la massoneria, i Rosacroce e la Golden Dawn (considerati ordini ermetici in quanto i loro insegnamenti si basano su quelli di Ermete Trismegisto) attribuiscono tutte, un significato fondamentale alla stella. Uno sguardo preparato al loro simbolismo può evidenziare la profonda connessione tra Sirio e la filosofia occulta.

SIRIO NEL SIMBOLISMO OCCULTO E NELLE SOCIETA’ SEGRETE
Affermare che Sirio è “importante” per gli ordini ermetici sarebbe un eufemismo. La stella del cane è niente di meno che il fulcro degli insegnamenti e del simbolismo delle società segrete. Una prova di questo fatto: molte si sono ispirate a Sirio per il proprio nome.

NEI TAROCCHI

Il diciassettesimo Arcano Maggiore si chiama Les Etoiles (Le stelle in francese), e ritrae una ragazza inginocchiata con un piede in acqua e con la posizione del corpo che ricorda in qualche modo una svastica. Ha due urne, che riversa in mare e in terra. Sopra la testa della giovane donna ci sono otto stelle, una delle quali è eccezionalmente ampia e luminosa. Il Conte de Gébelin considera la grande stella Sothis o Sirio e le altre sette come i sacri pianeti degli antichi. Ritiene che la figura femminile sia Iside nell’atto di provocare le inondazioni del Nilo che accompagnano il sorgere della stella del Cane. La figura nuda di Iside potrebbe significare che la natura non riceve la sua verde veste fino alle inondazioni del Nilo le quali rilasciano la vita germinale di piante e fiori. 6

IN MASSONERIA
Nelle logge massoniche, Sirio è conosciuto come la “Stella Splendente”. Uno semplice sguardo alla sua importanza nel simbolismo massonico rivelerà chiaramente la sua estrema importanza. L’autore massonico, William Hutchinson, scrisse su Sirio: “Nella Loggia è il primo e più elevato oggetto su cui va posta l’attenzione”. Allo stesso modo in cui la Luce di Sirio si faceva strada nella grande piramide durante i riti di iniziazione, così oggi è possibile ritrovare il suo simbolo all’interno delle logge massoniche.

     “Gli antichi astronomi videro tutti i grandi simboli della massoneria nelle stelle. Sirio brilla nelle nostre logge come la Stella Splendente. “7.


Sirio, la stella fiammeggiante, al centro del pavimento massonico.


La stella fiammeggiante risplende sui membri di una loggia massonica

“(La Stella Fiammeggiante) rappresentava in origine Sirio, o stella del cane, il precursore della inondazione del Nilo, il dio Anubi, compagno di Iside nella sua ricerca del corpo di Osiride, suo fratello e marito. Divenne poi l’immagine di Horus, il figlio di Osiride. Figlio di Iside, la quale rappresentava la natura universale, era lui stesso materia primitiva, fonte inesauribile di Vita, scintilla creatrice, seme universale di tutti gli esseri viventi. Fu inoltre Hermes il Dio della Conoscenza, il cui nome in greco è quello di Mercurio. “8

In massoneria, viene insegnato che la stella fiammeggiante è un simbolo di divinità, di onnipresenza (il Creatore è presente ovunque) e di onniscienza (il Creatore vede e sa tutto). Sirio è quindi il “luogo sacro” verso il quale tutti i massoni devono ambire: E’ la fonte del potere divino e la destinazione degli individui divini. Questo concetto è spesso rappresentato nell’arte di ispirazione massonica.


Nell’arte massonica Sirio viene ritratto come la meta del percorso di ogni massone

Per raggiungere la perfezione, l’iniziato deve correttamente comprendere e interiorizzare la duplice natura del mondo (bene e male, maschile e femminile, bianco e nero, ecc) attraverso una metamorfosi alchemica. Questo concetto è simbolicamente rappresentato dall’unione di Osiride e Iside (il principio maschile e femminile) che da vita a Horus, la star-child, la figura simile a Cristo, l’uomo perfetto della Massoneria – il quale viene identificato con la Stella Fiammeggiante.

    “Il sole e la luna … rappresentano i due grandi principi … il maschio e la femmina … entrambi illuminano loro figlio, la stella fiammeggiante, o Horus.” 9

Il geroglifico egiziano che rappresenta Sirio è stato esotericamente interpretato come una rappresentazione di questa trinità cosmica.


Il geroglifico che rappresenta Sirio contiene tre elementi: un obelisco “fallico” (che rappresenta Osiride), una cupola “simile ad un utero” (che rappresenta Iside) e una stella (che rappresenta Horus)

Questo concetto è così cruciale per i massoni, che è stato incorporato in alcune delle strutture più importanti del mondo.

Il Washington Monument, un obelisco egizio che rappresenta il principio maschile, è collegato direttamente con la cupola del Campidoglio, che rappresenta il principio femminile. Insieme producono un’energia invisibile Horus, rappresentata da Sirio. (Per ulteriori informazioni sul Washington Monument, leggete questo articolo).

Come affermato sopra da Albert Pike, il dio egizio Horus e la stella Sirio vengono spesso associati. Nel simbolismo massonico, l’occhio di Horus (o occhio che tutto vede) è spesso raffigurato circondato dalla scintillante luce di Sirio.

Una tavola massonica raffigurante il sole sopra la colonna di sinistra (che rappresenta il maschile), la luna sopra la colonna di destra (che rappresenta il femminile) e Sirio sopra il pilastro centrale, che rappresenta l’ “uomo perfetto” o Horus, il figlio di Iside e Osiride. Si noti l’​​”occhio di Horus” in Sirio.


L’occhio di Horus all’interno di un triangolo (a simboleggiare la divinità) circondato dai bagliori/raggi di Sirio.



L’occhio che tutto vede all’interno della stella fiammeggiante, nell’arte massonica

Data la correlazione simbolica tra l’occhio che tutto vede e Sirio, l’immagine successiva diventa auto-esplicativa.

La luce dietro all’occhio che tutto vede sulla banconota da un dollaro americano non proviene dal sole, ma da Sirio. Un omaggio a Sirio quotidianamente portato nelle tasche di milioni di cittadini.

L’ORDINE DELLA STELLA D’ORIENTE


Il simbolo dell’ordine della stella d’oriente è molto simile alla stella fiammeggiante della massoneria
Considerata la “versione femminile” della massoneria (anche gli uomini tuttavia possono entrarci), l’Ordine della Stella d’Oriente (OES) venne chiamata così in onore di Sirio, la “Stella che sorge a Oriente”. Una spiegazione per il “grande pubblico” sulle origini del nome dell’Ordine sostiene che deriva dalla “Stella d’Oriente” che portò i Tre Magi presso la grotta della natività di Gesù Cristo. Uno sguardo al significato occulto del simbolismo dell’Ordine rende tuttavia chiaro che OES è un riferimento a Sirio, la stella più importante della Massoneria, l’organizzazione madre dell’ordine.


 Un’opera dell’Oes che ritrae Sirio sopra la grande piramide

MADAME BLAVATSKY, ALICE BAILEY E LA TEOSOFIA
Helena Blavatsky e Alice Bailey, le due principali figure associate alla Teosofia, considerano entrambe Sirio fonte di potere esoterico. La Blavatsky affermò che Sirio esercita un’influenza mistica su tutti gli esseri viventi ed è collegato ad ogni grande religione dell’antichità.
Alice Bailey vede la Stella del Cane come la vera “Grande Loggia Bianca” e crede che sia il luogo d’origine della “Gerarchia Spirituale”. Per questo motivo si considera Sirio, come la “stella dell’iniziazione”.

“Questa è la grande stella dell’iniziazione perché la nostra Gerarchia (espressione del secondo aspetto della divinità) è sotto la supervisione o sotto il controllo spirituale magnetico della Gerarchia di Sirio. Queste sono le principali influenze di controllo con cui il Cristo cosmico lavora sul principio del Cristo nel sistema solare, nel pianeta, nell’uomo e nelle espressioni inferiori della vita. Viene esotericamente chiamata la “brillante stella della sensibilità.” 10

Non diversamente dalla maggior parte degli scrittori esoterici, Bailey ritiene che Sirio abbia un grande impatto nella vita umana.

“Tutto quello che si può fare nel trattare questo importante tema è elencare brevemente alcune delle influenze cosmiche che sicuramente influiscono sulla nostra terra producendo risultati nelle coscienze di ogni individuo e che durante i rituali iniziatici producono certi tipi di fenomeni.”
     In primo luogo vi è l’energia o forza emanata dalla stella Sirio. Cercando di esprimere a parole il concetto, l’energia del pensiero, o forza mentale, nella sua totalità, raggiunge il sistema solare da un lontano centro cosmico attraverso Sirio. Sirio funziona da trasmettitore, o da punto focale, da cui partono quelle influenze che producono l’autocoscienza nell’uomo. “11

ALEISTER CROWLEY, L’A.A. E KENNETH GRANT
Nel 1907, Crowley fondò il suo ordine occulto chiamandolo A.A. – Abbreviazione di Astrum Argentium, che può essere tradotto con ‘L’Ordine della Stella d’Argento’. La ‘Stella d’Argento’ era, naturalmente, un riferimento a Sirio. Anche se Crowley si riferì quasi sempre alla stella del cane in termini velati, tutta la sua filosofia magica, dal suo sviluppo ai tempi della massoneria arrivando fino agli ultimi anni nell’OTO, era completamente in linea con l’influenza Siriana, che venne identificato ed espresso da altri scrittori della sua epoca. Il presunto contatto con il suo Santo Angelo Custode che lo portò successivamente alla stesura del ‘Liber AL:The Book Of The Law’ tramite canalizzazione (fece da medium per l’”Angelo), si crede abbia avuto origine da Sirio.

Se Crowley utilizzava parole in codice per descrivere Sirio, il suo protetto Kenneth Grant scrisse esplicitamente e ampiamente sulla stella del cane. Nei suoi numerosi libri, descrive spesso Sirio come un potente centro di potere magico magnetico. La sua convinzione che la stella fosse la chiave centrale per svelare i misteri delle tradizioni egiziane e tifoniane si rafforzò nel tempo e divenne lo scopo principale delle sue ricerche. Una delle tesi più importanti e controverse di Grant fu la sua scoperta della “corrente Sirio / Set”, che è una dimensione extra-terrestre che connette Sirio, la Terra e Set, il dio Egiziano del Caos – che verrà associato in seguito a Satana.

    “Set è l’iniziatore, il mezzo di apertura delle coscienze umane ai raggi del Dio immortale Sirio – il Sole del Sud” 12.
 “Sirio, o Set, fu “l’uno senza testa” originale – la luce della regione inferiore (al sud) conosciuta (in Egitto) come An (il cane), quindi Set-An (Satana), il signore delle regioni infernali, il luogo del calore,  a cui venne dato successivamente il nome di “inferno” da una interpretazione moralistica. “13

Anche se ogni filosofia occulta descrive Sirio in maniera leggermente differente, viene ancora considerato il “sole dietro il sole”, la vera fonte del potere occulto. La stella viene reputata la culla della conoscenza umana e persiste la convinzione che vi sia un forte collegamento tra la razza umana e questo astro. C’è un vero collegamento tra Sirio e la Terra? La stella del cane è un simbolo esoterico che rappresenta qualcosa che avviene nel regno spirituale? E’ entrambe le cose? Un fatto è certo, il culto di Sirio non è una “cosa del passato” anzi è più vivo che mai ai giorni nostri. Un sguardo in profondità alla nostra cultura popolare, pesantemente influenzata dal simbolismo occulto, rivela numerosi riferimenti a Sirio.

SIRIO NELLA CULTURA POPOLARE
I riferimenti diretti a Sirio nella cultura popolare, sono troppi da elencare (ad esempio, provate a visualizzare il nome ed il logo della più importante radio satellitare del mondo). Un aspetto più interessante da analizzare sono i riferimenti codificati a Sirio. Importanti film hanno infatti, al loro interno, dei velati ma profondi riferimenti alla stella del cane (apparentemente destinati a coloro “che sanno”), dove la star interpreta lo stesso ruolo che avrebbe nelle scuole misteriche: quello di insegnante divino o iniziatore. Ecco alcuni esempi.


In Pinocchio della Disney, basato su una storia scritta dal massone Carlo Collodi, Gepetto prega la stella più luminosa del cielo perchè li conceda un “bambino vero”. La fata turchina (il suo colore è un riferimento alla brillantezza azzurra di Sirio), discende allora dal cielo per dare vita a Pinocchio. Nell’impresa che vedrà il burattino tentare di diventare un ragazzo (un’allegoria per l’iniziazione esoterica), la fata turchina guiderà Pinocchio sulla “retta via”. Sirio viene quindi rappresentato come fonte di vita, una guida e un maestro. (Per ulteriori informazioni vedi l’articolo sull’interpretazione esoterica di Pinocchio)

Anche la colonna sonora del film Pinocchio è un’ode a Sirio:

When you wish upon a star, makes no difference who you are
Anything your heart desires will come to you
If your heart is in your dreams, no request is too extreme
When you wish upon a star as dreamers do
(Fate is kind, she brings to those who love
The sweet fulfillment of their secret longing)
Like a bolt out of the blue, fate steps in and sees you thru
When you wish upon a star, your dreams come true

 

In Harry Potter, il personaggio Sirius Black è un probabile riferimento a Sirio B. (la stella più “scura” del sistema binario di Sirio ‘). E’ il padrino di Harry Potter, il che rende Sirio, ancora una volta, un maestro e una guida. Il mago può trasformarsi in un grosso cane nero, un altro collegamento alla “stella del cane”.

 
In “The Truman Show”, un riflettore – utilizzato per imitare la luce di una stella nel mondo fittizzio di Truman – cade dal cielo sfiorandolo. L’etichetta sul riflettore lo identifica come Sirio. L’incontro tra Sirio e Truman diene a quest’ultimo un assaggio di “vera conoscenza” e stimolò la sua ricerca della verità. Sirio è dunque la “stella dell’iniziazione”. Ha fatto capire a Truman i limiti del suo mondo costruito (il nostro mondo materiale) conducendolo verso la libertà (l’emancipazione spirituale).

CONCLUDENDO
Dagli albori della civiltà fino ai tempi moderni, dalle remote tribù dell’Africa alle grandi capitali del mondo moderno, Sirio era – ed è ancora visto come portatore di vita. Nonostante la disparità tra le culture e le epoche, vengono riconosciuti gli stessi attributi misteriosi alla stella del cane, che può indurci a chiederci: come possono tutte queste definizioni sincronizzarsi in modo così perfetto? Esiste una fonte comune per questi miti di Sirio? La stella del cane è da sempre associata alla divinità ed è considerata una fonte di conoscenza e potere. Queste connessioni sono particolarmente evidenti quando si esaminano gli insegnamenti e la simbologia delle società segrete, che insegnano da sempre l’esistenza  di un collegamento mistico con questo particolare corpo celeste. C’è un legame segreto tra l’evoluzione umana e Sirio? Risolvere questo enigma significherebbe svelare uno dei più grandi misteri dell’umanità.

Egitto: l'incredibile mistero di Serapeum di Saccara

Quando si dice Egitto si pensa subito alle piramidi e al Nilo, alla Sfinge e Tutankamon, ai tesori e ai misteri della Valle dei re; ma vi sono altri luoghi pervasi di misteri ancora non svelati. Uno di questi è il Serapeum di Saccara riportato alla luce da Auguste Mariette fra il 1850 e il 1852. Il luogo dove venivano sepolti i tori sacri di Apis. Questo era il nome che veniva dato al toro simbolo di fertilità e potenza sessuale e fisica. Il Dio si incarnava nel toro e quindi poteva esistere solo un toro sacro alla volta; quando ne moriva uno si cercava un altro esemplare con le stesse caratteristiche. I tori morti venivano sepolti nel Serapeum con sontuosi funerali.

In Egitto vi erano due Serapeum: uno a Saccara, dove si adorava Apis, e l’altro ad Alessandria, dedicato a Serapis. Serapeum difatti deriva proprio da Serapis.

Mariette scoprì, nel 1850, una galleria ostruita da una roccia calcarea che fu fatta saltare.
Nel 1852 gli scavi riportarono alla luce una seconda galleria sotto la prima molto più antica ove furono trovate le bare di legno dei Tori. Fu rinvenuto intatto il sepolcro di Apis XIV, datato nel quarantaquattresimo anno di Ramesses II.

In totale la spedizione di Mariette trovò 24 sarcofaghi risultati tutti saccheggiati e lasciati aperti; la mummia del principe Khaemwese figlio di Ramesses II, che era stato incaricato di costruire alcune volte del sotterraneo e che scelse di essere sepolto con i tori sacri. Fu rinvenuta anche la statua dello scriba seduto, considerata fra le più grandi sculture mai ritrovate, e la statua del dio nano Bes.


Nel 1952 furono scoperte altre sepolture più piccole che coprivano il periodo fra la 18a e la 19a dinastia. Due bare risultarono intatte, quelle di Apis VII e di Apis IX.

Il Serapeum è una tomba sotterranea, ingrandita durante il "nuovo regno" sotto la gestione di Ramesses II, che contiene sarcofaghi di granito e di basalto con i resti dei tori Apis. Queste scatole di pietra pesano almeno 65 tonnellate ciascuno e, con il coperchio, raggiungono 100 tonnellate.

Ogni basamento è alto circa 11 piedi, lungo 13, largo 7,5.

Quando Auguste Mariette lo ha scoperto ha registrato 24 sarcofaghi di basalto e granito posizionati ancora nelle cripte scavate a distanza regolare nel calcare.

[Foto: Alcuni dei sarcofaghi]
All’interno delle due gallerie si trovano oggi 21 sarcofaghi megalitici di basalto, lunghi 4 metri, larghi oltre 2 e alti 3,30, del peso di circa 100 tonnellate compreso il coperchio di 27 tonnellate.

Rifiniti con elevata accuratezza, i sarcofaghi presentano superfici perfettamente piane e levigate tanto da potersi specchiare. Gli angoli sono esattamente retti in ogni lato e di conseguenza le pareti interne risultano parallele fra loro. Il coperchio combacia in modo perfetto tanto da produrre una chiusura ermetica e impedire l’accesso dell’aria fra le due superfici.

Un lavoro di questa precisione appare estremamente difficile da realizzare con gli utensili ordinari che la scienza ufficiale assegna alla civiltà egizia. Quindi ci si domanda quali attrezzi siano stati usati e quale metodo di lavorazione sia stato seguito per ottenere tale risultato, in un epoca ove era conosciuto solo il rame.
Per quale motivo si è dovuto estrarre un blocco di granito o di basalto di oltre 100 tonnellate e scavarlo all’interno con una esattezza maniacale e situarlo in un sottosuolo in stretti loculi scavati nel calcare, percorrendo angusti passaggi che non potevano certo ospitare le decine di lavoratori impegnati nel loro trasporto e collocazione.

Christopher Dunn si è rivolto a ditte specializzate nel settore del taglio del granito, ma nessuna possedeva l’apparecchiatura adatta per eseguire un tale lavoro di precisione e ricavare un sarcofago paragonabile a uno di quelli del Serapeum di Saccara. Né tanto meno fornire un coperchio. L’unica cosa che avrebbero potuto produrre era una scatola formata da lastre di granito unite insieme; un lavoro, per giunta, altamente costoso. Note sono le teorie di Dunn che contemplano l’uso di trapani con punte diamantate per riuscire a forare e tagliare il granito, in particolare ricco di quarzo.

Perché si è cercata una simile precisione nell’esecuzione del lavoro in un'epoca dove, secondo le nostre conoscenze, non vi era tale necessità?

La precisione è tipicamente nostra, è una necessità del mondo attuale, affinché tutto riesca a funzionare. È ciò che serve per disciplinare il funzionamento delle cose. Un macchinario funziona se tutte le sue parti sono state costruite e assemblate con assoluta precisione. Quindi la precisione è una prerogativa necessaria per la nostra civiltà. Senza tale precisione le auto smetterebbero di funzionare,. Gli aerei rimarrebbero a terra, gli ascensori non scalerebbero i grattacieli, e così via. Oggi l’informazione viaggia attraverso cavi telefonici, si visualizza sugli schermi dei computer e si materializza nelle voci dei telefoni cellulari. Senza la precisione si avrebbe un totale black-out. Per questo la produciamo anche se il suo costo è elevatissimo.
Nel mondo antico la precisione era necessaria solo durante le guerre. La costruzione di macchine belliche che funzionassero al momento giusto richiedeva un'elevata precisione, altrimenti il costo da pagare era molto più elevato di quello necessario per produrla; era la vita.

Ma quale è stata la necessita di fabbricare 21, e in origine erano 24, sarcofaghi così perfetti?

Difficile anche pensare che artigiani possano aver prodotto superfici finemente lavorate e precise nelle loro misure.

Ecco allora aprirsi un dibattito fra Christopher Dunn, secondo il quale sarebbe stata impiegata una tecnologia avanzata e macchinari andati in seguito perduti in un cataclisma, e Margaret Morris che sposa la teoria del Dr. Joseph Davidovitz e il suo cemento battezzato "Geopolimero" ricavato da una antica formula egizia rinvenuta nell’isola di Seel.

Vi sono oggetti di diorite risalenti al 7000 a.C. che non possono essere stati tagliati o forgiati usando attrezzi primitivi. La quarzite è difficile da perforare usando punte diamantate oppure di carbonio di tungsteno.
Per Margaret Morris non sono stati usati macchinari tecnologici avanzati ma solo il geopolimero modellabile. Tale tipo di calcestruzzo può essere modellato e tagliato con attrezzi primitivi prima del suo indurimento, quindi giustificherebbe molti lavori eseguiti compresi i vasi di diorite. Miscele di cemento venivano messi sui torni da vasaio e con semplici attrezzi e le mani veniva data la forma voluta. Non vi era necessità di possedere complicati macchinari per ottenere la precisione nella fabbricazione di questi reperti.

Per Margaret Morris lo stesso procedimento sarebbe stato usato per ricavare i sarcofaghi del Serapeum.
Per Dunn i contenitori di basalto non possono essere stati creati con gettate di cemento polimerico. Sono stati costruiti nel sottosuolo dal momento che gli agenti atmosferici e l’escursione termica avrebbe certamente influito sulla precisione del lavoro modificando la pietra.

Nelle cave di Asswan esistono pietre di granito e diorite che presentano tagli e fori non spiegabili con l’uso di attrezzi di rame. Vi si può osservare ancora un obelisco, non completamente estratto, di ben 1200 tonnellate, che pone il problema del trasporto e della sua erezione.
Di contro, Margaret Morris indica l’uso del geopolimero per ricavare obelischi; metodo usato anche a Baalbek per il famoso Trilithon.

Il geopolimero risolve i problemi di estrazione, trasporto, taglio, sollevamento. Rende inutili macchinari preposti a tali scopi, ma non spiega tutti i manufatti rinvenuti in Egitto.

Secondo Dunn fare gettate di cemento dentro contenitori di materiale morbido come il legno, può non produrre quella precisione rilevata nella pietra, a causa del peso dei blocchi che provoca una pressione tale da inarcare le pareti del contenitore.

Il dottor Davidovitz ritiene che i blocchi della Grande Piramide siano stati ricavati versando il geopolimero in stampi di legno. I geologi difatti avrebbero trovato tracce delle venature del legno impresse sulla pietra.
L’analisi di un campione di roccia prelevato dal passaggio ascendente della piramide effettuato dal geologo Robert McKinney, ha evidenziato la natura artificiale della pietra: "...abbiamo trovato una roccia sconosciuta che non presenta le proprietà tipiche della pietra sedimentaria e presenta le venature del legno del rivestimento...".

Il geopolimero è l’unica soluzione logica per risolvere i misteri delle piramidi e dei monumenti e indica che i macchinari ipotizzati da Dunn non soddisfano le caratteristiche della costruzione e della giunzione delle pietre. Non si può immaginare la mole di lavoro derivata dalla necessità di accostare perfettamente i blocchi fra di loro, posizionarli nel punto esatto, formare gli incastri con estrema precisione, preparare il terreno ove posizionare la costruzione. Quindi per la signora Morris solo il geopolimero è la risposta logica.

Christopher Dunn dissente su tutto e indica che i manufatti evidenziano l’uso di macchinari per tagliare e forare, non le colate di un qualsiasi tipo di cemento, anche a causa della enorme quantità di quarzo presente nelle pietre.

Margaret Morris controbatte affermando che gli oggetti di granito sono stati ricavati da colate di cemento e non vi è stata la necessità di reinventare la storia. Gli attrezzi di rame erano sufficienti per tagliare il geopolimero nel momento in cui questo era morbido. A suo dire vi sono tracce delle seghe di rame sulle pietre, la tipica traccia di ossidazione.

Inoltre a Saccara vi sono 18 colonne di quarzite alte undici metri in un cortile del tempio di Pepi II. Anche adoperando la tecnologia moderna rimane difficile tagliare la quarzite.

L’egittologia non sa ancora spiegare come gli egizi abbiano prodotto smisurate colonne arrotondate in pietra dura. Il loro diametro non è sempre un cerchio perfetto e la mancanza di tracce di un sostegno per mantenerle in posizione orizzontale, mentre vengono modellate da un eventuale tornio, fa pensare a prodotti artificiali e quindi al cemento. Potrebbero anche aver usato uno stampo costruito con lo stesso cemento per la loro formazione.

Inoltre, il gigantesco macchinario immaginato da Dunn non poteva sparire in seguito ad un cataclisma. Quantomeno si doveva trovare testimonianza di queste stupefacenti macchine nei documenti antichi, nelle scritture, nei bassorilievi, nelle illustrazioni. Su questo la Morris sembra aver ragione perché mancano tali testimonianze.

A tal punto anche noi vorremmo dire la nostra riportando alla memoria la vicenda delle pareti scomparse dal tempio di Hator a Dendera; vicenda documentata da Elebracht, riportata da Peter Krassa e Habeck nel loro libro "la Luce dei Faraoni". Tutti si chiedono se sopra quei bassorilievi occultati vi era la raffigurazione di una moderna tecnologia, ma purtroppo nessuno può fornire una risposta; si può solo rimarcare che nelle pareti rimaste in loco vi sono riprodotte lampade ad incandescenza.

Non sappiamo chi è nel giusto nel formulare ipotesi riguardo alla lavorazione del granito e del basalto, perché solo di ipotesi si tratta; non certamente gli egittologi, che affermano di poter ricavare l’interno dei sarcofaghi colpendo il granito con una sfera di dolerite, una roccia basaltica a grana grossa, di otto pollici, fino a realizzare la forma o la figura desiderata. Forse per il sarcofago grezzo rinvenuto a Menfi, ma non certamente per ottenere le superfici dei sarcofaghi del Serapeum di Saccara, né in quello della camera del Re della Grande Piramide. Una sfera di circa due metri e quaranta non può formare un raggio d’angolo di 2,85 centimetri e di novanta gradi.

fonte:edicolaweb.net

Tratto da: Link

Colombia: Allarme Rosso per il Vulcano Nevado del Ruiz

Le autorità colombiane hanno dichiarato un allarme rosso nelle aree del vulcano Nevado del Ruiz, nella Colombia centrale, in seguito alle crescenti preoccupazioni di un'eruzione imminente.


Secondo la Colombia IDEAM Meteorological Institute, il livello di allarme più alto è giustificato dalla vicinanza dei fiumi vicino al vulcano Nevado del Ruiz, che a causa di un della minaccia di un’eruzione unita alle forti piogge che stanno battendo questo settore potrebbero creare violenti lahars.

L'aumento dell'attività sismica ha costretto i vulcanologi locali a mantenere un allarme arancione negli ultimi dieci giorni.

Secondo IDEAM, l'allarme rosso è "preventivo" e il vulcano potrebbe diminuire la sua attività sismica senza arrivare ad un'eruzione.

Tuttavia, l'allarme rosso consente alle autorità di aumentare il monitoraggio delle aree a rischio di valanghe se il Nevado del Ruiz dovesse eruttare.

La città di Manizales, la capitale del dipartimento di Caldas, rientra nella zona in cui è stato dichiarato l'allarme rosso.

L'eruzione più tragica del Nevado del Ruiz ha avuto luogo nel 1985, quando 25.000 persone sono stati uccise.

fonte: http://colombiareports.com/colombia-news/news/23280-central-colombia-authorities-declare-red-alert-over-possible-eruption-nevado-del-ruiz-volcano.html

La Nasa annuncia: entro due anni scopriremo un'altra "Terra"

Entro due anni, il sogno di individuare un pianeta in tutto simile al nostro potrebbe diventare reale. La Nasa è sicura che questa scoperta avverrà entro il 2014. Tanto che uno dei suoi astrobiologi di punta, Shawn Domagal-Goldman, afferma senza timore di smentita:”Potrebbe anche ospitare la vita.”


ENTRO IL 2014 TROVEREMO UN GEMELLO DELLA TERRA?

Ogni giorno che passa, aumenta il bottino dei mondi alieni captati dal telescopio spaziale Kepler. E ogni giorno che passa, aumenta il numero di potenziali candidati ad essere culla di forme viventi. Nel novero compaiono giganti gassosi, altri composti prevalentemente da acqua, pianeti porosi, superTerre bollenti, persino sistemi solari binari e ternari.




Per ora, però, nessun esopianeta davvero gemello del nostro, per dimensione, struttura e giusta distanza dalla sua stella. Nessuno, insomma, che rispetti quella “formula magica” che consente all’acqua di conservarsi allo stato liquido, senza evaporare per l’eccessivo calore e senza congelarsi per il troppo freddo: la cosiddetta “Goldilocks zone” o “fascia di abitabilità”.

Ma la situazione potrebbe cambiare in fretta, come appunto sostiene l’astrobiologo della Nasa che lavora presso il quartier generale dell’Agenzia spaziale americana di Washington. ha detto in un articolo pubblicato sul sito dell’ente. .

Anche altri suoi colleghi condividono questa ottimistica previsione, tanto che la Nasa sta già cercando il modo di studiare queste Terre gemelle, una volta che saranno trovate. Un’impresa non semplice, considerando l’enorme distanza alla quale questi piccoli pianeti potrebbero essere (anche migliaia di anni-luce) e la loro scarsa visibilità, dovuta all’intensa luminosità delle loro stelle-madri. Insomma, come vedere delle capocchie di spillo in una distesa infinita… Ma i ricercatori confidano su un approccio indiretto sfruttando la spettroscopia.

IL TELESCOPIO SPAZIALE KEPLER HA SCOPERTO OLTRE 2500 ESOPIANETI

Questa tecnica consiste nell’analizzare la luce solare che “rimbalza” sull’atmosfera di un mondo alieno durante la sua orbita e che costituisce una sorta di “impronta digitale” della medesima atmosfera e dei suoi componenti. , conferma Doug Hudgins, scienziato del team coinvolto nell’attività di Kepler.

Per questo è in via di definizione anche una nuova missione denominata “Finesse”, acronimo delle parole inglesi “Fast INfrared Exoplanet Spectroscopy Survey Explorer” che dovrebbe servire a misurare lo spettro delle stelle e dei loro pianeti in due momenti- quando il pianeta è visibile e quando invece è coperto dalla stella. “Finesse” sarebbe dunque in grado di distinguere e separare la luce fioca del primo, da quella sfolgorante della seconda, rivelando la composizione atmosferica.

Non solo. La Nasa sta anche valutando un nuovo osservatorio chiamato “Tess” ( Transiting Exoplanet Survey Satellite), supportato anche da Google, il cui scopo è scovare mondi alieni nelle nostre vicinanze. Ovviamente, vicini in termini cosmici: “Tess” infatti potrebbe studiare le centinaia di stelle che si trovano entro un raggio di “soli” 50 anni-luce dalla Terra, abbastanza prossimi dunque da poter essere osservate nel dettaglio.

, continua Hudgins.

IL GEMELLO DELLA TERRA POTREBBE AVERE FLORA E FAUNA INIMMAGINABILI...

Da parte sua, l’astrobiologo Domagal-Goldman attende a breve grandi scoperte e sorprese ancora più grandi.

SABRINA PIERAGOSTINI

 


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